Ilhame Boutifi, 23 anni, di Bari Sardo, è di origini marocchine. Infatti i suoi genitori, Faitha e Hassan, sono originari di Casablanca ma vivono in Sardegna da ormai 25 anni. Lei e le sue sorelle, Farida e Meryem, sono infatti nate in Sardegna e vivono in Ogliastra da sempre, sentendosi parte della comunità bariese a tutti gli effetti. Ma solo nel 2015, quando Ilem ha compiuto 18 anni, è ufficialmente diventata cittadina italiana.
Conosciamo meglio lei e la sua famiglia.
Quando siete venuti in Sardegna per la prima volta?
Mio padre venne per la prima volta in Sardegna nel 1987, mentre mia madre è venuta qui dopo che si sono sposati nel 1995. Io e le mie due sorelle, Farida e Meryem, siamo nate qui e viviamo a Bari Sardo da sempre.
Cosa ha spinto i tuoi genitori a lasciare il Marocco per trasferirsi qui?
Mio padre faceva il macellaio e ha deciso di emigrare in Europa perché voleva trovare un lavoro all’estero. Inizialmente andò in Spagna e dopo un paio d’anni decise di venire qui in Sardegna, nella quale poi siamo nate io e le mie sorelle e dove viviamo tutt’ora. Io ormai mi ritengo sarda e bariese. Viviamo a Bari Sardo da sempre e ci siamo sempre sentiti ben accolti e parte della comunità.
Ci sono state delle difficoltà iniziali?
Ovviamente all’inizio è stata dura per i miei genitori perchè trasferirsi in un luogo di cui non si conosce la lingua è difficile. La difficoltà sta nel comunicare con le persone. Fortunatamente tantissimi bariesi si sono resi disponibili sin da subito per aiutarli.
Cosa vi piace dell’Ogliastra?
Bari Sardo è chiaramente molto diversa da Casablanca. Infatti il primo è un piccolo paese mentre Casablanca è una città molto affollata e caotica. Ma essendo un paese ci conosciamo tutti ed è come sentirsi in una grande famiglia quindi mi piace molto vivere qui. Io amo tutta la Sardegna, dalle montagne al mare cristallino, dalla cultura al cibo tradizionale. Ho imparato anche a fare i culurgiones e ne sono molto fiera perchè penso che sia una cosa meravigliosa imparare a preparare il cibo tradizionale e poter tramandare, un giorno, la cultura sarda ai miei figli. Ormai la Sardegna per me, anzi per noi, è casa.
Ci sono delle somiglianze tra la cultura sarda e quella marocchina?
A dir la verità ci sono tantissime somiglianze tra la cultura marocchina e quella sarda. Entrambi i luoghi hanno una popolazione molto ospitale e sono sempre pronti ad accogliere gli ospiti e farli sentire come se fossero a casa loro. Inoltre sia il Marocco che la Sardegna hanno degli abiti tradizionali meravigliosi e la voglia di valorizzarli e custodirli.
Delle differenze?
Le principali differenze sono legate al culto. Una religione diversa influenza anche la vita e le abitudini di ciascuna cultura. Si differenziano anche per il cibo tradizionale, ma a casa mia c’è spesso un mix: ci capita di cucinare pietanze tipiche, sarde o marocchine, e le rivisitiamo mischiando entrambe le cucine. Ma per tutto il resto io penso che siano molto simili. Infatti mi ritengo fortunata ad essere cresciuta con queste due culture di base.
Hai o avete mai pensato di tornare a vivere in Marocco in futuro?
Questa è una domanda che mi fanno spesso e sinceramente la mia risposta fino ad ora è stata sempre la stessa. Sono nata e cresciuta qui e ho studiato qui, quindi vedo la mia vita in Italia. Poi in un futuro lontano potrei cambiare idea. Ma per ora rimarrò nella mia amata Sardegna. Come me la pensano pure le mie sorelle. Per i miei genitori invece è diverso. I miei nonni sono là, tutta la nostra famiglia si trova in Marocco quindi a volte pensano di lasciare la Sardegna per raggiungerli.
Cosa vi manca di più del Marocco?
Io e la mia famiglia normalmente andiamo in Marocco durante le vacanze estive. Lì abbiamo tutta la nostra famiglia e i nostri parenti e ogni volta che dobbiamo rientrare qui è dura salutarli. La cosa che mi pesa di più è appunto il fatto di essere lontani e non poter condividere i momenti di felicità e di tristezza insieme. Sentire che una tua cugina si deve sposare e non poter partecipare al matrimonio, o perdersi la nascita di un nuovo nipotino, sono tutti piccoli eventi che ti fanno pesare il fatto di essere lontana. Un altro lato negativo è il fatto di dover festeggiare le festività islamiche senza i parenti, e un po’ come festeggiare il Natale lontana da tutta la famiglia e in un paese che ha una religione diversa dalla tua. Ogni volta che vado a Casablanca cerco di passare il più tempo possibile con i miei nonni e tutta la famiglia, recuperando i momenti passati lontani.
L’articolo La storia di Ilhame Boutifi, da Casablanca a Bari Sardo. “La Sardegna per noi è casa” proviene da ogliastra.vistanet.it.