Nelle acque dell’isola dell’Asinara in Sardegna esiste un vero e proprio sito archeologico subacqueo visitabile così come sono visitabili Pompei o Tharros.
L’unica condizione è che per ammirare il patrimonio archeologico di questo sito bisogna indossare tuta, maschera, boccaglio e pinne.
“Recente è il ritrovamento di un relitto di epoca romana, che trasportava anfore contenenti prodotti a base di pesce, ora visibile a pochi metri di profondità, a poca distanza dal molo di Cala Reale – si legge sul sito del Parco Asinara -. Sul terreno, inoltre, non è difficile imbattersi in un coccio di tegola o anfora romana, segni espliciti di una diffusa presenza anche sulla terraferma. È certo dunque che i romani abitarono l’isola, tenendo stretti contatti con la vicina colonia di Turris Lybissonis, l’odierna Porto Torres. E diedero all’isola il nome di Sinuaria, per via delle numerossissime insenature”.
Le immersioni subacquee gestite dai professionisti delle associazioni locali consentono di esplorare in sicurezza questa zona.
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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi