Il maltempo previsto in tutta la parte centro meridionale della Sardegna a partire dalle 12 di oggi, giovedì 9 settembre 2021, ha portato la Direzione regionale della Protezione Civile a diramare un Bollettino di Criticità Ordinaria per rischio idraulico e idrogeologico che sarà in vigore fino a tutta la giornata di venerdì 10 settembre 2021.

La serata di oggi sarà caratterizzata da piogge, temporali e forte vento che, oltre all’Allerta Gialla, hanno portato la Protezione Civile a diramare anche un Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse valido nello stesso arco temporale dell’Allerta.

Sono previste precipitazioni a prevalente carattere convettivo, sparse sulla Sardegna meridionale e diffuse su quella sud-orientale, con cumulati fino a moderati. Saranno possibili temporali forti isolati o sparsi.

Dalle prime ore di venerdì e per tutta la giornata si prevedono precipitazioni a prevalente carattere convettivo, sparse sulla Sardegna occidentale e meridionale, diffuse su quella orientale, con comulati fino amoderato. Saranno possibili temporali forti isolati o sparsi.

Nella durata complessiva del fenomeno, i cumulati potranno essere elevati, specie sul settore orientale.

Ai temporali potranno essere associate forti raffiche di vento.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Forse sarà capitato a tutti, facendo una passeggiata ad Arbatax, di vedere presso le Rocce Rosse dei piccoli ruderi in pietra.

Si mimetizzano perfettamente nel paesaggio e forse ci si accorge di loro solo guardando con più attenzione visto che lo sguardo è catturato dal monumento principale in porfido rosso.

Le tre casette, ormai crollate, raccontano la storia del piazzale stesso e di Arbatax visto che erano usate dai minatori e scalpellini che, dai primi del 900, hanno estratto il materiale utilizzato per costruire il porto ogliastrino.

Erano quindi un rifugio per i lavoratori che si riparavano dalle intemperie e durante i brillamenti. Anche il famoso buco quadrato si dice sia stato fatto per questa funzione protettiva.

Se si guarda attentamente il monumento principale si notano ancora dei pezzi di un muro realizzato con pietrame, infatti una delle tre era proprio attaccata ed esso lasciando testimonianza del lavoro di uomini di quasi 100 anni fa.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Max Leopold Wagner, illustre etnologo e glottologo tedesco, durante uno dei suoi viaggi in Sardegna nel 1905 scoprì l’esistenza della cottura “a carraggiu”. Durante un’escursione in bicicletta in compagnia di un altro etnologo, Eugen Burger, dopo aver attraversato il Sarrabus, giunse in tarda serata nei pressi di Tortolì.

Da lontano i due studiosi furono attirati dal bagliore di un fuoco che proveniva da una zona del centro abitato. Pensando si trattasse di un incendio si recarono sul posto, e invece restarono positivamente sorpresi nel trovarvi una grande festa.

In un podere, tante persone ballavano le tipiche danze sarde accompagnate dalla musica delle “launeddas”. Il notevole falò che illuminava la scena sembrava sproporzionato, vista inoltre l’assenza di carni ad arrostire. 

Wagner più tardi apprese che si trattava di una festa familiare, a cui erano stati invitati parenti ed amici e che oltre ai balli ci sarebbe stato un succulente banchetto.

Infatti la carne stava arrostendo sotto il fuoco, nella metodologia denominata in “limba” tortoliese “a carraggiu”: un metodo alternativo alla cottura allo spiedo, che consiste nel cucinare l’intero animale in una fossa nella terra.

Questa precedentemente viene pulita, all’interno vengono stesi rami e foglie, e una volta inserito l’animale il tutto viene ricoperto da uno strato di terra.  Sopra si accende un grande fuoco, alimentato dal legname per numerose ore. 

Wagner, considerato il massimo studioso della linguistica sarda, non specifica nella sua opera “La vita rustica” che animale venne cucinato nel banchetto ogliastrino. Ma afferma di averlo visto cucinare senza che gli si asportasse la pelle. 

Molto probabilmente fu invitato a gustare l’arrosto, perchè in un altro passo del suo libro ne celebra il sapore prelibato. 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Descritte come donne dotate di poteri particolari e adoratrici del Demonio, la figura delle streghe ha radici antichissime, di molto precedenti al cristianesimo. Tra i racconti più diffusi, giusta commistione tra realtà e sovrannaturale, vi è quello che narra la storia di Giovanna Maria Podda, la “strega di Cagliari”.

A partire dal tardo  Medioevo, le religioni cattolica e  protestante, indicarono le streghe come “persone pericolose, da perseguitare ed estirpare dalla società con la violenza”. L’insieme dei fenomeni persecutori contro la presunta setta di adoratrici del Demonio è noto come ” caccia alle streghe “, pratica alla carta conclusa in Italia nel 1828, anno al quale risale l’ultimo caso di donna uccisa perché ritenuta essere una strega.

Nella prima metà del 1700 ai Qualificatores, ovvero teologi referenti degli inquisitori del Sant’Uffizio, arrivarono numerose denunce contro Giovanna Maria Podda, donna originaria di Guasila di circa sessant’anni, “ bruxa ” (ovvero strega) operante a Trexenta, a San Sperate e a Cagliari. Era l’1734 quando il primo dei 14 verbali conservati nell’archivio arcivescovile di Cagliari riporta la denuncia da parte di Antonio Maria Carta, subdiacono originario di Sorgono, il quale disse di aver visto Maria Podda vagare scalza a notte fonda per le vie di Stampace, esattamente in Via San Bernardo, mentre disegnava dei simboli per terra.

La donna confessò alcune sue pratiche stregonesche nel 1738, quando dichiarò di aver utilizzato del sangue mestruale per sedurre proprio Antonio Maria Carta. L’uomo si era avvicinato alla strega per guarire da una malattia.  Il subdiacono, dopo aver bevuto la “pozione” realizzata da Maria Podda con acqua e lo sputo di una fattucchiera raccolto da suo padre, dichiarò che tale pratica migliorò le sue condizioni di salute.

Al Santo Uffizio ricevettero qualche tempo dopo una lettera inviata dal parroco di Selegas, in cui veniva riportata la deposizione di Rosa Chicu. Raccontava che Maria Podda si era presentata a casa sua, e sapendo che stava per essere licenziata dal padrone dell’osteria dove lavorava, le offrì un rimedio per evitare ciò dietro compenso di 7 soldi. Nel caso in cui non avesse accettato, Rosa Chicu avrebbe dovuto consegnare 3 pietre prese da 3 crocevia alla strega, durante la giornata di Pasqua. Il fine di questo gesto è sconosciuto.

Un altro parrocco, Thomas Atiana di Senorbì, inviò un verbale in cui Francesco Orrù, maestro, denunciava Maria in quanto la donna intendeva guarire sua moglie attraverso la magia. Per tale azione chiese dei soldi, minacciando che, se si fossero confidati con altre persone, avrebbe utilizzato contro di loro le sue arti magiche.

Il frate e minimo Calificador del Sant’Uffizio, Giuseppe Salis, riportò la deposizione di Domenico Porqueddu nell’aprile del 1741. Residente a Suelli ma originario di Cagliari, Porqueddu riferì che due anni prima Maria Podda aveva evitato l’arresto di un uomo utilizzando le sue arti magiche, con rituali basati sull’utilizzo di terra e ossa umane.

Numerose sono le denunce e incuriosiscono le incriminazioni: si va dall’accusa di aver migliorato la qualità delle uova prodotte da alcune galline, a quella di aver liberato un bambino tormentato dal malocchio. Non si sa bene se le varie accuse siano reali, in merito viene comunque sia considerato il fatto che probabilmente  i sacerdoti o i parroci che denunciavano, molto frequentemente spedivano all’inquisizione semplici confessioni o voci del paese. Spesso per la paura di perdere, a causa della fama di Maria Podda, la loro influenza sui devoti. Non si spiega infatti perché anche coloro che avevano ricevuto dei benefici dalle magie praticate dalla donna di Guasila, poi andassero sistematicamente a denunciarla.

Non si sa però che fine abbia fatto Giovanna. Probabilmente venne allontanata da paese a paese, per questo numerose sono le denunce di stregoneria contro la donna rintracciabili negli archivi storici.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Lo sapevate? Circa 15mila anni fa in Sardegna viveva l’elefante nano.

Per la precisione era un mammut sardo, un piccolo proboscidato vissuto in Sardegna e probabilmente anche in Corsica durante il Pleistocene. Era alto circa 150 cm al garrese. Il mammut sardo è l’unico mammut endemico d’Italia ed è stato ritrovato in diverse zone dell’Isola.

Resti fossili furono rinvenuti ad Alghero (Tramariglio), Gonnesa (Funtana Morimenta) e nel Sinis (Capo San Marco). Purtroppo i resti di questo animale sono piuttosto frammentari, infatti oltre a sporadici ritrovamenti di denti isolati, l’unico esemplare di cui possediamo parte dello scheletro è quello ritrovato a Gonnesa alla fine del 1800. Di esso sono stati recuperati alcuni frammenti degli arti, del bacino, alcune vertebre, costole e la mandibola. Parte dei resti è andata dispersa, altri sono finiti in musei esteri ed altri ancora in musei italiani. I calchi di buona parte delle ossa ritrovate a Gonnesa sono oggi esposti nel Museo dei Paleoambienti Sulcitani di Carbonia.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

La lezione di “Sa paradura” ormai è nota in tutta Italia. Ogni volta che un collega pastore o agricoltore è in difficoltà bisogna aiutarlo.

Semplice quanto efficace. Un’azienda agricola del padovano, la Belluco di Bovolenta, ha organizzato una spedizione di solidarietà nei confronti dei colleghi dell’oristanese colpiti dai devastanti incendi di luglio.

Due trattori della Deutz-Fahr (azienda che ha sostenuto l’iniziativa) carichi di mais, paglia e fieno per 500 quintali sono partiti alla volta dell’Isola, dove sono arrivati questa mattina con la nave per Olbia. Il tutto dopo aver attraversato mezza Italia a bordo dei mezzi agricoli. L’idea è venuta a Marco Belluco, figlio di uno dei titolari dell’azienda, che con l’amico Sebastiano ha portato il carico in Sardegna.

La classica “goccia nel mare”, come si suol dire, ma sono proprio le gocce del mare a rendere il mondo un posto migliore.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Si è tenuto questa mattina a Cagliari, presso l’Assessorato degli Enti Locali, un vertice tecnico sulle azioni da adottare per il rinnovo della concessione demaniale alla Saipem di Arbatax, alla presenza dell’Assessore degli Enti Locali Quirico Sanna, dell’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, del direttore del cantiere Saipem Saverio Pastore e i vertici dell’azienda, i tecnici del Demanio e i legali della Regione.

Il comune di Tortolì, nel quale è ubicato il sito produttivo, ha portato le istanze del territorio espresse in più occasioni, in particolare, nelle ultime riunioni alla presenza degli amministratori locali e delle parti sociali.

L’incontro si è concluso positivamente, con una prima risposta al territorio e alla Saipem: si è concordato di avviare quanto prima un iter amministrativo per il rinnovo della concessione demaniale al fine di dare garanzie all’azienda sul cantiere e poterle permettere una programmazione, anche in vista delle nuove commesse.

Un incontro proficuo e costruttivo da entrambe le parti, un segnale di attenzione dell’Assessore Sanna e di tutta la Giunta Regionale nei confronti dell’azienda e di tutto il territorio ogliastrino. Un’intesa che lancia un segnale di distensione e di vicinanza alle nostre comunità in un momento di grave crisi economica.

Si apriranno altri tavoli di lavoro al fine di favorire e tutelare il contesto economico-produttivo di quelle aree. Il Sindaco Massimo Cannas ha ringraziato gli Assessori Sanna e Todde per aver sposato da subito, per conto della Giunta, la vertenza.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Alessia Orro è tornata nel suo paese, Narbolia, con la medaglia di campionessa d’Europa al collo.

La palleggiatrice sarda è stata accolta da decine e decine di persone, tutti particolarmente emozionati e orgogliosi della propria compaesana, protagonista agli Europei di Volley vinti dall’Italia.

I più emozionati sono stati però i nonni: l’abbraccio con il nonno – in particolare – è un momento davvero commovente che la campionessa ha voluto mostrare sui social.

«Vivo anche per questo – scrive Alessia Orro per raccontare il video -. Grazie a tutti della bella sorpresa».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Nonostante una stagione difficile, anche il 2021 ha la sua “Miss Sardegna”: si chiama Chiara Manca, 21 anni di Oristano ed è stata eletta ieri nel Teatro Grazia Deledda di Paulilatino.

La Miss, studia igiene dentale all’università di Cagliari, ama la musica e gli animali e pratica nuoto, danza ,equitazione e muay thai (campionessa regionale 2016). L’obiettivo della sua vita è l’indipendenza. Sogna di diventare dentista e contemporaneamente lavorare nel mondo della moda, del cinema e dello spettacolo. Il suo più grande desiderio? Aprire un canile – lo racconta commossa durante l’intervista al teatro Doglio di Cagliari, la sera che precede la sua incoronazione. Si definisce impulsiva, passionale e creativa. Alla domanda: “a quale personaggio ti ispiri? “Miss Sardegna risponde: “ ammiro tante persone, mi sento comunque unica e vorrei poterlo dimostrare”.

Quest’anno, le finali regionali, organizzate dalla Five Events, esclusivista del Concorso Nazionale di Miss Italia- Sardegna con il Patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari e del Comune di Paulilatino, sono state concentrate in due serate: la prima è stata quella del Teatro Doglio di Cagliari.

Nella serata cagliaritana, tra le 24 partecipanti, sono stati assegnati i primi quattro titoli regionali:

“Miss Eleganza Sardegna 2021” a Francesca Ibba, studentessa 21enne di Quartu Sant’Elena, con la passione per l’equitazione;
“Miss Be Much Sardegna 2021” a Carlotta Zucca, 22enne di Cagliari, laureanda nel corso magistrale di Biotecnologie mediche di Roma, si definisce socievole, determinata ed esigente;
“Miss Rocchetta Sardegna 2021” a Elena Meloni, modella 22enne di Santa Teresa Gallura, già Miss Sardegna 2020, che ama viaggiare e stare in buona compagnia;
“Miss Cinema Sardegna 2021” a Silvia Senes, 25 anni di Sassari, studentessa dell’Accademia delle belle arti, con la passione per la recitazione, ama fare foto, partecipa a Miss Italia per una rivincita personale.

Mentre nel teatro Grazia Deledda di Paulilatino, sono state assegnate le altre tre fasce:

“Miss Sorriso Sardegna 2021” è Nicole Rana, 25 anni di Mamoiada, laureata, lavora in un agenzia assicurativa, pratica corpo libero e ama cucinare.
“Miss Miluna Sardegna 2021” è Giorgia Imparato, 20 anni di Sarroch, diplomata al liceo artistico, grande sportiva, lavora come modella.
“Miss Sport Sardegna 2021” è Arianna Panarese, 23 anni di San Gavino Monreale, laureata in economia e gestione dei servizi turistici, lavora come modella e pratica Yoga.

Le otto ragazze ‘titolate’ rappresenteranno la Sardegna alle pre-finali nazionale del Concorso Miss Italia.

Un intenso fine settimana all’insegna della bellezza grazie anche ai partner regionali : BEAMED, Centro medico i Mulini e Savasta & Partners. Gli eventi si sono svolti in sicurezza, infatti, grazie alla collaborazione del CMT Analisi Mediche, la Five Events (Caterina Murino, Michela Giangrasso, Ada Stella Gullotta, Manuela Fradelloni e Simona Santa Cruz) ha seguito le procedure sanitarie, realizzando lo screening, mediante tampone antigenico rapido, a tutto lo staff e alle partecipanti, e, mediante la verifica del ‘Green Pass’, al pubblico.

I vari titoli sono stati assegnati da differenti giurie presiedute a Cagliari: dal Dr Giovanni Angiolini e la speaker di Radio Studio One Pina Doi, dal’attore Massimiliano Medda e dalla Dr Valeria Sulis di Beamed; a Paulilatino dall’On. Alessandra Zedda e dal Presidente del Gruppo Studio Vacanze Giovanni Sanna, dal campione Olimpico Stefano Oppo e dal Sindaco Domenico Gallus.

Le uscite delle concorrenti nei due eventi, si sono alternate ad alcuni momenti di moda con gli inconfondibili stili di: Patrizia Camba, Velette Sospette Sartoria Modolo, Roberto Stella e Carlo Petromilli e le spettacolari esibizioni dei ballerini, acrobati e contorsionisti Silvia Sarritzu e Paolo Ladisa della Next Generation Company. Gli applausi del pubblico hanno sottolineato i contributi di: Nicole Andreani per “Be Positive di Claudia Sun”, Giulia Eremita del “Progetto Med Sea” e della Dr Monica Pais della “Onlus Effetto Palla”.

La conduzione è stata affidata all’abile presentatore Matteo Bruni . Unici gli interventi della madrina Caterina Murino che si è confidata in una intervista “vis a vis” e ha regalato momenti di emozione attraverso l’esecuzione di due monologhi dedicati alle donne, eseguiti durante una delle esibizioni dell’Orchestra da Camera della Sardegna diretta dal maestro Simone Pittau.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Il green pass è al centro di ogni dibattito. Tutti ne parlano e tutti hanno un’opinione.

A sintetizzare in modo diretto, simpatico e verace questo dibattito è stato Ignazio Deligia.

il video della sua “arrejonada” in stile casteddaio doc è diventato virale sul web. Eccolo.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione