È un saluto commosso e sincero quello che Alessio Cragno rivolge al Cagliari e al popolo sardo dopo l’ufficialità della cessione al Monza.

“Non avrei mai immaginato e né tantomeno voluto salutare dopo un epilogo così triste e doloroso – spiega il portiere toscano -. Purtroppo però, non sempre il finale è bello quanto la storia. Sono stati 8 anni meravigliosi. 8 anni in cui ho avuto la fortuna di conoscere un Popolo orgoglioso, incredibile, generoso e innamorato follemente della propria terra. Una terra meravigliosa che, oltre ad accogliermi e a farmi sentire a casa fin dal primo istante, mi ha regalato le gioie piu incredibili della mia vita: mia moglie e le mie due figlie. Ci tenevo con tutto il cuore anche a ringraziare il Popolo Rossoblu che in tutti questi anni non mi ha fatto mai mancare il suo amore, il suo sostegno e perché no, anche qualche critica, che è certamente stata uno stimolo in più per migliorare sia come giocatore che come uomo”.

“Non so ancora se sarà un addio o solamente un arrivederci, ma so certamente che qualsiasi cosa accada vi porterò sempre nel mio cuore” conclude l’”Uomo Cragno”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Di dimensioni decisamente inferiori rispetto alla volpe “crucigera” che vive nel continente europeo, la volpe sarda è una sottospecie che si è sviluppata moltissimo tempo fa. Secondo la teoria più accreditata, la volpe crucigera è giunta nell’Isola nel Pleistocene, quando Sardegna e Corsica erano ancora unite all’Europa.

Poi il progressivo isolamento delle due terre ha favorito la differenziazione genetica che l’ha resa più piccola, con caratteristiche proprie. Questa teoria è dimostrata dal fatto che la Vulpes Vulpes Ichnusae, questo il suo nome scientifico, si trova anche in Corsica.

Esiste però una seconda teoria secondo la quale la volpe sarda sarebbe il risultato di una serie di accoppiamenti tra individui con caratteristiche differenti, portati nell’Isola dagli uomini del Neolitico, il fatto poi di vivere su un’isola ha avuto come conseguenza che si sviluppasse una vera e propria sottospecie.

La volpe sarda non rischia l’estinzione, perché anche se selvatica, riesce ad adattarsi ai cambiamenti climatici e del suo habitat, essendo onnivora, sopravvive anche in ambienti particolarmente antropizzati. Non è raro che si avvicini anche ai centri abitati e non è tanto amata dai contadini perché si intrufola nei pollai e preda galline e uova. Nella nostra Isola rientra nella lista dei mammiferi che si possono cacciare.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Nel 1937, la Soprintendenza alle Antichità della Sardegna, intraprese una campagna di scavi nella zona di Fontana a Noa a Olbia. Ad occuparsi degli scavi Doro Levi, archeologo ebreo triestino, di fama internazionale. Durante gli scavi vennero scoperte molte sepolture del tipo a pozzo con camera scavata nella roccia, simili a quelle della necropoli cagliaritana di Tuvixeddu. La tomba 24, datata tra il IV e il III secolo a.C. custodiva il corpo di una donna, visto il corredo che l’accompagnava, la defunta apparteneva a una famiglia importante. La donna era stata sepolta con un corredo composto da alcune brocche, da una moneta punica e da uno specchio in bronzo posato sopra il petto, con il manico decorato con volute e un volto femminile, un oggetto molto pregiato, forse proveniente dalla Magna Grecia.

 

Al collo della defunta si trovava la collana in pasta vitrea, composta da una testina femminile con riccioli, 4 testine maschili molto colorate con barba e orecchini, una testa di agnello e un piccolo gallo. Oltre ai ciondoli nella collana erano presenti vari cilindretti e sferette decorati con spirali, onde e grossi “occhi” colorati. La collana aveva una funzione apotropaica, cioè doveva difendere l’anima della defunta dagli spiriti maligni. Subito dopo il ritrovamento giunse in visita in Sardegna, Hermann Göring, il vice di Hitler. L’uomo grande collezionista d’arte voleva aggiungere la bellissima collana punica alla sua vastissima collezione, ma l’archeologo Doro Levi, all’epoca insegnante di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana all’Università di Cagliari e Soprintendente, si oppose con tutte le sue forze e riuscì a salvare il prezioso reperto.

L’anno successivo a Levi fu tolto l’incarico a causa delle leggi razziali, e l’archeologo si rifugiò negli Stati Uniti per sfuggire alla deportazione. A Doro Levi la Sardegna deve tanto, nei soli tre anni di permanenza nell’Isola, non solo si occupò dell’Anfiteatro romano di Cagliari, degli scavi preistorici della necropoli di Anghelu Ruju e quelli dell’insediamento nuragico di Serra Orrios, ma più in generale si batté per la tutela e la conservazione del patrimonio archeologico della Sardegna.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Foto Pro Loco Lanusei

Dal 24 al 26 giugno le strade di Lanusei si animano per tre giorni di festa, degustazioni enogastronomiche, musica, incontri, mostre e ciliegie per la 37esima Edizione della Fiera delle Ciliegie. Dopo due anni di pausa forzata la festa è tornata più animata che mai.

Dopo le prime due giornate, quello di domani, domenica 26 giugno, è l’appuntamento clou dell’evento.

Foto Comune di Lanusei

Foto Comune di Lanusei

Alle 10 si terrà la tradizionale Sfilata dei gruppi folk dei paesi di Lanusei, Cabras, Ittiri, Dorgali, Tertenia che saranno accompagnati dalle Launeddas di Tertenia lungo la Via Roma, dove si troveranno anche gli stand espositivi.

Alle 10,30 al Bosco Selene i bambini potranno partecipare alla Gara di mountain bike. A mezzogiorno ad animare la Piazza Vittorio Emanuele ci sarà lo spettacolo con l’attesissima Seuinstreetband. Dalle 17 Ciliegie per tutti e tutte lungo Via Roma.

Alle 19, in Piazza Vittorio Emanuele, verrà consegnato il Premio Ciliegia d’oro, arrivato ormai alla terza edizione e le vie del Centro storico si animeranno con Ciliegie, tra Forni e Cantine, e le loro degustazioni di prodotti tipici. Dalle 20 musica con la SeuinStreetBand lungo il percorso delle Antiche Cantine. Alle 21 gran finale in Piazza Vittorio Emanuele con balli, accompagnati dal gruppo A ballu lestru.

Nei tre giorni di Fiera sarà possibile visitare la Mostra Grandi Maestri Sardi del 900 presso la Casa del Mobile (in via Marconi), che verrà inaugurata il 24 alle ore 9.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

È appena cominciata l’estate e in Sardegna milioni di persone affollano le bellissime spiagge dell’Isola.

Da nord a sud, passando per le isole minori è un trionfo di tintarelle, nuotate, chiacchiere sotto l’ombrellone, giochi da spiaggia e partite a racchettoni. Non bisogna dimenticare però che la spiaggia non è solo un bellissimo rifugio dalla frenesia della città, ma anche un luogo naturalistico da rispettare e tutelare.

Ecco a voi le 6 regole per trascorrere una giornata al mare in Sardegna nel pieno rispetto della flora e della fauna locale.

1) Non buttare rifiuti in mare o sulla spiaggia. Sembra una regola banale, ma ancora oggi non è rispettata da tutti. Qualsiasi tipo di rifiuto, anche di tipo organico, può essere nocivo per l’ambiente, gli animali o l’uomo stesso. Evitate senza se e senza ma di disperdere qualsiasi genere di rifiuto: cicche di sigaretta, plastica, carta, olii, semi di frutta, bucce di banana o altro. Lasciate la spiaggia così come l’avete trovata, anzi, se possibile anche meglio, magari raccogliendo un po’ di rifiuti prodotti da qualche incivile. Il mare ve ne sarà grato.

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2) Pescate solo dove è consentito. In Sardegna è possibile praticare la pesca, sia subacquea sia da terra. In molte località però vigono dei divieti, in alcuni casi per la presenza di un’area marina protetta con diversi gradi di salvaguardia. Per alcune specie ittiche vale il divieto totale, per altre la pesca è fortemente regolamentata e/o vietata in determinati periodo. Prima di imbracciare la canna da pesca o il fucile subacqueo è bene consultare la sezione del sito di Sardegna Ambiente.

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3) Lasciate in pace gli animali e non toccateli. Gli animali marini sono uno spettacolo della natura, ma solo se li lasciamo in pace. Evitate quindi di rimuovere stelle marine, ricci, paguri, lumache o altri esseri viventi dal loro ambiente naturale. Potrebbe costare loro la vita e a voi una salatissima (e meritata) sanzione.

4) Le meduse non sono un nemico da sconfiggere, ma bellissime creature con cui dobbiamo convivere, ovviamente a distanza. Come tutti sappiamo le meduse sono animali i cui tentacoli possono essere più o meno urticanti. Una puntura di medusa può essere anche molto dolorosa. Questo non significa che una giornata al mare si debba trasformare in una violenta caccia al temutissimo celenterato. Troppo spesso si assiste a scene in cui adulti e bambini, armati di coppo e secchiello, raccolgono questi animali per farli morire in una fossa lungo l’arenile. Ricordiamoci che in mare l’ospite è l’uomo, non viceversa!

5) In presenza di un animale ferito contattare gli enti di riferimento. Può capitare di imbattersi in tartarughe, pesci o cetacei feriti che arrivano in riva agonizzanti. In questi casi bisogna limitarsi a prestare il primo soccorso alle povere bestiole, mantenendole idratate e vigilando su di loro fino all’arrivo dei soccorsi. L’ente di riferimento generale è la Guardia Costiera, che risponde ovunque al numero 1530.

6) Non portare via nulla dalla spiaggia. I souvenir da portare a casa dopo una vacanza non si trovano in spiaggia, ma nei negozi e nelle boutiques. La sabbia dell’arenile, le conchiglie, i sassolini, i ciottoli e qualsiasi altro elemento dell’ecosistema marino deve restare esattamente dove lo abbiamo trovato. Chi trafuga questi elementi dalla spiaggia non solo compie un atto deprecabile dal punto di vista morale, ma può incorrere anche in una denuncia e in una salatissima multa, ben più salata dell’acqua in cui ci si è regalati bagni da sogno.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Incendio in agro del Comune di Jerzu in località Riu de Orroli.

Lo spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Jerzu, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base elicotteristica del CFVA di San Cosimo.

Sul rogo sono intervenute le squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di jerzu, Ulassai e Cardedu.

L’incendio ha percorso una superficie di circa 1 ettaro di superficie boschiva. Le operazioni di spegnimento sono terminate alle 14:57

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Un nuovo tassello si aggiunge nelle indagini legate all’omicidio di Gergei.

Oggi, infatti, è stata effettuata sul corpo dell’allevatore 63enne Massimo Deidda, l’autopsia.

Come confermato dalla perizia sono state le bastonate sferrate alla testa dell’uomo (circa sei o sette) a causare un’emorragia cerebrale poi risultata fatale. La scatola cranica è risultata fratturata.

L’uomo è stato barbaramente ucciso a bastone nel suo podere, lunedì sera. Sono state fermate due persone, Cesare Tiberio Farris e Stefano Farris, padre e figlio di 59 e 29 anni, entrambi allevatori, che con la vittima avevano avuto degli alterchi in passato. Proseguono le indagini nel massimo riserbo.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Nel territorio di Gairo Sant’Elena, precisamente all’altezza del Rio Sarcerei, si trova una Conca molto famosa in Ogliastra, chiamata in dialetto “Sa fogi ‘e Susanna” (La conca di Susanna). Dietro questo nome si nasconde una storia affascinante quanto drammatica: un mix di onore, amore ostacolato e faide tra famiglie.

Tra il settecento e l’ottocento, l’onore e la dignità del nome della famiglia erano più importanti persino del sangue: l’apparenza, ovvero ciò che dovevi mostrare alla comunità, vinceva sulla verità. Tante leggende e storie sarde, tramandate da generazione e generazione, hanno come protagonista un amore travagliato e ostacolato: questa è una di quelle storie.

Come in “Romeo e Giulietta” di Sheakespeare, la gairese Susanna Depau, si era invaghita del ragazzo sbagliato. Un ragazzo che apparteneva alla famiglia rivale da sempre dei Depau, quella dei Lorrai. Da quest’amore tenace, pronto ad allontanare l’odio e la vendetta che da sempre avevano contraddistinto le due famiglie, venne concepito un figlio. La ragazza volle condividere la sua felicità con la sorella, Peppa, certa che il cognome del bambino non avrebbe influito sull’amore che una sorella ha verso un’altra sorella. Ma le sue speranze furono vane.

Peppa riferì tutto al resto della famiglia, considerando quella nuova vita come una disgrazia che stava per abbattersi contro la propria stirpe.  Saputa la tragedia, l’intera famiglia Depau iniziò a pensare e a organizzare, in segreto, un piano per disfarsi del bambino. Un piano da non svolgere nell’immediato, ma quanto bastava per evitare che i segni della gravidanza iniziassero a venire alla luce e potessero infangare il buon nome della famiglia.

Passarono alcune settimane, il tempo necessario in cui Susanna potesse tranquillizzarsi e non sospettare di nulla, quando la sorella Peppa la invitò ad andare a raccogliere legna per il pane, che avrebbero cucinato il giorno successivo. Prima dell’alba, le due sorelle Depau si incamminarono tra le montagne, all’altezza della Valle Nera, chiamata così per la configurazione scura che prende il Rio Sarcerei, giungendo ad uno strapiombo in cui alla fine si trovava una conca con le acque profonde. Proprio in quel luogo, cosi macabro e scuro, si sarebbe compiuto il piano premeditato dalla famiglia Depau.

Peppa non ci penso due volte e compì il piano tanto agognato, certa che quel luogo sarebbe stato perfetto per nascondere il delitto. Quando Susanna si chinò per prendere il fascino di legna che aveva raccolto, proprio vicino allo strapiombo, la sorella la spinse giù nella conca, lasciando che fosse abbracciata dalle acque scure e dalla morte. Da quel drammatico momento, quanto crudele, la conca prese il nome di “Sa foggi e Susanna” ovvero “La conca di Susanna”.

Il giovane Lorrai, appresa la notizia, si recò al pozzo del paese in attesa dell’assassina della propria amata. Quando Peppa giunse al pozzo, il giovane la uccise alla luce del giorno e davanti all’intera comunità.
Questa è una delle tante storie di vite spezzate a causa dell’onore e della vendetta.

Fonte: Dossier del Comune di Gairo

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Una squadra dei Vigili del Fuoco di Nuoro alle ore 18:00, è intervenuta in via Settembrini, nel Comune di Gavoi, a seguito di un incidente stradale.

Sono state coinvolte in uno scontro frontale due autovetture: una Fiat Panda con due persone a bordo e una Ford Fiesta con un solo occupante.

Le persone coinvolte non hanno riportato gravi contusioni. Sul posto il personale sanitario del 118 che ha fornito assistenza ai feriti e una pattuglia della Polizia di Stato.

La squadra dei Vigili del Fuoco ha provveduto a mettere in sicurezza le auto al fine di consentire la regolare circolazione stradale.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Anche quella di oggi è stata una giornata contraddistinta dagli incendi nell’Isola.

Grave rogo in agro del Comune di Codrongianos nella località Su crabile, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Ploaghe , coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi elicotteristiche del CFVA di Anela, Limbara, Fenosu e Bosa. Dal primo pomeriggio hanno operato anche un Canadair di stanza ad Olbia ed un secondo proveniente da Ciampino. In serata sul posto è giunto un terzo Canadair proveniente dall’aeroporto laziale.

Sul rogo sono intervenuti: le squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Ploaghe e Sassari, le squadre della Compagnia barracellare di Muros e le squadre dei VVF di Sassari e Portotorres

La situazione è in miglioramento, ma non si spegnerà nella notte. Le strutture e abitazioni sono state lambite dalle fiamme, ma messe in sicurezza da Vigili del Fuoco e forestali. Le fiamme sono arrivate al cimitero a ridosso del paese.

Lavori sicuramente in prosieguo anche nel turno notturno.

L’articolo (VIDEO) Sardegna, devastata dagli incendi: case lambite dalle fiamme proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda