Dopo mesi passati nella banchina di Riva di ponente di Arbatax per dei lavori riecco il Crescent nelle acque dell’Ogliastra.

Il Superyacht da 600 milioni di dollari é stato avvistato lungo la costa del golfo di Arbatax in tutto il suo splendore. Riserbo sul proprietario anche se si vocifera sia di un ricco sceicco mediorientale.

Battente bandiera delle Isole Cayman, il Crescent è lungo 135 metri, ha 4 ponti, 9 cabine per 18 ospiti e 24 per i 55 membri d’equipaggio. Il mistero sul suo proprietario e il riserbo sugli interni fa solo sognare il lusso per uno degli yatch più belli al mondo.

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Fonte: Ogliastra News Alessandra Useli

«Qualche settimana fa ho lasciato il porto di Arbatax con la promessa che ne avrei favorito il rilancio. Oggi, con buona pace degli scettici, quella promessa è diventata realtà: lo scalo ogliastrino è entrato nell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna. È un passo importante, che sancisce la rilevanza nazionale dell’approdo, aprendo agli investimenti necessari alla tanto auspicata rinascita».

È quanto dichiara Alessandro Morelli, Vice Ministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili.

Grande soddisfazione esprime anche l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde.

«Dopo la visita di alcune settimane fa del viceministro alle infrastrutture Alessandro Morelli arriva una ottima notizia per il Porto di Arbatax. Qualcuno non ci credeva ma ora quella promessa e’ diventata realta’: lo scalo ogliastrino e’ entrato nell’Autorita’ di Sistema portuale del Mare di Sardegna». Questa è la dichiarazione dell’Assessore ai Trasporti della Regione Sardegna Giorgio Todde.

«E’ un passo importante, che sancisce la rilevanza nazionale del Porto Ogliastrino, aprendo ora agli investimenti necessari alla sua messa in sicurezza ed al rilancio – aggiunge Todde -. Questo evento è il primo passo al quale devono seguire ora il riconoscimento formale dell’area Zes per il retroporto ed l’avvio del progetto strategico del Polo della Nautica. Attraverso le risorse del PNNR ora bisogna compiere gli investimenti necessari per dotare il Porto di Arbatax di quanto necessario al fine di proseguire nella sua storica missione come scalo passeggeri ma anche a servizio del sistema industriale locale» prosegue l’Assessore Todde.

«L’impegno che abbiamo assunto in campagna elettorale lo abbiamo mantenuto, ma non ci fermiamo qui, ora io personalmente, il Presidente Solinas e la Giunta regionale faranno di tutto per completare il lavoro di rilancio del Porto. Ho subito sentito il Viceministri Morelli per ringraziarlo dell’impegno profuso per raggiungere questa operazione è per strappargli la promessa di destinare subito le risorse necessarie al rilancio dello scalo Ogliastrino. Il Primo passo è compiuto ora ci impegneremo per cominciare le opere necessarie».

«L’inserimento del Porto di Arbatax nell’Autorità di sistema della Sardegna è un punto di partenza per il rilancio dell’Ogliastra, del suo tessuto economico, delle sue potenzialità turistiche e produttive».

Il Presidente della Regione Christian Solinas commenta con soddisfazione il provvedimento, contenuto nel Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri: «È un passaggio fondamentale, sottolinea il Presidente Solinas, per restituire allo scalo ogliastrino quell’importanza strategica che deve rivestire per l’intero territorio, troppo spesso penalizzato da trasporti carenti. Un segnale di attenzione da parte del Governo».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Omicidio a Noragugume, comune del Nuorese interessato da una faida più che ventennale.

Luigi Cherchi, 67 anni, è stato assassinato nelle campagne del paese. Lo riporta La Nuova Sardegna.

I fratelli della vittima erano stati uccisi nel 1998 all’inizio di una lunga faida che ha portato alla morte di otto persone, prima di oggi.

I carabinieri della compagnia di Ottana e di Nuoro e il magistrato di turno della Procura di Oristano avranno il compito di capire se il fatto di sangue di oggi sia ricollegabile alla lunga scia di sangue che da 23 anni attraversa Noragugume.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

«L’anno scolastico in Sardegna sta per iniziare e la Giunta regionale rischia di farsi trovare ancora una volta impreparata a un appuntamento importante e delicato. Oltre ai vaccini, al distanziamento sociale, all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, alle sanificazioni al green pass, esiste uno strumento economico, efficace e di facile utilizzo che aiuterebbe la scuola in presenza a ripartire in totale sicurezza: i tamponi salivari».

Ad affermarlo in una nota sono i consiglieri regionali del Partito Democratico che hanno presentato un’apposita interrogazione in Consiglio Regionale.

«Recenti studi hanno dimostrato la validità scientifica di questi test, che oltretutto sono molto più pratici e meno invasivi dei tamponi nasali e naso-faringei – osservano gli esponenti dem -. Molte regioni, a partire dalla Toscana, hanno già predisposto l’utilizzo di tamponi salivari antigenici e molecolari. Test che proponiamo vengano effettuati agli studenti sino ai 17 anni e per il personale che a vario titolo opera nelle scuole, nelle università, compresi gli educatori».

È evidente che lo strumento più importante ed efficace per contrastare il diffondersi del virus resti il vaccino – spiegano i consiglieri regionali del Pd – ma l’inizio dell’anno scolastico nelle scuole sarde è previsto per il 14 settembre e una parte consistente del personale scolastico e degli studenti vaccinabili non è ancora immunizzato e verosimilmente una quota di questi non potrà esserlo ancora per diverse settimane. Va da sé che se l’Isola seguisse l’esempio di altre regioni predisponendo l’utilizzo dei test salivari nelle scuole si doterebbe di uno strumento strategico in più nella lotta quotidiana contro l’attuale emergenza pandemica e risolverebbe anche temporaneamente il problema dell’eventuale assenza di vaccinazione e Green Pass in taluni soggetti presenti nel personale scolastico».

«Chiediamo al Presidente Solinas, all’Assessore alla Pubblica Istruzione Biancareddu e all’Assessore della Sanità Nieddu se non ritengano opportuno di prevedere e attivare l’utilizzo di questi test ai fini di controllo e tracciamento del contagio. Rinunciare a questa possibilità significherebbe favorire l’avanzata del virus e rendere meno agevole e sicuro il regolare svolgimento della didattica in presenza nelle scuole dell’Isola» concludono i consiglieri regionali del Pd.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Villagrande Strisaili ha un nuovo centenario.

Zio Guido Lepori, abitante del comune montano al centro della “Blue Zone”, ha infatti spento oggi le agognate cento candeline.

«L’intera comunità Villagrandese rivolge i suoi più affettuosi auguri a Zio Guido Lepori per aver raggiunto l’ambito traguardo dei 100 anni», si legge in un post del comune ogliastrino.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Questo pomeriggio è approdata nel Porto di Cagliari la nave Moby Zaza in servizio di linea da Civitavecchia, con a bordo il primo gruppo di profughi afghani destinati ad essere ospitati in Sardegna, dopo aver effettuato il periodo di quarantena presso strutture dell’Amministrazione della Difesa.

Al fine di garantire adeguate attività di supporto ed accoglienza dei profughi, sono state attivate varie componenti Istituzionali e organizzazioni di volontariato: Protezione Civile, Autorità Portuale, ATS, Forze dell’Ordine, Croce Rossa e Caritas hanno operato in maniera sinergica, con efficienza e tempestività in tutte le fasi, ivi compresa quelle che hanno preceduto l’arrivo dei cittadini afghani.

Nello scalo del Capoluogo sono state allestite, nell’apposita area individuata dall’Autorità Portuale – che ha offerto location e supporto logistico – alcune postazioni per la prima accoglienza, per le visite mediche e per l’effettuazione dei tamponi per il Covid-19, a cura dell’ATS in stretta collaborazione con la Croce Rossa Italiana.

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La Caritas Diocesana di Cagliari ha fornito un pasto e generi di conforto a ciascun profugo; ai bambini sono stati donati anche giocattoli, merendine, succhi di frutta. La Protezione Civile Regionale, oltre ad aver fornito l’attrezzatura necessaria e curato l’allestimento delle postazioni, ha coordinato l’attività di alcune organizzazioni no-profit che, in tutte le situazioni emergenziali, hanno sempre portato un prezioso contributo. Ad accogliere i profughi, infatti, erano presenti anche i “Farmacisti Volontari” e gli “Psicologi per i popoli” per offrire un loro sostegno psicologico.

Il prezioso supporto per quanto attiene la mediazione culturale è stato curato, invece, dall’Associazione Corno d’Africa. L’attività delle Forze dell’Ordine impegnate nella circostanza ha, altresì, garantito l’ordinato svolgimento di tutte le attività connesse allo sbarco.

Sono giunti nell’Isola in tutto 79 profughi, 35 dei quali verranno ospitati nella provincia di Cagliari, 25 in quella di Sassari, 12 nella provincia di Nuoro e 6 in quella di Oristano.

Le operazioni di accoglienza hanno richiesto una particolare attenzione tenuto conto delle condizioni emotive delle persone appena giunte in Italia, arrivate nel nostro Paese con voli militari dopo aver affrontato enormi , devastanti pericoli e senza riuscire a portare con sè nulla.

Al termine delle operazioni, i cittadini afghani sono stati trasferiti, sulla base di un riparto provinciale predisposto dalla Prefettura di Cagliari, nei vari centri della Sardegna individuati da ciascuna Prefettura dell’Isola, nel territorio di rispettiva competenza, risultati idonei ad offrire loro ospitalità e assistenza.

A seguire, verranno attivate tutte le procedure necessarie che consentiranno ai cittadini afghani di ottenere lo status di rifugiato politico, nonché un piano che possa garantire loro percorsi di integrazione, l’apprendimento della lingua, la ricerca di un lavoro, auspicabilmente, adeguato ai loro profili professionali.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Fino al Medioevo il vero Capodanno sardo si festeggiava a settembre. La forte vocazione agropastorale dell’isola, unita al lungo periodo di dominazione bizantina, infatti portò la Sardegna a seguire il calendario bizantino e non quello gregoriano, dove l’anno iniziava il 1 settembre e terminava il 31 agosto. Per questo motivo l’intero mese venne chiamato “cabudanni”, termine che deriva dal latino “caput anni”, ovvero, “inizio dell’anno”.

A settembre, infatti, si svolgeva l’ultimo ciclo delle attività agricole e pastorali, che precedeva il lungo periodo di quiescenza invernale della Natura. Da sempre, quindi, era il legame con la terra a condizionare notevolmente i ritmi della vita e le tradizioni del popolo sardo. Al Capodanno settembrino erano quindi legate alcune usanze e tradizioni ben auguranti. Conosciamo molte di queste usanze grazie ai racconti di Grazia Deledda, che – come sappiamo – ha saputo tramandare un mondo antico e “primitivo” fatto di credenze popolari, riti e leggende.

Sebbene non accompagnato da celebrazioni solenni, come la Pasqua o il Natale, il Capodanno era il momento più adatto per fare al destino domande sul futuro (molte fanciulle in età da marito si domandavano quando si sarebbero sposate) e invocare sui raccolti la benedizione del divino.

 

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Il nome di Matteo Nicolò Boe – insieme a quello del forse ancor più celebre Graziano Mesina – è uno dei più temuti fra quelli dei corposo panorama del banditismo sardo. Un nome associato a una vita di un – pallido, secondo alcuni – attivismo politico, rapimenti e carcere, quello dell’Asinara, la prigione di massima sicurezza dell’Isola che ospitò fra gli altri anche Totò Riina, utilizzata negli anni di piombo per i membri delle Brigate Rosse e che divenne perfino rifugio sicuro per Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Carcere dal quale nessuno riuscì mai a evadere, se non – appunto – Boe, il “bandito dagli occhi di ghiaccio” di Lula, paesino arroccato sui monti del nuorese che da allora assurse quasi a luogo simbolo del banditismo, così come accaduto con Orgosolo.

Matteo Boe fu condannato a sedici anni di carcere nel 1983, in seguito al rapimento di una giovanissima toscana, Sara Niccoli. Secondo le indagini ne fu poi il carceriere, quel “Carlos” che – come raccontò la stessa Niccoli – ne rese meno dura la detenzione, denotando perfino una certa sensibilità artistica nell’offrirle letture di pregio, come L’idiota, di Dostoevskij, e i libri di Franz Kafka. Episodi che in Sardegna rafforzarono il mito del “bandito buono”, già proprio di Graziano Mesina, che forse invano – più e più volte – le forze dell’ordine tentarono di smontare. Rapita in luglio la giovane fu rilasciata a fine ottobre, a fronte di un riscatto che ammontò a circa tre miliardi di lire. Durò poco, però, per il bandito di Lula, questa prima fase in carcere.

Il 1 settembre del 1986 Boe si trovava all’esterno della prigione, per svolgere alcuni lavori all’aperto. Tramortita la guardia – in compagnia di un altro detenuto, Salvatore Duras, che fu però fermato poco dopo – riuscì quindi a fuggire fino alla spiaggia, dove ad attenderlo si trovava un gommone. A bordo del quale – si disse poi – stava anche la moglie Laura Manfredi. Alla fase della latitanza risalgono tutta una serie di altri rapimenti, come quello dell’imprenditore romano Giulio De Angelis, o quello eclatante del piccolo Farouk Kassam, nel 1992, cui fu mozzato un orecchio.

Nello stesso anno – grazie a un’operazione coordinata delle questure di Nuoro, Sassari e Marsiglia – Boe fu arrestato in Corsica, dove si trovava per alcuni giorni di vacanza con la moglie e i due figli, e quindi estradato nel 1995, con una condanna – ufficializzata nel ’96 – a vent’anni di detenzione. Nel 2003 una scarica di pallettoni rivolta al balcone della sua casa di Lula uccise Luisa, la figlia quattordicenne, forse scambiata dagli esecutori per Laura, politicamente molto attiva in paese nella lotta all’istituzione di una normalità amministrativa. Per dieci anni, infatti, il paesino del nuorese rimase senza sindaco.

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

Rosa Laura Depau, 21 anni, di Tertenia, circa tre anni fa è partita all’estero per frequentare l’università: direzione Manchester, in Inghilterra. 

Conosciamola meglio.

 

Quando e perchè hai deciso di trasferirti a Manchester? 

Dopo essermi diplomata, al liceo classico di Lanusei nel 2018, ho deciso di partire per l’Inghilterra. Sono sempre stata abbastanza curiosa verso tutto ciò che mi circonda ma soprattutto sono sempre stata attratta da nuove esperienze e realtà diverse dalla mia. L’Inghilterra non rappresentava un luogo del tutto nuovo per me, lo avevo già visitato in precedenza. Ho deciso di trasferirmi a Manchester, non solo per l’Università, ma per continuare i miei studi di inglese: non volevo perdere le mie competenze linguistiche ma consolidarle e sfruttarle appieno. 

 

Cosa ti ha spinto a frequentare l’Università in un contesto internazionale? Che percorso di studi hai scelto?

Ho sempre pensato che studiare in un contesto internazionale sarebbe stato molto motivante per me e per le mie prospettive future, ed è stato così: mi ha permesso di crescere sia personalmente che culturalmente. Negli ultimi tre anni ho conosciuto tantissime persone, con culture e tradizioni diverse dalle mie. Tutte le persone che ho incontrato mi hanno lasciato qualcosa e mi hanno arricchito infinitamente. Allo stesso tempo ho trovato davanti a me una sfida non indifferente, considerando l’inserimento in un contesto differente dal mio e da tutto ciò che comporta frequentare l’università all’estero, che in realtà stavo cercando. Il mio percorso di studi è incentrato sulla biochimica: adoro questa materia. 

 

Ti sei mai pentita della tua scelta?

No, sono veramente felice di frequentare l’università qui a Manchester. Penso che per noi giovani sia fondamentale conoscere il mondo, ma soprattutto trovare nuovi orizzonti dove poter essere semplicemente noi stessi, sfruttando tutte le opportunità che ci si presentano davanti.

 

 

Dopo le lezioni e lo studio, come trascorri le giornate? 

Ho poco tempo libero ma non è un ostacolo per trascorrere del tempo con i miei colleghi e amici. Inoltre faccio parte del club di pallavolo dell’università, di cui quest’anno sono membro esecutivo. Purtroppo per via della pandemia le partite sono state cancellate e non abbiamo potuto giocare. Per questo motivo prendo parte a tante delle iniziative di volontariato che la mia università offre, dandomi tantissime possibilità di crescita. Nel tempo libero mi piace visitare altre città inglesi o anche la stessa Manchester, scoprendo sempre scorci nuovi del luogo che mi ospita. 

 

Immaginando il futuro, dove ti vedi tra 10 anni? 

Tutti gli orizzonti sono aperti quindi non posso dare una risposta certa. Quest’anno dovrei riuscire a laurearmi, ma voglio continuare ad arricchire il mio bagaglio culturale studiando ancora. Non ho ancora deciso dove proseguire i miei studi ma probabilmente lontano da casa ancora una volta. Quando entrerò nel mondo del lavoro potrei pensare di ritornare nella mia amata Sardegna, ma per ora nulla è sicuro. 

 

Ti manca l’Ogliastra?

Mi manca moltissimo e ci penso sempre. Mi mancano soprattutto i miei cari, gli amici e i luoghi ai quali sono molto legata. Infatti non vedo l’ora, ogni volta, di rivedere il mare e i nostri meravigliosi paesaggi. Fortunatamente torno spesso quindi riesco a colmare le mancanze. 

 

Sono tanti i giovani che vorrebbero frequentare l’università all’estero. Hai dei consigli per loro?

Il mio consiglio è quello di informarvi e confrontare tutte le strade e i percorsi. Dovete essere curiosi di scoprire cosa vi aspetta là fuori perché, per me, c’è sempre un modo per arrivare dove desiderate. Partite con una mentalità aperta, siate aperti al confronto e agli ostacoli che incontrerete durante il vostro cammino. Non abbiate paura di buttarvi in nuove esperienze e talvolta, di essere rigettati. Ricordate che ciò che lasciate sarà sempre lì ad aspettarvi, specialmente se si tratta della Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News Morena Pani

In data odierna, su un totale di 11 incendi occorsi sul territorio regionale, si segnalano 2 incendi, per lo spegnimento dei quali il Corpo forestale ha utilizzato, oltre alle squadre a terra del sistema regionale antincendio, anche mezzi aerei:

1 – Incendio in agro del Comune di SERRAMANNA località “FATTORIA SALV. E PINNA”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale del GAUF di Cagliari, da quello delle Stazioni del Corpo Forestale di Sanluri e di Villacidro, coadiuvate dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base operativa del CFVA di Marganai. Sono intervenute: una squadra dell’Agenzia Forestas del cantiere di Monastir-Santa Lucia, due squadre delle Compagnie barracellari di Serramanna e Samassi, una squadra dei VVF e da una squadra di volontari dell’associazione NOVA Orsa di Assemini.
L’incendio ha percorso una superficie di circa 7000 metri quadri di seminativi e di aree incolte. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 12:00.

2 – Incendio in agro del Comune di TIANA località “TORROSAI”, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale delle Stazioni del Corpo Forestale di Tonara e di Sorgono, coadiuvate dal personale elitrasportato a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi operative del CFVA di Farcana, Sorgono, Lanusei e Fenosu (Super Puma). Sono intervenute: una squadra dell’Agenzia Forestas del cantiere di Tonara-Mugianeddu, una squadra dei VVF di Sorgono e da una squadra di volontari dell’associazione S’Alasi di Tonara. L’incendio ha percorso una superficie di circa 5000 metri quadri di bosco di latifoglie. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle ore 16:00.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda