Nelle acque dell’isola dell’Asinara in Sardegna esiste un vero e proprio sito archeologico subacqueo visitabile così come sono visitabili Pompei o Tharros.

L’unica condizione è che per ammirare il patrimonio archeologico di questo sito bisogna indossare tuta, maschera, boccaglio e pinne.

“Recente è il ritrovamento di un relitto di epoca romana, che trasportava anfore contenenti prodotti a base di pesce, ora visibile a pochi metri di profondità, a poca distanza dal molo di Cala Reale – si legge sul sito del Parco Asinara -. Sul terreno, inoltre, non è difficile imbattersi in un coccio di tegola o anfora romana, segni espliciti di una diffusa presenza anche sulla terraferma. È certo dunque che i romani abitarono l’isola, tenendo stretti contatti con la vicina colonia di Turris Lybissonis, l’odierna Porto Torres. E diedero all’isola il nome di Sinuaria, per via delle numerossissime insenature”.

Le immersioni subacquee gestite dai professionisti delle associazioni locali consentono di esplorare in sicurezza questa zona.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Ciliegie, bontà di stagione: sono uno dei frutti più dolci e amati e la nostra Isola può vantarne davvero tante varietà. Le ciliegie in Sardegna sono molto apprezzate e chiamate in modo diverso a seconda della sub-regione in cui ci si trova: cerexia, ceresia, kariasa e ariasa.

Nomi diversi, ma tutti derivanti da una radice greca comune: kérasos. Questo frutto può derivare da due specie botaniche differenti: il ciliegio dolce (chiamato Prunus Avium) e il ciliegio visciolo (Prunus Cerasus), quello delle marasche e delle amarene che sono generalmente ritenute ciliegie acide.

Tuttavia grazie alle ricerche condotte dall’azienda sperimentale del CNR (Centro Nazionale di Ricerca) a Nuraxinieddu (OR) e quelle dell’Ispa (Istituto di scienze delle produzioni alimentari, sezione di Sassari), oggi possiamo dire che vi sono la bellezza di venticinque varietà di ciliegie sarde, eccone alcune:

Ciliegia furistera: prodotta particolarmente nel Montiferru, è una ciliegia croccante e dolce

Ciliegia tenalgia: molto piccola ma dall’aroma intenso

Ciliegia carruffale: dal gusto agrodolce

Ciliegia Comuna: coltivata insieme alla Cordoffali, nei territori di Lanusei

Ciliegia Ispiritu o Barracocca: nota per essere particolarmente adatta alla conservazione nell’acquavite.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Eleonora Cabras, 19enne ballerina di Sorso, è la nuova entrata nella scuola più famosa di Canale 5, quella di “Amici”.

A volerla nel team di future stelle è stato il maestro Raimondo Todaro durante la puntata di oggi.

La ballerina sarda è entrata al posto di Aurora Ravestel che a causa di un’infortunio al ginocchio non superato ha dovuto abbandonare la possibilità la scuola.

Eleonora, esperta in latino-americano, ha già sfiorato l’ingresso ad Amici lo scorso anno, quando si trovò a sfidare Matteo Zenzola venendo sconfitta. Quest’anno per lei la possibilità di rifarsi.

Il profilo instagram della danzatrice di Sorso ha circa 12mila follower, destinati a salire vertiginosamente ora che è entrata nel programma.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

 

Se vi troverete a passare a Montarbu nel territorio di Seui, immersi nelle suggestive foreste tra rari endemismi animali e vegetali, potrete fare un particolare incontro.

Nei pressi della Caserma Ula avrete la possibilità di incontrare Ciccio, un affettuoso esemplare di cinghiale di quattro anni diventato da qualche tempo la “mascotte” dell’Oasi Naturalistica.

Questo simpatico animale che ama essere coccolato e stare in mezzo alle persone, ha alle spalle una storia molto particolare. 

Poco più che cucciolo, durante una battuta di caccia grossa fu ferito gravemente all’apparato riproduttore da un cane, rimanendo castrato.

Giovanni Dessì decise di prendere il povero cinghialetto, prestandogli le cure necessarie e accudendolo con la famiglia. Ad alimentarlo con pazienza e affetto ci pensò Beatrice, la figlia più piccola di Giovanni, che all’epoca aveva appena nove anni. 

Ciccio per qualche mese fu nutrito con un biberon, e durante la notte per dormire trovava spazio nella cuccia di Teo, il cane di famiglia.

«Il rapporto tra i due animali diventò molto stretto – dice Giovanni – possiamo affermare che Teo rappresenti una sorta di “genitore” per Ciccio. Non sorprende a tal proposito il comportamento del cinghiale simile a quello di un cane».

Arrivato all’età di un anno a Ciccio è stata data la possibilità di riacquistare la libertà a Montarbu, ma ama grufolare pacifico nei pressi della Caserma Ula.

Qui spesso incontra lo stesso Giovanni, operaio Forestas, a cui non manca mai di esternare l’affetto che prova nei suoi confronti. «Vuole stare sempre vicino a me – spiega Giovanni – ma è molto socievole anche con gli altri lavoratori del cantiere forestale e con i visitatori».  Così come non dimentica Beatrice e gli altri componenti della famiglia che lo hanno allevato: Anna, Giacomo e Felissia. Sono tante anche le feste che riserva a Teo il piccolo cane con cui divideva il giaciglio quando era cucciolo.

Quella di Ciccio per alcuni aspetti è simile alla storia di Stellina, salvata e allevata dallo storico guardiano di Montarbu Salvatore Cannas, per decenni divenuta simbolo dell’Oasi Naturalistica. 

A breve vi racconteremo di quest’altra bellissima vicenda. 

(Ringraziamo per le foto la famiglia Dessì-Magnolia e Bernardo Deidda).

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Incendio in un ripostiglio a Macomer.

Intorno alle ore 11:00, la squadra dei Vigili del Fuoco di Macomer è intervenuta a seguito di una segnalazione per incendio di un piccolo ripostiglio in un piano cantinato di uno stabile in Via Giotto a Macomer.

Sul posto i soccorritori hanno estinto i residui di un piccolo focolaio e rinvenuto il corpo privo di vita del proprietario, un uomo di 74 anni residente nella stessa abitazione.

La persona deceduta la cui identità è stata accertata, è un uomo di 74 anni residente nella cittadina del Marghine.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione per gli accertamenti di legge.

Al momento sono al vaglio degli inquirenti le cause che hanno originato il rogo che ha coinvolto la persona deceduta.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Bonorva, Monte Cujaru (Wikimedia Commons)

Quando si parla di vulcani siamo subito portati a pensare ai “giganti di lava” presenti in tutto il mondo.

Dagli italiani Vesuvio ed Etna fino al Monte Fuji giapponese, passando per l’impronunciabile montagna lavica islandese e ai corrispettivi hawaiani. Eppure di vulcani è pieno il mondo: non sono altro che aperture della crosta terrestre.

La maggior parte dei vulcani non sono più attivi. Si tratta di crateri spenti che hanno portato a termine il loro “ciclo vitale” e che non costituiscono più un pericolo per gli uomini e per gli altri esseri viventi.

La Sardegna non fa eccezione, ovviamente. Tutti sappiamo che nell’Isola non ci sono vulcani attivi, ma in pochissimi sanno quanti e quali sono quelli che in passato hanno contribuito a movimentare la terra parecchi milioni di anni fa.

Ecco la lista dei vulcani individuati dai geologi in Sardegna. Sono 32, disseminati da nord a sud. La mappa in foto è frutto di un censimento pubblicato in documenti ufficiali della Regione Autonoma della Sardegna.

 

Di seguito l’elenco:

Bonorva: VL1 Monte Cujaru
Giave: VL2 Monte Annaru Poddighe
Torralba: VL3 Monte Aurtidu
Dorgali: VL4 Conca de Janas
Oliena: VL5 Nuraghe Cungiadu
Dorgali: VL6 Nuraghe Sortei
Ploaghe: VL7 Monte Massa
Ittireddu: VL8 Monte Lisiri
Thiesi: VL9 Monte Pelau
Torralba: VL10 Monte ‘Oes
Cheremule: VL11 Monte Cuccuruddu
Onifai: VL12 Punta Su Nurtale
Genoni: VL13 Zeppara Manna
Tuili: VL14 Zepparedda
Nurri: VL15 Pizziogu
Bari Sardo:  VL16 Ibba Manna
Muravera: VL17 Monte Ferru
Decimomannu: VL18 Monte Truxionis
Siliqua: VL19 Acquafredda
Villamassargia: VL20 Monte Exi
-Ales, Marrubiu, Masullas, Morgongiori, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Santa Giusta, Siris, Uras,
Usellus, Villa Verde, Villaurbana: VL21 Monte Arci
Furtei: VL22 Monte Santu Miali
Serrenti: VL23 Monte Mannu
Mara: VL24 Monte Larenta
Ploaghe VL25 Monte Pubulena
Monastir: VL26 Monte Zara
Carloforte: VL27 Nasca e Ravenna
Giave: VL28 Pedra Mendarza
Cuglieri, Scano di Montiferro, Santu Lussurgiu, Bonarcado: VL29 Montiferro
Guspini, Arbus, Gonnosfanadiga: VL30 Monte Arcuentu
Siligo: VL31 Monte Ruju
Siligo: VL32 Monte Percia

Monte_Arci_

Monte_Arci_

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

In Sardegna viene estratta una pietra lavica simile alla pietra pomice che si trova solo nell?siola.

Stiamo parlando della cheremulite, estratta dal Monte Cuccuruddu, un antico vulcano nei pressi del paese di Cheremule, da cui la pietra prende il nome, e che si trova vicino a Sassari.

Questa pietra viene utilizzata sin dalla notte dei tempi come materiale da costruzione per le sue ottime capacità isolanti.

Oggi è utilizzata in edilizia come coibentante e sotto forma di ghiaia in botanica e giardinaggio come drenante nei terreni particolarmente argillosi.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

“Da stasera alle 20 fino a domani mattina il Pronto soccorso dell’ospedale Segni di Ozieri resterà chiuso. Per la notte dell’Epifania migliaia di cittadini dovranno quindi sperare di non avere alcun tipo di incidente o di avere perfette condizioni di salute cure perché la grave carenza di personale ha messo i sigilli anche all’ennesima struttura del territorio del Nord Sardegna. E se qualcuno dovesse sentirsi male alle 20.15, come dovrebbe comportarsi?”

“Stiamo assistendo alla morte del servizio sanitario pubblico. La chiusura notturna di un Pronto soccorso che serve un territorio così vasto – denuncia Desirè Manca (M5s) – è assolutamente vergognosa e  intollerabile. Come dovranno comportarsi i cittadini in caso di urgenza?”

“Ma soprattutto la Regione come intende intervenire per scongiurare il verificarsi di episodi gravi o di vere e proprie tragedie? Verrà attivato un servizio straordinario e immediato di elisoccorso per il trasporto dei pazienti verso gli altri presidi del territorio? Oppure i pazienti saranno costretti a recarsi al Pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari già sufficientemente affollato e in affanno durante tutto l’anno?

Questo l’intervento della consigliera regionale del M5s Desirè Manca che denuncia la notizia della chiusura dell’ospedale Segni.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Forse sarà capitato a tutti, facendo una passeggiata ad Arbatax, di vedere presso le Rocce Rosse dei piccoli ruderi in pietra.

Si mimetizzano perfettamente nel paesaggio e forse ci si accorge di loro solo guardando con più attenzione visto che lo sguardo è catturato dal monumento principale in porfido rosso.

Le tre casette, ormai crollate, raccontano la storia del piazzale stesso e di Arbatax visto che erano usate dai minatori e scalpellini che, dai primi del 900, hanno estratto il materiale utilizzato per costruire il porto ogliastrino.

Erano quindi un rifugio per i lavoratori che si riparavano dalle intemperie e durante i brillamenti. Anche il famoso buco quadrato si dice sia stato fatto per questa funzione protettiva.

Se si guarda attentamente il monumento principale si notano ancora dei pezzi di un muro realizzato con pietrame, infatti una delle tre era proprio attaccata ed esso lasciando testimonianza del lavoro di uomini di quasi 100 anni fa.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Due uomini sono rimasti gravemente intossicati nella serata di ieri a Torpé, in provincia di Nuoro.

I due, uno di 44, l’altro di 48 anni, stavano preparando il formaggio in un garage. Inavvertitamente hanno iniziato a respirare troppo monossido di carbonio fuoriuscito dal fornello utilizzato per scaldare il latte e sono rimasti intossicati.

Entrambi, fuori pericolo, sono stati trasferiti a Cagliari nel centro di medicina iperbarica. Sono fuori pericolo.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis