I Carabinieri della Stazione di Lanusei, unitamente al personale della Compagnia di Lanusei, delle Squadriglie Anticrimine di Arzana e Lanusei, di nr. 2 Squadre dello Squadrone Cacciatori Eliportato di Abbasanta, del nucleo cinofili di quello Squadrone e di militari della Stazione di Bolotana, deferivano 3 soggetti per detenere armi, munizioni e sostanza stupefacente.

I militari, come avviene ormai periodicamente, hanno organizzato numerose perquisizioni di iniziativa nel territorio del centro cittadino e dell’agro. Nel corso dell’attività uno dei tre soggetti (tutti di Lanusei) veniva trovato in possesso di una busta in cellophane trasparente contenente grammi 32 di sostanza stupefacente verosimilmente marijuana, e nelle abitazioni di altri due invece venivano rinvenuti:

fucile tipo “doppietta” matricola 8382-sz calibro 16, detenuto illegalmente perche’ sprovvisto della prescritta autorizzazione di pubblica sicurezza, su cui sono in corso specifici accertamenti;

10 (dieci) cartucce per fucile calibro16 di cui 6 (sei) a palla unica4 (quattro) a munizionamento spezzato;

una foto-trappola;

una pistola a salve “bruni” modello “new police” calibro 8 mm di colore argento;

una pistola a salve “kimar” modello “85” calibro 8 mm di colore nero, modificata con rimozione della canna;

una pistola a salve “bbm” modello “p4” calibro 8 mm di colore arancione;

una pistola a salve “kimar” modello “85” calibro 8 mm di colore argento, modificata con rimozione del tappo rosso sul vivo di volata;

complessivi 169 (centosessantanove) colpi di arma da fuoco calibro 6.35, 7.65, 8 e 9 x 21 mm.;

una fondina per pistola da cinta;

un calcio di fucile in legno di fattura artigianale.

Il materiale veniva debitamente sequestrato in attesa di analisi e di essere depositato presso l’ufficio corpi di reato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei.

Particolari accertamenti saranno eseguiti su ogni arma, scopo verificare eventuale potenzialità e capacità offensiva.

I miliari della Compagnia continueranno con numerosi servizi, controlli ed attività.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Oggi proponiamo altri tre “Dicius Ogliastinus”, modi di dire tanto brevi ma molto arguti, che nascono dall’esperienza e dalla sapienza delle comunità di un tempo. Ovviamente da sottolineare che da paese a paese potrebbero essere pronunciati o/e conosciuti in maniera differente.

De una musca unu ‘oi / Una musca unu ‘oe.  Prendere o scambiare una mosca per un bue.

Si utilizza per definire una cosa detta o riportata da una persona in maniera troppo esagerata, se non addirittura travisando i fatti. Ovviamente la mosca e il bue due animali completamente differenti e distinti, questo detto non lascia spazio agli equivoci. È anche un modo ironico per far notare alla persona che afferma un fatto, senza farla risentire, di ripensare a quanto affermato.

Malu arangiu peus cumpangiu. Cattiva l’arancia e peggio il compagno.

Letteralmente è un proverbio che tende quasi a confermare che le persone della stessa indole e pensiero, oltre a frequentarsi, tendono a pensare ed agire allo stesso modo. Ma ad un’analisi più attenta ha un significato intrinseco più pregnante: la persona che apparentemente ha meno difetti, in realtà è quella peggiore. Quindi quasi l’antico “diciu” mette in guardia dal fatto che due persone per quanto affini, potrebbero essere differenti.

Meglius a timiri che a tremiri /Mellus a timiri che a tremere. Meglio avere paura di tremare.

Il proverbio consiglia che bisogna comportarsi e agire sempre ponderando le conseguenze delle proprie azioni. In quanto la paura non è sempre un difetto se non eccessiva, ma se dosata e gestita nel modo giusto per evitare inutili e dannosi rischi può essere una risorsa. Infatti è meglio evitare di pagare gli effetti dannosi di una condotta, adottando nella vita un po’ di prudenza preventiva.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Il Corpo forestale sta intervenendo con il supporto di elicottero proveniente dalla base operativa di San Cosimo su un incendio in agro del comune di Talana.

Il rogo è divampato in località R. Su campu ‘e sa gente.

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Tortolì.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Lo sapevate? Uno dei più grandi laghi sotterranei di tutta l’Europa si trova proprio in Sardegna. Si tratta del Lago La Marmora, un lago sotterraneo lungo 130 metri, largo anche più di 25 metri e con una profondità massima di 9 metri.

Questo lago si trova nella Grotta di Nettuno, una delle più famose e ricche di concrezioni calcaree tra le numerose grotte marine presenti nell’Isola.

La grotta si trova ai piedi di Capo Caccia, nel territorio di Alghero. Per accedere alla grotta bisogna scendere dalla Escala del Cabirol (in catalano “la scala del capriolo”, composta da più di 600 gradini, oppure arrivare direttamente dal mare, in barca.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

L’uso di erbe a fini medici ha una tradizione antichissima, consolidata da tutta una serie di effetti più o meno reali che nel tempo sono stati accostati ai vari esemplari. Un esempio è quello dell’iperico, fiore giallo dal quale è possibile estrarre un olio estremamente efficace per i suoi effetti lenitivi e antidepressivi, usato dalle mogli per mitigare la tristezza per i periodi di lontananza dei mariti pastori, e – nell’entroterra isolano – anche per motivi ben più misteriosi.

Secondo la leggenda l’iperico sarebbe nato dal sangue di san Giovanni, motivo per cui è noto ai più proprio come erba del santo. Un’erba utilizzata nientemeno che per scacciare il demonio, ma dotata anche di incredibili poteri divinatori. Per questo – nella notte del solstizio d’estate, la più breve dell’intero anno solare e dedicata appunto al santo – le giovani nubili erano solite sfruttarli per ottenere previsioni in merito al proprio matrimonio.

Le ragazze – soprattutto quelle della Gallura – raccoglievano quindi in piccoli mazzolini i fiori dell’erba magica, serrandoli con nastrini colorati e rimanendo in attesa di scoprire – la mattina successiva – quale insetto sarebbe andato a poggiarvisi, rivelando così il mestiere del futuro marito. Nel nome di san Giovanni veniva quindi rivolta una preghiera, al fine di ottenere quell’unica informazione tanto agognata, e cioè se le devote avrebbero contratto giusto matrimonio entro la fine dell’anno.

Le coppie previste da questo sacro rito venivano quindi indicate come “comari e compari di san Giovanni”, suggellate da riti che prevedevano lo scambio di vasi e germogli di grano, emblematici rappresentanti dell’eterna connessione fra sessualità umana e fertilità della terra.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Una scatto che ritrae la Tortolì del 1905. Grazie a Michele Prestifilippo.

Un documento preziosissimo che ci racconta un pezzo di storia del nostro territorio.

Invia anche tu le foto più belle del passato ogliastrino alla mail redazione@vistanet.it (indicando l’anno e il luogo in cui è stata scattata al fotografia).

 

L’articolo Come eravamo. Tortolì nel lontano 1905: cittadini operosi nel centro della cittadina proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Ecco un piatto leggero e gustoso non particolarmente difficile da preparare. L’insalata di polpo con patate bollite è uno dei piatti tipici della gastronomia mediterranea.

Il tutto viene condito da olio extravergine, prezzemolo, limone e sale. L’insalata di polpo con patate è un ottimo piatto unico che si accompagna perfettamente con un bicchiere di vino bianco secco freschissimo. Se preferite, potete aggiungere al condimento l’aglio e il peperoncino.

Un consiglio: se congelate il polpo fresco e poi lo scongelate prima di bollirlo, questo sarà più tenero. A questo punto, una volta decongelato, sciacquate il polpo e sistematelo in una pentola coperto di acqua fredda. Portate a ebollizione e cuocete il polpo per 40 minuti, dopo che l’acqua ha cominciato a bollire. Lasciatelo raffreddare nella sua acqua. In parte eliminate la pelle scura. A questo punto tagliate il polpo a pezzi da non più di 3 centimetri. Bollite le patate e tagliatele a cubetti. Unitele al polpo in un tegame di ceramica, quindi aggiungete olio, sale, aceto o limone, prezzemolo (se volete anche aglio e peperoncino) tritato. Servitela a temperatura ambiente e non dimenticate il bicchiere di vino bianco ghiacciato.

L’articolo La ricetta Vistanet di oggi. Polpo con patate, piatto prelibato, facile da preparare proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

In Italia è noto come Falco della Regina, un bellissimo uccello da preda, dal piumaggio di forma scura o chiara, patrimonio della fauna mediterranea. In Sardegna, però, tutti lo conoscono con il nome di “Falco di Eleonora”: perché questo nome?

Lo si chiama così in quanto fu la Giudicessa Eleonora d’Arborea, eroina della resistenza sarda contro le ingerenze aragonesi, a impedirne la caccia spietata nel periodo dei Giudicati.

La Regina-Juighissa, infatti, inserì nella sua epocale Carta de Logu del 1392, una raccolta di leggi scritte promulgate nella cattedrale di Santa Maria di Oristano, un articolo che vietava la caccia ai falchi adulti, gli “astores”, e il prelievo dei nidiacei.

Senza quella legge e vista la spietata caccia data in quel periodo a questa specie, oggi non esisterebbe più alcun esemplare di questa specie.

L’articolo Lo Sapevate? Il falco di Eleonora prende il nome dalla Giudicessa d’Arborea: grazie a lei la salvezza dall’estinzione proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Clamoroso quanto accaduto sulla 131 dcn all’altezza di Lula verso Siniscola.

Un camionista che stava percorrendo quella tratta ha visto improvvisamente venire incontro al suo tir un’auto contromano.

Alla guida dell’auto una donna anziana visibilmente spaesata (ovviamente per tutelarla abbiamo tagliato la parte del video in cui si vede il suo volto).

Il camionista si è accorto della situazione e nonostante fosse comprensibilmente scosso e  agitato per il potenziale rischio che stava correndo si è armato di pazienza e posizionando il camion al centro delle due carreggiate ha permesso all’anziana di rimettere la sua auto nella giusta direzione esortandola più volte a invertire il senso di marcia.

Il video, girato nelle principali piattaforme social, è stato acquisito dalla Polizia Postale che valuterà i provvedimenti nei confronti dell’incauta automobilista.

L’articolo (VIDEO) Auto contromano sulla 131 dcn: camionista blocca la strada e mette in salvo la conducente proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Una delle tradizioni dell’artigianato più affascinanti della Sardegna, è sicuramente l’arte della produzione della seta di Orgosolo. Da secoli patrimonio storico-culturale del paese barbaricino.

Questa straordinaria tecnica è stata introdotta nell’Isola dai gesuiti nel ‘600, ma da sottolineare che l’attività della bachicoltura proviene dalla Cina dove veniva praticata già nel 3000 a.C.

Ad Orgosolo la produzione domestica della seta è finalizzata alla realizzazione de su “lionzu”, il copricapo del costume tradizionale, tessuto con la seta grezza prodotta e lavorata a telaio da alcune donne del paese, custodi di questa raffinata arte tramandata da generazioni.

Nel paese barbaricino viene allevato un baco da seta di razza pura – in quanto nei secoli non ha subito incroci con altre razze – facendo sì che nel tempo si sia selezionata una vera e propria specie riconosciuta dall’Istituto di bachicultura di Padova denominata “Orgosolo”.

La colorazione gialla del filo di seta che la differenzia dalle produzioni realizzate a livello industriale è legata al tipico colore intenso de “su lionzu”, tinteggiato con lo zafferano locale.

L’allevamento dei bachi da seta ha inizio in primavera, nei primi giorni di maggio, quando iniziano a germogliare gli alberi di gelso, quando si schiudono le uova – “su semene” – e si conclude con la creazione del bozzolo da parte del bruco – su “ermeddu” – a giugno.

 

In questa fase, ogni anno vengono scelte dieci coppie di maschi e di femmine – il baco più allungato è il maschio mentre quello più tondeggiante la femmina –  e coppie serviranno per produrre altre uova. Ogni anno l’esemplare femmina depone circa 500 “semenes” e da questi si formeranno i bachi per l’anno successivo.

 

Nel dettaglio in questo video realizzato durante l’ultima edizione di Autunno in Barbagia a Orgosolo, la spiegazione di alcuni procedimenti della produzione della seta, da parte di Maria Corda, del laboratorio “Tramas de seda”, che con passione e a fini culturali continua a portare avanti questa antica e affascinante arte.

 

 

L’articolo (FOTO e VIDEO) Lo sapevate? A Orgosolo si tramanda l’antica arte dell’allevamento del baco da seta proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis