Settanta opere di Maria Lai sono esposte sino a fine novembre nello Spazio Ilisso di via Brofferio a Nuoro, in un iter espositivo dal respiro internazionale che ripercorre 40 anni di ricerca dell’artista ogliastrina, considerata tra i maggiori artisti del Novecento.

La rassegna nasce dalla collaborazione tra Spazio Ilisso, l’Archivio e la Fondazione di Maria Lai, la Stazione dell’Arte di Ulassai e il Magazzino Italian Art Foundation di New York nell’intento di presentare al pubblico le opere più significative dell’artista.

Ago, filo, pane, terracotta, materiali poveri della quotidianità che nelle mani sapienti di Maria Lai, l’artista di Ulassai morta nel 2013 a 94 anni, diventavano arte e poesia.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

A prescindere da quanto abbiate mangiato a pranzo o a cena, lo spazio per una “sebada” si trova sempre. È lei la regina incontrastata di fine pasto. Un dolce che affonda le sue radici nella notte dei tempi: già due secoli prima di Cristo, nel suo libro “De Agricoltura”, il politico romano Catone il Censore cita una ricetta conosciuta durante il suo servizio in Sardegna chiamata “Placenta”, che risulta essere un piatto fatto con una sfoglia di farina impastata con  acqua e formaggio di pecora fresco, ammollato nell’acqua e mescolato col miele.

Le varianti del nome sono tante quanto i dialetti dell’Isola: fra le più conosciute la sua versione barbaricina sebada, e quella logudorese seada, ma non mancano le varianti come seatta, sevada o sabada. Quello che è certo è che il nome deriva dalla parola latina “sebum”, per il suo aspetto untuoso e per l’assonanza con il termine sardo “seu”, con il quale è indicato il grasso animale utilizzato per fabbricare le candele, la cui lucentezza ricorda appunto il dolce-non dolce. La sebada nasce infatti come piatto salato, servito “mannu cantu su prattu” (grande come il piatto), dalle donne nel mondo della cultura agropastorale ai loro uomini, pastori, che rientravano a casa dall’esilio invernale fra le montagne della Barbagia.

Oggi la regina di fine pasto è ormai diffusa in tutta l’Isola, e viene servita tutto l’anno, anche se per tanto tempo ha rappresentato il dolce tipico delle festività pasquali in Sardegna. Nei menu di oggi la trovate spesso indicata al plurale (seadas o sebadas) anche se il riferimento è chiaramente ad una porzione individuale. Gli ingredienti principali sono: semola impastata con lo strutto (in sardo pasta violada perché violare sa pasta significa proprio preparare la pasta con lo strutto) che avvolge una fetta di  formaggio pecorino fresco , scorza di limone grattugiata e miele.

Ricetta:

Appena pronto si frigge in abbondante olio extravergine d’oliva, o come un tempo, anche lo strutto. Terminata la cottura, la sebada viene scolata e condita con abbondante e ottimo miele locale. Il vero segreto sta nella scelta del formaggio che dev’essere stagionato al massimo quattro o cinque giorni e leggermente acidulo. Per favorire questo processo, è bene avvolgere il formaggio con un panno umido, lasciandolo riposare qualche giorno. Solo così sarà possibile quell’effetto piacevole, al gusto ma anche agli occhi, del formaggio che fila. Poi, l’eterno dibattito: zucchero o miele. Il miele rispecchia sicuramente la ricetta originaria e può essere utilizzato anche direttamente nell’impasto con la semola, ma alcuni preferiscono ricoprirla di abbondante zucchero.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

A Serrenti, in serata, un uomo di 78 anni caduto in un pozzo della profondità di circa dodici metri mentre stava facendo dei lavori scivolando da una scala.

Sul posto sono intervenuti i i Vigili del Fuoco del distaccamento di Sanluri, la squadra SAF (speleo alpino fluviale) e il nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco del distaccamento cittadino portuale di Cagliari.

Gli operatori giunti sul posto con tecniche e attrezzature SAF si sono calati all’interno del pozzo, recuperato l’uomo con una lieve ipotermia è stato affidato al personale sanitario inviato dal 118 per gli accertamenti sullo stato di salute, non risulta in pericolo di vita.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Manca qualche settimana al rinnovo dei consigli comunali in cinque paesi d’Ogliastra. I cittadini saranno chiamati alle urne domenica 12 giugno dalle ore 7 alle 23.

In tre comuni sarà corsa tra due candidati alla carica a sindaco : Bari Sardo, Lanusei e Perdasdefogu. Negli altri due, Girasole e Osini, sì è presentata un’unica lista e l’avversario da battere sarà il quorum.

Partiamo da Lanusei – capoluogo della restaurata provincia Ogliastra insieme a Tortolì – dove si contenderanno il ruolo di primo cittadino l’avvocato Davide Burchi con la lista “Energie per Lanusei” e il maresciallo dell’Aeronautica Marco Melis con “Progetto Comune per Lanusei”. Il primo – 44enne – si presenta da sindaco uscente ma con una squadra in parte diversa rispetto al passato e l’appoggio della consigliera di minoranza Maria Tegas. Il secondo – 52enne – può vantare una lunga esperienza da ex sindaco di Arzana, e sarà sostenuto da una lista costituita in maggioranza da donne.

Anche a Bari Sardo saranno due i candidati: si presenta per ottenere il secondo mandato consecutivo Ivan Mameli che guida la lista “L’alternativa@” e Anton Pinna candidato con “Impegno Comune”.  Il 37enne imprenditore e insegnante, sindaco uscente, presenta un gruppo tra conferme e novità, mentre il 48enne maître con una laurea in Giurisprudenza sarà sostenuto da una lista che attinge da componenti eterogenee della comunità bariese.

Passiamo a Perdasdefogu dove Mariano Carta – “Foghesu Futura” – e Bruno Chillotti – “Foghesu 4.0” – guideranno le liste che si sfideranno a rappresenteranno il paese nei prossimi anni. Il docente 53enne, cercherà di centrare il terzo mandato consecutivo e ancora una volta sulla sua strada troverà il 64enne capogruppo della minoranza consiliare.

A Girasole scende in campo, invece, la lista “Girasole nel cuore” con candidato alla carica di sindaco, Lodovico Piras, 39enne imprenditore edile, pronto a raccogliere il testimone dal primo cittadino uscente Gianluca Congiu, candidato consigliere nel gruppo che come avversario ha solamente il superamento del quorum.

Alfredo Cannas si presenta, invece, a guidare il paese di Osini. Anche per il 72enne – il candidato a sindaco ogliastrino meno giovane – si tratta di una corsa solitaria insieme alla sua lista “Per Osini“, con l’unico ostacolo rappresentato dal quorum.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Nonostante la giornata ventosa, la spiaggia ogliastrina di Cea mantiene il suo fascino immutato.

Ubicata nel territorio di Tortolì e in parte in quello di Bari Sardo, è un vero e proprio gioiello incastonato nella costa orientale della Sardegna.

Sabbia bianca e mare turchese, incorniciati da ginepri e macchia mediterranea: un lembo di paradiso che merita di essere visitato.

Ecco un breve video.

https://youtube.com/shorts/NXvgC-lov3Y 


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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Andreas Miltiadis ci ha preso gusto e, dopo il successo nella “queen stage”, si è ripetuto anche a Bari Sardo, venerdì 10 giugno.

Il cipriota, nono classificato qualche settimana fa al Tour of Hellas riservato ai professionisti di ciclismo su strada, ha sfruttato al meglio le sue doti da passista per aggiudicarsi anche la terza frazione del Rally di Sardegna Mountain Bike, 102,8 Km con partenza da Lanusei, caratterizzata da 39,1 Km di prova speciale.

Il 25enne di Palaichori ha sferrato un poderoso attacco sui passaggi più filanti di un percorso che prevedeva le ascese al Nuraghe Serbissi, con suggestivo passaggio all’interno dell’omonima grotta, e a Punta Corongiu, mettendo a dura prova la resistenza di Diego Arias.

Tuttavia, il vicecampione del mondo di MTB Marathon ha limitato i danni difendendo la sua leadership con un ottimo secondo posto di tappa, a soli 11 secondi dal cipriota.

Il vincitore di tappa Andreas Miltiadis all’ingresso della grotta del Nuraghe Serbissi (Credits: Mario Pierguidi)

Terza piazza per l’azzurro Silvano Brugiaferro (5’23”), davanti a Kevin Fantinato (10’38”) e al triatleta austriaco Dominik Wychera (17’19”).

Costanza Fasolis si è confermata la più forte anche nella terza tappa del “Rally”, chiudendo la propria prova con ben 15’28” di vantaggio sulla prima delle avversarie, Ilaria Balzarotti. Terzo posto per l’esperta Beatrice Mistretta.

Tra le donne dominio di Costanza Fasolis (Credits: Mario Pierguidi)

“E’ stata una tappa molto particolare, con un inizio caratteristico in single track”, ha detto Costanza Fasolis. – “Complimenti ancora all’organizzazione per aver previsto passaggi di grande interesse che mi hanno fatto conoscere posti bellissimi. Inoltre, lungo il trasferimento siamo passati dalla montagna al mare e arrivati in spiaggia: è stata la prima volta per me. Vittoria ipotecata? Niente affatto, non bisogna dare nulla per scontato in queste gare, è sufficiente un incidente meccanico per mandare a monte i sogni di gloria. Bisogna stare sul pezzo e non mollare fino al traguardo dell’ultima tappa”.

RISULTATI PROVA SPECIALE 3a TAPPA | UOMINI
1. Andreas Miltiadis (CYP) in 1.37’46”
2. Diego Arias (COL) in 1.37’57” a 11”
3. Silvano Brugiaferro (ITA) in 1.43’09” a 5’23”
4. Kevin Fantinato (ITA) in 1.48’24” a 10’38”
5. Dominik Wychera (AUT) in 1.55’05” a 17’19”

Diego Arias marca stretto Andreas Miltiadis (Credits: Mario Pierguidi)

CLASSIFICA GENERALE DOPO LA 3a TAPPA | UOMINI
1. Diego Arias Cuervo (COL) in 4.49’02”
2. Andreas Miltiadis (CYP) in 4.53’07” a 04’05”
3. Silvano Brugiafreddo (ITA) in 5.06’09” a 17’07”

L’arrivo di Bari Sardo all’ombra della torre spagnola di Bari

RISULTATI PROVA SPECIALE 3a TAPPA | DONNE
1. Costanza Fasolis (ITA) in 2.04’59”
2. Ilaria Balzarotti (ITA) in 2.20’27” a 15’28”
3. Beatrice Mistretta (ITA) in 2.47’52” a 42’53”

CLASSIFICA GENERALE DOPO LA 3a TAPPA | DONNE
1. Costanza Fasolis (ITA) in 6.30’29”
2. Ilaria Balzarotti (ITA) in 7.00’04” a 29’35”
3. Martina Stirano (ITA) in 8.04’31” a 1.34’02”

Lo spettacolo della grotta di Serbissi (Credits: Mario Pierguidi)

LA TAPPA DI DOMANI: ANCORA BARI SARDO PER IL GRAN FINALE
La quarta e ultima tappa del Rally di Sardegna MTB di sabato 11 giugno prenderà il via alle 08.30 dalla spiaggia di Barì. Il tracciato è lungo 45,7 Km con 1080 metri di dislivello, ma la prova speciale ne misura soltanto 16, con partenza da località Coccorrocci e arrivo a La Spiaggetta di Gairo. Sarà nuovamente la torre spagnola di Barì ad accogliere gli atleti in gara e a fare da sfondo alla cerimonia di premiazione del Rally di Sardegna Mountain Bike 2022

Dominik Wychera sulle ultime rampe della salita verso Punta Corongiu (Credits: Mario Pierguidi

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

La foto, scattata a Tortolì nel lontano 1962, ritrae alcuni componenti del comitato di San Gemiliano.

Lo scatto è stato gentilmente concesso da Massimo Mulas.

Invia le foto più belle del passato ogliastrino alla nostra mail redazione@vistanet.it ( indicano l’anno e il luogo in cui è stata fatta la fotografia).

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Cala Goloritzè e la Spiaggia dei Gabbiani fra i sette nomi italiani nella lista stilata da European Best Destinations, ente con base a Bruxelles che promuove i viaggi in Europa.

Cala Goloritzè è risultata la quarta più bella del Vecchio Continente, la Spiaggia dei Gabbiani la diciasettesima.

Ne ha parlato ieri il TG5 in un bellissimo servizio.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Per la giornata di giovedì 9 giugno nuovo bollettino della Protezione Civile regionale.

L’avviso è relativo al pericolo di incendio (codice giallo) su tutta la Sardegna.

La condizioni climatiche e le alte temperature che in queste ore caratterizzano la Sardegna, hanno portato la Protezione Civile a emettere un nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio.

Per la giornata di domani, giovedì 9 giugno 2022, su tutto il territorio isolano sarà dunque vigente un’allerta codice giallo (pericolo incendio medio). In alcune zone, tra cui il cagliaritano, il Campidano, il Sarrabus, le Baronie e la Gallura, la fase operativa regionale prevede inoltre attenzione rinforzata.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Su Zinzulu, la giuggiola, un frutto dimenticato, ma molto saporito e ricco di proprietà, ottima base per liquori, salse, dolci e marmellate.

In italiano si chiama Giuggiola, in Sardegna in passato era abbastanza diffuso, si trovava nei giardini di molte case di campagna, adesso è molto più raro: il frutto del giuggiolo, un albero che può arrivare anche a 10 metri di altezza. Conosciuto anche come dattero cinese, è originario della Siria, in Italia è arrivato dopo la metà del 1600.

I frutti arrivano a maturazione tra settembre e ottobre, quando raggiungono una colorazione bruna, ma se raccolti ancora verdi hanno un gusto simile a quello della mela e sono di consistenza croccante. Una volta maturi invece sono morbidi e dolci, dal sapore simile al dattero, ma meno stucchevoli.

Le giuggiole sono ricche di proprietà nutritive, a cominciare delle vitamine, in particolare la vitamina C, di flavonoidi, fosforo e ferro. Aiutano a rinforzare il sistema immunitario e quello cardiovascolare. Sono efficaci nella cura delle infiammazioni alla gola, bronchiti, raffreddori e raucedine. Sono utili per curare la stipsi e mitigano gli stati d’ansia e l’insonnia.

Innumerevoli sono gli utilizzi in cucina. Dalle giuggiole si ricava un liquore dolce utilizzato per accompagnare dolci e biscotti secchi, o per insaporire il pan di spagna. Si possono preparare marmellate e confetture oppure la polpa può essere utilizzata come ingrediente direttamente nell’impasto di torte e biscotti. Ecco la ricetta di un tipo di biscotti secchi della tradizione contadina: Zaleti alle giuggiole.

Ingredienti per 10 persone

120 g (circa 1 1/2 tazza) di giuggiole mature tritate grossolanamente

60 ml (1/4 di tazza) di grappa o di rum)

150 g (1 tazza colma) di farina di grano

150 g (1 tazza scarsa) di farina di mais

la scorza grattugiata di 1/2 limone non trattato

un pizzico di sale marino

1 cucchiaino di lievito in polvere

3 tuorli d’uovo

150 g di zucchero semolato

130 g (scarsa 2/3 di tazza) di burro, fuso e raffreddato

Preparazione

Immergere i pezzi di giuggiola nella grappa per almeno un paio di ore o, meglio ancora, per tutta la notte. Mentre si preparano i biscotti, preriscaldare il forno a 180°C. Foderare un vassoio per biscotti con carta da forno e mettere da parte. Unire la farina bianca, farina gialla di mais, la scorza di limone, il sale e il lievito in una piccola ciotola. In una ciotola più grande, sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto giallo e spumoso, o comunque fino a quando lo zucchero si sarà sciolto completamente. Aggiungere il burro fuso al mix di farine, quindi unire delicatamente il tutto al composto di uova. Mescolare e poi aggiungere le giuggiole sgocciolate, incorporandole in maniera omogenea all’impasto. Per sagomare i biscotti, afferrare una noce di impasto e farlo rotolare tra le mani. Cercate di dare una forma piatta leggermente ellittica, per distribuirli con più facilità sul vassoio foderato. Ripetere l’operazione fino a quando si finisce la pasta, lasciando pochi centimetri tra ogni biscotto. Cuocere in forno per 13-15 minuti, o fino a quando l’aspetto superficiale dei biscotti appare bene dorato. Togliere dal forno e lasciare raffreddare i biscotti su una griglia.

La giuggiola è anche la protagonista di diverse leggende. Si dice che per preparare la corona di spine di Gesù furono utilizzati i rami di una specie di giuggiolo spinoso. Alcuni studiosi sostengono che l’incantesimo dei Lotofagi di cui si narra nell’Odissea, non fosse stato provocato da sostanze narcotiche, ma da una bevanda fortemente alcolica ottenuta con la fermentazione delle giuggiole. Per i Romani l’albero simboleggiava il silenzio e con i suoi rami si decorava il tempio della dea Prudenza. In diverse zone dell’Asia il giuggiolo è considerato un albero magico, si dice che chi voglia far innamorare una persona debba condurla sotto un giuggiolo. Infine non si può non citare il proverbiale brodo di giuggiole: nato alla corte dei Gonzaga era un liquore fatto con giuggiole, mele cotogne, uva, vino bianco e zucchero…talmente buono da mandare in estasi, appunto in un brodo di giuggiole. 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis