Buone notizie per Paolo Brughitta, il 37enne originario di Tortolì, rimasto vittima di un violento incidente nella zona industriale della città ogliastrina, mentre rientrava a casa da lavoro il 12 ottobre dello scorso anno.

Dopo l’appello lanciato dalla moglie Elisabetta Piras, nelle scorse settimane, che chiedeva il ricovero di Paolo in un centro riabilitativo specializzato, ora arriva il tanto atteso trasferimento a Ferrara.

Nella giornata di domani, il giovane sarà trasportato nella città emiliana dove riprenderà il suo percorso riabilitativo, iniziato diversi mesi fa nell’ospedale San Martino a Oristano e poi interrotto dopo aver contratto il Covid nel nosocomio di Sassari, dove si trovava per sottoporsi a un intervento chirurgico programmato. Tempi che si erano allungati ulteriormente dopo il focolaio scoppiato nel San Martino, con i miglioramenti ottenuti e il recupero delle sue funzioni messi a forte rischio, senza le terapie mirate e intensive sospese.

Elisabetta, in queste ultime settimane si è battuta con una “leonessa” per consentire a Paolo di ricevere le cure adeguate per non veder compromesse le possibilità future del marito, con le sue bimbe che lo aspettano a casa e non vedono l’ora di poterlo riabbracciare.

«Ringrazio autorità, politici, medici, conoscenti e tutte le persone – afferma Elisabetta – che si sono adoperate per permettere il trasferimento di Paolo in un centro riabilitativo specializzato nella Penisola, affinché possa riprendere nel migliore dei modi il suo recupero».

«Questa notte partirò anche io dalla Sardegna – spiega la giovane mamma – per raggiungere Ferrara e stare vicino a mio marito in questi giorni. Ringrazio a tal proposito i miei datori di lavoro per essermi venuti incontro e permettermi questo».

«Ora inizia un nuovo percorso per Paolo, con la speranza che tutto vada tutto per il meglio», conclude Elisabetta.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

 

L’Istituto Comprensivo di Tertenia ha partecipato al progetto di educazione civica “Corsa contro la fame”, un’iniziativa sportiva e di solidarietà, promossa ogni anno nelle scuole italiane da “Azione contro la fame” e patrocinata dal CONI.

A livello nazionale, sono oltre mille e duecento le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che, insieme a novecento docenti coordinatori, hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di sette milioni di studenti di oltre 28 mila scuole. Un vero e proprio movimento di studenti “podisti”. In Italia, questo anno, sono 120 mila gli studenti, di oltre 450 Istituti comprensivi, che in questi giorni stanno dando vita ad una manifestazione sportiva di solidarietà, in 82 città italiane.

Nelle scorse settimane, l’organizzazione ha avviato nell’ istituto un percorso didattico di sensibilizzazione in aula, dove gli  esperti di Azione contro la Fame hanno incontrato gli studenti con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce 811 milioni di persone nel mondo. Dopo questa prima fase del progetto, i ragazzi si sono mobilitati per diventare parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale” hanno potuto coinvolgere i loro familiari e amici sulle tematiche affrontate.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Tragedia in una spiaggia della Sardegna.

Un turista di nazionalità francese, è deceduto nel primo pomeriggio nel villaggio Agrustos, a Budoni – come riporta ANSA -.

Da quanto si apprende, l’uomo avrebbe accusato un malore, mentre pagaiava su una canoa, poco distante dalla battigia, e in seguito sarebbe annegato.

Sul posto è intervenuta una squadra del 118 e l’elisoccorso, ma non è stato possibile salvargli la vita.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

A Lanusei, si interrompo i lavori per la realizzazione dell’opera “volo dell’angelo”.

Per il progetto “Ogliastra fly experience” un cavo d’acciaio sospeso tra le località bosco Selene e Pissu de Cuccu- parte alta della cittadina -, che si svilupperà per circa 1500 metri di salto, si dovrà dunque attendere ancora qualche mese.

Da quanto si apprende la ditta vincitrice dell’appalto, ha rinunciato ai lavori a causa dell’impennata dei costi dei materiali per realizzare l’opera.

Spiega il vicesindaco di Lanusei, Salvatore Zito: «I prezzi indicati nel computo metrico del progetto definitivo si sono rivelati del tutto insufficienti, visti i rincari, la ditta aggiudicatrice ha inviato una formale lettera dicendo che non intende stipulare il contratto».

«L’aumento spaventoso dei prezzi di tutte le materie prime – continua il vicesindaco – soprattutto dell’acciaio, difficile da reperire sul mercato e il fatto che molte acciaierie  si trovino nei Paesi oggi in guerra e viste le esportazioni dalla Cina  diminuite enormemente, anche a causa della pandemia, hanno causato questa difficoltà all’azienda».

«Ora la soluzione più probabile, per realizzare l’opera, sarà rimodulare il computo metrico del progetto definitivo, grazie alle maggiori risorse messe a disposizione dalla Regione, e bandire nuova gara», conclude Zito.

Ph: il “Volo dell’Angelo” tra i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa – Basilicata –

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Antonio Lai e Maria Monni, sessant’anni dopo rinnovano la loro promessa di matrimonio.

Convolati a nozze a Baunei il 2 maggio 1962 si sono trasferiti in seguito a Girasole circa 40 anni fa.

Nella giornata di ieri, proprio nel paese ogliastrino dove ancora risiedono, don Evangelista Tolu ha celebrato una messa per l’anniversario nella parrocchia B.V. del Monserrato.

Oltre ad amici e parenti, alla cerimonia di rinnovo dei voti nuziali ha partecipato anche il sindaco Gianluca Congiu.

Romina, la figlia degli sposi che hanno festeggiato le nozze di diamante, ci racconta: «Dopo 20 anni di matrimonio hanno fatto il grande passo di adottarmi. Mia madre ha affrontato un lungo viaggio in Cile, per completare la famiglia che sempre aveva desiderato insieme a mio padre. In questi 40 anni ho potuto essere testimone di un grande amore che giorno dopo giorno si rinnova».

«Il vero amore esiste: loro sono un esempio», conclude la figlia.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Dietro ad ogni grane uomo c’è sempre una grande donna, recita un detto. Questo è stato più che vero anche nel caso di Antonio Scorcu, medico e filantropo amatissimo dai tortoliesi del suo tempo.

Sua moglie Marcella, infatti, è ricordata come una donna di grande spessore intellettuale e umano, punto di riferimento del medico tortoliese.

Riportiamo integralmente le parole di Don Mario Mereu nel suo libro “Antonio Scorcu” dedicate a questa donna dalla forte personalità: “Tutti i lavori sono stati dedicati alla moglie Marcella con parole di gratitudine e affetto. Sua moglie, chiamata da tutti Donna Marcella, poichè il lavoro diventava man mano più gravoso, lo aiutava nella professione, specialmente in ambulatorio. Per poter fare ciò, conseguì il diploma di Infermiera Professionale. Le iniezioni che fece, specie nel periodo cruciale della malaria, non si possono contare tanto furono numerose. Marcella, inoltre, molto spesso donava il suo sangue, compatibile, per trasfusioni nei casi disperati di febbri malariche. Anche questa pratica, allora, era all’avanguardia. Salvò molte vite umane. Sulla personalità della moglie Marcella ho raccolto l’autorevole testimonianza del prof. Franco Ladu: “la casa di dottor Scorcu rappresentava per me, avido lettore adolescente, una fonte sicura di libri e riviste. Mia interlocutrice privilegiata era Donna Marcella. Ricordo a questo proposito che lei insisteva molto sulle letture delle biografie di uomini famosi, quasi per spronarmi a un’etica civile e laica, quasi per sollecitarmi ad impegno sociale. Nella mia memoria sono ancora impresse persino le copertine dei libri su Cronwell e su Verdi”.

E ancora: “Durante le visite mediche dottor Scorcu spiegava al malato e ai familiari, in modo accessibile e semplice, le cause della malattia, le varie implicazioni, come comportarsi, sia per le cure che per la condotta fisica e dietetica. Ma, specialmente, esortava il malato a reagire e ad avere fiducia nelle cure perchè dava molta importanza al fattore psicologico”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Grave incidente stradale a Quartu in via San Benedetto.

Da quanto si apprende un pedone è stato investito da un’auto, con il conducente che si sarebbe subito fermato per i soccorsi.

L’uomo è stato trasportato in codice rosso, in gravi condizioni in ospedale

Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Uno spiacevole fatto si è consumato questo pomeriggio a Porto Frailis.

Da quanto si apprende, una persona in stato confusionale si è introdotta nella chiesa di San Giorgio.

Si tratterebbe di un uomo, che per cause ignote, ha danneggiato alcuni arredi, causando forti il rumori e attirando l’attenzione del parroco don Filippo Corrias,

Il sacerdote ha allertato immediatamente le forze dell’ordine, e sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Tortolì coadiuvati da due ambulanze.

L’uomo dopo essere stato fermato, sarebbe stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio e trasportato in ospedale a Cagliari.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Una bella storia di coraggio imprenditoriale giunge oggi da Osini, piccolo centro montano d’Ogliastra che conta meno di 800 abitanti.

Protagonista di questa avventura è un giovane del paese, il 24enne Cristian Cannas, chef diplomato all’Accademia Alma e molto conosciuto nel territorio come organizzatore di eventi, che quando il comune ha deciso di affidare la struttura di via Dante – sita nella parte alta del paese –  ha presentato la propria candidatura alla manifestazione di interesse prima e al bando poi, portando a casa la possibilità di occuparsi, a partire dalla primavera 2022, della struttura ricettiva comunale.

Insieme al fratello 29enne Giovanni, ha deciso di mettersi in gioco e di dare nuova vita a questo edificio che, secondo i loro progetti, andrà ad offrire ai turisti non solo la possibilità di pernottare con vista mozzafiato sulla Valle del Pardu ma anche di partecipare a eventi ed escursioni tra i Tacchi, verso il borgo fantasma di Osini Vecchio, la scala di San Giorgio e i complessi nuragici. «E non dimentichiamo – aggiunge il giovane imprenditore – che i più avventurosi potranno presto godersi il “volo dell’angelo” che collega il paese a Gairo e che grazie alle sinergie che stiamo creando con altre attività ogliastrine, ci sarà la possibilità di indirizzare i clienti verso tutto il territorio e le sue bellezze».

Non solo coraggio e determinazione ma anche visione d’insieme e attaccamento alle proprie radici. «Con questa decisione di stampo imprenditoriale – spiega Cristian – non solo ho fatto avverare un sogno che nutrivo fin da piccolissimo ma ho voluto dare anche un forte messaggio ai miei coetanei: non abbandoniamo i nostri paesi di origine, lottiamo per farli crescere e per farli conoscere, facendo girare l’economia! Cerchiamo di investire sui servizi, su tutto ciò che possa rendere questa parte di Ogliastra appetibile per i viaggiatori, mettiamocela tutta».

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Lo sapevate? Grazia Deledda visse un anno a Cagliari: una targa ricorda il suo passaggio.

Il 22 ottobre 1899 l’autrice nuorese si trasferì a Cagliari. Qui conobbe il suo futuro marito, Palmiro Madesani. Una targa ricorda il suo soggiorno, scoprite dove si trova.

In via San Lucifero, al civico numero 65, è stata affissa una lapide che ricorda il soggiorno della scrittrice Grazia Deledda a Cagliari. Fu proprio in questo palazzo che nel 1899 la giovane giunse da Nuoro, decisa a lavorare come giornalista. A pochi passi da Piazza San Cosimo e dalla Basilica di San Saturnino. Fu un anno intenso per la futura vincitrice del premio Nobel per la letteratura. Nella città del sole, che Grazia ribattezzò la città dell’amore, conobbe un uomo speciale: Palmiro Madesani, che presto sarebbe diventato suo marito per tutta la vita.

L’iscrizione recita:

 

In questa casa

dove abitò nel 1899

Consacrò all’arte e alla speranza

Fervide sognati ore

Di una pensosa giovinezza

GRAZIA DELEDDA

 

Nell’anno 1955

Auspice l’Associazione Amici del Libro

 

A ricordo del vecchio edificio

che ospitò Grazia Deledda

 

 

Ci furono un talento e una tenacia indubbi, alla base dello straordinario successo della scrittrice nuorese Grazia Deledda, prima donna italiana a vincere un meritatissimo Premio Nobel per la letteratura. Ma ci fu anche, e questo è altrettanto indubbio, il sostegno di un uomo, il suo Palmiro Madesani. Un incontro che avvenne nel capoluogo, durante un soggiorno che si rivelerà in realtà non lungo, in quella Cagliari raccontata nel romanzo autobiografico Cosima, dove Grazia si trasferì il 22 ottobre del 1899.

“Cagliari è la città dell’amore, non v’è fanciulla che dal suo balcone non parli con l’innamorato”. Fu questa una delle tante riflessioni che la scrittrice dedicò alla città di Cagliari, nella quale lavorò come giornalista dal 1899 al 1900, quando – come racconta Alziator – “la Deledda, invitata da donna Maria Manca, compii il grande viaggio e calò dalla sua Nuoro verso le verdi marine cagliaritane”. Un anno lavorativamente e intellettualmente intenso, trascorso nella Cagliari della Bella Epoque, crocevia di tanti scrittori che poi ne raccontarono la vivacità e la bellezza.

Fu nella stanza più bella di un “grazioso palazzo tutto balconi, di fronte a un giardino e a una chiesa” che la Deledda andò ad abitare, quella casa Cappai – o Saggiante – della quale oggi non resta nulla, a causa dei violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nonché della scelta, negli anni Cinquanta, di demolire quanto ne restava, mestamente annunciata da Alziator in un articolo apparso sull’Unione Sarda il 4 aprile 1957: “Tra qualche mese, la casa cagliaritana di Grazia Deledda scomparirà sotto i colpi del piccone e, fra un paio d’anni, al massimo, un altro palazzo, a sette od otto piani, si allineerà tra la via Sonnino e la via San Lucifero, e sarà già molto se la bella lapide, in calda pietra di Trani, che ricorda la scrittrice sarà murata ancora sulle nuove mura”. 

Alla città la Deledda dedicò Cagliari, articolo comparso sulla rivista “Natura e Arte” nel 1900, dove il capoluogo sardo veniva salutato come nientemeno che “la città dell’amore“.

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi