A Urzulei un nuovo grande murale, carico di storia e dal forte significato identitario. Un’opera che custodisce una vicenda molto particolare.
Si legge in una nota ufficiale: “Nell’anno in corso ricorre il ventennale del progetto muralistico “Memòria e identidade”. Il Murale realizzato recentemente dall’artista urzuleino Bruno Pisu è di fondamentale importanza per il percorso muralistico, anche perché renderà maturi i tempi per pubblicare il libro e le brochure con tutti i murales corredati dei numerosi dati storici e culturali raccolti in questi venti anni di muralismo in bianco e nero a Urzulei.
La foto riprodotta, oltre ad essere di altissimo valore etnografico, rappresenta una delle prime cartoline della Sardegna; su di essa, stiamo cercando di raccogliere elementi più precisi sulla data di realizzazione, sull’autore, sulle persone ritratte e su tutto ciò che può essere d’interesse. Per ora sappiamo che è stata utilizzata come cartolina nei primi del Novecento.
Questo documento, che tra l’altro ci fornisce elementi importanti sull’abbigliamento del tempo, compare da qualche anno in formato gigante presso l’aula magna del “Centro regionale per la formazione professionale” di via Caravaggio a Selargius.
Inizialmente, il gruppo di uomini è stato considerato erroneamente di un’altra comunità ma, un’attenta osservazione, riconosce facilmente il costume di Urzulei. Ogni ragionevole dubbio è stato comunque sciolto dall’esistenza di un’ulteriore copia, la cartolina dove in alto a destra compare la scritta “Costume di Orzulei”. Ma la ricerca continua ancora, per scoprire altri dati d’interesse su questa suggestiva immagine.
L’opera è stata voluta e finanziata dal Comune di Urzulei, che ha completato il muraglione all’ingresso del centro abitato con uno spazio idoneo per la realizzazione di un importante murale.
Appena è stato smontato il ponteggio, ci siamo resi conto, ancor meglio, del valore dell’opera. Un murale che celebra i nostri antenati, “sos mannos”, (è proprio il caso di dirlo viste le misure dei personaggi), con una foto straordinaria, di alto valore etnografico e che, forse, poche altre comunità possono esibire.
Il testo di Vittorio Angius a corredo dell’opera non può che inorgoglirci, che farci provare la fierezza di essere orthulleinos.
Questo il testo inserito nel murale: “A compire l’intelligenza del carattere degli urzuleini devo notare che trovasi tra essi la maggior buona fede, né mai si è trovato alcuno, per quanto io sappia, che si riconoscesse traditore, o spia, quindi quelli che in altre parti temono di essere traditi, si ricoverano nel territorio di Ursulè, e sono subito assicurati, e però vi sono fuoriusciti in più gran numero che altrove. Tra due nemici stessi, se uno sappia che l’altro è ricercato da carabinieri, od insidiato da altri, lo fa avvertire a tempo, quasi che non piaccia ad essi, se non la vendetta che si prendono con le loro mani”. Vitòriu Angius – Casteddu, 18 de làmpadas 1797 – Torino, 19 de martu 1862.
Un grazie va anche alla Pro Loco di Urzulei, che ha condiviso la realizzazione dell’opera nell’ambito della “Festa de su càgiu de crabitu”.
Infine, ringraziamo Bruno, che ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza di qualsiasi sfida”.
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