Grave incidente stradale sulla strada Provinciale 61 in territorio di Villacidro, all’altezza di uno svincolo che collega a un’attività commerciale che tratta infissi e serramenti.

Per cause ancora da accertare due autovetture – una Fiat Doblò e una Giulietta Alfa Romeo – sono rimaste coinvolte in uno scontro, tutti feriti gli occupanti.

La sala operativa 115 ricevuta la richiesta di soccorso ha inviato sul posto la squadra di pronto intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Sanluri.

Congiuntamente al personale sanitario del 118, gli operatori VVF hanno operato per soccorrere gli occupanti, mettere in sicurezza i veicoli e la sede stradale.

Risulterebbe in gravi condizioni il conducente del Fiat Doblò estratto dalle lamiere e subito affidato al personale sanitario.
In codice rosso gli altri due occupanti dell’Alfa Giulietta, tutti trasportati in ospedale dalle ambulanze giunte sul posto.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Villacidro che hanno provveduto alla gestione della viabilità stradale e la Polizia Locale per gli accertamenti I rilievi di legge.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Battista Cualbu Fonni

“Questa grande ondata di solidarietà e vicinanza rimargina una brutta quanto inaspettata ferita. Si riparte con più forza e determinazione”. Parole del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che questa mattina nella sala consiliare di Fonni ha ricevuto l’abbraccio caloroso della sua Organizzazione, della sua comunità e delle istituzioni.

La sala consiliare era strapiena, gremita dai presidenti di sezione della Federazione provinciale di Coldiretti Nuoro Ogliastra che hanno promosso l’incontro con il presidente Leonardo Salis e il direttore Alessandro Serra in collaborazione con l’amministrazione comunale che ha riunito il consiglio in forma straordinaria.

Oltre ai soci della Coldiretti Nuoro Ogliastra erano presenti anche il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana ed i sindaci di Nuoro Andrea Soddu, Gavoi Salvatore Lai e Burgos Leonardo Tilocca e l’assessore del Comune di Orani Gonario Ladu.

Coldiretti Sardegna attraverso il direttore Luca Saba, ha ricordato il ruolo della Coldiretti: “una grande forza sociale che non si tira mai indietro ma affronta i problemi senza scansarli, a volte anche sbagliando ma lo fa in trasparenza, mettendoci la faccia e assumendosi sempre le proprie responsabilità. Davanti c’è il nostro presidente Battista Cualbu ma è sorretto e circondato da tutta la sua Organizzazione”. Il direttore ha poi invitato tutti “ad abbassare i toni. I social, una grande conquista anche in termini di democrazia spesso vengono utilizzati in modo distorto, divengono luogo di sfogo e arena dove buttare veleno e odio. Questi non direttamente ma indirettamente armano anche le mani di persone deboli e degli eversivi e possono essere causa delle nefandezze che oggi hanno colpito noi”.

“La Coldiretti, della quale sono orgoglioso di fare parte – ha detto il presidente provinciale di Coldiretti Nuoro Ogliastra Leonardo Salis che ha promosso l’iniziativa di questa mattina – lavora per trovare delle soluzioni ai problemi e portare risultati concreti ai propri soci e a tutto il mondo agricolo. Il nostro presidente non si tira mai indietro ed è il primo a dare l’esempio mettendoci la faccia, ma non è solo, al suo fianco c’è sempre tutta la Coldiretti, i soci e i dipendenti”.

Nel ringraziare tutti i presenti, l’amministrazione comunale di Fonni, i sindaci e tutti coloro, tantissimi, che gli sono stati vicini in questi giorni, Battista Cualbu in chiusura ha chiesto “rispetto per le posizioni di tutti. Serve un cambio culturale in questo senso, ci si deve confrontare anche animatamente, come spesso facciamo anche noi, ma sempre nel perimetro della democrazia. C’è tanto da fare e c’è spazio per tutti. Abbiamo le competenze, giovani. Ci si confronta sulle idee e non con le fucilate o con le brutte parole che fanno solo male ma non risolvono alcun problema”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Panna, farina e miele. Non serve altro per cucinare una fantastica “Mazza frissa”, piatto poverissimo, ma dal sapore unico della tradizione pastorale della Gallura. Il suo nome ha origini controverse. Secondo alcuni significherebbe “morbida come una pancia”, secondo altri potrebbe derivare da una ricetta greca molto simile fatta con il latte.

Quel che è certo è che questo piatto cucinato tradizionalmente negli stazzi galluresi è molto nutriente, gustoso e facile da preparare. Esistono due versioni, una salata, che prevede l’aggiunta di formaggio fresco (casgiu furriatu)  e una dolce, con il miele.

Andiamo a vedere come si prepara nella ricetta proposta dal sito turistico del Comune di Aggius, paese dell’entroterra gallurese che custodisce come pochi altri i segreti del piatto tradizionale.

Ingredienti per 6 persone:

  • 500 g di panna (meglio se leggermente acida);
  • 50 g di semola di grano duro;
  • sale q.b.
  • miele a piacere.

Preparazione:

Versiamo la panna in un tegame che mettiamo sul fuoco a calore medio; mescoliamo continuamente con un cucchiaio di legno, perché non bruci, fino all’ebollizione; a questo punto aggiungiamo gradualmente della farina di grano duro e un cucchiaino di sale fino. Se l’operazione è stata eseguita correttamente, si ottiene la separazione della parte proteica del latte da quella grassa. L’amalgama che si va formando inizia a ‘sudare’, eliminando il grasso eccedente contenuto nella panna. Dopo circa quindici minuti dall’ebollizione si ha nella pentola una massa consistente e morbida (la Mazza frissa) e un fondo oleoso (Ozu casciu). L’olio viene raccolto in un contenitore idoneo alla conservazione. Nel tegame, nonostante l’attenzione profusa nella preparazione, rimane solitamente il fondo di cottura bruciacchiato (l’attentu o razzicu), questo è per tante persone, migliore di tutto il resto (era particolarmente conteso dai bambini).

Per chi invece volesse gustare la mazza frissa preparata da mani esperte e sapienti consigliamo la “Sagra della mazza frissa”, che si svolge ogni anno a fine giugno nel paesino di Priatu.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Grande regista, sceneggiatore e attore, Nanni Loy, all’anagrafe Giovanni Loy, nasce a Cagliari il 23 ottobre 1925. Conosciuto come uno dei migliori registi italiani del Novecento, il suo cinema di denuncia, nel ventennio 1970-80, regala capolavori indimenticati come “Detenuto in attesa di giudizio” o pellicole di crudo realismo come “Café Express” e “Mi manda Picone”; quest’ultimo consacrò come attore Giancarlo Giannini e trionfò ai David di Donatello del 1984.

Trasferitosi a Roma, dopo essersi diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, inizia la trafila nel mondo dello spettacolo come assistente di Luigi Zampa e documentarista. A 32 anni esordisce alla regia (ed alla sceneggiatura), insieme a Gianni Puccini, con un giallo ambientato nel dopoguerra, Parola di Ladro. Nel 1959 dirige, per la prima volta da solo, L’audace colpo dei soliti ignoti, sulla falsariga de I soliti ignoti, girato da Mario Monicelli l’anno prima. Negli anni successivi il regista si dedica a temi più impegnativi con Un giorno da leoni (1961) e  Le quattro giornate di Napoli (1962, con Gian Maria Volontè), che vince due Nastri d’Argento ed un premio al Festival di Mosca. Tuttavia, è con la celebre battuta “Scusi, posso fare la zuppetta?” (nella prima candid camera tv italiana dove chiede a stupiti avventori di un bar di poter intingere la sua pasta nel loro cappuccino) che Loy conquista il cuore degli italiani. Dopo la parentesi televisiva, durata due anni, rientra nel mondo del cinema dedicandosi alle commedie. Settantenne, muore nella sua abitazione di Fregene (sul litorale romano) in seguito ad un ictus cerebrale il 21 agosto 1995.

Film a parte, un suo grande successo di televisione fu il programma Specchio segreto (1964), in cui comicità e indagine psicologica si coniugavano profondamente. Ispirato al format inglese Candid Camera, le 7 puntate di Specchio segreto erano così costruite: una telecamera nascosta riprendeva le reazioni della gente comune di fronte a situazioni irrituali creati ad arte da attori professionisti. Come reagivano gli italiani degli anni 60 di fronte alle richieste di aiuto di un evaso o vedendosi intingere il cornetto da un estraneo nel proprio cappuccino? Il programma di Nanni Loy, tra i registi più avanzati della storia della Rai, suscitò all’epoca numerose polemiche, soprattutto perché giocava con l’inconsapevolezza dei malcapitati di turno.

A Cagliari sono dedicati a Nanni Loy il cineteatro dell’Ersu e una scuola di via Schiavazzi.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Lo sapevate? L’albero più alto della Sardegna è un’araucaria excelsa ultracentenaria che si trova nel vecchio quartiere di Villanova, a Cagliari.

La “Grande Signora“, come viene chiamata, è alta quasi 40 metri e si trova in un cortile di una casa privata sotto via San Saturnino, tra questa via e via Giardini.

L’albero che non godeva di ottima salute è stato recentemente curato ed è tuttora uno dei simboli del quartiere storico ai piedi di Castello. Soffre di vecchiaia e per anni non era stato curato a causa della mancanza di fondi da parte dei padroni del giardino dove dimora da oltre cento anni.

L’albero ha resistito alle bombe del 1943 ed è una delle piante protette della città.

L’Araucaria durante i bombardamenti del 1943.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Chi lo avrebbe mai detto: anche in Sardegna ci sono delle sequoie.

Questo bellissimo albero, famoso per la capacità di crescere in altezza come nessun altro vegetale al mondo, è originario della California, Stati Uniti. Qui esistono esemplari di 110 metri di altezza, l’equivalente di un palazzo di circa 30 piani.

In Sardegna questi giganti della natura sono stati piantati negli anni ’30 grazie alla collaborazione tra Università di Firenze e Ispettorato Forestale della Sardegna.

Si trovano nel massiccio del Limbara, nella località Vallicciola, in uno dei parchi più belli e verdi dell’Isola. Gli esemplari più alti sono alti circa 35 metri.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Al giorno d’oggi capita ancora che il bimbo, soprattutto se molto piccolo, non riesca a pasteggiare come si deve. Dopo mangiato infatti, ecco che il latte viene immediatamente rimesso. E le preoccupazioni dei genitori sono tante.

Lo erano ancor di più in passato, quando i nostri nonni attribuivano ai fenomeni spiegazioni empiriche e tradizionali. Nello specifico, il rigurgito continuo del latte da parte del bambino era “su callu furriau”. Secondo la credenza infatti il bambino aveva lo stomaco “capovolto”, incapace dunque di procedere al normale lavoro digestivo.

Al di là della scienza medica, a “su callu furriau” si assegnava uno specifico rituale che prevedeva, oltre che precise preghiere, anche l’uso di un maglio di legno, usato normalmente per pestare i legumi, messo in capo al letto vicino al cuscino. Il bambino inoltre veniva afferrato per i piedi e gli si facevano fare tre capitomboli consecutivi, dopo i quali, una volta preso in braccio dalla madre, il male sarebbe passato.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

 

Frequentava il liceo scientifico a Tortolì, era di Talana e oggi ha lasciato un vuoto enorme nella comunità. Un brutto male lo ha portato via.

 

«Da oggi il giovane Tommaso non potrà più gioire dei momenti spensierati in nostra compagnia ma il suo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori» hanno scritto in un post gli amministratori talanesi.

 

«Alla sua famiglia e ai suoi cari giunga la vicinanza e l’affetto di tutta la popolazione di Talana».

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il daino è un animale dal portamento elegante e maestoso e fino agli anni ’50 era diffuso in varie zone della Sardegna.

Questo ungulato, purtroppo si è estinto definitivamente nell’Isola alla fine degli anni ’60, a causa di una pesante attività venatoria e il bracconaggio.

Già nella metà degli anni ’70 sono stati portati avanti alcuni interventi di reintroduzione della specie, con alcuni esemplari provenienti dalla Penisola.

Oggi fortunatamente il ripopolamento dei daini ha dato importanti risultati in alcune zone della regione, come dimostrano questi suggestivi scatti realizzati da Elisabetta Meloni, nelle foreste di Seui.

Un’immagine più bella dell’altra, con i daini immersi in paesaggi mozzafiato, a dimostrazione dell’importante biodiversità presente nella zona.

Alla fotografa vanno i nostri complimenti e il ringraziamento per aver voluto condividere con noi questi scatti.

 

 

 

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

“Di fronte alla malattia e di fronte alla morte siamo tutti uguali. Ma qualcuno è decisamente disumano nei confronti di chi sta lottando. Forza #Fedez”.

Con il consueto approccio dissacrante la Taffo Funeral Service, ha espresso la propria solidarietà nei confronti del famosissimo cantante 32enne, che sta affrontando una dura battaglia contro un tumore e che, oltre alle manifestazioni d’affetto da parte dei fans, si è visto scagliare addosso anche tante parole d’odio.

Ecco il perché della presa di posizione dell’Agenzia di pompe funebri tra le più famose d’Italia, nota per il black humour della sua sezione marketing, che in un post ha scritto: “Fedez, facci fallire!”.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi