Giovanni Corbeddu Salis nasceva ad Oliena il 16 aprile 1844, all’età di trentacinque anni venne accusato del furto di un bue, del cui reato sarebbe stato innocente, iniziando una lunga latitanza.

Come accaduto a tanti banditi dell’epoca anche a Corbeddu furono addebitate tante azioni criminali vere o presunte, che portarono ad una condanna a morte e un ergastolo in contumacia. Sulla testa dell’olianese inoltre pendeva una taglia di ottomila lire, ma nonostante questo per diciannove anni restò imprendibile.  Il suo rifugio era una grotta nel Supramonte di Oliena, celata da un masso rimovibile che spostava per accedervi e riponeva accuratamente una volta all’interno del nascondiglio.

Una delle gesta più eclatanti di Corbeddu fu la rapina commessa ai danni del comandante della divisione dei carabinieri reali di Sassari Michele Angelo Giorgio Spada. 

Il maggiore dei carabinieri si sarebbe vantato di aver estirpato il banditismo dal nuorese, avendo fatto costituire con l’inganno alcuni latitanti. 

Le famiglie di questi, che si erano consegnati alla legge in cambio di falsi sconti di pena, si rivolsero a Corbeddu per vendicare quanto accaduto, vista la fama e il prestigio del bandito. L’olianese così organizzò un assalto alla diligenza sulla quale viaggiava il maggiore Spada, fermando sulla strada il mezzo e rapinando l’ufficiale. Prese la sciabola e la cintura del maggiore, dimostrandogli quanto si sbagliava del fatto di aver debellato il banditismo. A chi lo conobbe si dice fosse dotato di grande saggezza e non avesse mai mancato alla parola data. Queste caratteristiche lo resero pacificatore e arbitro in molte controversie.

Anche le autorità richiesero il suo intervento in una vicenda molto delicata: il rapimento di due commercianti francesi avvenuto nelle campagne tra Seulo e Aritzo.  Il fatto aveva creato un incidente diplomatico tra Francia e Italia, dalle conseguenze che si prospettavano nefaste. L’intervento di Corbeddu portò alla liberazione in poco tempo degli ostaggi stranieri e lo Stato italiano come ricompensa offrì al bandito ventimila lire. 

Ma l’olianese rifiutò il denaro, ma volle un salvacondotto di dieci giorni per poter ritornare da uomo libero nel paese natio.  Corbeddu avrebbe trovato la morte qualche anno dopo, il 3 settembre 1898 nel territorio di Orgosolo nella località Riu Monte. Ufficialmente colpito a morte alla schiena dall’appuntato dei carabinieri Aventino Moretti. Con lui morì un giovane pastore, mentre un altro bandito riuscì a sottrarsi all’accerchiamento delle forze dell’ordine.  

Oggi il nascondglio nel Supramonte di Oliena, nella valle di Lanhaito, che diede rifugio al bandito prende il suo nome: “Grotta Corbeddu”. Questa si articola in tre stanze, è lunga 130 metri ed è visitabile. La prima stanza asciutta e illuminata è quella nella quale si nascose Corbeddu, nella seconda invece sono state rinvenute antichissime testimonianze dell’homo sapiens in Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Nella foto l'Argiope lobata o ragno tigre, foto di Roberto Anedda.

L’ Argiope lobata – o ragno tigrato – è una specie di ragno della famiglia Araneidae. L’esemplare femmina arriva anche alle dimensioni di 25 mm, mentre il maschio arriva al massimo ai 7 mm.

Questo ragno è un abile cacciatore di insetti anche di notevoli dimensioni, come i grossi lepidotteri. La specie è completamente innocua per l’uomo, per quanto il suo aspetto possa incutere paura.

Solitamente lo si trova a presidiare la tela mentre presenta la parte ventrale, per questioni mimetiche rendendolo meno visibile.

Nella foto l'Argiope lobata o ragno tigre, foto di Roberto Anedda.

Ph: Roberto Anedda

Il ragno tigrato vive nell’Europa Meridionale, in Africa e in Asia. Ama i luoghi caldi e sabbiosi, proprio come il bellissimo esemplare che abbiamo fotografato nella spiaggia Su Sirboni, presso la Marina di Gairo.

Nella foto l'Argiope lobata o ragno tigre, foto di Roberto Anedda.

Ph: Roberto Anedda

Nella foto si notano i rinforzi a zig-zag realizzati dal ragno sulla tela, sulla cui funzione ci sono pareri discordanti. Alcuni ritengono serva per riflettere la tela rendendola più visibile, per altri sarebbe un semplice ornamento.

Dalle dimensioni dell’esemplare nelle foto, si tratta di una femmina, che magari prende gli ultimi raggi di sole della stagione. Visto che la specie è presente fra agosto e ottobre.

Nella foto l'Argiope lobata o ragno tigre, foto di Roberto Anedda.

Ph: Roberto Anedda

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Prosegue con forza la campagna di vaccinazione anti Covid nell’Isola. La Sardegna è la prima regione d’Italia per le vaccinazioni nella fascia d’età tra i 12 e i 19 anni.

Il 76,8% dei giovani residenti nell’Isola (84mila su una platea di 109mila persone) ha infatti completato il ciclo di vaccinazione. Nell’ultima settimana si registra anche un complessivo aumento nella somministrazione delle prime dosi (+47%) che passano così da una media di 500 inoculazioni giornaliere (dato rilevato nella settimana dall’8 al 20 novembre) alle attuali 740, con un picco registrato il 26 novembre negli hub di Cagliari (242 dosi contro una media giornaliera che si attestava attorno alle 150) e Sassari (260 dosi su una media di 160 nella settimana precedente).

In crescita anche le somministrazioni delle dosi booster: 144mila complessivamente le terze dosi somministrate in Sardegna, con una media di 10mila inoculazioni giornaliere contro le 4.500 della settimana precedente. Attualmente il picco di somministrazioni di terze dosi è stato registrato il 26 novembre, con 11mila dosi.

“La Sardegna – dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas – continua a conseguire risultati importanti nella campagna di vaccinazione contro il Covid e noi proseguiremo mettendo in campo tutto ciò che è necessario per difendere la salute dei cittadini e la nostra economia in questo momento particolarmente delicato. Le terze dosi crescono e stiamo lavorando per potenziare l’intero sistema degli hub. Inoltre stiamo già pianificando le azioni da intraprendere in attesa del via libera alla vaccinazione dei più piccoli, nella fascia dai 5 agli 11 anni. Importantissima, dice il Presidente, la risposta dei nostri giovani”.

“In questa nuova fase della campagna – prosegue – i sardi stanno rispondendo bene. Questa è la strada giusta. Il virus non è ancora sconfitto e le nuove varianti rappresentano ancora una minaccia. La Sardegna ha già sofferto troppo il peso della pandemia e questa è una battaglia che riguarda ciascuno di noi”

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Ecco alcuni momenti della processione in onore del patrono di Tortolì, Sant’Andrea Apostolo.

La Santa Messa è stata presieduta da Don Michele Congiu e concelebrata dai Parroci della Città nella Cattedrale di Sant’Andrea.

Al suo arrivo è stato accolto dai gruppi Folk di Tortolì, il comitato organizzatore delle festa, le Associazioni di volontariato, dalle autorità e dai fedeli.

Ecco il video dell’arrivo del Santo:

 

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Fonte: Ogliastra News Alessandra Useli

neve bosco

Una nevicata cosi importante a novembre è sicuramente rara. Ad essere maggiormente colpito – secondo Coldiretti Sardegna – è stato il bosco della Barbagia e Gennargentu, devastato dalla pesantezza della neve che si è accumulata negli alberi non essendo ancora completamente spogli.

A seguire sicuramente le tante aziende agricole che sono rimaste senza corrente elettrica per tutta la giornata di ieri e qualcuna, nel territorio di Desulo, fino al pomeriggio di oggi.

Un grave disagio per tante aziende causato in certi territori dai 30 – 40 centimetri di neve che hanno bloccato oltre che i centri abitati soprattutto molte aziende agricole impossibilitate a raggiungere i propri ovili o a spostarsi. Ad aggravarlo, oltre l’assenza della corrente elettrica anche quella delle linea telefonica.

Molti allevatori – evidenzia Coldiretti Sardegna – hanno dovuto ricorrere ai generatori elettrici per mungere e per non lasciare il bestiame senza acqua.

Ma pesantissimo è il bilancio, ancora tutto da definire per il bosco. Il carico di neve ha piegato migliaia di piante.

Perdite – come emerge dal monitoraggio di Coldiretti Sardegna – si stanno registrando anche nell’Oristanese (soprattutto Arborea e Terralba), nel Medio Campidano e  Sulcis dove piogge e grandine si sono abbattute sui campi già fradici di carciofi e ortive con il rischio concreto di asfissie radicali.

Preoccupazione anche nel Milese e Villacidrese per gli agrumi. Il rischio è di  andare incontro “al mal dell’ acqua”, specie per le clementine, con ammorbidimento  della buccia  e deperimento del prodotto, con gli agrumi  attaccabili da agenti patogeni come le muffe.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Lo sapevate? La mamma di Italo Calvino era una scienziata sarda e fu direttrice dell’Orto Botanico. La madre del grande scrittore e intellettuale, Eva Mameli discendeva da una famiglia della medio-alta borghesia. Il padre, Giovanni Battista Mameli, colonnello dei carabinieri, e la madre, Maddalena Cubeddu, si trasferirono dopo il  pensionamento in Sardegna. Trasmisero ai loro figli – indipendentemente dal fatto se si trattasse di maschio o femmina – l’alto valore dell’educazione, dello studio e del massimo impegno nella vita e nella carriera professionale. Così troviamo la loro figlia maggiore, Eva Giuliana, nata il 12 febbraio 1886 a Sassari, frequentare un liceo pubblico, tradizionalmente “riservato” ai maschi, e in seguito, avendo mostrato presto uno spiccato interesse per le scienze, iscritta al Corso di matematica presso l’Università di Cagliari.

Dopo il diploma e la morte del padre, Eva si trasferì a Pavia per stare vicina al fratello maggiore, Efisio (1875-1957), uno dei fondatori del Partito Sardo d’Azione, che operò all’università lombarda come assistente e libero docente di chimica organica. Qui ella frequentò il Laboratorio crittogamico di Giovanni Briosi (1846-1919), laboratorio che si occupava di piante “inferiori” come muschi e alghe che si erano rivelati di massima rilevanza per gli studi di fisiologia, patologia ed ecologia vegetale, e che vantava un’alta reputazione scientifica essendo unico nel suo genere in Italia. Eva si appassionò a tal punto da proseguire le sue ricerche come assistente volontaria anche dopo la laurea in scienze naturali nel 1907. Nel 1908 ottenne il diploma della scuola di magistero e, due anni dopo, l’abilitazione per la docenza in scienze naturali per le scuole normali. Vinse però anche due concorsi per borse di studio di perfezionamento che le permisero di continuare l’attività di ricerca. Nel 1911 le fu assegnato il posto da assistente di botanica e nel 1915, prima donna in Italia, conseguì la libera docenza in questa disciplina. Il suo primo corso universitario “La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali” testimonia sia la sua preparazione scientifica sia la sua inclinazione per la scienza applicata.

Durante gli anni della prima guerra mondiale si attivò come crocerossina e fu decorata con la medaglia d’argento della Croce rossa e quella di bronzo del Ministero dell’interno. Nell’immediato dopoguerra si trovò di fronte a scelte difficili: aveva 34 anni e, dopo la morte del maestro Briosi e il trasferimento del fratello Efisio sulla cattedra di Chimica farmaceutica a Cagliari, era sola e senza concrete prospettive per il futuro.

La svolta decisiva avvenne nell’aprile del 1920 quando incontrò Mario Calvino (1875-1951), conosciuto alcuni anni prima, che la venne a trovare durante una sua breve visita in Italia. Mario era, come Eva, personalità estremamente seria e retta, taciturno ma con molteplici impegni scientifici, educativi e sociali, un “apostolo agricolo sociale”, come lei lo chiamerà nella sua biografia. Sanremese di nascita, ma dal 1908 trasferitosi in Messico e poi a Cuba dove da tre anni dirigeva la Stazione agronomica di Santiago de las Vegas, Calvino era alla ricerca di un valido collaboratore di genetica vegetale. Senza molte riflessioni, la Mameli accettò sia la proposta di matrimonio sia il trasferimento in un mondo a lei del tutto nuovo ed estraneo. A Cuba gli sposi trascorsero una vita semplice ma serena, caratterizzata soprattutto dal lavoro e dallo studio. Qui nacque, il 15 ottobre 1923, il loro primogenito, Italo Giovanni (1923-1985), che sarebbe diventato uno dei maggiori scrittori italiani del Novecento. Eva Mameli Calvino fu la prima donna italiana a conseguire la libera docenza in un’università e fu direttrice dell’Orto Botanico di Cagliari tra il 1926 e il 1929.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per gli anni 2020 e 2021, conferite “motu proprio”, a cittadini distintisi per senso civico e solidarietà, superamento delle barriere, tutela della salute, cooperazione internazionale, atti di eroismo, cultura dell’inclusione, diritti dell’infanzia, imprenditoria etica, legalità e coesione sociale e impegno su temi di rilevanza sociale. La cerimonia, aperta con l’intervento del Capo dello Stato, è stata condotta da Eleonora Daniele.

38 i premiati, tra cui un sardo, Padre Salvatore Morittu, 74 anni (Sassari), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «Per aver dedicato tutta la sua vita al contrasto alle tossico-dipendenze e all’emarginazione sociale».

Questa la spiegazione integrale dell’onorificenza: “Da sempre impegnato nella lotta contro le tossico-dipendenze e l’emarginazione sociale. Nel 1980 ha fondato a Cagliari la Comunità San Mauro, prima comunità terapeutica residenziale per tossicodipendenti in Sardegna e il Centro di Accoglienza San Mauro per preparare i giovani al programma residenziale e allo stesso tempo per fare prevenzione sul territorio. Solo due anni dopo ha dato vita alla Comunità di S’Aspru, nelle campagne di Siligo (SS) utilizzando una vecchia fattoria di proprietà della diocesi. Nel 1984 è la volta del Centro di Accoglienza “Città di Sassari”, con le stesse funzioni di quello di Cagliari e di “Associazione Mondo X – Sardegna per la difesa dell’uomo”. Dal 1985 comincia ad accogliere in comunità i giovani sieropositivi all’HIV e i malati di Aids che, a partire dal 1998 verranno ospitati nella Casa Famiglia Sant’Antonio Abate, unica struttura socio-residenziale nell’isola che accoglie persone affette da HIV e patologie correlate. È socio fondatore della Società Italiana Tossicodipendenze che raccoglie a livello nazionale i più celebri ricercatori in ambito medico-farmacologico-sociale”.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Incidente stradale intorno alle ore 16 sulla circonvallazione ovest in direzione Olbia.

Due le autovetture coinvolte, una fiat Panda condotta da una giovane donna e un suv Mitsubishi condotto da un anziano che si sono scontrate frontalmente all’altezza dello svincolo in direzione Olbia.

Entrambi i conducenti sono stati trasportati all’ospedale di Olbia in codice rosso.

Il traffico è rimasto chiuso per diverso tempo.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Sassari e il 118, mentre sulla dinamica i rilievi sono stati svolti dalla polizia stradale.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Se servirà un nuovo vaccino contro la variante Omicron del Covid Moderna sarà in grado di “produrlo su larga scala entro l’inizio del prossimo anno”. Lo sostiene il Chief Medical Officer dell’azienda statunitense, Paul Burton, secondo quanto riportato dal giornale Guardian.

“Dobbiamo essere fiduciosi, abbiamo imparato molto sul Covid e su come affrontarlo” ha detto Burton, come riporta Ansa.

Burton ha spiegato che un’idea più precisa dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron si avrà nelle prossime due settimane, ma se sarà necessario un nuovo vaccino, “potrebbe essere prodotto su larga scala entro l’inizio del 2022”.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Una squadra dei Vigili del Fuoco di Nuoro sta intervenendo in questi istanti per soccorrere una persona rimasta gravemente coinvolta in un incidente stradale.

Al momento pare che a bordo dell’unica vettura coinvolta ci fosse solo il conducente: un uomo di 42 anni, le cui condizioni sono apparse subito gravi ai soccorritori e che è deceduto.

Sul posto stanno operando anche il Servizio Sanitario 118 di Nuoro e Mamoiada e i Carabinieri.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione