Sono passati tanti anni da quando la macchina della solidarietà della Sardegna ha avviato una collaborazione speciale e preziosa per tante persone: quella con un Paese, la Bielorussia, colpito duramente da uno dei capitoli più tragici della storia mondiale dell’ultimo ventennio del 900.

Chernobyl si trova in Ucraina, ma l’area bielorussa confinante è stata altamente contaminata dalle radiazioni dovute alla potentissima esplosione avvenuta il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare.

Obiettivo della sinergia tra i due Paesi, quello di dare ospitalità ai bambini che dopo il disastro nucleare di Chernobyl hanno avuto o hanno bisogno di un luogo in cui potersi purificare dalle scorie radioattive.

Ancora oggi, infatti, metalli pesanti come il cadmio continuano ad essere presenti nelle zone limitrofe all’Ucraina e danneggiano gravemente la salute degli abitanti di quei luoghi.

Ecco perché la Sardegna, con la sua aria pulita, il mare e il clima quasi sempre mite, è per i bambini bielorussi un luogo ideale per fare il pieno di salute.L’associazione che si occupa dei trasferimenti è la “Cittadini nel mondo Onlus” che ha sede a Cagliari. Ogni anno circa 300 bambini bielorussi atterrano all’aeroporto di Elmas per incontrare le famiglie ospitanti.

Sono tante le storie, di amore e solidarietà, che hanno caratterizzato questi anni di sinergia tra popoli. I bambini infatti, vengono ospitati da delle famiglie sarde di solito per un mese durante l’estate.

Una di queste storie, è quella di Dima, che viene dalla capitale della Bielorussia, Minsk. Una famiglia di Loceri, lo ospita ogni anno: Rosella Lai, Carmine Mulas e la loro figlia Paola da ormai anni gli offrono una casa e Dima è diventato parte integrante della loro famiglia.

«Abbiamo deciso di aderire al Progetto Chernobyl durante una giornata d’estate in spiaggia, dopo aver letto un articolo in un giornale che ne parlava. E’ stato come un flash, un’ispirazione. Ho chiamato l’associazione e a febbraio dell’anno successivo abbiamo fatto partire le pratiche di accoglienza. La prima volta che abbiamo incontrato Dima all’aeroporto – racconta Rosella  – è apparso davanti a noi un bambino di otto anni, timido, piccolo, magrolino, con un cappellino sulla testa. I suoi occhi erano sbarrati per l’emozione. Appena gli hanno detto che noi eravamo la sua famiglia affidataria ha preso per mano me e mio marito e siamo andati via così. In quel momento era lui che stava dando coraggio a noi. Inizialmente l’unica parola che sapeva dire in italiano era “grazie” ed era una parola che ripeteva in continuazione. L’unica grande difficoltà che abbiamo avuto all’inizio era la lingua perché allora noi non disponevano di traduttori».

Rosella, Carmine e Paola sono rimasti così colpiti dall’esperienza, che continuano a ospitare Dima ogni anno. Il legame che si è instaurato tra loro ormai è forte e rimarrà per sempre, anche se questa esperienza un giorno dovesse finire. «Siamo stati fortunati – spiega Rosella- Dima è un bambino intelligente, con grande spirito di adattamento. Noi lo amiamo, non è solo lui che vuole venire da noi, ma siamo noi stessi ad aspettare ogni anno il suo arrivo».

Per la famiglia originaria di Dima però, non è stato semplice mandare il loro bambino in una terra lontana, con una cultura completamente diversa. «La prima volta che Dima è partito eravamo certamente agitati –  racconta la sua mamma, Helena – Abbiamo letto e visto immagini della Sardegna , e abbiamo capito che è un’isola fantastica. Lo abbiamo fatto partire inizialmente per migliorare la sua salute. Siamo molto grati a Rosella e Carmine per la cura che hanno riservato al nostro piccolo».

Dima ogni anno frequenta la colonia estiva dei salesiani di Lanusei a Cea, dove ha avuto modo di fare amicizie, di conoscere i suoi giovani coetanei ma anche di imparare bene la lingua italiana. 

«Mi piace molto la Sardegna – riflette il piccolo tra sorrisi e gesti nel tentativo di farsi capire  – Il mare, il sole e gli amici sono la cosa più bella. Il Bielorussia non c’è tanto sole, e non c’è il mare. In Italia poi sono tutti belli e bravi – dice scherzando  – Sono partito la prima volta per problemi di salute, ma adesso voglio tornare per Rosella, Carmine, Paola e per tutti i miei amici».

Quella di Dima è solo una delle tante storie che hanno costellato questi anni. Sono il simbolo di una Sardegna diversa, di una Sardegna migliore, che conosce il valore dell’ospitalità.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Le Notti Bianche a Tortolì, in forse fino a poco tempo fa, si faranno.

Il primo appuntamento è previsto per questa sera e verrà replicato tutti i giovedì nei mesi estivi.

Corso Umberto e via Monsignor Virgilio saranno chiuse per consentire lo shopping notturno, per godere degli spettacoli musicali e gli intrattenimenti presso le varie postazioni del centro ogliastrino, o semplicemente per una passeggiata in compagnia al fresco.

L’organizzazione dell’edizione 2022 vede in prima fila l’Associazione Passioni d’Ogliastra, affiancata dai commercianti.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

“Il pronto soccorso dell’ospedale San Francesco sta andando inevitabilmente incontro alla chiusura. Ad oggi, in servizio, sono rimasti appena tre medici che non possono garantire in alcuna maniera la copertura dei turni”. Lo denuncia la deputata nuorese, Mara Lapia, che, dopo aver evidenziato a più riprese le condizioni in cui da tempo versa il servizio ospedaliero, parla di chiusura annunciata e chiama in causa i vertici regionali.

“A partire dai prossimi giorni, probabilmente già nella giornata di sabato , il pronto soccorso del presidio nuorese chiuderà i battenti, lasciando un vasto bacino di utenti senza un servizio fondamentale. Questanotizia è resa ancora più drammatica dal fatto che il mio allarme sulla mancanza di personale è stato ripetutamente ignorato e che tutte le richieste per attivare la procedura d’urgenza, in maniera tale da sostenere gli sforzi dei medici del San Francesco costretti a turni di 18 ore, con l’invio di altri specialisti, si sono scontrate con un muro di silenzio” sottolinea la parlamentare nuorese che, non più tardi del 9 luglio scorso, in una lettera inviata al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu, ha chiesto non solo il potenziamento del personale medico e sanitario del pronto soccorso del San Francesco ma anche iniziative destinate a risolvere definitivamente le criticità del Ps. In quella circostanza la deputata, che parlava di un servizio ormai insicuro non solo per i pazienti ma anche per gli operatori oberati da carichi di lavoro massacranti, presagiva gravi conseguenze per la tenuta dell’intera struttura tanto da richiedere al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ed al Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, l’invio di ispettori ministeriali.

“La Regione – accusa Lapia alla vigilia del disastro annunciato – non ha mosso un dito per assicurare l’unico intervento possibile in questi casi: attingere dalla graduatoria regionale per internisti, capofila l’Aou di Sassari, per scongiurare il rischio di interruzione del servizio”. Nessuna chiamata, infatti, è arrivata ai 92 professionisti, 56
specialisti e 36 specializzandi, ritenuti idonei.

“Si sarebbe dovuta scorrere la graduatoria per inviare alla Asl di Nuoro, che a differenza di altre aziende ha già
formalizzato il proprio fabbisogno, gli specialisti necessari. Questo, tuttavia, non è accaduto, nell’indifferenza generale” prosegue la parlamentare, promotrice di un incontro tra il presidente Solinas ed il ministro Speranza, affinché la Regione chieda formalmente lo stato d’emergenza per la sanità dell’isola.

“Purtroppo – è la sua conclusione – ai rappresentanti del Governo arriva una rappresentazione che non corrisponde alla realtà: non si può continuare a dire che va tutto bene quando la drammatica situazione in cui versa l’ospedale è sotto gli occhi di tutti. Con le narrazioni distorte dei fatti si va incontro al disastro”.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Ci sono dei luoghi che rimangono scolpiti nell’anima.

È il caso della spiaggia di Muscì – conosciuta in epoca recente con il nome “Il Golfetto” – una vera e propria perla della costa dell’Ogliastra, incastonata nel litorale di Tortolì.

Un lembo di paradiso incorniciato da scogli e macchia mediterranea, dove l’acqua cristallina mostra i fondali di sabbia bianca.

Se passate nella zona, concedetevi una sosta in uno degli arenili più belli della Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Avviata anche in Sardegna la vaccinazione con la quarta dose (second booster) per tutti gli over 60 e over 12 fragili, così come indicato nella circolare inviata dal ministero della Salute alle Regioni.

“Attualmente – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – la piattaforma di prenotazione di Poste italiane è in fase di aggiornamento per renderla disponibile a tutte le persone che appartengono alla nuova platea allargata. Gli over sessanta possono già prenotarsi, mentre per gli over dodici fragili è in corso il caricamento a sistema delle anagrafiche. In attesa che sia completato il passaggio tecnico, che consentirà di rendere disponibile il sistema di prenotazione per tutti, abbiamo comunque dato indicazione alle Asl, che stanno procedendo a informare i cittadini sulle modalità organizzative all’interno del proprio territorio, di vaccinare, compatibilmente con le loro possibilità, tutte le persone che possono essere sottoposte al secondo richiamo e dovessero presentarsi spontaneamente senza prenotazione”, un’impostazione, questa, confermata oggi pomeriggio nel corso della riunione dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid, a cui hanno preso parte i vertici delle aziende sanitarie dell’Isola.

Martedì in Sardegna sono state somministrate 1.212 quarte dosi e oggi (mercoledì 13 luglio) il dato parziale è di 1.485 dosi somministrate. In tutto, i second booster inoculati in Sardegna, fino a oggi riservati ai fragili over 60 e agli over 80, sono poco meno di 23 mila dosi.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

La coga, creatura leggendaria sarda, è presente in molti racconti, in libri, in storie tramandate di padre in figlio – talvolta con elementi diversi, caratteristici per ogni zona –. Aspetto diabolico, spiccata bruttezza, peluria diffusa in tutto il corpo, unghie molto lunghe e piccola coda in ferro sulla schiena (o croce pelosa sulla schiena): ecco le caratteristiche della famosa strega della Sardegna meridionale. Agisce di notte, l’oscurità è infatti il suo mondo.

C’è la possibilità che una bambina appena nata sia una coga solo in due rarissimi casi – dicono gli anziani –: se nata per settima, la settima femmina precisamente, o se nata la notte di Natale a mezzanotte precisa. Per evitare che questa sciagura si abbatta su tutta la famiglia, sotto il letto della partoriente si può mettere un treppiede. I primogeniti nati a febbraio hanno il potere di richiamarle.

Si tratta di un destino, un destino avverso e non mutabile. La coga, benché in certi casi (non sempre, però) non voglia esserlo, non può guarire né frenare quella che è la sua indole, il suo istinto. Deve rassegnarsi: potrebbe fare del male ai propri cari, bere il loro sangue, portarli alla morte. La colpa maggiore è quella di uccidere i neonati, meglio se non battezzati, succhiando loro il sangue (ecco perché è chiamata anche strega-vampiro).

Per scongiurare questo pericolo, la tradizione insegna che, nei pressi della culla dove dorme il bambino appena nato, si debba mettere un bastone di canna e un rosario benedetto o due spiedi messi a forma di croce su un treppiedi rovesciato. La coga, giunta al capezzale del bimbo per ucciderlo, non potrà farlo, troppo impegnata a contare i grani del rosario fino all’alba in un caso o sconvolta dalla posizione non consueta degli oggetti nell’altro. La coga – sempre secondo le credenze diffuse nella nostra isolapuò trasformarsi in animale (tra i più gettonati, barbagianni, gatti, cani, serpenti, mosche e uccelli notturni): ecco come riesce ad aggirarsi di notte, di casa in casa, a compiere le malvagità.

Il fatto che in certi casi, nell’immaginario collettivo, non sia una figura da odiare – ma solo temere fortemente – è forse dovuto all’assenza di libero arbitrio. Una coga lo è perché Dio (o in certi casi in Demonio) ha scelto questo percorso per lei, perché lo è e basta e non può cambiare, perché è scritto nel suo cuore. Sebbene non voglia, è destinata a fare del male.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

In data odierna, su un totale di 15 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnalano 3 incendi, per la soppressione dei quali il Corpo forestale ha utilizzato, oltre le squadre a terra, anche i mezzi aerei del Corpo forestale:

1 – Incendio in agro del Comune di Sant’Antonio di Gallura, in località Stazzo Zanzari, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Calangianus, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA del Limbara. Sono intervenute le squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Luras e Arzachena e Tempio e i volontari di Arzachena. L’incendio ha percorso una superficie di circa poche centinaia di metri quadri di bosco. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17.10

2 – Incendio in agro del Comune di Serramanna, in località Azienda Pimpisu, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Capoterra, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Villasalto. Sono intervenute le squadre dell’Agenzia Forestas del cantiere di Monastir, i Vigili del Fuoco di Cagliari e i Barracelli di Serramanna. L’incendio ha percorso una superficie di circa 1.5 ettari di rimboschimento di Eucaliptus e non ha interessato le chiome degli alberi. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 18.30.

3 – Incendio in agro del Comune di Bonorva, in località Sanatorio Villa Manai , nella periferia del paese, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Thiesi, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Anela e Bosa.

Dalle ore 17.50 ha operato anche l’elicottero regionale biturbina decollato da Fenosu della capacità estinguente di 4000 litri, dalle 18.25 è operativo un canadair proveniente da Olbia e alle 18.50 sarà sul luogo delle operazioni un secondo Canadair proveniente dall’aeroporto gallurese. Sono intervenute le squadre dell’Agenzia Forestas, i Vigili del Fuoco di Macomer e Sassari, i Barracelli e volontari.

Il rogo si è sviluppato a partire dalle 16.30 in prossimità del centro abitato di Bonorva nei pressi dell’ospedale. Intervenuti sul posto a protezione di strutture ed edifici due squadre operative dei Vigili del Fuoco da Sassari e Macomer assieme al Posto di Comando Avanzato. In opera per le attività di spegnimento due canadair dei Vigili del Fuoco assieme a tre elicotteri regionali

L’incendio è ancora in corso.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Lo sapevate? Uno dei tassi più grandi e longevi d’Italia si trova nel Supramonte di Urzulei.

In Sardegna è unico e raro: vive da centinaia di anni nel Supramonte di Urzulei ed è un vero e proprio monumento vivente, longevo e spettacolare, con il suo fusto maestoso e le sue fronde rigogliose. Il suo tronco nodoso e ingarbugliato è lungo ben 28 metri, un vero e proprio spettacolo della natura.

Siamo a Neul’a coro a 1100 di altitudine, in pieno Supramonte di Urzulei, nel costone di Oddeu, non lontano dal Flumineddu e dal canyon di Gorropu (dove sono presenti diversi tassi secolari). I tassi millenari in Sardegna sono dichiarati monumenti naturali.

Per età e altezza è un esemplare unico in Sardegna.

Si dice abbia più di mille anni, in realtà, secondo il parere degli esperti dovrebbe avere circa 500 anni (portati comunque molto bene). Il tasso è una pianta ornitogama: il vettore dell’impollinazione è rappresentato dagli uccelli. Gli uccelli si nutrono degli arilli ovvero delle escrescenze carnose rosse che ricoprono il seme, digeriscono la polpa, il seme attraverso il processo digestivo viene espulso nel terreno, dando origine a un nuovo esemplare di tasso. Pertanto il tasso si serve degli animali per riprodursi e quindi una pianta zoofila. Senza gli uccelli gli arilli cadrebbero al suolo e non crescerebbero per la mancanza di luce e la concorrenza della pianta madre.
Il tasso è un albero che si distingue, quindi. È originale. Gli alberi cercano la luce, lui invece trattandosi di una specie sciafila, cerca l’ombra.

Il tasso è conosciuto come albero della morte in quanto tutta la pianta, escluso l’arillo (molto appetito dagli uccelli) è molto tossica e contiene una sostanza mortale, la tassina, da cui deriva il nome volgare.
Quelli che sembrano i frutti in realtà sono degli arilli: escrescenze carnose che ricoprono vero seme. Inizialmente verdi, ma carnosi e rossi a maturità, gli arilli contengono un solo seme, duro e molto velenoso; la polpa invece è innocua e commestibile.

Albero sempreverde, alto 15-18 m, può raggiungere dimensioni maggiori in esemplari molto vecchi (come nel caso di cui parliano nel Supramonte di Urzulei, con la pianta che raggiunge i 28 metri di altezza) ma lo si può riscontrare anche in forma arbustiva. È una specie a lenta crescita ma molto longeva (esistono alcuni esemplari con età superiore al migliaio di anni).

Secondo le info di Sardegna Foreste, la chioma generalmente è piuttosto espansa con forma di piramide ad ampia base. Il tronco normalmente breve e rastremato, raramente indiviso, con numerose costolature. Corteccia di colore rosso bruno liscia che si desquama con l’età in placche longitudinali, sottili e leggermente rilevate. Foglie aghiformi appiattite, lunghe circa 1,5-3 cm e larghe 3-5 mm, lineari, mucronate, decorrenti sul ramo, di colore verde scuro e lucide sulla pagina superiore, verde più chiaro con sfumature giallastre su quella inferiore.
Assenza dei canali resiniferi. Pianta dioica con le strutture maschili, che si formano sui rami di un anno, rappresentate da piccoli coni globosi giallastri portati all’ascella delle foglie; le strutture femminili generalmente isolate e alla base delle foglioline, sono formate da piccoli coni verdastri. Il seme è ovoidale, privo di ala e di tasche resinifere, avvolto quasi completamente (ad eccezione dell’apice inferiore) da un involucro carnoso (arillo), intensamente colorato di rosso a maturità, di sapore dolciastro. Impollinazione anemofila, disseminazione ad opera degli uccelli.

Pianta diffusa in tutte le regioni dell’Europa, dell’Asia occidentali (Caucaso) e dell’Africa settentrionale. In Italia il tasso è diffuso nella zona montana e submontana e talvolta anche in quella mediterranea, sia come specie spontanea residuale sia coltivata a scopo ornamentale. In Sardegna si trova è localizzato in alcune aree montane del Gennargentu, del Monte Limabara, della catena del Marghine- Goceano, del Montiferru. Tipo corologico paleotemperato che comprende le specie eurasiatiche.

Fiorisce in Febbraio-maggio; fruttifica dalla fine dell’estate fino all’autunno (agosto-ottobre). Vegeta di preferenza su terreni calcarei ma anche su altri subrati, purché profondi e freschi, fino oltre i 1400 metri di quota. In Sardegna si estende dai 600 a oltre i 1000 m di altitudine. Mediamente resistente alla siccità, mal sopporta i ristagni idrici prolungati. Specie marcatamente sciafila la cui chioma lascia filtrare una quantità di luce bassissima e, questo fatto in sinergia con altri fattori, rende molto difficile lo sviluppo di vegetazione al di sotto di esso. Relitto di forma ancestrali, in Sardegna si accompagna spesso all’Ilex aquifolium L. (Agrifoglio) con esemplari isolati o formanti boschetti in seno al Quercetum ilicis submontano e montano. E’ presente in Gallura, nel Margine-Goceano, dove si presenta con un popolamento quasi puro caratterizzato da esemplari molto vecchi e maestosi, nel Montiferru, nel Sarcidano, sul Gennargentu, nelle Barbagie di Orgosolo, Seui e Seulo, in Ogliastra, quindi nel Monte Linas, Monte Lattias e Monte Santo di Pula.

Una curiosità: è ampiamente utilizzato a scopo ornamentale come esemplari cespugliosi isolati, per siepi o barriere, in quanto sopportano bene sia le potature ripetute e anche le posizioni parzialmente soleggiate. Ha legno con alburno chiaro e durame rossastro, forte, pesante ed elastico. Viene impiegato per lavori al tornio e in ebanisteria; il legno trattato con sali di ferro diventa nero. Gli estratti fluidi delle foglie vengono impiegati in lozioni e creme per le loro proprietà stimolanti, idratanti e protettive dell’epidermide.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

In data odierna, su un totale di 22 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnalano 7 incendi, per la soppressione dei quali il Corpo forestale ha utilizzato, oltre le squadre a terra, anche i mezzi aerei del Corpo forestale:

1 – Incendio in agro del Comune di Sorso località “Monte Cau”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Sassari, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Limbara, Bosa e Fenosu (elicottero pesante SuperPuma). Sono intervenute 2 squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Castelsardo e Sorso, 2 squadre della Compagnia barracellare di Sorso e Sennori, 1 squadra dei VVF di Sassari e 3 squadre di volontari delle associazioni di Sassari Misericordia e Tergu Jerico. L’incendio ha percorso una superficie di circa 6 ettari di macchia alta e incolti. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 14:40.

2 – Incendio in agro del Comune di Lula località “Piano San Giuseppe”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Lula, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del Farcana e Alà dei Sardi. L’incendio ha percorso una superficie di circa 3 ettari di vegetazione riparia. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 14:05.

3 – Incendio in agro del Comune di Assemini località “Macchiareddu-Tanca Mossa”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Uta e del Nucleo GAUF di Cagliari, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Pula, Villasalto e Fenosu (elicottero pesante SuperPuma). Sono intervenute 1 squadra dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Sarroch, 1 squadra dei VVF di Cagliari e 1 squadra di volontari delle associazioni di Capoterra Santa Barbara. L’incendio ha percorso una superficie di circa 30 ettari di incolti e filari frangivento di Eucalyptus sp. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 18:30.

4 – Incendio in agro del Comune di Villanovafranca località “Sa Turriga”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Barumini, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Fenosu, Sorgono e Marganai. Sono intervenute 1 squadra dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Barumini , 1 squadra della Compagnia barracellare di Tuili, 1 squadra dei VVF di Mandas. L’incendio ha percorso una superficie di circa 25 ettari di seminativi e aree olivicole. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 18:30.

5 – Incendio in agro del Comune di Buddusò località “Pedru Ischintu”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Buddusò, coadiuvata dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Alà dei Sardi e Anela. Sono intervenute 2 squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Buddusò e 1 squadra di volontari delle associazioni di Buddusò PROCIV Virginia. L’incendio ha percorso una superficie di circa 1 ettaro di bosco. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17:15.

6 – Incendio in agro del Comune di Arzana località “Coa ‘e monte”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Lanusei e di Villagrande, coadiuvata dal personale CFVA di stanza presso la Base operativa di San Cosimo e dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di San Cosimo. Sono intervenute 4 squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Villagrande Arcu e Serra, Gairo e Cardedu. L’incendio ha percorso una superficie di circa 4000 mq di macchia mediterranea e aree agricole. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17:50.

7 – Incendio in agro del Comune di Barumini località “Perda fitta”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Barumini, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Fenosu. E’ intervenuta 1 squadra dei VVF di Cagliari. L’incendio ha percorso una superficie di circa 2 ettari di stoppie. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17:00.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Incidente a seguito di un malore in Ogliastra, nel territorio comunale di Baunei.

Una ragazza ha perso i sensi e cadendo ha riportato la lussazione di una spalla nella spiaggia di Goloritzé.

La donna è stata soccorsa dagli operatori della Marina di Baunei e S. Maria Navarrese, che poi hanno lanciato l’allarme.

Sul posto ha realizzato uno spettacolare intervento l’elisoccorso che l’ha trasportata in ospedale.

Scrive il Comune di Baunei in una nota: “Auguriamo alla sfortunata turista una rapida ripresa. Un ringraziamento agli operatori della Marina e dell’elisoccorso per il tempestivo ed efficace intervento”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda