L’ultimo goal segnato in Serie A da un calciatore originario della Sardegna, porta la firma di Nicolò Barella. Una rete bellissima – la numero 15 nel massimo campionato – per il giocatore dell’Inter, con un tiro al volo dalla distanza, scaraventato sotto l’incrocio dei pali, che non ha lasciato scampo al portiere della Cremonese.
Ma vi siete mai chiesti chi sia il giocatore sardo che ha realizzato più marcature in Serie A?
Il re dei bomber della Sardegna, fa parte del “club” dei calciatori capaci di sfondare il muro dei 100 goal nel massimo campionato italiano – quando era il più difficile e competitivo al mondo -, ha vestito la maglia di Cagliari, Juventus, Udinese, Milan e Lecce.
Parliamo di Pietro Paolo Virdis da Sindia, classe ’57 che con le sue 102 reti guida la classifica di tutti i tempi dei cannonieri dell’Isola.
I primi goal in Serie A li realizza a metà degli anni settanta con la maglia rossoblù – alla seconda stagione -, anche se non riescono a evitare una amara retrocessione. Dopo un anno tra i cadetti a suon di reti – 18 in totale – viene notato dalla Juventus, e in seguito a un’estenuante trattativa, con vari rifiuti da parte di Virdis, approda a Torino alla corte di Trapattoni e Boniperti. In maglia bianconera arrivano le prime soddisfazioni con scudetti e coppe, anche se non è tra i titolarissimi – limitato da problemi di salute – raccogliendo solo 8 goal in tre campionati. Così la squadra piemontese lo gira in prestito al Cagliari nella stagione ’80-’81, dove gioca con continuità anche se riesce ad andare in rete solo 5 volte.
Il ritorno alla Juve è positivo, dove contribuisce con i suoi goal alla vittoria dello Scudetto e della Coppa Italia, ma a fine stagione viene ceduto all’Udinese, dove giocherà al fianco del brasiliano Zico e altri campioni, disputando due grandi stagioni in Friuli.
Nel 1984 il trasferimento al Milan, prima allenato da Liedholm e in seguito da Sacchi. Con la maglia rossonera arriva la soddisfazione della vittoria della classifica cannonieri – 17 reti – nella stagione ’86-’87, ma è nel biennio successivo sotto la guida dell’allenatore di Fusignano che raggiunge l’apice della carriera.
È tra i protagonisti della vittoria dello Scudetto ’87-’88 vinto in volata sul Napoli di Maradona, dove nella partita clou del campionato, disputata al San Paolo, trafigge per due volte i partenopei nel 2-3 che di fatto decide il destino del tricolore. La stagione successiva alza insieme ai compagni la Coppa dei Campioni, conquistata nella finale contro la Steaua Bucarest – 4-0 il risultato -, subentrando in campo nei minuti conclusivi e rientrante da un infortunio.
Le ultime reti di Virdis arrivano nel biennio con la maglia del Lecce, due stagioni passante in Salento prima di appendere le scarpette al chiodo nel ’91 all’età 34 anni.
Il bomber di Sindia, in questa classifica sarda, precede Gianfranco Zola che in Serie A ha segnato 90 reti con le maglie di Napoli, Parma e Cagliari. Da sottolineare che il calciatore olianese, dopo le 4 stagioni partenopee (dal ’89-’90 al ’92-’93) e le tre e mezzo emiliane (dal ’93-’94 al nov. -’96), è stato grande protagonista della Premier League in Inghilterra per 7 anni.
Con la maglia del Chelsea oltre a regalare assist magici ha realizzato 59 goal, molti dei quali indimenticabili e ancora ricordati dagli appassionati del calcio. Il ritorno in Italia nel 2003-2004 per vestire la maglia rossoblù del Cagliari in Serie B, rinunciando ad un ricco rinnovo contrattuale proposto dal presidente del club londinese, con l’obiettivo di riportarlo in massima serie.
Con 13 goal e giocate da fuoriclasse è il trascinatore dei sardi nella promozione in Serie A. Nella stagione successiva, Zola – il calciatore sardo più forte di tutti i tempi chiude – a 39 anni chiude la carriera, con le ultime 9 reti nel massimo campionato italiano. Tra queste, la prodezza contro la Juve realizzata su un insolito colpo di testa: uno stacco imperioso tra i giganti della difesa bianconera diventato ormai “leggenda”.
Chiudiamo il gradino del podio di questa classifica con un grande bomber degli anni ’40: il mandarese Renato Raccis. Il classe ’22 ha realizzato 46 reti in Serie A con la maglia del Livorno e del Milan.
Dopo la prima stagione (’42-’43) dove la squadra toscana contese lo scudetto al “Grande Torino” di Valentino Mazzola, con il calciatore sardo autore di 11 reti, arriva l’interruzione delle competizioni ufficiali sportive a causa della Seconda Guerra Mondiale. Raccis disputa il “Campionato Alta Italia” tra le file dell’Asti, realizzando 4 goal – che non ci sentiamo di assegnargli -. Al contrario invece delle 17 marcature dell’anno successivo, di nuovo con la maglia livornese, in un campionato particolare, con la squadra toscana che prima disputa il Campionato Bassa Italia e poi il Girone Finale.
Nel ’47, a 25 anni Raccis approda al Milan che da subito ingaggia un avvincente duello con il Torino per la vittoria dello Scudetto. Il bomber di Mandas è la punta di diamante dei rossoneri, ma sul più bello contrae la tubercolosi. A 26 anni, dopo un anno passato in sanatorio deve annunciare l’addio al calcio, a causa delle conseguenze della malattia. Raccis è scomparso nel ’79 appena cinquantasettenne, a Cagliari dove viveva, ma non è mai stato dimenticato dal suo paese natale.
Infatti la comunità di Mandas, in occasione del centenario della nascita del celebre concittadino, ha voluto omaggiarlo con una tre giorni di eventi in suo onore dal 16 al 18 giugno scorso.
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