“Con due programmi di spesa distinti consentiamo ai Comuni montani di fronteggiare le emergenze connesse al rischio neve e ghiaccio”. Lo ha detto l’’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, dopo l’approvazione di due delibere che stanziano, a favore dei Comuni montani, 500mila euro per l’acquisto di mezzi, attrezzature e accessori e 500mila euro per l’acquisto di mezzi spazzaneve e spargisale. Le istruttorie per i contributi saranno curate dalla Direzione generale della Protezione civile.

Per il primo stanziamento, indirizzato ai Comuni ricadenti nella zona altimetrica ‘montagna’ (secondo la classificazione Istat), è stato predisposto un elenco con 33 Comuni beneficiari: Alà Dei Sardi 16.423 euro; Anela 9.411; Aritzo 13.250; Arzana 19.132; Belvì 9.314; Bitti 21.312; Buddusò 27.182; Bultei 10.955; Desulo 18.512; Esterzili 9.314; Fonni 27.400; Gadoni 10.123; Gavoi 20.497; Lodine 7.816; Lula 13.445; Mamoiada 20.004; Ollolai 12.980; Onanì 8.172; Orgosolo 29.173; Orune 18.690; Osidda 7.300; Ovodda 14.880; Pattada 22.838; Sadali 11.161; Sarule 15.379; Seui 12.969; Seulo 10.628; Talana 11.632; Tiana 8.625; Tonara 16.549; Urzulei 12.716; Ussassai 8.791; Villagrande Strisaili 23.412.

Invece, per l’acquisto di mezzi spazzaneve e spargisale sono stati considerati i centri montani con la quota del centro abitato più elevata e con una popolazione non inferiore ai 1.000 abitanti. Perciò, verranno finanziati i Comuni di Fonni, Ollolai, Tonara, Desulo, Seui, Aritzo e Gavoi.

“Per la prima volta alcuni Comuni isolani saranno dotati di mezzi propri per fare fronte all’emergenza neve”, ha aggiunto l’assessore Porcu.

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Che soffrano o non soffrano lasciamo a voi l’ardua decisione: il fatto è uno, che gli animali selvatici presenti nei circhi vengono privati dei loro fondamentali diritti. E se fate 2 più 2 vi darete da soli la risposta. Il fatto che gli animali – spesso appartenenti a specie esotiche e in via di estinzione – vengano costretti, in modo anacronistico e primitivo, a fare spettacoli per un pubblico pagante e a vivere in condizioni contrarie alla loro natura, non vi sembra abbastanza per definirlo maltrattamento?

Tigri (predatori solitari che per natura si muovo su territori di centinaia di chilometri) che saltano attraverso cerchi di fuoco, elefanti (mammiferi che vivono in gruppo e che prendono parte attiva nella cura dei loro cuccioli), obbligati a stare in posizione seduta e a compiere azioni completamente estranee al loro essere. Ma la lista sappiamo bene che può continuare annoverando zebre, leoni, giraffe, orsi. Tenuti in gabbia e addestrati, forzati a esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche.

Scrive la LAV che, nonostante il sondaggio Wild animals in Circuses, commissionato da Eurogroup for Animals in otto Paesi europei all’inizio del 2021, ha evidenziato che il 77% degli italiani vuole uno stop all’uso degli animali nei circhi, la legge italiana è rimasta praticamente immutata dal 1968. La LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2100 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando inoltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

Quel che resta è che a Cagliari il circo ogni anno (al momento Orfei) ritorna puntualmente. Quest’anno fino a metà gennaio, pronto ad accogliere chi ancora riesce a divertirsi ignorando la sofferenza e il maltrattamento di esseri senzienti.

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Nella giornata di oggi una squadra dei Vigili del Fuoco di Nuoro, è intervenuta in località “Marreri” presso la strada di collegamento tra il centro abitato di Nuoro e la 131 DCN a seguito di un incidente stradale. Per cause in corso di accertamento, un automezzo fuoristrada è andato al di fuori della carreggiata, precipitando sotto un ponte di attraversamento di una condotta di deflusso per l’acqua piovana.

Singolari le operazioni di soccorso messe in atto dai soccorritori che hanno dovuto allestire una sorta di “rampa” per il recupero della persona coinvolta. Il conducente dell’automezzo, un uomo del capoluogo nuorese di 46 anni, fortunatamente non ha riportato gravi contusioni rimanendo pressoché illeso.

Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, hanno operato due ambulanze del 118 e due pattuglie della Polizia di Stato della Questura di Nuoro e della Polizia Stradale.

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Una bambina in punta di piedi su un gradino intenta a buttare nel cestino una bottiglietta vuota, mentre altre figure che hanno lo stesso sguardo rivolto alla cura dell’ambiente, della natura e della vita, trovano posto sicuro su altre pareti delle vie nel centro storico di Loceri.

È un racconto fra presente e futuro quello che Michela Casula, artista di origini loceresi, ha voluto rappresentare attraverso otto murales che hanno preso forma ai primi di dicembre, in occasione dell’importante rinnovo del percorso artistico nel paese.

L’autrice, nota artista del territorio isolano che oggi vive a Loceri, è rinomata per il suo stile ben definito ed è firma di molte opere su tela presenti in tutta l’Ogliastra e la Sardegna.

Insieme con lei, per l’occasione, l’Unione dei Comuni dell’Ogliastra e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Lecca; enti con i quali la Casula ha immaginato il progetto artistico “Un Mondo Migliore”“Involucri”, sviluppato raccontando, mediante diverse scene sparse lungo le vie del paese, stili di vita e buone abitudini alla base di una società che mette al centro l’individuo, la sua dignità, i rapporti sociali, l’etica e la tolleranza verso il prossimo. I diversi murales, raffiguranti piccoli scorci di vita quotidiana, rappresenteranno vari temi quali l’integrazione, l’inclusione, l’empatia, la parità di genere, il rispetto verso le persone e l’ambiente.

“Ho fortemente voluto toccare questi temi e aprire nuove finestre sull’arte – dice Michela Casula – L’apertura al bello è il motore dell’entusiasmo e della voglia di migliorarci.  Il progetto, infatti, è parte integrante di una filosofia e di un processo di attenzione verso la natura, i valori della società, curiosità e colore che come artista voglio portare nelle mura del mio paese”.

“I nuovi murales raffigurano in modo poetico il presente ed il futuro del nostro pianeta  – dice il sindaco Gianfranco Lecca – a significare la progettualità, la presenza e gli obiettivi che caratterizzano la nostra filosofia come amministratori ma soprattutto come cittadini: il futuro sono i nostri bambini, i nostri figli che sanno bene cosa è giusto per il nostro pianeta. Fanno da contorno le altre figure che rievocano la natura, oltre al presente, a rappresentare il nostro dovere e la nostra capacità di rispettare la natura che ci ospita su questa terra”.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il 31 dicembre e Capodanno la Sardegna sarà ancora avvolta dal clima primaverile.

Le temperature, secondo le previsioni dell’Ufficio Meteo dell’Aeronautica militare di Decimomannu (Cagliari), permarranno attorno ai 21 gradi, soprattutto sulle coste.

“Per il 31 avremo una giornata soleggiata con temperature massime attorno 21 gradi, che significa almeno 4 gradi in più rispetto alle medie stagionali del periodo. La ventilazione si presenterà dai quadranti meridionali”.

Per vedere uno sprazzo d’inverno si dovrà attendere il fine settimana dell’Epifania.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Maialetto, proceddu, porcetto, pulcheddu, porcheddu…Sono tanti i nomi dati al piatto più tipico e tradizionale della cucina sarda. Il maialetto è infatti una ricetta che unisce tutta l’Isola e che è ormai conosciuta da chiunque vi sia stato almeno una volta.

Molti non sanno però che questo piatto viene preparato – con alcune differenze – anche oltremare. Non in Italia come si potrebbe immaginare, ma in un Paese straniero. Il “cochinillo asado” è infatti uno dei piatti più tradizionali della Castiglia, la parte centrale della Spagna.

Tra Madrid e Segovia è uno dei piatti più diffusi e tradizionali. Il maialino è rigorosamente da latte (peso intorno ai 4-4,5 kg) e viene cucinato in un forno a legna a 180 gradi dopo essere adagiato in un vassoio di pietra. Viene spennellato sulla cotenna con lo strutto così da rendere la pelle estremamente croccante. Sul fondo si mette un po’ d’acqua, in superficie sale grosso. Questi accorgimenti, uniti al fatto che si tratta di un suino molto piccolo, permettono alla carne di diventare tenerissima: un buon “cochinillo” viene tagliato a pezzi mediante l’uso di un piatto di ceramica.

Preparazioni simili esistono in altri Paesi del mondo, tutti di tradizione latina. Nelle Filippine è un rito apprezzato in tutto il mondo, in Portogallo viene preparato in modo moto simile alla Spagna e a Puerto Rico è un piatto nazionale. Rientra tutto nella consolidata tradizione del “lechòn” (in spagnolo) o leitão (in portoghese), ovvero del cucinare al fuoco il maialino da latte.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

I famosi elmi cornuti dei Vichinghi potrebbero avere un’origine mediterranea, sarda in particolare.

Lo rivela uno studio danese pubblicato sulla rivista Praehistorische Zeitschrift. In particolare sono state ritrovate delle tracce nei celebri copricapo di Veksø, custoditi in Danimarca.

L’archeologa danese Helle Vandkilde ha spiegato alla Cnn che quegli elmi furono lasciati in quella palude poco dopo l’anno mille a.C., tantissimi secoli prima dallo sviluppo della civiltà norrena. Lo studio ha individuato nelle civiltà fiorenti nel Mediterraneo centro-occidentale durante l’età del bronzo, tra la Sardegna e la Spagna, la matrice di quel genere di elmi.

I manufatti sarebbero o arrivati via mare in rotte mercantili già particolarmente sviluppate in quell’epoca (basti pensare ai Fenici), o ispirati proprio a quelle civiltà.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Si racconta che tanto tempo fa davanti al litorale di Tortolì navigasse una nave di pirati che si scontrò con una imbarcazione locale. Ne nascque un conflitto e nel parpiglia volarono insulti e bestemmie contro la Madonna da parte dell’equipaggio.

Immediatamente la nave pirata fu pietrificata.

Nacque così lo scoglio che si trova davanti al colle di San Gemiliano.

Nei pressi dell’omonima torre, secondo la leggenda, venne trovato un cannone dal quale furono fatti partire tre colpi col proposito di costruire una chiesa sui punti in cui sarebbero finite le palle di cannone.

Nacquero così tre chiese: San Gemiliano, San Lussorio e San Salvatore.

 

 

Testo tratto da “Ogliastra, paesi e leggende” di Fidalma Mameli

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Non tutti sanno perché uno dei prodotti tipici della nostra terra, il pane carasau ( in Ogliastra detto anche pistoccu) venga chiamato anche “carta da musica”, soprattutto nelle altre regioni italiane.

In realtà il motivo è semplice, soprattutto per chi conosce questa tipologia di pane, sottilissimo e croccante. Infatti, è detto “da musica”, per la particolare croccantezza che ne rende rumorosa la masticazione, che diventa, appunto, una sorta di “musica” sulle tavole sarde ( e non solo).

Secondo alcuni studi, si può affermare che questa eccellenza della panificazione sarda affonda le sue radici già nell’età del bronzo.

Nacque principalmente per soddisfare le esigenze dei pastori che, stando a lungo lontano da casa avevano bisogno di un alimento che mantenesse le proprie caratteristiche nel tempo. Utilizzando grano duro o orzo, questo pane veniva spesso abbinato a formaggi, e all’occorrenza poteva diventare un vero e proprio piatto.

Questo tipo di pane racchiude in sé tanta semplicità, saperi, storie e tradizioni preziosissime tramandate nel tempo. La sua particolarità è legata proprio all’antico metodo di preparazione, che durava diverse ore e che coinvolgeva un tempo tutto il nucleo familiare.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Bianco Natale a Tortolì. Non da neve, ma da spiaggia. Temperature primaverili in questo inverno e allora tutti alla spiaggia di Porto Frailis. Ed è il 25 dicembre.

Alta pressione che ha investito la Sardegna e in Ogliastra ha regalato temperature certamente non del periodo.


Tante famiglie in spiaggia. C’è chi addirittura ha rispolverato il costume da bagno della scorsa estate. Altri, invece, hanno optato per una passeggiata.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi