Che la Sardegna sia una terra che racchiude centinaia di tesori tra i più antichi del mondo è ormai assodato. Ma forse in pochi (anche nell’Isola) sanno che proprio nella nostra bellissima regione esiste una “Ziqqurat”, proprio come nell’antica Mesopotamia, nonostante non vi siano tracce di collegamenti tra le popolazioni isolane dell’epoca e coloro che costruirono queste strutture in Medio Oriente.

Lo “ziqqurat sardo” si trova esattamente a Monte d’Accoddi, una piana situata a 11 km da Sassari, lungo la vecchia Carlo Felice in direzione Porto Torres. Si tratta precisamente di un altare di epoca prenuragica a forma tronco-piramidale che veniva usato per il culto della fertilità della Terra e della rigenerazione. Ma da chi fu costruito? La leggenda narra di un principe mesopotamico che fuggì e si rifugiò in Sardegna e fece erigere un complesso megalitico adibito al culto; con la differenza che, mentre le ziqqurat mediorientali erano “templi del sole”, il principe lo dedicò alla luna.

Nella realtà, invece, gli storici convergono sul fatto che l’altare di Monte d’Accoddi sia stato costruito intorno al 2.700 a.C. dalle genti della cosiddetta “cultura di Abealzu-Filigosa”. La costruzione prese il posto di un’altra precedentemente eretta nel 3500 a.C. dalle genti della “cultura di Ozieri”, che però venne distrutta da un incendio. Attorno allo “ziqqurat” ci sono i resti di un villaggio costituito da capanne quadrangolari, delle pietre sacrificali e due reperti a forma sferica che, secondo gli studiosi, rappresentavano agli occhi degli antichi abitanti della zona il sole e la luna.

(Foto: Wikimapia).

La terrazza in cima alla “ziqqurat” era, secondo le credenze dell’epoca, il punto di contatto tra uomo e divinità. Si ritiene anche che all’interno vi sia una stanza che avrebbe ospitato il letto del sacerdote che si accoppiava ogni anno con una vergine per compiere il rito della “fertilità della Terra”. Questa è solo un’ipotesi, perché nessuno mai è riuscito a scavare per via del reale pericolo di crolli. Dal ritrovamento di alcune lastre in pietra con sette fori attorno, gli studiosi ritengono siano potute servire per legare con catene le vittime dei sacrifici che, con ogni probabilità, erano dei bovini. Ad avvallare questa tesi, il ritrovamento di fossili con resti di pasti sacri e strumenti utilizzati nei riti propiziatori.

(Foto: wikimapia)

Lo “ziqqurat sardo” fu abbandonato all’inizio dell’età del Bronzo antico (1800 a.C.) ma venne riutilizzato solo saltuariamente per le sepolture. Durante la Seconda Guerra Mondiale, attorno ad esso vennero scavate delle trincee utilizzate dalla contraerea, arrecando un danno irreparabile  al sito. L’altare fu scoperto quasi per caso nel 1954 da Ercole Contu, quando gli archeologi notarono un ammasso di terra anomalo che formava una collinetta in una zona altrimenti del tutto pianeggiante. Di lì, gli scavi che portarono alla luce questo tesoro unico, per struttura architettonica, non solo in Europa, ma in tutto il bacino del Mediterraneo.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il rapper e discografico olbiese Hell Raton, all’anagrafe Manuel Zappadu, è stato avvistato in questi giorni in Ogliastra.

Oggi, in particolare, il 32enne alla guida della Machete Crew (con Salmo e Slait) ha fatto tappa a Tortolì e si è goduto il sole nella spiaggia di San Gemiliano.

La presenza dell’ex giudice di X Factor non è sfuggita ai fans, che si sono fatti avanti per un selfie e quattro chiacchiere nel chiosco bar Babilonia.

Ringraziamo per lo scatto Stefania Lepori, con Manuelito nella foto.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Quando a Cagliari usiamo la parola “caddozzo”, la associamo molto spesso al gustoso panino a base di carne che possiamo trovare venduto dagli ambulanti a qualsiasi ora del giorno e della notte in molti punti della città, magari a base di salsiccia arrosto.

Ma quello che molti non sanno è che in un’altra regione d’Italia la parola “caddozzo” è associata proprio alla salsiccia da fare arrosto.

Ebbene sì, in Sicilia quando si va dal macellaio bisogna sapere che l’unità di misura per ordinare una salsiccia è il “caddozzo”, che equivale ai nodi del rotolo di carne di maiale. Un caddozzo per ogni nodo in pratica. E, come in Sardegna, molti ambulanti siciliani vendono il panino con il “caddozzo di sasizza”, cioè con un giro di salsiccia. Come dire, tra isolani quando si parla di buon mangiare ci si intende facilmente.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

elezioni comunali

Manca qualche settimana al rinnovo dei consigli comunali in cinque paesi d’Ogliastra. I cittadini saranno chiamati alle urne domenica 12 giugno dalle ore 7 alle 23.

In tre comuni sarà corsa tra due candidati alla carica a sindaco : Bari Sardo, Lanusei e Perdasdefogu. Negli altri due, Girasole e Osini, sì è presentata un’unica lista e l’avversario da battere sarà il quorum.

Partiamo da Lanusei – capoluogo della restaurata provincia Ogliastra insieme a Tortolì – dove si contenderanno il ruolo di primo cittadino l’avvocato Davide Burchi con la lista “Energie per Lanusei” e il maresciallo dell’Aeronautica Marco Melis con “Progetto Comune per Lanusei”. Il primo – 44enne – si presenta da sindaco uscente ma con una squadra in parte diversa rispetto al passato e l’appoggio della consigliera di minoranza Maria Tegas. Il secondo – 52enne – può vantare una lunga esperienza da ex sindaco di Arzana, e sarà sostenuto da una lista costituita in maggioranza da donne.

Anche a Bari Sardo saranno due i candidati: si presenta per ottenere il secondo mandato consecutivo Ivan Mameli che guida la lista “L’alternativa@” e Anton Pinna candidato con “Impegno Comune”.  Il 37enne imprenditore e insegnante, sindaco uscente, presenta un gruppo tra conferme e novità, mentre il 48enne maître con una laurea in Giurisprudenza sarà sostenuto da una lista che attinge da componenti eterogenee della comunità bariese.

Passiamo a Perdasdefogu dove Mariano Carta – “Foghesu Futura” – e Bruno Chillotti – “Foghesu 4.0” – guideranno le liste che si sfideranno a rappresenteranno il paese nei prossimi anni. Il docente 53enne, cercherà di centrare il terzo mandato consecutivo e ancora una volta sulla sua strada troverà il 64enne capogruppo della minoranza consiliare.

A Girasole scende in campo, invece, la lista “Girasole nel cuore” con candidato alla carica di sindaco, Ludovico Piras, 39enne imprenditore edile, pronto a raccogliere il testimone dal primo cittadino uscente Gianluca Congiu, candidato consigliere nel gruppo che come avversario ha solamente il superamento del quorum.

Alfredo Cannas si presenta, invece, a guidare il paese di Osini. Anche per il 72enne – il candidato a sindaco ogliastrino meno giovane – si tratta di una corsa solitaria insieme alla sua lista “Per Osini“, con l’unico ostacolo rappresentato dal quorum.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Lo sapevate? Il paradiso dei gatti esiste e si trova in Sardegna: è l’Oasi felina di Su Pallosu.

La storia della colonia di gatti di Su Pallosu è antica com’è antico il loro ricordo: a memoria d’uomo i gatti son sempre stati presenti a Su Pallosu. Gli anziani pescatori e frequentatori ancora vivi oggi, ricordano i gatti presenti almeno sin da subito dopo la seconda guerra mondiale. Si presume siano stati portati dai pescatori della Tonnara durante il ventennio fascista per controllare la popolazione dei topi e da qui son arrivati ai giorni nostri. Per tutto il secolo scorso i villeggianti e i pescatori delle baracche, casotti e capanne di falasco di Su Pallosu, hanno sempre conosciuto e vissuto insieme ai gatti.

I gatti di Su Pallosu, grazie anche alla loro storia secolare, sono oggi conosciuti in tutto mondo sia per il loro elevato benessere animale, sia per costituire una delle principali attrattive turistiche della Sardegna. L’Oasi effettua visite guidate gratuite di 30 minuti su richiesta: a numero chiuso e solo su appuntamento, per tutto l’anno.

Nel 2016 sono stati censiti in tutto 57 gatti e tutti (regolarmente microchippati, sterilizzati, schedati, fotografati e seguiti sanitariamente dalla Clinica veterinaria Duemari di Oristano) sono di proprietà dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu. L’Oasi Felina di Su Pallosu è terreno di proprietà privata acquistato dal maestro Gianni Atzori nel 1961, dove realizzò il suo laboratorio artistico per la lavorazione del corallo, che rimase attivo sino al 2002, anno della scomparsa dell’insegnante elementare oristanese. Oggi in quel terreno abitano, vivono e risiedono i due gattari che si prendono cura dei mici 24 ore su 24: Andrea Atzori e Irina Albu.

La colonia, come presenza storica, ha circa un secolo di vita, è gestita dall’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu e non ha mai avuto alcun contributo da enti o istituzioni pubbliche: per tutte le spese mediche e alimentari si regge esclusivamente sul volontariato e sui privati. Tutti possono contribuire al mantenimento dell’oasi felina e ogni aiuto è benvenuto. L’Oasi non è (e non potrà più essere) una colonia felina riconosciuta, non è un gattile e non è neppure un rifugio, ma una colonia felina privata di gatti di proprietà. I gatti dell’Oasi di Su Pallosu sono gatti di proprietà, stanziali su un terreno privato.

I Gatti di Su Pallosu costituiscono da anni una attrazione turistica dell’intera Sardegna e sono presenti su Tripapdvisor . L’Oasi felina privata di Su Pallosu si trova a 26 chilometri da Oristano, nella marina di San Vero Milis, sulla costa centro occidentale della Sardegna.

L’Associazione Culturale senza scopo di lucro “Amici di Su Pallosu”, nata nel 2011, ha per scopo la tutela e la valorizzazione di Su Pallosu e di tutta la marina di San Vero Milis. Chi fosse interessato a sostenere, collaborare e ad iscriversi all’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu può mandare una richiesta per email: amicisupallosu@libero.it. Recapito telefonico (dalle 9 alle 10 del mattino): 340 884 2834. Sito I Gatti di Su Pallosu.

I sovrani indiscussi della spiaggia nuragica – Foto- Sito internet ufficiale Associazione “Amici di Su Pallosu” – www.gattisupallosu.org

I gatti in spiaggia – Foto Oasi Felina Privata di Su Pallosu – pagina FB.

I gatti in spiaggia – Foto Oasi Felina Privata di Su Pallosu – pagina FB.

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Dopo anni trascorsi a vivere per lavorare e non a lavorare per vivere, l’imprenditore di Monastir Fabio Puddu, 39 anni, ha dato una vigorosa virata alla sua vita e al suo lavoro. Ha venduto i suoi negozi di abbigliamento sportivo e si è dato all’impresa digitale, ritrovando la passione e soprattutto un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, specialmente ora che è diventato padre della piccola Caterina.

L’aver trovato la giusta strada lavorativa e l’aver individuato la chiave per aprire la porta della serenità, lo hanno portato ad avere un’idea che l’imprenditore farà diventare realtà questa settimana. Gli ingredienti? Una bicicletta, la voglia di conoscere i piccoli comuni della Sardegna e la volontà di essere di ispirazione per gli imprenditori scoraggiati o per i più giovani.

Venerdì, infatti, partirà da Monastir – suo paese di origine – in sella alla sua mountain bike e farà tappa a Senorbì, Mandas, Suelli, Gergei, Sant’Ignazio da Laconi e Belvì per poi arrivare a Desulo, dove passerà la notte.

Il giorno dopo, sempre su due ruote, attraverserà completamente in solitaria il Gennargentu, da Desulo ad Arzana, per poi scendere fino a Girasole, dove si tratterrà in un camping.

In ognuno dei piccoli centri che andrà a visitare, porterà nei comuni il messaggio virtuoso della filosofia dell’impresa digitale, mettendosi al servizio degli imprenditori che vorranno confrontarsi con lui per avere delucidazioni, consigli, incoraggiamenti. O che semplicemente vorranno ascoltare la storia di Fabio o raccontare la propria.

Un gruppo di ragazzi, anche loro imprenditori digitali, seguiranno su Instagram la piccola grande impresa di Fabio, arricchendo le dirette con contenuti legati allo sport e al benessere.

 

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Nel primo pomeriggio di oggi una squadra dei Vigili del Fuoco di Nuoro, congiuntamente all’equipaggio dell’elicottero Drago 144, è intervenuta nelle campagne di Orgosolo, per il recupero di un bovino adulto.

Il povero animale, nelle fasi del parto, è precipitato con il vitello appena nato in un anfratto, rimanendo bloccato senza possibilità di rialzarsi e allontanarsi in autonomia.

Purtroppo il vitellino ha riportato delle gravi conseguenze rimanendo esanime al suolo, mentre per la madre è stato necessario provvedere al recupero mediante l’intervento del Drago VF 144, che tramite specifica imbracatura ha provveduto al recupero e al suo posizionamento in zona sicura.

Sul posto, oltre al personale VF, hanno operato due veterinari per l’assistenza dell’animale nelle fasi del suo salvataggio.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

luca-muggianu

Esibizione speciale questa mattina al Conad di via Campidano a Tortolì.

Il cantautore ogliastrino Luca Muggianu si è esibito con la sua band. Ecco il suo singolo “Non ci avranno mai” che dà il nome anche all’album.

IL DISCO “NON CI AVRANNO MAI”

Il disco, opera prima e concept album che racchiude al suo interno sette canzoni composte nel corso del recente periodo di pandemia è uscito ufficialmente il 6 maggio.

Il lavoro si avvale dell’importante produzione artistica e dei raffinati arrangiamenti di Massimo Satta (alle chitarre, bouzouki, tastiere e programmazioni), con la partecipazione di una rodata formazione che oltre Muggianu (voce e cori), annovera Simona Rae alla voce e cori, Fabrizio Foggia al piano e tastiere, Federico Valenti alle chitarre, Fabio Useli al basso e Lele Fajeti alla batteria. Ad arricchire il lavoro contribuisce la partecipazione dell’organettista Pierpaolo Vacca e del rapper Luca Pischedda.

“Non ci avranno mai” è stato registrato nel prestigioso studio Fonoprint di Bologna, vero e proprio luogo di culto per la musica d’autore, nel quale hanno inciso colonne del cantautorato italiano come Lucio Dalla, Francesco Guccini, Vasco Rossi, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero e Andrea Boccelli, tra gli altri, con la preziosa collaborazione del fonico Claudio Adamo (per le registrazioni e i missaggi) e di Enrico Capalbo nella fase di mastering. La copertina, creata dall’artista ovoddese Alessia Zedde, ritrae una schiena femminile con delle crepe che simboleggiano le ferite inferte dalla recente pandemia, ma in posizione eretta quasi a volersi rialzare, per resistere e lottare, come raccontano le canzoni all’interno del disco.

“Le sette composizioni contenute in Non ci avranno mai, nascono nel periodo di pandemia, nelle lunghe pause forzate vissute nei periodi di lockdown, e nemmeno nei miei più folli sogni avrei immaginato di registrarle negli storici studi Fonoprint di Bologna”, racconta Luca Muggianu. “Cantare tra quelle mura, in cui sono nati numerosi capolavori di Dalla, Guccini, Vasco, Carboni, Zucchero e tanti, tantissimi altri giganti della musica italiana – continua – mi ripaga dopo tante fatiche. Gran parte del merito va al mio produttore, mentore, e direttore artistico Massimo Satta, che in questi mesi ha dato tutto se stesso per questo progetto, mettendoci tutta la passione, esperienza e umiltà e infondendo lo stesso spirito all’intera squadra di lavoro. Spero che la mia musica e le mie canzoni possano suscitare emozioni e restituire a chiunque le ascolterà la serenità e spensieratezza della quale abbiamo bisogno.”

L’album è disponibile nelle principali piattaforme di streaming online (Spotify, Google Music, Deezer e Amazon Music).

Ad aprire il disco “Non ci avranno mai” di Luca Muggianu è Venezia, ballad che racconta l’evolversi di una difficile storia d’amore, narrata in musica e parole. Una vita segue la traccia del primo brano, raccontando della stessa relazione e della sua presa di coscienza (“Che senso ha una vita da dividere in due se poi ci scordiam di vivere?”). L’amore non ha un senso, è una composizione che affronta senza filtri il tema della lotta contro l’omotransfobia, ed è presente nel disco in due versioni, di cui una solo per piano e voce con una strofa aggiuntiva del rapper Luca Pischedda. Non ci avranno mai è la title track ed è un omaggio alla compagna di Muggianu, con la quale condivide un amatissimo figlio. Ci penso spesso è stata scritta su musica di Massimo Satta e Fabrizio Foggia, mentre Canzone mia per te è una dedica all’amato e compianto fratello Marco, scomparso a causa di un improvviso male. Bugia è il pezzo nel quale si percepisce maggiormente il disagio figlio del recente periodo pandemico e vede la preziosa collaborazione dell’organettista ovoddese Pierpaolo Vacca.

LUCA MUGGIANU

Originario di Talana, Luca Muggianu nasce a Lanusei nel 1991 e fin da giovanissimo si dedica allo studio della chitarra e del canto, ereditando la passione per la scrittura dal nonno materno, Antonio Serra, poeta talanese e autore del libro “Una poesia in punta di piedi”, pubblicato postumo nell’ottobre del 2018. Dopo l’esperienza maturata negli anni in Ogliastra con la band “Belli al buio”, ha dedicato l’ultimo biennio alla scrittura del suo primo disco “Non ci avranno mai”, condividendo l’esperienza con la compagna e il suo bimbo di due anni.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

In Sardegna ci sono delle usanze e delle tradizioni legate a gesti quotidiani e di origine antichissima che sono ancora oggi radicati tra le persone.

Molti di questi gesti entrano in gioco quando ci si siede a tavola per mangiare o per bere insieme ad amici e parenti.

Se vivete in Sardegna o frequentate spesso l’Isola vi sarete accorti che quasi nessuno si permette di versare il vino o la birra con la mano storta, “a manu revessa”, ovvero con le nocche girate verso il calice e non verso l’alto.

In questo caso il galateo c’entra fino a un certo punto. La questione riguarda più l’onore e il rispetto (ma anche la sicurezza!) della persona a cui si sta servendo da bere. Per tradizione infatti, chi si “macchia” di questa “nefandezza” viene automaticamente considerato un traditore.

Ma perché questo avviene? La spiegazione è molto precisa. Anticamente molte persone che volevano eliminare un rivale senza che questi se ne accorgesse volgendo la mano al contrario nell’atto della mescita, lasciava cadere all’interno del calice una piccola quantità di veleno nascosta in uno scomparto segreto dell’anello.

Questo il motivo per cui si dice che bisogna diffidare da chi versa il vino con la mano al rovescio: un traditore pronto a colpirci alle spalle in un momento di leggerezza.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Visita speciale oggi per due gruppi di studenti di Tortolì.

Le ragazze e i ragazzi del Tecnico Commerciale e del Liceo Scientifico hanno visitato il Consiglio Regionale a Cagliari.

A riceverli il consigliere regionale ogliastrino Salvatore Corrias: “Le istituzioni hanno bisogno dei giovani. I giovani hanno bisogno delle istituzioni. Oggi, qua in Consiglio regionale, la gradita visita di una folta scolaresca dall’Istituto tecnico commerciale e dal Liceo scientifico di Tortolì. Ai ragazzi e ai docenti il nostro grazie grande e sincero per questa esperienza meravigliosa”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis