È sbarcata stamattina nel molo di Levante di Arbatax la nave da crociera MS Clio, della compagnia americana Grand Circle Line, specializzata in crociere culturali extralusso.

Non è la prima volta che la nave di 100 metri e battente bandiera maltese approda nel porto ogliastrino, l’ultima toccata risulta la primavera scorsa a ridosso della Pasqua.

I croceristi, tutti di nazionalità statunitense, sono stati accompagnati nelle zone interne della Barbagia.

Domani la nave Clio ripartirà alla volta della Sicilia.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Si narra che alcuni luoghi siano le dimore preferite di esseri oscuri, addirittura dei diavoli stessi. In questi posti si nascondono segreti che sarebbe meglio non svelare, eppure si sa, la curiosità umana non sempre si ferma, nemmeno dinnanzi al pericolo.

La voragine di Monte Arquerì, vicino a Perd’e Liana, è un sito su cui ruotano diverse leggende, tra cui, una particolare, che vede questo antro come la dimora del diavolo. Secondo le storie, infatti, gli influssi negativi del maligno, si diffondevano in tutto il paese: gli abitanti potevano sentire i lamenti di coloro che avevano venduto la propria anima e che ora non trovavano pace.

Ma perché vendere l’anima al diavolo e condannarsi alla dannazione eterna? Nel caso del demonio di Arquerì, identificato dai più come “Olla“, egli prometteva alle sue vittime un enorme tesoro che custodiva con sé nel dirupo, ricchezze di un valore inestimabile, che il malcapitato poteva ottenere solo firmando un patto con il suo stesso sangue. Ci furono molti temerari che, benché armati di coraggio, non riuscirono a impossessarsi del bottino e le loro grida, si racconta, riecheggiano ancora nei monti circostanti.

Un giorno alcuni uomini del posto decisero che il modo migliore per affrontare il diavolo Olla era quello di affrontarlo in gruppo, così strinsero un patto tra loro e decisero di recarsi insieme nel monte infestato. Mancava solo qualcuno a cui far firmare l’accordo demoniaco con il sangue. Trovarono, nei giorni seguenti, un ragazzo toscano. Alto e corpulento, spiccava per essere forzuto e decisamente fumantino. Non aveva paura del diavolo e, sia per la sua grande forza che per il suo coraggio, alcuni dicevano che discendesse direttamente da Ercole, il semidio della mitologia greca e romana.

Così il gruppo, nel quale era presente anche un prete, decise di incamminarsi verso il monte, e, una volta giunti a destinazione, iniziarono ad evocare lo spirito malvagio. Furono tutti molto sorpresi quando, dopo diversi tentativi, del demonio non si vedeva la minima traccia. Il ragazzo toscano si sentì così tanto preso in giro che iniziò a colpire i compagni all’impazzata: pugni e calci volarono senza tregua! Il gruppo non sapeva come comportarsi e, pensando che il compagno fosse posseduto dal diavolo, scapparono tutti alla velocità della luce, senza voltarsi mai indietro! E così, una storia che sembrava oscura e tenebrosa, ha avuto una conclusione quasi comica.

Su Olla il diavolo che abitava il Monte Arquerì, potete leggere su: “G. Bottiglioni, op cit. Marcello Cossu, Ritedda de Barigau, Tip. Sociale, Lanusei, 1885″ eLeggende e racconti popolari della Sardegna di Dolores Turchi edito da Newton Compton Editori.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

La storia del centenario ingegnere nuorese è finita sulle pagine del Corriere della Serra, in un bellissimo servizio dedicato a questa storia da parte di Elvira Serra, giornalista sarda firma del noto quotidiano.

Alla bellezza di 104 anni, infatti, Bustianu Maccioni ha deciso di rinnovare la patente, facendo notizia e attirando l’attenzione sulla sua vita, che per passioni e interessi fa invidia a quella di tanti giovani.

Guida una vecchia Seicento bianca, dalla quale non si è mai separato: “E’ importantissima per me – racconta al Corriere – rappresenta la mia indipendenza. Quando sono andato davanti alla commissione esaminatrice avevo già preparato il certificato della visita cardiologica e di quella oculistica, anticipando eventuali obiezioni”.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Sposarsi in Barbagia sessant’anni fa. Un’esperienza molto diversa da quella attuale fatta di wedding-planner, partecipazioni e filmini della cerimonia.

Nel 1961 sposarsi era un affare che coinvolgeva tutta la famiglia. In questo documentario pluripremiato di Fiorenzo Serra viene raccontato uno sposalizio a Fonni nel 1961.

Dal perdono che gli sposi chiedono alle famiglie prima di convolare a nozze al codice di comportamento da osservare durante tutte le fasi dell’unione: lo spargimento del grano e la rottura dei piatti al passaggio dei futuri marito e moglie, i canti e le musiche, la sfilata del corteo per le vie del paese dopo la cerimonia religiosa.

Molti indossano gli abiti tradizionali e tutto il paese vive l’evento con grande senso di comunità. Alla fine del corteo si arriva in casa del marito dove si svolge un lungo brindisi seguito da un lauto e lungo pranzo di nozze a base di carne e vino. E dopo le libagioni è la volta dei balli tradizionali.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

siccità ( foto C.Mascia)

Quando la Sardegna pativa la siccità, in passato si ricorreva a un rito segreto che veniva praticato solo da uomini e rigorosamente durante la notte di plenilunio.

La pratica, che pare risalire al prenuragico, è terminata, secondo le fonti, all’inizio del 900.

In cosa consisteva il rito? In una notte di novilunio, un gruppo dispari di uomini prelevava dal cimitero del villaggio un numero dispari di crani che venivano legati tra di loro e appesi a un cespuglio nei pressi di un fiume o di un torrente, oppure immersi in una vasca d’acqua.

Quando la pioggia iniziava a cadere con vigore, gli uomini riportavano i teschi all’ossario. Il mancato recupero dei teschi avrebbe comportato un terribile nubifragio con gravi danni alle colture e alle persone.

Testimonianza del rito anche in Ogliastra, come raccontato dalla scrittrice Simonetta Delussu nel suo libro “Stregoneria in Sardegna”.

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Nelle giornate dell’8 e 9 Ottobre a Ussassai e in tutto il territorio nazionale si è svolta la giornata Nazionale del BAI (borghi autentici d’Italia).

Nella due giorni nelle posadas che fanno da cornice alla chiesa campestre di San Salvatore diversi artigiani hanno esposto i loro manufatti mentre in altre casette si sono potuti degustare i prodotti enogastronomici locali. Il tutto è stato allietato dalla musica del coro Cuncordia di Cheremule, del duo Brinca e del gruppo Iknos.

Una citazione e un ringraziamento è stata spesa in particolare dal sindaco Chicco Usai per i ragazzi (con problemi di sofferenza psichica) della struttura “In Cima” Antes che proseguendo il loro cammino di perfetto inserimento nella comunità ussassese (alcuni di essi faranno parte della costituenda squadra di calcio amatoriale) hanno esposto quadri e oggettistica realizzati da loro.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

I Carabinieri della Compagnia di Lanusei, nello specifico dell’Aliquota Radiomobile e della Squadriglia di Lanusei, hanno deferito in stato di arresto un uomo del ‘71, originario di Sassari, ma domiciliato in Ogliastra come lavoratore stagionale.

Venerdì 7 ottobre, nella piazzetta di Porto Frailis, una delle note località di Tortolì, alle ore 22 circa, è stato segnalato un uomo che, seminudo, urlando frasi e discorsi senza senso, ha minacciato e aggredito chiunque passasse e/o si avvicinasse; anche i curiosi più distanti sono stati rincorsi con l’intenzione di colpirli con gli oggetti che venivano scagliati.

Numerose le chiamate al numero di emergenza 112 ed immediato l’arrivo dei militari dell’Arma che con non poca difficoltà, anche con l’aiuto di alcuni cittadini presenti, sono riusciti a bloccare l’uomo ed a portarlo negli uffici del Comando Compagnia di Lanusei ove, anche lì, è servito l’ausilio del personale sanitario per tentare di calmarlo ed evitare che si facesse male con i continui gesti di autolesionismo posti in essere, senza però riuscirvi appieno nonostante l’uso di sedativo.

L’uomo, con notevole difficoltà da parte dei Carabinieri, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere di Lanusei in attesa della convalida tenutasi in data odierna.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Un violento temporale si è abbattuto questo pomeriggio a Orosei.

Una vera e propria bomba d’acqua che ha trasformato le strade del comune nuorese in fiumi in piena.

Ecco un video pubblicato sui social e diffuso su Whatsapp.


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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Nei canaloni, nei campi baciati dal sole, lì dove ci sono rovi, acqua e terreni bruciati. È il regno degli asparagi selvatici (Asparagus officinalis) piante suffruticose sempre verdi dalle foglie aghiformi diffusi nell’Europa centro-meridionale fin dall’antichità. Gli asparagi, specie quelli selvatici sono ricchi di sostanze energetiche e vengono da sempre ritenuti dei potenti afrodisiaci.

Questi ortaggi sono davvero poco calorici – circa 25 calorie per 100 grammi – mentre hanno molta fibra, vitamina C (in un etto ce ne sono 25 mg, il che equivale a circa un terzo del fabbisogno di una persona adulta), carotenoidi (i precursori della vitamina A, che ha un’azione antiossidante e protettiva della pelle e delle mucose e stimola l’azione del fegato), vitamina B e sali minerali, tra i quali calcio, fosforo e potassio: mangiando 100 grammi di asparagi si assume circa il 75% della quantità quotidiana necessaria di acido folico, sostanza molto importante per la moltiplicazione delle cellule dell’organismo e per la sintesi di nuove proteine. Gli asparagi sono molto depurativi e diuretici, se non ci sono controindicazioni vale la pena di approfittarne per aiutare e eliminare il ristagno di liquidi nei tessuti e quindi ridurre la cellulite. In generale migliorano le funzioni renali accelerando la diuresi e rimuovendo i sedimenti. Sei soggetto ad attacchi di malumore? Allora gli asparagi fanno al caso tuo: infatti, secondo alcuni studi questi ortaggi avrebbero una funzione antidepressiva, probabilmente legata alla loro azione disintossicante e diuretica. Mangiane con parsimonia solo se tendi a soffrire di disturbi renali, di cistiti e di calcoli renali, perché contengono acido urico che può incrementare l’infezione già in atto.

Una ricetta semplice? Sbollentati e poi saltati in padella con olio extravergine d’oliva e parmigiano grattugiato. Oppure sbollentati e poi sistemati per 15 minuti in un cartoccio di carta stagnola con olio, aglio, pomodoro fresco e pomodoro secco. Nel forno per 15 minuti e la prelibatezza è servita.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Chi non conosce la terribile – inquietante è dir poco – leggenda di Maria Abbranca? Ma sì, sapete quale? Quella che terrorizzava i bambini, ma con uno scopo ben preciso: non farli sporgere oltre i pozzi. Che gli venisse detto, per scongiurare questo pericolo, che una spaventosa donna con le braccia lunghe li potesse afferrare per portarli giù, nelle torbide acque scure, con sé, è – diciamo – lugubre, ma in tempi passati alla psicologia degli infanti non si pensava poi tanto… bastava che non corressero rischi.

Ebbene, pare che Maria Abbranca, custode dei pozzi per eccellenza, vigilasse soprattutto sulla sorgente carsica de Su Gologone – verso Oliena. La donna spettrale era particolarmente attenta a scovare, per condurli con sé, i bambini monelli, quelli più vispi e poco inclini alle regole.

E pensare che, in passato, era stata una donna bellissima!

E chissà come si è passati da una splendida fanciulla, sacerdotessa rispettata, a una presenza dalle braccia lunghe e dall’indole maligna. L’acqua de Su Gologone sgorga da una gola che dà vita a un torrente forte, impetuoso: 300 litri di acqua al secondo, così avviene nel periodo invernale. Lì, nelle sue fauci, Oliver Isler penetrò fino a 108 metri negli anni Novanta, ma nemmeno lui seppe arrivare così a fondo per vedere i tantissimi bimbi monelli che riposano lì, a causa della temutissima Maria Abbranca.

(Fonte: Antonio Maccioni, Alla scoperta dei segreti perduti della Sardegna)

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi