C’è un’isola ecologica di fronte al parco urbano della Sughereta a Tortolì, che funziona perfettamente. Ma in molti decidono, comunque, di abbandonare fuori dai cancelli rifiuti e sacchetti.

Sarà forse perché l’inciviltà della gente supera di gran lunga il buon senso e le basilari norme della convivenza civile, fatto sta che la zona spesso si trasforma (come hanno segnalato i nostri lettori a più riprese) in una discarica a cielo aperto.

E si trova a due passi dall’unico polmone verde urbano, dove in teoria dovrebbero andarci i bambini a giocare. Così la scena che questo pomeriggio si presentava agli occhi di chi si trovava a passare in via San Gemiliano è quella, sgradevole, che potete vedere con i vostri occhi.

Ecco la foto inviataci da un nostro lettore.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Un prezioso filmato della Lanusei del 1963, realizzato da mamma Rai.

Nel video gli operatori Rai mostrano le immagini girate a bordo di una vettura  tra le vie e le piazze del centro ogliastrino.

Il video postato su Youtube da PMRec Sardinia:

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Riavvolgere il filo della memoria cercando di raccontare le vicende del passato in maniera coinvolgente, rendendole attuali e allo stesso tempo regalando uno scorcio sull’Ogliastra dei giorni nostri.

Questo è l’obiettivo di “Su Pissiafoi” ( denominazione dell’insetto tagliaforbice in Lingua Sarda), cortometraggio nato dal cuore e dalla mente dell’attore Luca Lobina, alla sua prima sceneggiatura, che vede alla regia Luca Valdes.

L’opera è stata quasi interamente girata nel paese di Gairo e nell’antico centro abitato abbandonato dopo la tragica alluvione dell’ottobre del 1951.

Un lavoro cinematografico concluso con l’ultimo ciak poco meno di una settimana fa, ambientato tra il presente e i primi anni del ‘900, attraverso un intrigante flashback, dove la storia di una donna si lega con l’ultimo periodo di “vita” dell’antico borgo della Valle del Pardu.

Ph: Helen Seal

Ci racconta Lobina: «Abbiamo terminato le riprese di tutte le scene di questo progetto in cui crediamo molto, nel quale abbiamo profuso tanto impegno e passione.»

Ph: Helen Seal

«Un lavoro che parte da lontano – racconta l’attore classe ’80 -, personalmente un punto di partenza, in quella che è la mia grande vocazione. Da giovanissimo ho sempre scritto e immaginato delle storie, attingendo dalla vita quotidiana, osservando tutti gli ambienti e i comportamenti delle persone. Questi appunti li trasformavo in sceneggiature, anche se solo qualche anno fa ho appreso le tecniche e i segreti di questa tipologia di testo strutturato, partecipando ad un lungo laboratorio specialistico.»

Ph: Helen Seal

Lobina, nato e cresciuto a Cagliari ma con origini tra l’Ogliastra e la Barbagia di Seulo, può vantare diverse figurazioni semplici e speciali in vari film (per citarne qualcuna: “Domino”, regia Brian De Palma, e recentemente “Il Vangelo secondo Maria”, diretto da Paolo Zucca), ci svela: «”Su Pissiafoi” nasce dai racconti fatti da mia nonna paterna. Amavo ascoltarla davanti al focolare, durante i miei soggiorni in paese, mentre narrava storie e leggende tramandate da generazioni, intrise di vari significati che mi hanno sempre affascinato.»

Ph: Helen Seal

«La Sardegna delle zone dell’interno – continua l’artista cagliaritano – rappresenta l’ultimo baluardo dove ancora i bambini vivono a fondo quel rapporto con le radici comunitarie, giocando insieme all’aria aperta nelle piazze e sviluppando la propria creatività, condizioni difficilmente riscontrabile in città o altre realtà. Grazie a questa inestimabile ricchezza, ho trovato nella mia sceneggiatura la chiave tra il presente della Gairo odierna e l’affascinante antico borgo abbandonato.»

Ph: Helen Seal

Un cortometraggio in “Limba” nella variante della zona (curata da Lucia Loi), che ha visto come protagonisti attori amatoriali, originari del paese ogliastrino. «La scelta di girare quest’opera cinematografica a “Gairo Vecchio”, per la sua bellezza e per le enormi potenzialità non ancora espresse dalla sua storia, mi ha fatto toccare con mano l’ospitalità e il calore di questa comunità. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sergio Lorrai, e la Pro Loco oltre a patrocinare “Su Pissiafoi”, insieme a tutta la popolazione ci hanno sostenuto supportandoci dalla prima all’ultima scena.»

Ph: Helen Seal

Lobina (scoperto dalla casting director, Stella La Boccetta) attualmente impegnato nelle riprese di altri tre film, in questo primo lavoro da sceneggiatore ricoprirà anche ruolo di aiuto regista: «Devo ringraziare Luca Valdes, oltre ad aver creduto in questo progetto e volermi come interprete nel suo film Aradia, mi ha dimostrato tanta stima nominandomi suo assistente.»

Ph: Helen Seal

La ricerca dei particolari da parte dell’artista, ha fatto spostare il set “Su Pissiafoi” nel paese di Seui, a “Su Tzilleri de tziu Giuannicu”, un’osteria del primi del ‘900 perfettamente conservata e custodita da Francesco Melis.  «Un gioiello raro dell’epoca – spiega l’artista – perfetto per girare una scena fondamentale del cortometraggio, dove ogni oggetto e ogni angolo del locale riporta all’atmosfera che avevo immaginato quando ho scritto la sceneggiatura. Viene aperto al pubblico solo per eventi eccezionali e ringrazio Francesco per averci ospitato.»

L’opera cinematografica ora è attesa dal montaggio, principale fase della post produzione, con l’obiettivo di essere presentata entro quest’anno. «La speranza è che con questo lavoro – auspica Lobina – “Gairo Vecchio” e la sua vicenda siano resi ancora più conosciuti.»

Nell’attesa vi mostriamo le suggestive immagini, realizzate nel backstage di “Su Pissiafoi”, immortalate da Helen Seal.

Ph: Helen Seal

Ph: Helen Seal

Ph: Helen Seal

Ph: Helen Seal

Ph: Helen Seal

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

La famosa statua “la madre dell’ucciso”, dell’artista nuorese Francesco Ciusa, che venne esposta il 25 aprile del 1907 alla Biennale di Venezia, dove riscontrò un grande successo, fu ispirata da un tragico episodio.

Infatti l’artista nel luglio del 1897, appena adolescente, fu colpito da una terribile scena nella zona di Tertilo, presso “Funtana de Littu” dove era stato assassinato un uomo.

Lo scultore, si era recato nel luogo del delitto dopo che si era sparsa la voce nel capoluogo barbaricino, lì vide una donna “urlante, come ombra nera di malaugurio” che si avvicinava all’uomo prima vita  “e poi il suo chiuso silenzio accanto al cadavere”. Era la madre del giovane assassinato.

Un dramma talmente forte da segnare l’animo di Ciusa, che circa vent’anni dopo avrebbe realizzato la suggestiva opera la “madre dell’ucciso”.

A svelare il fatto che ispirò la scultura, fu lo scrittore Remo Branca, raccogliendo la testimonianza dell’artista nuorese durante una passeggiata, negli anni ’30, nella stessa fontana dove accade l’omicidio.

Ph: Roberto Anedda

Ph: Roberto Anedda

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Nel territorio di Urzulei si trova una grotta che tutti, dai più anziani ai più giovani, chiamano in dialetto “Sa rutta ‘e s’orcu” ovvero la grotta dell’orco. Dietro quella grotta misteriosa, dove oggi è quasi impossibile poter entrare, si cela una leggenda oscura. Protagonista una famiglia particolare: un orco cieco e sua moglie, che abitavano in quell’antro. 

Insieme alla strana famiglia viveva una fanciulla orfana, Mariedda, accolta dalla moglie dell’orco e cresciuta come una figlia da quando era piccola. L’orco si nutriva solo di carne, perciò andava a caccia ogni mattina, catturando cinghiali e mufloni. Tutti i pastori erano attratti dal profumo della carne cucinata proveniente dalla grotta, ma decidevano di starne alla larga, convinti che, in mancanza di selvaggina, l’orco avrebbe ucciso e mangiato anche gli uomini. 

Un anno ci fu una grande siccità che portò gli animali a spostarsi in territori dove l’acqua invece abbondava. Questo motivo spinse la famiglia dell’orco a spostarsi a Lovothai, dove abitava un loro amico, orco anche lui, sperando di trovare più prede da cacciare. In caso contrario, il piano era quello di mangiare Mariedda. 

La fanciulla aveva sentito la famiglia pianificare la sua morte e spaventata pensò alla fuga. La paura la bloccò, non riuscì a trovare il coraggio di scappare perché, nonostante il padre fosse cieco, aveva un fiuto molto sviluppato e l’avrebbe trovata in ogni luogo. Allora Mariedda entrò silenziosamente nella grotta, prese una scure e, con tutta la forza che aveva, colpì l’orco sulla testa, lasciandolo tramortito. 

La ragazza scappò dalla casa e camminò per ore e ore, in cerca del paese di Thelevai, con i piedi sanguinanti e gonfi. Ad un tratto incontrò nel suo cammino un’anziana signora e le raccontò tutta la sua storia. La sconosciuta la portò a casa di un suo amico, di nome Brinzi, e insieme avvolsero nei piedi della ragazza delle pelli di coniglio, così da confondere il fiuto dell’Orco. Mariedda, grazie al loro aiuto, riuscì a raggiungere Thelevai dove trovò una zia che la tenne con sé. 

Diversa fu, invece, la fine di Brinzi. L’Orco, grazie al suo fiuto, raggiunse la sua casa e non trovando Mariedda, nonostante sentisse il suo odore, si avventò sul povero uomo, convinto che lo stesse ingannando. 

Trascinò il corpo sino ad una Nurra e lo fece precipitare. Così scomparve il corpo del povero Brinzi ma mai il suo ricordo perché, da quel tragico incidente, la Nurra prese il suo nome: “Sa Nurra e Brinzi”.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Non ce l’ha fatta Gabriele Viel, il giovane di Villasimius rimasto coinvolto in un terribile incidente sulla SP 17, che lo ha visto scontrarsi con la sua moto contro quella di una turista tedesca.

Dopo aver lottato per quasi due giorni nel reparto di rianimazione del Brotzu, il 19enne ha esalato l’ultimo respiro.

La notizia della sua morte si è sparsa per tutta Villasimius, dove era molto conosciuto e stimato. Su Facebook tantissimi i messaggi di cordoglio e i pensieri dedicati a questo “ragazzo straordinario diventato un angelo troppo presto”.

Il consigliere comunale di Villasimius Enrico Cogoni ha postato per il giovane concittadino un pensiero molto toccante: “Gabriele, ognuno di noi sperava per te con tutto il cuore, sperava di rivederti allegro e spensierato come è giusto che sia alla tua età. Non ci sono parole per ciò che è accaduto. Un abbraccio immenso a tutta la tua famiglia”.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Grave incidente stradale alle porte di Nuoro.

Intorno alle 16.30 una squadra dei Vigili del Fuoco di Nuoro è intervenuta a seguito di un grave incidente stradale verificatosi sulla SS 389 al Km 2 in prossimità del distributore carburanti.

Per cause in corso di accertamento due auto si sono scontrate frontalmente coinvolgendo nella carambola altre due autovetture che percorrevano la statale.

Gravi le conseguenze riportate dalla conducente di una delle due autovetture coinvolte nel frontale. Dopo la prima assistenza dei sanitari del 118 intervenuti sul posto donna di 47 anni originaria di Fonni, è stata trasferita in codice rosso all’ospedale di Nuoro, ove dopo qualche frangente ne hanno constatato il suo decesso.

Trasferiti anche le altre tre persone coinvolte che hanno riportato traumi dell’incidente.

I rilievi di legge sono stati eseguiti dai Carabinieri e dalla Polizia stradale di Nuoro.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Giorgia Meloni, leader FdI, dopo aver ricevuto l’incarico di formare il governo, ha già presentato la lista dei ministri al Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Meloni è così diventata la prima donna presidente del Consiglio della storia italiana. Domani alle 10 si terrà il giuramento al Quirinale.

Tra i ministri, Antonio Tajani ( Esteri e vicepremier), Matteo Salvini (vicepremier) e la sarda Marina Elvira Calderone, indicata per il Lavoro e le Politiche Sociali.

Calderone ha 57 anni, è nata a Bonorva, è laureata in Economia aziendale ed è presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro dal 2005.  Dal 1994 è iscritta all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Cagliari. A lei spetterà dipanare la matassa relativa al Reddito di Cittadinanza.

Dopo aver letto la lunga lista, Giorgia Meloni ha lasciato il Quirinale, passando la parola al Presidente Mattarella, che ha augurato buon lavoro al nuovo governo, ha ringraziato Mario Draghi e si è complimentato per i tempi brevi in cui tutto è stato deciso.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Lo sapevate? Il mustiolo è un eccellente equilibratore tra flora e fauna.

In Sardegna, sull’isola dell’Asinara, sul Settefratelli, sul Supramonte e recentemente anche su Tavolara, vive il mustiolo, il mammifero più piccolo del mondo per peso e massa. Ma il mustiolo, a differenza dei ratti di città (veicolo di virus e batteri), rappresenta una presenza gradita e addirittura utile, perché contribuisce, con la sua voracità, a conservare l’equilibrio naturale tra flora e fauna, in quanto si ciba di larve e insetti dannosi.

E’ attivo sia di giorno che di notte e alterna fasi di attività con quelle di riposo, cacciando lombrichi, insetti, artropodi ed altri invertebrati di dimensioni uguali o maggiori delle sue. Sono animali innocui e utili all’uomo soprattutto nel campo dell’agricoltura. L’aspettativa di vita è breve: in natura vive dai 12 ai 18 mesi. Nonostante la sua taglia davvero insignificante, il mustiolo è un temibile carnivoro. Attacca senza esclusioni tutte le prede che riesce a individuare, purché siano più piccole rispetto a sé stesso.

 

Il mustiolo è difficile da avvistare ma una volta catturato (voi anime gentili lasciatelo comunque libero nel suo ambiente) è facilmente addomesticabile.

L’allevamento in cattività presenta però alcune difficoltà, sia perché il mustiolo è sensibilissimo al cambiamento di temperatura, sia per la forte mortalità derivante dalla mancanza di cibo adatto.

Come riporta Sardegna Foreste è noto anche come Pachiuro etrusco; è un mammifero della famiglia dei Soricidi, più comunemente noti come toporagni.

Il suo corpo, lungo da 3,5 a 5 cm, è ricoperto di una peluria sottilissima, di colore tra il grigiastro e rossiccio bruno, più chiaro sotto al ventre che sul dorso. Peli tattili e assai lunghi, su tutto il corpo.

La coda, lunga da 2 a 3 cm, è ugualmente fornita di numerosi peli lunghi.

La testa è appuntita; gli occhi, molto piccoli, affondano nel pelame. Le orecchie, invece, sono grandi e ben visibili. Nel muso è dotato di lunghissimi baffi, o vibrisse.

I denti del mustiolo sono bianchi.

 

Da adulto pesa circa 1,2 – 2,5 grammi e ha una lunghezza totale di 5 -6 cm.; la coda è lunga circa la metà del corpo, è nuda salvo alcuni lunghe setole. Ha la morfologia tipica del toporagno con la testa di dimensioni relativamente grandi, il muso lungo e appuntito, gli occhi poco visibili e le orecchie piccole e tondeggianti. Si distingue dall’altro soricide presente in Sardegna (Crocidura russula) oltre che per le dimensioni inferiori, anche per la diversa colorazione. Il suo colore è di un grigio marroncino uniforme, più o meno scuro con il ventre più chiaro, biancastro.

 

I ricercatori di “Life Puppinus Tavolara” – progetto volto alla tutela della maggiore popolazione mondiale di Puffinus yelkouan (un volatile marino molto raro ma diffuso a Tavolara) e contenimento/eradicazione di specie aliene invasive – recentemente hanno ritrovato due esemplari vivi di mustiolo.

Come si può vedere dalla foto il mustiolo (suncus etruscus, topixeddu in sardo) è veramente molto piccolo: pesa non più di 3 grammi ed è dieci volte più piccolo del topo domestico. Come riportano i ricercatori di Life Puppinus Tavolara in un post su Facebook, questi animali, particolarmente schivi e considerati una specie aliena invasiva a Tavolara, non erano stati praticamente mai avvistati da vivi in tempi recenti. Della loro presenza sull’isola vi era la certezza perché più volte in passato sono state ritrovate ossa e teschi certamente riconducibili a questo minuscolo mammifero.

«Nel 2017, immediatamente dopo la distribuzione delle esche rodenticide – si legge nel post del progetto di ricerca – abbiamo tentato di ottenere informazioni sulla sua frequenza con 30 trappole appositamente studiate per catturarlo, tenute in funzione per 5 notti, ma di nuovo senza esito. Un anno dopo il primo tentativo e l’eradicazione dei ratti, abbiamo ripetuto il trappolaggio, catturando stavolta 2 esemplari, che per quanto ne sappiamo sono i primi mustioli di Tavolara osservati in vita.  Data la difficoltà di cattura di questa specie, due esemplari non sono pochi e sembrano testimoniare proprio ciò che ci si attendeva: l’impatto dei ratti non si limita agli uccelli marini, e con la loro eradicazione abbiamo favorito anche questi piccolissimi mammiferi».

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Ieri a Nuoro, nei pressi della stazione degli autobus di via Sardegna, la Squadra Mobile ha individuato e bloccato un ragazzo, con numerosi precedenti per droga, che era appena giunto da Cagliari, sua città di residenza.

Il giovane è stato sottoposto a perquisizione personale, che ha dato esito negativo.  Notando agitazione e atteggiamento sospetto, è stato accompagnato all’ospedale San Francesco per essere sottoposto ad esame radiologico che consentiva, che ha accertato la presenza di un corpo estraneo nell’apparato endorettale.

I successivi accertamenti hanno permesso di riscontrare che l’oggetto occultato era un involucro costituito da nastro adesivo contenente una busta con all’interno gr. 28.5 di sostanza stupefacente del tipo eroina.

L’uomo, un pasticciere di Cagliari, è stato arrestato.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi