19 gli incendi registrati in Sardegna oggi. Per 7 di questi il Corpo forestale ha utilizzato, oltre alle squadre a terra del sistema regionale, anche mezzi aerei.

Le località interessate dalle fiamme sono state in particolare quelle di Loiri Porto San Paolo, Olbia, Orune, Seui, Cabras.

Lo spegnimento dell’incendio di Olbia è tuttora in corso e sta interessando incolti e vegetazione riparia sul fiume Enas.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

In attesa di salire sul palco di Ulassai questa sera, in occasione del festival Rocce Rosse Blues, l’amatissimo cantautore napoletano Edoardo Bennato, si è goduto una giornata al mare.

Per il relax pre concerto ha scelto il Lido di Orrì, dove si è intrattenuto volentieri con i suoi estimatori.

Edoardo Bennato live in questa estate 2021 con un concerto ad alto contenuto Rock&Blues proporrà i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album ‘Non c’è’. Due ore di musica, video coinvolgenti e l’interazione con il pubblico per un evento da vivere dall’inizio alla fine.

Un’esperienza emozionale con brani e melodie che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo a cui sarà difficile resistere; per ritrovare, attraverso il potere della musica, vibrazioni ed emozioni che fanno bene all’anima.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Una foto scattata a Tortolì nei primi anni Settanta che ritrae don Mario Mereu con i bambini dell’ asilo Monsignor Virgilio, comunemente detto “delle suore”.

La foto è stata gentilmente inviata da Massimo R.Mulas.

Invia anche tu le foto più belle del passato ogliastrino alla mail redazione@vistanet.it (indicando il nome del fotografo e del luogo immortalato).

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

In Sardegna, finalmente, la morsa del caldo torrido allenterà la presa concedendo finalmente una tregua.

Infatti in serata è previsto l’arrivo del maestrale che spazzerà via l’afa che da giorni assedia la Regione, facendo calare le temperature.

Fino a giovedì quindi giornate ventilate, che faranno venire meno la cappa di calore che ha imperversato nell’Isola. Previsto il ritorno delle alte temperature dalla prossima settimana.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Ancora “estremo” il pericolo di incendio per la giornata di martedì 17 agosto 2021.

Confermata dalla Protezione Civile regionale, per la giornata di domani martedì 17 agosto 2021, l’allerta rossa per pericolo di incendio.

Considerate le condizioni, l’attenzione è ora in fase di “preallarme” perché la situazione è tale che, ad innesco avvenuto, l’evento, se non tempestivamente affrontato, si propaga rapidamente raggiungendo grandi dimensioni nonostante il concorso della flotta aerea statale e della flotta aerea regionale.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Mattinata di ferragosto movimentata per due escursioniste smarritesi nel supramonte di Baunei.

Due giovani donne questa mattina, hanno lasciato la struttura dove alloggiavano con l’intenzione di raggiungere Cala Goloritzè. Purtroppo, alle 11:45 circa hanno perso il sentiero che conduceva alla rinomata località, trovandosi senza punti di riferimento sull’altopiano calcareo che domina la costa.

Fortunatamente, resesi conto della situazione, hanno avuto la prontezza di lanciare l’allarme al numero di emergenza 112, che ha allertato la Sala Operativa dei Vigili del Fuoco di Nuoro.

Raggiunte telefonicamente, grazie all’applicazione WhatsApp, sono riuscite a condividere la posizione con gli operatori. Immediatamente sono scattati i soccorsi con l’invio della squadra del vicino distaccamento di Tortolì e l’equipaggio di soccorso elitrasportato del Nucleo Elicotteri di Alghero.

Alle 12:30 circa, individuate dall’equipaggio di Drago 144, giunto nel frattempo sul posto, le due malcapitate sono state recuperate, tratte in salvo e successivamente accompagnate all’elisuperfice dell’Ospedale San Francesco di Nuoro.

Per loro nessuna grave conseguenza a parte un brutto spavento.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

E’ entrato, in motorino, all’interno di una chiesa del riminese, arrivando fino all’altare per poi sgommare e guadagnare l’uscita.

Il tutto riprendendo la vergognosa bravata, che è stata segnalata alle forze dell’ordine.

L’episodio risale a venerdì scorso. Il filmato che immortala il gesto del ragazzino – la voce che si sente nel video è quella di un giovanissimo – è stato condiviso sulla pagina Facebook “Chiacchiere tra cattolichini” scatenando centinaia di commenti indignati.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

La Corona Spagnola e la Sardegna si sono definitivamente “separate” nel 1720 con il passaggio dell’Isola al dominio dei Savoia.

Certi legami però sono ancora vivi, sia dal punto di vista linguistico e culturale, sia da quello formale. Basti pensare alla bandiera dei 4 Mori, scelta dai Borbonici come vessillo dell’Isola e adottata ufficialmente dalla regione nella sua storia contemporanea. La croce di San Giorgio con le quattro teste di moro è ancora oggi un quarto della bandiera aragonese.

Ma un altro legame mantenuto tra il Paese Iberico e la Sardegna appartiene alla Corona spagnola e all’attuale regnante Re Filippo VI.

Per tradizione infatti l’attuale sovrano spagnolo conserva decine di titoli nobiliari legati agli antichi domini della Corona. Tre di questi titoli sono sardi. Re Filippo VI è ancora oggi “Re di Sardegna”, “Marchese di Oristano” e “Conte del Goceano”.

Si tratta solamente di titoli, senza alcun valore giurisdizionale sui territori menzionati, ma tecnicamente, almeno dal punto di vista “araldico” hanno ancora validità.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

In data odierna, su un totale di 15 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnalano 4 incendi per la soppressione dei quali il Corpo forestale ha utilizzato, oltre alle squadre a terra del sistema regionale, anche mezzi aerei:

1 – Incendio in agro del Comune di Teti località “Rio Bisani”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Sorgono, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi operative del CFVA di Farcana e Sorgono. E’ intervenuta 1 squadra dei VVF di Sorgono. L’incendio ha percorso una superficie di circa 0.5 ettari di macchia mediterranea. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 16:50.

2 – Incendio in agro del Comune di Donori località “Monte su Zurru”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Dolianova, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base operativa del CFVA di Pula e dal personale del nucleo GAUF di Cagliari. Sono intervenute 1 squadra dei VVF di Cagliari e 3 squadre di volontari delle associazioni di Sinnai, Monastir e Sant’Andrea Frius. L’incendio, dichiarato di interfaccia dal presidio VVF sul posto, sta interessando una superficie incolta e macchia degradata a ridosso della periferia abitato. Le operazioni di spegnimento sono in corso.

3 – Incendio in agro del Comune di Siurgus Donigala località “Sa Mattixedda”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Dolianova, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base operativa del CFVA di Marganai, Villasalto e Fenosu (elicottero pesante SuperPuma) e con il supporto di un Canadair di stanza a Olbia. Sono intervenute 1 squadra dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Senorbì , 1 squadra dei VVF di Mandas e da 2 squadre di volontari delle associazioni di Siurgus Donigala e Goni. L’incendio sta interessando una superficie di macchia mediterranea. Le operazioni di spegnimento sono in corso, disattivata la linea di Alta Tensione 669 Goni-Selegas da 150kV.

4 – Incendio in agro del Comune di Seui località “Sa Costa e Narbonis”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Seui, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base operativa del CFVA di San Cosimo. L’incendio ha percorso una superficie di poche centinaia mq di cisteto. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 17:15.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

L’Italia dichiarò guerra alla Turchia il 29 settembre del 1911, aprendo un conflitto per la conquista della Libia, allora sotto la dominazione di Istanbul. La nazione africana all’epoca era divisa in tre aree culturali: la Tripolitania, la Cirenaica e il Fezzan. L’avanzata dell’esercito italiano fu rapida e le prime due zone furono occupate ai primi di novembre. Al contrario, nel Fezzani soldati trovarono l’aspra resistenza dei turchi e della popolazione indigena.

Così il Comando del Corpo di Spedizione in Libia richiese l’invio di cani adatti per le operazioni militari, questo anche per difendersi dalle continue incursioni negli avamposti militari italiani dalle formazioni nemiche.

Al Comando di Stato Maggiore di Roma venne suggerito l’impiego dei cani sardi, che definì nella nota di richiesta di autorizzazione indirizzata al Ministero di Guerra: “cani da pastore, che vengono impiegati nell’Isola sia come cani da guardia per greggi, sia per la caccia grossa. Sono cani mastini di razza speciale, intelligentissimi da fiuto finissimo”.

Sempre nel documento venne indicato di assoldare un centinaio di questi cani tramite i soldati richiamati dalle zone della Gallura, Nuorese, Ogliastra e Lugudoro. Infatti i militari avrebbero dovuto fare ritorno in licenza in famiglia, e per conto del Comando Militare di Cagliari acquistare ad un prezzo convenuto dai quattro ai sei esemplari canini nel proprio paese d’origine.

Non a caso furono scelte queste zone: visto il tipo di economia agropastorale, era più facile reperire la tipologia di cane richiesto.

Una volta ottenuta l’autorizzazione da parte del Ministero della Guerra, venne così formato il gruppo dei cento cani della Sardegna costituito per gran parte da esemplari tigrati dal pelo irto e per la parte restante da cani da caccia. Avevano un’età compresa dai due ai tre anni, ma con qualche esemplare più anziano in ottime condizioni dall’indole particolarmente feroce.

Così i cento cani e i soldati incaricati di accompagnarli partirono da Cagliari il 30 Dicembre 1911, giungendo a Napoli il giorno successivo e approdando in seguito in Libia. Qui gli esemplari canini vennero divisi in quattro unità: una trentina a Bengasi, una ventina a Coms, lo stesso numero a Derna, e i restanti a Tripoli.

La guerra italo-turca terminò il 18 ottobre 1912, ma i contrasti con la popolazione libica continuarono durante l’occupazione italiana della regione africana.

I militari, reduci del conflitto in Libia, hanno sempre parlato elogiando i cani sardi, così come testimoniano positivamente i dispacci dell’esercito italiano dell’epoca.

Molti soldati sardi ritornati nell’Isola dalla Libia non parlavano del conflitto e delle vicende dei cani, utilizzati per guardia da campo, ma anche mandati in avanscoperta o stanare il nemico.

Risultavano molto importanti per sventare le imboscate, ma in alcuni casi venivano utilizzati senza scrupolo per trasportare esplosivi nelle linee nemiche o trucidare ribelli indigeni.

Ufficialmente risulterebbe che questi cani non siano mai ritornati nell’Isola una volta finita la guerra, ma questa verità sarebbe sconfessata da documenti e fotografie di soldati rientrati con i fidi compagni o i cuccioli di questi.

La maggior parte degli esemplari sarebbe rimasta in Libia, oltre ai tanti periti in battaglia, diversi sarebbero abbattuti perché diventati molto pericolosi per l’uomo.

Altri sarebbero stati lasciati liberi, come successo in altre colonie dopo l’abbandono o la perdita dell’Italia di queste terre, andando a formare dei branchi di cani randagi temuti dai villaggi.

I cani utilizzati in questa guerra, analizzando le descrizioni e il materiale fotografico, sembrerebbero esemplari del tutto similari ai cani autoctoni sardi, discendenti dal Dogo Sardesco.

A noi sono arrivati i nomi di tre cani che si distinsero nel conflitto, salvando la vita a tanti militari italiani: Leone, Fide cun Nemo e Astula. Quest’ultimo potrebbe aver ispirato lo scrittore di Seui Filiberto Farci per il racconto “Astula, il mastino Fonnese”, contenuto nel suo libro “Racconti di Sardegna”. Il brano racconta la vicenda di un pastore e del suo cane nella guerra in Libia.  Per chi volesse leggere i documenti e approfondire l’argomento consigliamo il bellissimo libro di Roberto Balia: “Canis Gherradoris”. Una ricerca storica e ricca di documenti inediti sulle razze autoctone sarde, che illustra tra le tante anche questa vicenda.

L’articolo Curiosità. La guerra Italo-Turca e i cento cani sardi che partirono accanto ai soldati per il conflitto proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda