È scampato al terribile incendio che ha devastato, giorni fa, l’Oristanese, riportando bruciature e ferite gravissime in tutto il corpo.

Oggi si trova per fortuna nelle mani giuste, quelle dei veterinari della Clinica Duemari di Oristano.

Stiamo parlando di Angelo, il cane che è diventato, sui social, il simbolo della speranza dopo i terribili incendi che hanno messo in ginocchio la nostra Isola.

La sua storia ha fatto il giro del web e ogni giorno i veterinari della Clinica aggiornano tutti con le novità che riguardano la salute del cagnolino che ha preso il nome dall’uomo che lo ha salvato dalle fiamme, Angelo.

Nonostante le medicazioni e le attenzioni degli specialisti, le sue condizioni sono peggiorate. Di poche ore fa il post dei veterinari della Clinica Duemari: “So che vorreste saperlo : Angelo sta molto male, il suo organismo sta cedendo”.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

 

Salmo, il celebre rapper di Olbia, ha donato diecimila ulivi da piantare nel territorio di Oristano, in Sardegna, devastato dagli incendi nei giorni scorsi.

Sempre Salmo, dopo il grande concerto Waterworld, aveva mostrato solidarietà alle persone che avevano perso case, terreni e bestiame. Lo aveva fatto lanciando l’idea di un concerto benefico.

Il gesto di solidarietà del cantante sardo è stato comunicato dalla Croce Rossa Italiana con un post su Facebook: “Le difficoltà tirano fuori il vero carattere dei sardi”.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Straordinarie attività di ricerca finalizzate all’individuazione e alla migliore conoscenza dell’area occupata dall’insediamento protostorico sommerso del Gran Carro di Bolsena da parte del Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza dell’Etruria Meridionale in collaborazione con il Centro Ricerche Archeologia Subacquea finalizzate ad una migliore conoscenza del complesso archeologico sommerso ai fini della tutela, e di una sua eventuale valorizzazione.

Per la prima volta è stata indagata una porzione dell’Aiola, l’accumulo monumentale di pietre di cui ancora non si conosceva la funzione, posizionata poco più a nord della nota palafitta della prima età del Ferro. Ad una prima analisi dei dati, dovrebbe trattarsi di un’area dedicata al culto all’aperto formatosi nel tempo, probabilmente da un nucleo centrale più antico che mano mano si è espanso proprio per la natura dei riti che venivano eseguiti e che prevedevano l’accensione di fuochi nella parte superiore, dove la superficie è piana, e il seppellimento di offerte di cibo combusto in vasi biconici coperti da scodelle nelle parti più scoscese sui lati del tumulo, che è risultato solo ricoperto di pietre e formato essenzialmente da strati di cenere, carbone e terreno.

Tra gli oggetti rinvenuti, certamente da un livello della prima età del Ferro, emerge un busto di una figurina di bronzo fusa che si inserisce eccezionalmente nello scarso patrimonio finora conosciuto della plastica figurativa protostorica dell’Etruria. Ancora tutta da interpretare la posizione di questo personaggio con corpo e copricapo scanalato, che tiene nelle mani poste al termine delle esili braccia, due oggetti circolari forati dei quali è ancora incerta la connessione con le espansioni laterali del copricapo. Questo presenta un viso e soprattutto una resa degli occhi molto simile ad alcuni bronzetti sardi, con richiami iconografici anche nel geometrico greco, tuttavia l’incredibile importanza del rinvenimento risiede proprio nella sua unicità nel panorama della plastica figurativa villanoviana.

«Una figura lavorata con alcuni elementi stilistici caratteristici che rimandano all’antica civiltà della Sardegna – ha commentato a Il Messaggero l’archeologa Barbara Barbaro del servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza per l’Etruria meridionale -. Richiama il mondo sardo-fenicio e orientale e testimonia oggi il contatto della zona di Bolsena con il mondo asiatico».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Ad Arbatax, è presente un’ampia baia dove è incastonata la spiaggia di Porto Frailis.

L’arenile caratterizzato da sabbia finissima si affaccia nelle acque trasparenti del mare ogliastrino. Facilmente raggiungibile è una delle spiagge della zona meno esposte ai venti.

Ideale per famiglie con bambini, vista la presenza di un basso fondale, ma anche di coloro che hanno poco tempo, ma voglia di fare un rapido tuffo rigenerante.

Ecco le immagini di questa bellissima spiaggia:

 

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

In data odierna, su un totale di 7 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnala 1 incendio per la cui soppressione il Corpo forestale ha utilizzato, oltre alle squadre a terra del sistema regionale, anche mezzi aerei:

L’incendio si è sviluppato in agro del Comune di Villagrande località “R.Correboi”. Lo spegnimento è coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Villagrande, la pattuglia forestale di Gavoi, il gruppo GAUF di Lanusei, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di San Cosimo e Sorgono. Stanno intervenendo 4 squadre di Forestas e i vigili del fuoco. L’incendio sta interessando un’area ricoperta da macchia mediterranea.

Durante tutta la giornata sono poi proseguite le operazioni di bonifica e messa in sicurezza delle aree nell’oristanese coinvolte nei giorni scorsi dal grosso incendio. L’attività sul posto del personale CFVA è resa particolarmente difficile poiché le zone interessate dalla bonifica sono impervie e non vi sono vie di comunicazione.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Oggi vi portiamo in una spiaggia davvero suggestiva dell’Ogliastra.

Stiamo parlando de “il Golfetto”, un arenile del territorio di Tortolì davvero spettacolare. Impossibile non restare affascinati da questo lembo di sabbia che si affaccia nel mare turchese ogliastrino.

Per chi non non ci fosse ancora stato, fate fatica a credere alle nostre parole? Godetevi questo video…

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Non è il frutto della fervida immaginazione di un bimbo, né di un’allucinazione, e non si tratta neppure di un sogno. La “casa dei Puffi”, quella graziosa abitazione, minuscola e tondeggiante, che ha nutrito la fantasia di intere generazioni di piccini, esiste davvero e si trova in Sardegna. A scorgerla, la sensazione è quella di aver finalmente scovato quel fantasioso villaggio, nascosto nella foresta e invisibile all’occhio umano, in cui ogni bambino, nei suoi giochi d’infanzia, ha sempre immaginato di dimorare.

Inutile stropicciarsi gli occhi: quella piccola casetta è reale. Osservandola, pare proprio che da un momento all’altro, dall’uscio di quella minuscola dimora, faccia capolino un esserino blu, vestito in calzamaglia e dal buffo cappello a punta, e che, sorridendo, ci inviti a entrare. In realtà, non siamo stati catapultati a Puffolandia, ma ci troviamo in Gallura, a Tempio Pausania, esattamente ai piedi del Monte Pulchiana, il monolite granitico più grande dell’Isola.

Casa dei Puffi, area Monte Pulchiana, Tempio Pausania – Foto di Marianna Pilo, Fonte www.flicr.com

 

La deliziosa casetta è immersa in uno scenario fiabesco, tra i più belli della Sardegna, dove vegetazione mediterranea e numerose formazioni rocciose, scolpite dal vento e dall’acqua, sono cornice di un dipinto bucolico. Ed è propri lì, in quel paesaggio fatato, che svetta la “casa dei Puffi” – come in molti la chiamano –, una bizzarra abitazione dagli inconfondibili tratti: un tetto liscio e tondeggiante, un piccolo uscio sul davanti e una deliziosa finestrella; manca solo il tipico comignolo fumante. A differenza, però, del celebre cartone animato, la “casa dei Puffi” isolana non è ricavata da un fungo, bensì da una roccia. Si tratta, infatti, di un tafone, una cavità nella roccia, creatasi in seguito a un’erosione atmosfericachiusa artificialmente da blocchi di granito e adibita ad abitazione.

 

 

Casa dei Puffi, area Monte Pulchiana, Tempio Pausania – Fonte www.panoramio.com

tafoni costituiscono un elemento ricorrente del paesaggio sardo: sono tantissimi e alcuni assumono le forme più bizzarre e suggestive. Queste straordinarie cavità ispirano racconti e leggende, e nel remoto passato dell’Isola furono impiegate come luoghi di sepoltura, aree sacre protette da muretti a secco che chiudevano gli ambienti funerari, i cui resti si conservano ancora oggi. Nella storia dell’uomo, però, i tafoni, specie in Sardegna, si sono prestati anche ad usi differenti e non solo per finalità spirituali. In questo specifico caso, il lungo lavorio della natura si è unito al genio dell’uomo che ha sfruttato quella cavità per creare un’incantevole dimora. In dialetto gallurese, il termine impiegato per identificare questo genere di piccole caverne granitiche è “Conca Fraicata”, con cui s’intende, appunto, una grotta naturale creata in un monolite dall’erosione generata dalle acque meteoriche. Anticamente, tali grotte venivano chiuse con blocchi di granito, ricavando, così, un piccolo edificio, spesso impiegato come abitazione dai pastori, o come deposito per derrate alimentari e rifugio per animali. In Gallura se ne trovano diverse e, tra le più conosciute, vi è quella che si trova a Calangianus,all’uscita del paese, sul ciglio sinistro della strada che conduce a Telti.

 

Conca Fraicata, Calangianus – Foto di Roberto Ladu, Fonte www.flicr.com

A differenza di quest’ultima, la “casa dei Puffi” isolana è sita all’interno di un terreno privato, vicino a un ovile, raggiungibile scavalcando un muretto a secco, e si inserisce in un paesaggio granitico, la cui spettacolarità è di ineguagliabile bellezza. Uno spettacolo naturale regalato dallo stesso Monte Pulchiana, un inselberg originatosi dal disfacimento della roccia per un processo di idrolisi, che assume una forma tondeggiante “a panettone” e la cui superficie rocciosa ha un colore giallo-rosato. Ai piedi del monte, si alternano, poi, altri tafoni, tor e cataste di blocchi granitici, creando un’area ricca di fascino e suggestione, resa ancora più magica, o meglio “puffosa”, dalla presenza di questa graziosa casetta.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

La ricetta Vistanet di oggi: su Pani Indorau, una ricetta della tradizione sarda, un modo gustoso per riutilizzare il pane raffermo.

Un tempo veniva preparato abitualmente in inverno come merenda economica e nutriente anche perché veniva fritto nello strutto. Oggi è un classico preparato dalle nonne moderne, che ispirate dai programmi di cucina, si cimentano in rivisitazioni creative, come quella dolce con panna e frutti di bosco.

Ingredienti

latte freddo, mezzo litro

3 uova

sale

olio di semi

pane civraxiu raffermo

 

Per preparare il vero Pani Indorau occorrono: latte freddo dal frigo, mezzo litro, 3 uova, sale, olio per friggere, pane raffermo possibilmente civraxiu per almeno 10 fette da un centimetro Versate il latte freddo in un piatto fondo, in un altro sbattete le uova intere a cui avrete aggiunto un pizzico di sale. Tagliate il pane a fette di circa un centimetro (per una festicciola di bambini le fette di pane possono essere tagliate con dei taglia pasta dalle forme divertenti), immergetele nel latte, devono inumidirsi per bene ma non inzupparsi, poi bagnatele nelle uova da entrambi i lati, mettetele subito nell’olio bollente. Fatele friggere da una parte e dall’altra finché non assumeranno un colore dorato da entrambi i lati. Si può consumare sia appena cotto che freddo. Esiste anche la versione dolce de Su pani indorau, basta aggiungere dello zucchero al posto del sale, un cucchiaio da minestra raso, nel piatto del latte. E poi procedere come per la versione salata. Su pani indorau dolce si può accompagnare con della frutta, come fragole o frutti di bosco, oppure con una spruzzata di panna montata o ancora più goloso con della crema di nocciole sopra.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Oggi, presso la via Lungomare, a Santa Maria Navarrese, si inaugura la mostra fotografica di Pietro Basoccu “GENS ILIENSES”.

Allestita all’aperto lungo la via Lungomare, l’esposizione offre al visitatore 62 foto di grandi dimensioni, frutto di un anno di lavoro fotografico.

Volti di artisti, scrittori, intellettuali contemporanei che con il loro talento arricchiscono il patrimonio culturale d’Ogliastra.

Le immagini sono accompagnate dai testi di Bepi Vigna, “Pietro Basoccu e il paesaggio umano”, e di Salvatore Ligios, “Tra il politico e il poetico”.

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con L’Unione dei comuni del Nord Ogliastra e prevede, nei prossimi mesi, una seconda esposizione nel comune di Urzulei.

L’inaugurazione sarà preceduta dagli interventi di Salvatore Corrias, sindaco di Baunei e consigliere regionale; di Massimo Cannas, presidente dell’Unione dei Comuni del Nord Ogliastra; dello scrittore Bepi Vigna e di Salvatore Ligios, presidente dell’Associazione Su Palatu Fotografia.

La mostra è visitabile sino al 29 agosto 2021.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio pubblicato dalla Protezione Civile regionale per la giornata di domenica 1 agosto 2021.

La pericolosità, che riguarda anche la zona di Cagliari, è alta ed è caratterizzata dal colore arancione.

Considerate le condizioni atmosferiche, l’attenzione è stata rinforzata.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione