Al confine tra Bari Sardo e Tortolì, nelle vicinanze della strada statale 125 vi è una zona che prende il nome di Perda Longa.

Qui sono presenti numerosi menhir, la maggior parte dei quali abbattuti.

Tra quelli in piedi spiccano alcuni dell’altezza di oltre quattro metri, tra i più suggestivi dell’Isola.

Il betilo più imponente è conosciuto con vari nomi: Perda Longa – da cui prende il nome la zona – Perda de Nurtai, Perda de s’enna de sa Spada, Perda de Fa e Limba de Boi.

A questi monumenti sono legate varie leggende tramandate fino a giorni nostri. Oggi ve ne racconteremo una di queste.

Secondo una di queste, il menhir Perda Longa steso a terra recava incisa una scritta – non sappiamo in quale lingua – con questo significato: “Chi mi solleverà troverà una bella sorpresa”.  In molti supponendo che al di sotto vi fosse un tesoro si cimentarono a sollevarla. Quando qualcuno finalmente vi riuscì, pero vi rimase alquanto deluso e si sentì abbastanza stolto, in quanto vi avrebbe trovato scritto dall’altro lato della pietra: “Adesso sto meglio, sono più comoda”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

«La richiesta di un esame da parte di un medico interno all’ospedale è una pratica alternativa rispetto alla prenotazione al Cup, ma altrettanto legittima se il professionista ritiene che c’è un problema importante per la paziente».

Queste le parole rilasciate all’Ansa dal direttore del Distretto sanitario d’Ogliastra, Sandro Rubiu, sulle accuse mosse sui social alla deputata Mara Lapia (Centro Democratico), che secondo alcuni utenti avrebbe saltato la fila facendosi forza con il suo ruolo di parlamentare, per una tac svolta il 10 novembre scorso.

Sul caso è stata svolta un’indagine interna, mentre la deputata sarda aveva contattato la Procura, il garante della privacy e il ministero della Salute per chiarire la sua posizione, risultata poi nel solco della legge. La tac con procedura diretta era stata infatti richiesta dal suo oncologo. Si tratta di «una pratica alternativa rispetto alla prenotazione al Cup, ma altrettanto legittima» ha spiegato il dottor Rubiu.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Liz Taylor e Richard Burton in Sardegna nel 1968. La loro non era una vacanza all’insegna del bel mare e degli scenari unici dell’Isola, ma una trasferta di lavoro.

Fu infatti ambientato nell’Isola, nella zona di Alghero, un bellissimo film con i due mostri sacri del cinema mondiale come protagonisti, “La scogliera dei desideri” (titolo originale: “Boom!”) tratto dall’opera teatrale di Tennessee Williams “Il Treno del latte non ferma più qui”.

Liz Taylor, allora una splendida 35enne all’apice della carriera, interpreta il ruolo di Flora Sissy Goforth, un’ex showgirl interessata da una malattia terminale e vedova di quattro mariti milionari. La sua vita scorre lenta in una sontuosa villa sul mare fino all’arrivo di Christopher Flanders (Richard Burton) il “giovane della morte” che era solito corteggiare le vedove in fin di vita.

La pellicola fu interamente girata tra Alghero, Porto Conte e l’Argentiera. Taylor e Burton allora erano sposati, e stando ai racconti di chi c’era allora, la loro passione fu vissuta intensamente proprio sul set algherese, con tanto di passeggiate e fughe in città, cene romantiche nei migliori ristoranti della Riviera del Corallo e rientri a tarda notte all’Hotel Capo Caccia che ospitava la troupe durante le riprese.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Sempre più in alto nella classifica mondiale dei produttori più premiati. Il marchio italiano San Giuliano, sede ad Alghero in Sardegna, ha quest’anno raggiunto la top 10 arrivando in sesta posizione. A un passo dal podio della classifica delle 100 migliori aziende olearie al mondo, conserva dal 2020 il primato di miglior impresa italiana con un ragguardevole balzo in avanti dal ventesimo posto. Un punteggio che contribuisce alla vittoria del Bel Paese nella classifica dedicata alle nazioni, dove il tricolore sventola più in alto delle bandiere della Spagna e della Grecia.

Bene l’azienda e bene i suoi olii che si sono piazzati ottimamente nelle liste dedicate alle diverse etichette della casa italiana. Una vera incetta di premi.

Nuovi oliveti

Il prestigioso riconoscimento è il frutto di un lungo e mirato percorso di affinamento della qualità legato a doppio filo all’incessante lavoro di ricerca nell’innovazione dei processi produttivi. Attenzione totale: dal campo alla bottiglia, nessun passaggio viene escluso.

Lo spiega l’amministratore delegato dell’oleificio San Giuliano Pasquale Manca: “Perseguire la qualità attraverso l’innovazione è il nostro principale obiettivo, è un cammino che ci impegna quotidianamente e che non può prescindere dalla sostenibilità ambientale”. E su questo tema il manager puntualizza: “Facciamo sempre di più affidamento sull’agricoltura 4.0, in collaborazione con l’Università di Sassari, attraverso l’utilizzo di tecniche di precisione che permettono di minimizzare l’impatto ambientale e utilizzare le risorse disponibili nel modo più efficiente possibile, recentemente abbiamo inoltre intrapreso la sperimentazione di nuovi processi produttivi e di lavorazione d’avanguardia che potranno garantire un’ulteriore passo avanti per ciò che riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dei nostri oli”. Più natura, in bottiglia. “Siamo orgogliosi del nostro lavoro, dei risultati raggiunti – conclude Pasquale Manca – e di essere ambasciatori del Made in Italy nel mondo”.

Pasquale Manca - AD Domenico Manca spa

Sono centinaia i premi internazionali conquistati negli ultimi anni dalla San Giuliano. Solo nel 2021 sono stati una settantina, raccolti nei più prestigiosi concorsi. Tra questi, l’inserimento in autorevoli guide del settore – come l’EVOOLEUM edito da Mercacei e la Guida agli Oli d’Italia del Gambero Rosso – e le numerose medaglie d’oro consegnate, per citarne solo alcune, in competizioni come il Japan Olive Oil Prize 2021, Berlin International Olive Oil Competition 2021; New York International Olive Oil Competition 2021; London International Olive Oil Competition 2021; Canada International Olive Oil Competition 2021.
Nel ranking mondiale San Giuliano ha visto l’affermazione di Fruttato Cuor d’Olivo, Monocultivar Bosana, Primér, Originale, Bio.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Lo sapevate? La roverella più grande e antica d’Europa vive in Sardegna e ha quasi mille anni.

Sardegna terra di alberi millenari e maestosi. Querce, ficus, ginepri, arbusti di mirto, magnifici olivastri e anche roverelle. Scoprite dove vive placidamente questo imponente albero che può vantare una circonferenza del fusto davvero impressionante.

La Roverella, Quercus pubescens, la specie di quercia più diffusa in Italia. Appartiene alla famiglia delle Fagaceae ed è un albero a crescita lenta.

La roverella più vecchia d’Europa (chiamata anche Sa Melabrina, per la località) si trova a Illorai, in località Melabrìna, Foresta Burgos. Il tronco , alla base, misura 1150 cm e l’altezza è di 29 metri. Si ritiene abbia più di 900 anni. Un vero e proprio monumento vivente, uno dei più antichi d’Italia e d’Europa. La Regione Sardegna l’ha inserita tra i monumenti naturali con un decreto del 2015. Si trova addirittura a 850 metri di altezza sul livello del mare e fa parte di un sentiero, chiamato “dei grandi alberi”, dove vivono tante altre roverelle, lecci e alberi secolari.

Resistente all’aridità, è capace di adattarsi anche a climi relativamente freddi, la roverella è facilmente riconoscibile d’inverno in quanto mantiene le foglie secche attaccate ai rami, a differenza delle altre specie di querce.

Le doti di rusticità e plasticità di questa pianta, grazie soprattutto all’enorme vitalità della ceppaia, hanno permesso alla roverella, attraverso i secoli, di resistere agli interventi distruttivi dell’uomo.

(Foto Facebook).

Non lontano, sempre nel territorio di Illorai, vive un altro albero secolare che può vantare un aspetto molto curioso. In località “Sa Cariasa”, nello splendido parco comunale di Jscuvude, dove fortunatamente l’azione distruttiva dell’uomo è stata minima se non assente, è possibile vedere un singolare innesto naturale: un leccio e una roverella. Si tratta di una bizzarria botanica, questo albero vede fusi in un unico tronco una roverella e un leccio. La chioma da un lato porta le foglie sempreverdi del leccio e dall’altra quelle della roverella. Soprattutto in inverno il contrasto è particolarmente insolito.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Alberto Angela in tour in Sardegna.

Il celebre conduttore televisivo e paleontologo si trova nell’Isola per registrare alcune nuove puntate di Ulisse.

A dare la notizia sono gli enti Parco dell’Asinara e de La Maddalena sui loro profili social.

«Ringraziamo Alberto Angela che per due giorni è stato insieme a noi per raccontare la storia e la natura di questa meravigliosa isola – si legge sulla pagina dell’Amp Asinara -. Il noto divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo ha fatto tappa nel parco nazionale e amp dell’Asinara per realizzare una puntata della celebre serie Ulisse».

A testimoniare la visita dell’Isola del comune di Porto Torres anche la foto scattata sulla barca che lo ha traghettato, la Alcor di “Scopri Sardegna Escursioni”.

«Alberto Angela e Ulisse Il piacere della scoperta sono in Sardegna alla scoperta delle più belle creazioni della natura nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – si legge invece sul profilo del Parco dell’Arcipelago de La Maddalena -. 180 km di costa, un susseguirsi di panorami mozzafiato, graniti e porfidi, calette azzurre e spiagge ma anche flora e fauna marina e terrestre che rappresenta un ricco ecosistema da tutelare nella nostra penisola. La troupe di Ulisse con Alberto Angela ha visitato per primo questo paradiso naturale per realizzare un servizio sull’Arcipelago, accolta dall’ospitalità dell’Ente Parco e del Direttore Yuri Donno».

Dopo La Maddalena Angela ha visitato Alghero. Qui ha visitato la libreria Mondadori e si è intrattenuto con gli ospiti, poi ha cenato alla Trattoria Cavour, come testimoniano le immagini.

Nei prossimi giorni il divulgatore Rai visiterà altri luoghi della Sardegna.  Sabato prevista una tappa nell’area archeologica di Nora.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, diceva il Sommo Poeta Dante Alighieri nella Divina Commedia. “A rivedere i monti della Sardegna”, verrebbe invece da dire davanti a queste foto inviateci dal nostro lettore Dario Loddo.

In un luogo poco conosciuto del territorio di Seulo, Pissu Serzulu, – come ci racconta il nostro lettore – vi è una roccia particolarmente espressiva.

Come suggerisce lo stesso Dario Loddo viene da pensare al solenne profilo del poeta fiorentina padre della lingua italiana.

Ecco le foto

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Un’immagine del passato di sessant’anni fa.

Nella foto, signor Tugulu e il signor Murgia, ormeggiatori ad Arbatax.

Lo scatto è stato realizzato negli anni ’60.

La foto è stata gentilmente concessa, da F. Murgia.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Il Caffè Letterario festeggia il suo decimo anno di attività con il “Festival della parola” che si terrà domenica 12 dicembre alle 17 in collaborazione con il bar ristorante Il Porticciolo di Arbatax, che metterà a disposizione un’ampia sala del locale per gli affezionati dell’associazione culturale da sempre guidata da Margherita Musella.

«Grazie a questa disponibilità – spiega la scrittrice arbataxina – Il Caffè Letterario ha intenzione di riprendere quota dopo due anni di inattività forzata dovuta alla pandemia. Sono tutti invitati a questo incontro: scrittori, poeti o semplici curiosi e amanti della lettura e della scrittura».

«Sono certa che aderiranno al mio invito con un rinnovato entusiasmo anche tutti i vecchi affezionati che hanno continuato ad essere legati al Caffè grazie ad una chat dove vengono postati i lavori di tutti gli artisti e sapranno fare da padroni di casa nei confronti dei nuovi amici che parteciperanno all’evento di domenica» conclude Musella.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

Poco prima delle 19, a Mamoiada, più soggetti con il volto coperto, di cui uno verosimilmente armato, hanno rapinato la farmacia di Via Vittorio Emanuele.

Al momento non si conosce quanto portato via dal registratore di cassa.

Nessun ferito. Indagini dei Carabinieri.

Notizia in aggiornamento.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione