La panificazione in Sardegna è un’arte che si tramanda da millenni; sono tantissimi i tipi di pane che i sardi hanno sempre fatto con le loro mani. Non solo carasau, guttiau, civraxiu, frattau e pistoccu: quanti di voi hanno mai sentito nominare il pane di ghianda?

Nella nostra Isola la ghianda è largamente diffusa. Su Pan’Ispeli, questo il nome in lingua, veniva preparato fin dall’epoca del Neolitico nella zona dell’Ogliastra, in tempi in cui c’era molta fame, e venne citato persino da Plinio il Vecchio, scrittore e governatore dell’antica Roma, nella sua enciclopedia “Naturalis Historia”, nella quale viene descritto come “un pane impastato con argilla del quale si nutrono i Sardi”.

Per la sua preparazione si sceglievano le ghiande più mature, che venivano sbucciate e lessate e l’acqua filtrata mediante uno strato di argilla, erbe aromatiche e cenere. Una volta lessate le ghiande, si formava una sorta di “polenta” che poi veniva tagliata a pezzi e fatta asciugare al forno o al sole e poi consumata. Ma perché si usava proprio l’argilla? In in epoca primitiva in Sardegna era diffusissimo il culto della Dea Madre, e si credeva che l’argilla fosse il suo sangue e chi si cibava del pane con le ghiande si sarebbe guadagnato la salvezza nell’aldilà. Un pane dal colore quasi nero cenere, che a quanto pare era molto buono, tanto che veniva preparato e consumato in Ogliastra fino agli anni 50 del secolo scorso.

[A cura di Stefania Lapenna – Articolo scritto originariamente il 19 febbraio 2019]

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Un’impresa straordinaria quella di Matteo Gregorio, soccorritore marittimo nella Guardia Costiera di Arbatax.

Matteo ha realizzato il periplo intero della Sardegna in bici in soli 4 giorni, dall’11 al 15 giugno.

Ci racconta la sua avventura:

“Sono partito in bicicletta in solitario, da Maracalagonis (CA) sabato 11 giugno alle 6:30 e arrivato alle ore 12:00 del 15, per compiere 864 km e 8.617 metri di dislivello, il periplo dell’isola, in modalità “ultracycling”, ovvero nel più breve tempo possibile, ovvero in 42 ore di pedalata effettiva.

Da sottolineare che è stata una follia perché quest’anno avevo poco più di 500 km di allenamento nelle gambe e non avevo mai superato un allenamento da 100 km, tra l’altro sono partito al quinto giorno di antibiotico per via di una bronchite.

Arrivato ad Orosei alle ore 20:30, circa 15 ore, il tempo di mangiare qualcosa al ristorante montare la tendina in spiaggia e spararmi qualche ora di sonno, purtroppo non ci sono riuscito per via di una discoteca vicino alla spiaggia, ahimè notte in bianco.

Colazione alle 6:30 e ripartito in direzione Olbia, percorrendo, interamente da sud a nord, tutta la bellissima ss 125 “orientale sarda”, credo che quella sia stata la giornata più calda e più dura di tutto il giro, vento di grecale contrario, distrutto dalla notte insonne e per un problema di follicolite sul sedere non riuscivo più a stare seduto in sella, l’intenzione era arrivare almeno a Santa Teresa di Gallura, ma lo stop obbligatorio ad Olbia è stato obbligato, altrimenti avrei abbandonato l’impresa.

Ho acquistato un copri sella da decathlon e una pomata al cortisone in farmacia che mi hanno letteralmente salvato il sedere, stavolta ho deciso di riposare in B&B ad Olbia, vista l’esperienza negativa della nottata precedente. Sveglia alle 4:30 partenza alle 6 verso Santa Teresa, finalmente buone sensazioni in sella, come per miracolo i dolori erano molto più sopportabili, questo mi ha permesso di arrivare fino ad Alghero (ovviamente per non farmi mancare nulla, sempre con vento contro perché poi ha girato a NW maestrale), dove sono arrivato alle 19:00. Ho cenato, riposato e ricaricato le batterie per la grande tappa del giorno successivo.

Partito alle 6:00 da Alghero ho percorso tutta la costa nord/sud occidentale passando poi per Teulada e per arrivare a Maracalagonis CA alle ore 12:00, dopo 30 ore di pedalata NOSTOP, questa volta ho avuto una gioia, il vento maestrale ha tenuto per tutto il tempo è mi ha supportato. Ho riposato solo un oretta e mezza circa in una panchina in un distributore di benzina a San Giovanni Suergiu e un oretta e mezza in una panchina a Teulada. A Buggerru ho saltato il rifornimento borracce e la cena ricordando, purtroppo male che il prossimo paese, Nebida, fosse più vicino e invece non solo era lontano, ma anche nel bel mezzo delle ripide salite di quella zona. Ho pedalato per ore al buio con il telefono senza segnale e con meno di mezza borraccia d’acqua, per fortuna ho trovato un agriturismo in mezzo al nulla che mi ha ristorato con acqua e caffè.

È stata un’esperienza fantastica che mi ha permesso di ammirare le bellezze dell’isola, anche se solo con un colpo d’occhio mentre scendevo una discesa panoramica o mentre affrontavo salite faticose, ma soprattutto, mi ha permesso di farlo ad impatto ZERO sull’ambiente, non ha lasciato alcuna traccia del mio passaggio, a parte le gocce di sudore che cadevano sull’asfalto, ho usato il mio cuore e le mie gambe come motore e una fantastica bicicletta che è stata la mia unica compagna di questo meraviglioso viaggio per le strade della Sardegna”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Queste meravigliose foto, inviate alla redazione da Silvano Casari, mostrano, in tutta la loro bellezza, le cascate di Scontini – che nascono dal fiume Serrascova –, a Villagrande.

La bellezza del territorio si palesa in questi scorci, degni di attenzione.

Invia le foto delle perle del territorio all’indirizzo redazione@vistanet.it (indicando sempre il fotografo e il luogo immortalato).

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

In serata è deceduto nell’ospedale di Sassari Roberto Delrio, l’automobilista di Alghero, in coma da una settimana, dopo una lite per una mancata precedenza,

Il 62enne era stato colpito da un  motociclista di 40 anni. Secondo la ricostruzione degli agenti del Commissariato di Alghero, il 62enne in auto aveva inseguito il motociclista raggiungendolo verso al fine di via XX Settembre.

Qui durante la lite, il centauro avrebbe sferrato un pugno all’automobilista, che cadendo per terra avrebbe battuto la testa perdendo conoscenza – come riporta ANSA -. Da qui la corsa al Pronto Soccorso del nosocomio di Sassari con il ricovero in Rianimazione.

Il 40enne identificato e rintracciato dalla Polizia denunciato per lesioni, ora vede la sua posizione aggravarsi pesantemente.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Tanti luoghi storici sono circondati da un’aura di mistero, legata a leggende ed episodi (più o meno veri) che si tramandano da secoli, storie di efferati crimini o magari storie di fantasmi.

 

A Tortolì esiste un luogo che per alcuni si fregia di essere uno dei più infestati della Sardegna: il teatro S. Francesco a Fra Locci.

Il nome della piazza deriva da un frate cappuccino maestro muratore, che si ritiene abbia costruito una fontana pubblica proprio dove c’era una sorgente d’acqua nel XVIII secolo.

La piazza era anche tristemente nota con il nome di “S’impiccadorgiu”, perché era il luogo dove avvenivano le esecuzioni delle pene capitali sulla forca.  Un posto macabro anche perché la testa del condannato veniva esposta per lungo tempo sul patibolo come monito per la comunità.

 

Nel 1721, nella piazza, fu edificato un convento ad opera del frate cappuccino Luigi da Nureci ma già nel 1766 per ordine del Regio Governo fu chiuso. Nel corso del tempo il complesso ebbe diversi usi: fu successivamente granaio, caserma, prigione e caseificio attivo fino agli anni ’50.

 

Ma facciamo un passo indietro. Secondo la leggenda, i frati presenti nel convento pare non conducessero una vita legata alla loro vocazione, ma addirittura furono accusati di crimini disdicevoli da alcune potenti famiglie della cittadina. Si narra infatti che avessero rapito e poi stuprato alcune ragazze mettendole incinta. Una di queste sfortunate sarebbe stata uccisa e seppellita tra le mura del convento.

 

I cappuccini lasciarono Tortolì, scrollandosi i sandali per non portarsi dietro neanche un granello di polvere della ingrata cittadina e lanciarono una maledizione alla famiglia che li aveva più osteggiati, dannandola per 7 generazioni.

 

Il teatro come lo vediamo ora fu ricavato della omonima Chiesa di San Francesco, in realtà mai finita e mai consacrata, che faceva parte del complesso. Ma le dolorose vissicitudini che si sono susseguite tra le sue mura, hanno lasciato qualche strascico misterioso e forse qualche suo abitante non se ne è mai andato.

Alcuni operai incaricati di mettere in sicurezza la parte antica, ora ridotta a rudere, abbandonarono il cantiere perché la mattina trovavano inspiegabilmente distrutti i lavori fatti il giorno prima.

Antonio Ghironi, presidente dell’ associazione culturale AC Simul, una delle quattro che gestisce il teatro in tanti anni di attività, benché non abbia mai vissuto in prima persona nulla di  “anomalo”, ha raccolto diverse testimonianze di persone che hanno avuto a che fare con entità incorporee.

 

Come quella di un attore che mentre ripassava le battute è rimasto a dir poco senza parole nel vedere un anziano frate, dall’aspetto imponente, attraversare la platea sparendo nel nulla.

 

Ma gli episodi terrificanti non sono finiti, una pianola iniziò a suonare da sola senza che fosse collegata alla corrente (un classico di ogni film horror che si rispetti) eppure i tecnici del suono notarono che i mixer, nonostante fossero in standby, ricevevano impulsi da una fonte di energia sconosciuta

 

Tra le varie testimonianze ricorre spesso anche quella inquietante sensazione, tanto vera quanto inspiegabile, di essere osservati. Anche lo spirito della ragazza rapita e assassinata, pare vaghi senza pace tra le mura dell’ex convento diventato la sua tomba.

 

Forse la suggestione della sua antica storia, ricca di eventi dolorosi, suscita scherzi della mente, ma sicuramente il teatro San Francesco  rimane uno degli edifici più affascinanti di Tortolì.

 

 

(Si ringraziano per le informazioni Giuseppe Puncioni e Antonio Ghironi)

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Ai cancelli di partenza la quinta edizione del Night on Dance, lo spettacolo di danza annuale orchestrato da Luca Sulis e Daniele Olla, direttori della scuola LS Centro Studi Danza.

Lo spettacolo si terrà nell’anfiteatro di Girasole il 26 giugno alle ore 21:00 e sarà aperto a tutti. In scena oltre 90 ballerini (dall’età di 3 anni) che si cimenteranno in uno spettacolo di due atti.

Il primo atto sarà dedicato alla presentazione delle coreografie vincitrici dei campionati regionali di danze artistiche svolte nell’ultimo anno, e coreografie che daranno dimostrazione del talento delle allieve della scuola di danza ogliastrina.

Nel secondo atto invece, come ogni anno, l’atmosfera cambierà perché in scena sarà presentata per la prima volta una nuova storia che Luca e Daniele hanno disegnato appositamente per la loro compagnia di danza.

Il titolo è “Mr & Mrs Scott in Viaggio di Nozze”. È la coppia di novelli sposi, la protagonista di questa nuova storia che sarà raccontata. Il signore e la signora Scott dopo 10 anni di fidanzamento decidono di coronare il loro amore in seguito alla proposta di matrimonio che Sara riceve da George. Una cerimonia classica svolta in chiesa e celebrata dal prete del loro paese che, con la sua benedizione, dichiara che George e Sara ora sono una famiglia: La famiglia SCOTT. Subito dopo il matrimonio, George e Sara sono pronti a partire per la loro tanto attesa luna di miele con destinazione Hawaii, è sempre stato il loro sogno andare su un’isola per godersi il sole, il relax e il divertimento che l’isola delle Hawaii offre. È tutto pronto, sono sull’aereo per il primo scalo tecnico: Londra. Ma la famiglia SCOTT non è mai stata così tanto fortunata. Siamo sicuri che siano riusciti a prendere il volo corretto? Per scoprirlo non rimane altro che salire sull’aereo e allacciare le cinture.

Il biglietto è gratuito.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

L’Ogliastra è rinomata per la bellezza del mare e delle sue spiagge, ma esiste un “tesoro” in gran parte sconosciuto che si trova nelle zone dell’interno. Località e luoghi meno noti, ma tra i più affascinanti e suggestivi della Sardegna, capaci di toccare le corde dell’anima rimanendo scolpiti nella mente. Ricordi indimenticabili, assumono la forma dei “tacchi”, monti calcareo-dolomitici che si ergono maestosi incorniciati tra foreste lussureggianti, capaci di regalare panorami mozzafiato.

Wild Ogliastra Escursioni Quad permette a tutti di entrare in questa dimensione, tra i Tacchi d’Ogliastra più caratteristici nei territori di Ulassai e Osini.

Un’esperienza unica alla guida dei quad, tra sentieri sterrati immersi nei boschi selvaggi e particolari formazioni rocciose.

Si possono visitare spettacolari cascate come quella di “Lequarci” e diverse grotte, grazie al patrimonio carsico e ipogeico della zona.  È possibile ammirare diverse testimonianze preistoriche come le tombe dei giganti e i nuraghi, tra cui l’imponente fortezza “Serbissi”.

Anche la merenda può diventare un’esperienza unica  gustata all’interno di un antico “Barracu”, le tipiche costruzioni in cui si rifugiavano i pastori in passato.

Con Wild Ogliastra l’esperienza può essere fatta in gruppi fino a 12 persone, grazie alla flotta di 6 “all-terrain vehicle” Polaris di ultima generazione.

Un modo alternativo di vivere la natura con la giusta dose di adrenalina, arrivando in luoghi difficilmente raggiungibili in trekking o con altri mezzi.

Accompagnati da Enrico Cannas, guida preparata ed esperta, si può “inforcare” il quad e come unico requisito la patente di guida A, A1 o B, con la possibilità di trasportare anche un passeggero.  Anche un genitore può condividere questa esperienza con il proprio figlio.

Questo mezzo agile e compatto trasmette un grande senso di libertà, in terreni difficili e accidentati, regalando a persone con problemi fisici o psichici, di vivere esperienze solitamente a loro precluse.

Durante le stagioni dell’anno si possono osservare i  differenti colori e sentire i profumi della montagna, regalati dalla ricca biodiversità della flora e dagli endemismi botanici. Non è raro mentre si percorre i caratteristici sentieri, tra le falesie a picco e le numerose sorgenti d’acqua, incontrare specie della fauna selvatica della zona. Cinghiali, cervi e rapaci, sono avvistamenti frequenti.

Wild Ogliastra Escursioni, offre due tipologie di percorsi dalla diversa durata di tempo. Si può decidere se avventurarsi nell’itinerario “Le cascate” per un totale di 3 ore e mezza, oppure quello “Nuraghes” di 4 ore e mezza circa. Entrambi ricchi di fascino si differenziano: il primo per un taglio più naturalistico, mentre l’altro si snoda con più tappe su diversi siti archeologici.

Si parte ogni giorno dall’incantevole Ulassai in mattinata alle ore 9.00, con rientro intorno alle 12.00/13.30, e al pomeriggio dalle ore 15.00 alle 18/19.30.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

È stata varata questo pomeriggio l’imbarcazione di 38 metri costruita interamente nei cantieri B.Metal nella zona industriale di Tortolì.

A dare la notizia è l’assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde.

“Un settore sempre più strategico per la nostra zona, sia a livello occupazionale che professionale – commenta Todde -. La collaborazione tra il cantiere Saipem e la compagnia portuale è fondamentale per lo sviluppo del porto”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Freedom, lo yatch di Cavalli nelle acque ogliastrine.

Con i suoi 28 metri di lunghezza non è tra i più grandi yatch ma è sicuramente un gioiellino del mare, quello dello stilista Roberto Cavalli che in questi giorni si gode il sole e l’acqua cristalline dell’Ogliastra.

Look total black e raffinatissimo, il Freedom è stato costruito da Cerri Cantieri Navali in stretta collaborazione con Cavalli che ha personalizzato gli interni.

Lo stilista sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza nella zona ed è stato visto prendere il sole tra Cala Goloritzè e Cala Mariolu.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Apprensione a Cagliari e in Ogliastra – dove è molto conosciuto – per la scomparsa di Omar Mura. Quarantasette anni, giostraio cagliaritano, l’uomo è sparito da ieri pomeriggio.

La famiglia ha lanciato l’allarme e presentato una denuncia di scomparsa ai carabinieri. Sui social ha lanciato l’allarme anche il fratello dello scomparso, Gianluigi: “Per piacere chiunque veda mio fratello Omar mi chiami al 3452127033, si è allontanato da Cagliari esattamente dai parcheggi del Gieffe di viale Poetto. Indossava una maglietta celeste e un pantaloncino corto in jeans. Portava con se una borsa piccola nera”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda