Alberto Angela in tour in Sardegna.

Il celebre conduttore televisivo e paleontologo si trova nell’Isola per registrare alcune nuove puntate di Ulisse.

A dare la notizia sono gli enti Parco dell’Asinara e de La Maddalena sui loro profili social.

«Ringraziamo Alberto Angela che per due giorni è stato insieme a noi per raccontare la storia e la natura di questa meravigliosa isola – si legge sulla pagina dell’Amp Asinara -. Il noto divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo ha fatto tappa nel parco nazionale e amp dell’Asinara per realizzare una puntata della celebre serie Ulisse».

A testimoniare la visita dell’Isola del comune di Porto Torres anche la foto scattata sulla barca che lo ha traghettato, la Alcor di “Scopri Sardegna Escursioni”.

«Alberto Angela e Ulisse Il piacere della scoperta sono in Sardegna alla scoperta delle più belle creazioni della natura nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – si legge invece sul profilo del Parco dell’Arcipelago de La Maddalena -. 180 km di costa, un susseguirsi di panorami mozzafiato, graniti e porfidi, calette azzurre e spiagge ma anche flora e fauna marina e terrestre che rappresenta un ricco ecosistema da tutelare nella nostra penisola. La troupe di Ulisse con Alberto Angela ha visitato per primo questo paradiso naturale per realizzare un servizio sull’Arcipelago, accolta dall’ospitalità dell’Ente Parco e del Direttore Yuri Donno».

Dopo La Maddalena Angela ha visitato Alghero. Qui ha visitato la libreria Mondadori e si è intrattenuto con gli ospiti, poi ha cenato alla Trattoria Cavour, come testimoniano le immagini.

Nei prossimi giorni il divulgatore Rai visiterà altri luoghi della Sardegna.  Sabato prevista una tappa nell’area archeologica di Nora.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, diceva il Sommo Poeta Dante Alighieri nella Divina Commedia. “A rivedere i monti della Sardegna”, verrebbe invece da dire davanti a queste foto inviateci dal nostro lettore Dario Loddo.

In un luogo poco conosciuto del territorio di Seulo, Pissu Serzulu, – come ci racconta il nostro lettore – vi è una roccia particolarmente espressiva.

Come suggerisce lo stesso Dario Loddo viene da pensare al solenne profilo del poeta fiorentina padre della lingua italiana.

Ecco le foto

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Un’immagine del passato di sessant’anni fa.

Nella foto, signor Tugulu e il signor Murgia, ormeggiatori ad Arbatax.

Lo scatto è stato realizzato negli anni ’60.

La foto è stata gentilmente concessa, da F. Murgia.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Il Caffè Letterario festeggia il suo decimo anno di attività con il “Festival della parola” che si terrà domenica 12 dicembre alle 17 in collaborazione con il bar ristorante Il Porticciolo di Arbatax, che metterà a disposizione un’ampia sala del locale per gli affezionati dell’associazione culturale da sempre guidata da Margherita Musella.

«Grazie a questa disponibilità – spiega la scrittrice arbataxina – Il Caffè Letterario ha intenzione di riprendere quota dopo due anni di inattività forzata dovuta alla pandemia. Sono tutti invitati a questo incontro: scrittori, poeti o semplici curiosi e amanti della lettura e della scrittura».

«Sono certa che aderiranno al mio invito con un rinnovato entusiasmo anche tutti i vecchi affezionati che hanno continuato ad essere legati al Caffè grazie ad una chat dove vengono postati i lavori di tutti gli artisti e sapranno fare da padroni di casa nei confronti dei nuovi amici che parteciperanno all’evento di domenica» conclude Musella.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Poco prima delle 19, a Mamoiada, più soggetti con il volto coperto, di cui uno verosimilmente armato, hanno rapinato la farmacia di Via Vittorio Emanuele.

Al momento non si conosce quanto portato via dal registratore di cassa.

Nessun ferito. Indagini dei Carabinieri.

Notizia in aggiornamento.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Gli organizzatori del “Ballo dei Debuttanti”, il gruppo Progetto Idea, nel 1995 al Camping Orrì.

 

Invia le fotografie più belle del passato ogliastrino ( indicando luogo e data in cui le foto sono state scattate) alla nostra mail redazione@vistanet.it ( indicando nell’oggetto la dicitura “come eravamo”).

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Tutte le civiltà popolari sono ricche di detti, frasi che suonano come “sentenze” e proverbi. La Sardegna non è da meno, anzi è ricchissima di questi modi di esprimersi che racchiudono “scintille” della saggezza di un popolo. Un’importante memoria storica di modi di dire, in molti casi tramandati da padre in figlio da tempi antichi arrivati fino a noi che abbiamo l’obbligo di custodire. Possono esprimere prescrizioni o divieti, espressioni sacre o scherzose adatte ai momenti felici o a periodi di sofferenza. Esiste una parola in “Limba” capace di riassumere questi modi di dire: “Su diciu”.

Anche in Ogliastra sopravvivono tanti modi di dire ancora usati dalla collettività, un patrimonio da proteggere e preservare in un’epoca dove il “filo” della memoria rischia di essere reciso dal mancato dialogo tra le diverse generazioni.

Oggi parliamo di tre modi di dire utilizzati nella nostra zona, qualcuno dei quali diffuso anche in altre parti della Sardegna. Ovviamente in base alla parlata di ogni paese ogliastrino, la pronuncia e l’enunciato potrebbero essere diversi.

“In pedde anzena, corria lada/ In peddi agliena, corria lada”. Sul cuoio altrui si fanno corregge larghe.

Spieghiamo cosa sono le corregge: si tratta di una striscia di cuoio per legare o mantenere due pezzi dello stesso oggetto. Questo detto, legato al rispetto della proprietà, constata che sulla roba altrui si potrebbe approfittare, come nel caso del cuoio. Implicitamente ammonisce di fare l’opposto e quindi comportarsi come se il cuoio fosse il proprio, e tagliare la giusta misura.

“Chie tantas nde faghet, una nd’at a piangher”. Chi commette tante azioni sbagliate, ne piangerà qualcuna.

La persona scellerata prima o poi pagherà qualche azione malvagia, non potrà mai presumere di passarla liscia. Una sorta di monito per coloro che commettono soprusi e delitti sentendosi impuniti, ma allo stesso tempo una sorta di speranza e consolazioni per vittime e oppressi.

“A s’istrangiu non castis sa bèrtula”. A l’ospite/straniero non guardare la bisaccia.

In Sardegna l’ospitalità dai tempi antichi è considerata sacra, soprattutto nelle zone interne. La regola imponeva all’ospite di portare con se qualcosa da donare, non era un’imposizione, ma una regola che veniva rispettata. Colui che ospitava, non doveva però fare affidamento su questo dono dell’ospitato, in quanto sarebbe stata solo una gradita premura. Da qui nasce il proverbio, l’ospitante non deve mai controllare la bisaccia dello straniero o di chi gli faceva visita. C’è da dire che in casi estremi, esiste anche un altro detto, altrettanto diffuso in contrasto con quello appena menzionato: “A istranzu asciuttu sèrrali sa Janna”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

La Nutria, Myocastor coypus, è un roditore originario del Sudamerica e delle zone temperate del Cile e dell’Argentina. Fu introdotta nel Nord America, in Asia, in Africa, in Europa occidentale e in Inghilterra, per la produzione di pellicce.
In Italia l’allevamento della Nutria per la produzione della pelliccia (castorino) ha conosciuto una vasta diffusione attorno agli anni ’70-’80.  In seguito gli allevamenti, non più redditizi, sono stati dismessi: le nutrie, fuggite dalla cattività o liberate, si sono ambientate. Ora è facile incontrarla in numerose zone umide e lungo i corsi d’acqua di molte regioni italiane: le nutrie in pochi anni hanno colonizzato tutta l’Italia.
mentre in Sardegna si è diffusa al centro e al Sud dell’Isola.

La nutria pare sia arrivata in Sardegna per iniziativa di un’azienda che cercò di mettere su un allevamento. Era il 1984: a Escalaplano un gruppo di imprenditori comprò cinque famiglie di nutrie pagandole 20milioni di vecchie lire. La ditta fornitrice si impegnò a ricomprare i cuccioli. In appena due anni, l’allevamento di Escalaplano contava ben 300 esemplari di nutrie.

Ben presto l’idea imprenditoriale naufragò mentre le nutrie rimasero. Le nutrie dell’allevamento di Escalaplano finirono sulle rive del Flumendosa. Poi dal Sarcidano all’Ogliastra, dal Cagliaritano al Medio Campidano, fino all’Oristanese e poi nel Nuorese.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Lo sapevate? In Sardegna esiste una delle piante più rare del Mondo: l’Aquilegia Nuragica. Ne restano appena dieci esemplari.

È una pianta endemica della Sardegna. Il suo attuale areale è rappresentato da una superficie di soli 50 mq tra gli strapiombi del canyon di Gorroppu, nel Supramonte. La sua popolazione è ridotta a poco più di dieci individui, anche se si tratta di una stima difficilmente verificabile a causa dell’inaccessibilità del sito.

Sviluppa dai tre ai cinque fiori violacei bellissimi (ma il colore varia dal bianco al blu) ed è a serissimo rischio di estinzione. Una fortuna ce l’ha: essendo tossica non è soggetta al pascolo da parte degli erbivori.

Allo stato attuale non esistono misure di tutela a favore di questa specie, nonostante un progetto di legge in tal senso del consiglio regionale della Sardegna presentato nel 2006.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Piccoli scolari di Baunei in una foto scattata durante l’anno scolastico 1976-77.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi