Non ce l’ha fatta Adriano Balloi, l’uomo di 61 anni rimasto intrappolato sotto un escavatore nelle campagne di Girasole.

L’imprenditore è morto oggi all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove era stato trasportato d’urgenza.

Insieme al fratello, con cui aveva fondato un’azienda di metalmeccanica, era molto conosciuto tra Girasole e Tortolì.

Celebre il bronzetto di ferro alto 18 metri da lui realizzato e posizionato davanti ai cantieri nautici della B Metal a Tortolì-Arbatax.

L’INCIDENTE

Intorno alle ore 10:30 di questa mattina, la squadra dei Vigili del Fuoco di Tortolì è intervenuta per un soccorso in Via Pirastu.

Balloi è rimasto coinvolto in un incidente mentre operava con un piccolo mezzo per movimento terra, che lo ha travolto vincolandolo con le gambe bloccate dai cingoli.

Dalle prime indicazioni fornite dai familiari presenti sul posto, l’incidente potrebbe risalire al pomeriggio di ieri e solo oggi dopo alcune ricerche è stato rinvenuto nel terreno dove operava con il mezzo.

Oltre ai vigili del Fuoco è intervenuto il servizio sanitario 118 con l’elisoccorso che ha provveduto ad stabilizzare l’uomo e a trasportarlo in codice rosso all’Ospedale Brotzu di Cagliari.

Il motore del mezzo, rimasto acceso, ha fornito l’indispensabile calore per poter trascorrere tutta la notte all’addiaccio nonostante le rigide temperature. Le ferite riportate però sono risultate troppo gravi e il suo cuore ha smesso di battere dopo le cure tentate dai medici.

L’articolo Non ce l’ha fatta l’uomo rimasto intrappolato sotto un escavatore a Girasole: l’imprenditore è morto in ospedale proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

cane-socorso-vigili-del-fuoco (1)

Singolare intervento della squadra speleo-alpino-fluviale dei Vigili del Fuoco di Nuoro.

Nella Mattinata odierna, gli operatori del 115 sono intervenuti in località “Fruncu Nigheddu” nel supramonte di Oliena per soccorrere una femmina di segugio maremmano di 6 anni. “Gadduresa“, questo è il nome del povero animale che si era disperso nel “Corrasi” da domenica scorsa, ove impegnato in una battuta di caccia ha seguito la preda nelle scoscese pietraie, fino a perdere l’orientamento: sfinito.

Segnalato dal suo proprietario nelle impervia località, è stato raggiunto dai soccorritori elitrasportati dal Drago 143 del reparto Volo VVF di Alghero.

Al termine delle operazioni di recupero è stato riconsegnato al proprietario che lo cercava invano da alcuni giorni.

L’articolo (VIDEO) Perso nel Supramonte da quattro giorni: cagnolino soccorso dai Vigili del Fuoco proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

incidente-cavallo-auto (2)

Dalle 17:50 la squadra dei Vigili del Fuoco di Macomer sta intervenendo sulla S.P. 26, Borore-Sedilo, al Km 9 per incidente stradale.

Sul posto i soccorritori hanno estricato dalla vettura una coppia di nazionalità marocchina che si è scontrata violentemente con un cavallo vagante sulla carreggiata stradale.

Grave il bilancio dello scontro per la coppia, che è stata soccorsa dal servizio sanitario 118 con due ambulanze a seguito delle gravi contusioni riportate.

Il povero animale, dopo lo scontro è rimasto esanime al suolo. Sul posto sono presenti i Carabinieri di Ghilarza. Intervento ancora in atto.

L’articolo Sardegna, terribile incidente: auto si scontra con un cavallo, gravi due persone, deceduto l’animale proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Progettazione culturale e valorizzazione dei beni culturali: qual è la situazione nella Isola? Quali i punti di luce e quali le ombre?

La riflessione di Giuditta Sireus, manager culturale di Villacidro. 

«È verità universalmente riconosciuta che la Sardegna in fatto di Cultura abbia quasi sempre necessità di guardare il giardino del vicino di casa. Questo accade perché si tenta di tracciare i confini del proprio senza prima comprendere le qualità del terreno dove questo sorgerà e le sue peculiarità, se ve ne sono, considerando quali piante o alberi attecchiranno meglio o prima o dopo, ma soprattutto riconoscendo le reali attitudini di colui che vuole esserlo a ricoprire il ruolo di giardiniere o agricoltore.

Perché studiare, analizzare o recuperare tecniche vincenti altrove non è peccato, ma lo è non avere le capacità critiche e le competenze per applicarle rischiando di vanificare risorse, energie, tempi.

La cultura in Sardegna è un tema difficile da sviscerare. Il motivo sta nel fatto che abbiamo necessità di compiere un passo decisivo che non compiamo mai: quello di studiarci, di riflettere su noi stessi e capire in quale senso vogliamo procedere, progettando idee e iniziative che non sono solo un qui e ora bislacco e fulmineo che non lascia nulla del proprio passaggio, ma creando rete, benessere, impatti sociali, comportamenti ecosostenibili, rinnovamenti veri e propri all’interno delle comunità e a lungo termine.

Stentiamo ancora oggi a riconoscerne il valore e il suo essere settore di mercato, relegando la Cultura talvolta a mero passatempo o solo ed esclusivo volontariato, oppure un’opportunità offerta da un bando, dal favore concesso o dall’accesso a un finanziamento che porta alla sola preoccupazione di un fare per ottenere. L’assenza di un organo di verifica dei risultati raggiunti, della qualità delle manifestazioni e dei benefici realmente ottenuti, incentiva chiunque ad attuare qualcosa. L’importante è che si faccia. L’importante è che si spenda.

Probabilmente discorsi già letti o ascoltati, ma che non abbiamo ancora interiorizzato, perché la strada è ancora da costruire.

Immagino che, giunti a questo punto, sarete pronti a controbattere a quanto sopra detto e a snocciolare casi di buoni progetti. Sono certa che mi elencherete esempi di iniziative bellissime e riuscitissime, ma di breve e medio termine, soprattutto breve. Perché dunque si desiste dal ragionare in maniera progressiva e continuata? Gli effetti della cultura sono temporanei e stagionali? È meglio assaggiare la Cultura piuttosto che assaporarla lentamente, potendone godere di ogni suo beneficio? E perché la Cultura diviene strumento prioritario in politica solo in campagna elettorale e mai nell’attuazione delle linee programmatiche?

La cultura è invisibile, la cultura non ripaga quanto una strada asfaltata o quanto la realizzazione dell’ennesimo contenitore di bellezza che poi non tiene conto del suo contenuto tantomeno di chi quel contenitore e quel contenuto dovrebbe gestirli con professionalità. Il motivo è che noi non siamo pronti alla bellezza, non sappiamo leggerne l’utilità e comprendere che da essa si generano il futuro e la consapevolezza del mondo. E se pensiamo che, comunque sia, questa ci possa restituire qualcosa di buono, non concepiamo che asservendola alle nostre ipocrite ambizioni, ai nostri patetici egoismi, la deturpiamo del suo donare per natura. È il ribaltamento dei valori dove non siamo più noi al servizio della Cultura ma è la Cultura a servizio nostro.

Come farla dunque? Come promuoverla? Liberandola dalle catene degli interessi torbidi che non producono né bello, né buono e nemmeno il giusto.

Giustizia. Così l’oracolo di Delfi rispose alla domanda “che cos’è bello?”: Il più giusto è il più bello. Ma noi siamo ben lontani dal concetto di giustizia considerando che ci affidiamo alla spartizione “meritocratica” dei contributi pubblici con un click più veloce. E non solo! Servirebbe conoscenza derivata da studi, preparazione, formazione ed esperienza, requisiti ben lontani dalla maggior parte di coloro che organizzano oggi eventi o fanno promozione culturale. E tutti possono fare cultura? La possono fare tutti nella misura in cui tutti possono concepire, nei loro limiti, idee e propositi. Giustizia e meritocrazia devono muovere allo stesso modo chi produce cultura. Concepire la figura del professionista della cultura come una realtà possibile e non un alieno dovrebbe quindi essere un pensiero che si fa concretezza.

Non cedere alla succulenta opportunità di poter ottenere definizioni quali quella di “direttore artistico” per autocelebrarsi, ottenere visibilità senza un’opportuna autovalutazione del chi si è, del che cosa si è fatto, del che cosa si è studiato e della capacità di poter
ricoprire un tale incarico. Anche l’arte ha le sue regole. Non è un gioco. E sarebbe tempo di dare spazio finalmente alle maestranze
della cultura che sanno valorizzare e rispondere ai bisogni, ne conoscono i principi e farsi guidare da queste quale passo essenziale per una prima e vera rivoluzione del settore».

L’articolo Progettazione culturale in Sardegna: perché l’Isola non riesce a fare il salto di qualità proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Correva l’anno 1934 a Tortolì, quando venne disputata la prima partita di calcio documentata del centro ogliastrino.

L’Italia nel maggio dello stesso anno aveva appena conquistato il primo Mondiale della propria storia, con gli Azzurri vittoriosi a Roma, grazie ai goal di Orsi e Schiavio per 2-1 contro la Cecoslovacchia – in rete con Puč -.

Non sappiamo se la vittoria della squadra di Vittorio Pozzo, ispirò questa prima gara che fu organizzata nel campo sportivo dietro Fra Locci, con il Tortolì che affrontava una formazione di Lanusei.

All’evento accorse gran parte della popolazione della città – come riportano le cronache dell’epoca – per supportare i propri concittadini.

A scendere in campo per i padroni di casa: Raimondo Pilia – tra i pali -, Nicola Zuddas e Dario Mereu – terzini -, Erminio Cuccu, Nino Nonnis e Pinuccio Racugno – mediani -, Saverio Nonnis, Sestilio Mereu, Paolino Scorcu, Mura e Enrico Pirastu – attaccanti -.

Per il Lanusei: Manfredo Atzori – portiere -, Antonio Cabras e Nino De Rosas – terzini -, Antonio Angius e Micheli – mediani -, Carmine Sanna e Piero Nonnoi – ali – e Giovanni Atzori -attaccante centrale -.  A completare l’undici che scese in campo per gli ospiti, furono scelti tre ragazzi tra gli studenti dell’Istituto dei Salesiani.

Il risultato finale della storica gara fu di 2-2, con le reti per il Tortolì realizzate da Nino Nonnis – su calcio di rigore – e di Mura – un marinaio in servizio di leva ad Arbatax -. Non siamo riusciti a risalire ai marcatori lanuseini.

Sulla partita Virgilio Nonnis, nel suo libro “Storia e Storie di Tortolì”, svela un aneddoto. Infatti uno dei due goal degli ospiti sarebbe stato propiziato dall’estrmo difensore tortoliese Pilia, con un intervento non all’altezza della sua fama di buon portiere secondo alcuni testimoni dell’epoca. Infatti il signor Secondo Porrà seduto dietro la porta dei padroni di casa – su una sedia portata da casa – avrebbe affermato lapidario: “Germà, non balis nemancu mesu petza de mortadella” – Germano – termine usato all’epoca in tono amichevole in tortoliese o forse erano cugini – non vali neanche un mezzo fetta di mortadella”.

Come afferma lo stesso Nonnis, il portiere Pilia fu danneggiato dalle ginocchiere strette con dello solido spago che ne limitarono il movimento inficiandone la prestazione. Insomma la dotazione dell’attrezzatura tecnica dell’epoca non era il massimo. Basti pensare che anche il campo era stato realizzato con la farina.

Ringraziamo Massimo R. Mulas, per le informazioni sulla prima partita di calcio del 1934 e per averci concesso una foto di una formazione del Tortolì del 1935.

 

 

 

L’articolo Lo sapevate? La prima partita di calcio a Tortolì si disputò nel 1934 contro il Lanusei proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

In Sardegna, così come in altre regioni d’Italia, sono diffuse alcune pratiche superstiziose contro il malocchio. Una di queste consiste nel toccare il bambino, oggetto spesso di complimenti o di sguardi inopportuni, per annullare il potere malefico de “s’ogumalu”.

Secondo questa credenza infatti, un semplice sguardo storto o un complimento ingrato ha il potere di infondere del male al povero malcapitato e con il tocco della mano si può annullare tale maleficio. Lo studioso Max Leopold Wagner, studioso tedesco di lingua sarda, giunto in Sardegna nel 1912 ebbe l’incarico di raccogliere informazioni sulle credenze popolari e sul malocchio in Sardegna.

Tra i vari fatti di cui egli venne a conoscenza ve n’è uno in particolare che testimonia una pratica diffusa in tutta l’isola. Dovendo egli attraversare la Sardegna a cavallo, lo studioso prese con sé come guida un uomo di Ozieri. Cammin facendo, i due giunsero nel villaggio di Benetutti dove decisero di fare una sosta per dare da mangiare ai cavalli. Mentre riposava, lo studioso si era fermato ad osservareuno dei cavalli del proprio accompagnatore.Il proprio compagno però lo vide e non gradì tale gesto: prima gli lanciò un’occhiataccia e poi sputò per tre volte sulla biada del proprio ronzino. Sorpreso e costernato, Wagner non capiva e chiese spiegazioni ad uno dei presenti.

La guida aveva reagito il tale modo poiché temeva che lo studioso con il suo sguardo avesse potuto fare il malocchio al cavallo e aveva sputato sul cibo per annullare l’effetto malefico. Questa non fu l’unica testimonianza dello studioso. Wagner ci racconta anche un altro aneddoto, sempre avvenuto nel corso del suo viaggio in Sardegna.

In un paese della Sardegna un’anziana signora era stata convocata per curare un bambino per il quale sembrava non ci fosse nulla da fare. Il bimbo pareva esanime, nessuna reazione, nessun cenno di vita, appariva quasi morto. Per curarlo l’astuta vecchierella aveva portato con sé tutto il proprio armamentario: dell’acqua benedetta ed una pietra grossa quanto chicco d’uva sul quale vi era dipinto uno strano occhio di pernice. Tutt’intorno regnava il silenzio: si udivano solo i cuori trepidanti dei presenti che attendevano con ansia il verdetto. La donna gettò l’occhio nell’acqua e dal bicchiere si levarono delle bolle.

«Vostro figlio è colpito dal malocchio!» esclamò. I genitori erano impauriti.

«Che cosa avete fatto per esporlo al malaugurio? Lo avete fatto vedere a qualcuno?»

«Ho portato il bambino sulla piazza della chiesa e lì c’erano il barbiere, l’organista, il sagrestano e il priore».

«Qualcuno ha guardato il bambino? » chiese l’anziana donna.

«Oh sì! Tutti quanti lo guardavano e dicevano quanto era bello!»

«E voi lo avete toccato con la mano?» chiese ancora la vecchietta.

«No» rispose la povera madre sgomenta. «Non ho fatto nulla, lasciavo che lo guardassero, soprattutto il barbiere, lo guardava con due occhi stralunati».

«Ma allora è chiaro!» concluse l’anziana donna. «È certamente colpa del barbiere! Correte subito a casa sua e fatevi dare dell’inchiostro!»

In men che non si dica la domestica fu inviata a casa del barbiere e tornò poco dopo con dell’inchiostro in mano. La vecchierella lo prese, vi fece sopra tre segni di croce e lo diede da bere al bimbo il quale appena inghiottito sgranò gli occhi.

«Ha aperto gli occhi! Avete visto? Sta già guarendo!»

I genitori erano increduli e stupiti, non credevano ai propri occhi e ancora sgomenti, col bambino in braccio, estrassero dalle loro tasche una moneta d’argento e la porsero alla guaritrice. La donna furbescamente fece finta di non volerla, ma di nascosto la intascò e per finire raccomandò loro di procurarsi un oggetto di corallo da porre al collo del piccolo in maniera tale che “s’ogumalu” non avesse più potere su di lui.

 

Leggenda tratta dal libro: “101 storie della Sardegna che non ti hanno mai raccontato” di Gianmichele Lisai, Collana La Nuova Sardegna.

L’articolo La curiosità. Lo studioso Wagner osservò una donna levare il malocchio a un bimbo: ecco come proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Luminarie a Tortolì

Si respira ormai da alcuni giorni la magia speciale del Natale a Tortolì. Nei giorni scorsi sono state installate le luminarie natalizie che decoreranno la cittadina sino all’Epifania.

Stelle, scritte, sfere luminose scaldano l’atmosfera nelle principali vie: dal Corso Umberto a via Vittorio Emanuele, via Pirastu e via Cagliari e ad Arbatax in via Lungomare ad Arbatax. L’intervento è stato possibile grazie a un fondo comunale di 10 mila euro e un contributo di 5mila della Camera di Commercio di Nuoro.

Diverse le iniziative giunte al Comune da parte di associazioni, gruppi e privati cittadini a seguito del bando per l’organizzazione del calendario natalizio.

– I mercatini di Natale allestiti in viale Monsignor Virgilio, a cura di un comitato spontaneo animano il centro cittadino. Gli espositori saranno presenti con le proprie creazioni a tema natalizio e artigianale tutti i giorni sino al 6 gennaio, dalle 9 alle 20.

– Due mostre all’ex Blocchiera Falchi. Sino al 19 dicembre gli espositori Lorenzo Roselli e Monia Cubeddu organizzano una mostra di opere del proprio ingegno (quadri, presepi e opere varie). Sino al 30 dicembre sarà invece visitabile nell’ala destra dei locali dell’ex Blocchiera una mostra di quadri di artisti sardi.

– Al teatro San Francesco, sabato 18 dicembre, alle 18, si terrà la presentazione dell’organizzazione di volontariato “La soffitta di Peo”.

– Ancora il 18 dicembre presso la chiesa di San Giorgio si terrà, alle 18:30, l’evento Cantos de Nadale, 17^ edizione della rassegna di canti della tradizione popolare della Sardegna. Si esibiranno: voci dal coro di Nuoro e Lanusei, Coro Ogliastra di Lotzorai e il coro di Arbatax che organizza l’evento.

– La magia del natale prosegue all’Ex Blocchiera Falchi con il Presepe Vivente, a cura del gruppo Folk Sant’Anna di Tortolì, nei giorni 26 dicembre 2021, 2 e 6 gennaio 2022.

Il calendario delle manifestazioni natalizie potrà essere aggiornato con ulteriori eventi qualora dovessero arrivare nuove proposte.

L’articolo Tortolì si prepara al Natale: tante iniziative durante le festività proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Due eccellenze tipiche della Sardegna sono state inserite dal Gambero Rosso tra i migliori prodotti del Made in Italy.

La nuova edizione della guida è stata presentata lunedì 13 Dicembre a Roma presso il Rome Marriott Park Hotel.

SAVOIARDONE DI FONNI

Il Savoiardone di Sardegna entra nel podio delle eccellenze Made Italy selezionate dalla prestigiosa guida GAMBERO ROSSO. Ieri sera, a Roma, il prodotto di punta dell’azienda TIPICO di Fonni è stato premiato all’interno dell’iniziativa Top Italian Food, che anche quest’anno (il 35esimo anniversario della guida Gambero Rosso) ha premiato le aziende più rappresentative della migliore qualità produttiva, in Italia e all’estero.

Per l’azienda della famiglia Masini è il secondo grande riconoscimento del 2021 dopo quello ottenuto lo scorso luglio con la nota rivista americana FORBES. Un percorso che mette in risalto la grande attenzione di TIPICO per l’innovazione e il continuo impegno per la qualità. Due assi strategici che hanno portato l’azienda di Fonni nell’Olimpo delle eccellenze produttive mondiali, esportando i saperi della tradizione dolciaria barbaricina verso un mercato internazionale.

Top Italian Food 2022 Gambero Rosso @Francesco Vignali Photography

Per i Masini – Pietro, Marco e Carlo, la nuova generazione della gestione TIPICO – questo traguardo è la conferma di un lavoro incentrato sulla scelta delle migliori materie prime locali, su politiche di marketing che mirano all’internazionalizzazione dei prodotti e su una comunicazione cross-mediale capace di raccontare non solo l’eccellenza di un brand ma anche tutto l’ecosistema che lo circonda.

RISO CARNAROLI PASSIU

Il Carnaroli Classico dell’Azienda Passiu, entra nella guida del Gambero Rosso dedicata alle eccellenze italiane. Questo tesoro coltivato nelle risaie dell’oristanese e ora è nella “Top Italian Food 2022”. Un traguardo prestigioso per l’azienda a conduzione familiare.

È l’unica sarda tra le 30 produttrici di riso italiane presenti nella guida e potrà utilizzare e inserire sulle confezioni il marchio “Top Italian Food 2022”.

riso-passiu-gambero-rosso-carnaroli

Un risultato importante anticipato un mese fa dall’inserimento del Carnaroli Classico Passiu, nella rosa dei trenta migliori Carnaroli di Cascina italiani dal numero dedicato a “Riso e Risotti” conquistando la terza posizione. Una bella vetrina per questa eccellenza sarda che ben figura accanto a prodotti di regioni del nord Italia, tradizionalmente vocate alla risicoltura. Riso Passiu è un’azienda a conduzione familiare, nata a Oristano nel 1975. È – unica realtà sarda – iscritta all’Albo dei produttori di Carnaroli Classico dell’Ente Nazionale Risi.

“Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto questo riconoscimento – afferma Felice Passiu, titolare dell’azienda e responsabile della comunicazione – ci ripaga per l’impegno e l’attenzione che poniamo nel nostro lavoro e ci stimola a fare sempre meglio”.

Il Carnaroli Classico in purezza, considerato da chef e appassionati di cucina il “Re dei risi” è solo uno dei fiori all’ occhiello di casa Passiu, accanto al Vialone Nano Classico e al riso nero Gioiello a cottura rapida. “È una varietà storica che, a fronte di basse rese in campo e le difficoltà durante la raccolta, in termini di tenuta di cottura e rilascio di amido è nettamente superiore a risi similari della stessa categoria”, aggiunge Felice Passiu che suggerisce “è ideale per la preparazione di risotti cremosi di mare e di terra, ottimo anche per gustose insalate di riso, sartù, arancini, supplì e dessert”.

L’articolo Due prodotti tipici sardi sono stati inseriti tra le eccellenze Made in Italy del Gambero Rosso proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

«Oggi è una giornata storica. La battaglia della Sardegna per conquistare una fiscalità di vantaggio che copra il divario della sua insularità è finalmente realtà. Possiamo programmare il rilancio dell’economia sarda con uno sguardo fiducioso al futuro, assicurando al sistema produttivo sardo quella fiscalità agevolata attesa da decenni che può essere il vero motore della ripresa economica della nostra Isola». Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas a proposito del decreto firmato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Roberto Garofoli, che istituisce per i prossimi 7 anni, prorogabili di altri 7, la Zona Economica Speciale.

«Portiamo a compimento un iter che ci ha visti impegnati fin dal primo momento con l’obiettivo di arrivare a un piano condiviso con il Governo che fosse la risposta più attenta e concreta ai bisogni della nostra Isola. L’auspicio, soprattutto in questo momento storico e in questa delicata fase di ripartenza, è che l’istituzione della Zes possa portare a una svolta storica con importanti ricadute sul futuro della Sardegna – ha detto il Presidente Solinas -. Questo importante strumento ci consentirà di vivere la nostra insularità non più come un handicap ma come una carta in più da giocare per lo sviluppo, sfruttando la nostra posizione strategica al centro del Mediterraneo per attrarre investimenti che possano fare della Sardegna un polo commerciale protagonista. Abbiamo dovuto rimodulare un piano, ricostruendo un impianto forte e credibile e rispondente alle aspirazioni della Sardegna».

Le Zes sono oggi oltre quattromila nel mondo e si avviano in un futuro prossimo a toccare quota cinquemila assumendo varie configurazioni, quali parchi industriali e tecnologici, zone e porti franchi, città d’impresa. Tali configurazioni hanno fra loro non molti aspetti in comune: essere zone fisicamente delimitate, essere gestite unitariamente, essere autorizzate a offrire incentivi specifici e procedure semplificate, a volte entro un’area doganale specifica.

L’articolo Istituita in Sardegna la Zona Economica Speciale (Zes). Solinas: “Giornata storica” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Una donna di 50 anni è stata uccisa nella sua abitazione a Quartu Sant’Elena.

Dopo il ritrovamento del corpo nella casa di via della Musica 150, sono subito scattate le indagini da parte dei Carabinieri.

Si tratta di una donna di nazionalità rumena di 50 anni, Mihaela Kleics. Il suo cadavere è stato ritrovato nella camera da letto con i segni di numerose coltellate.

È stata la sorella della vittima a lanciare l’allarme. Non la sentiva da tre giorni.

Rintracciato dai militari dell’Arma il compagno, un uomo sardo con cui aveva una relazione, Sandro Sarais, di 56 anni. I due, stando alle testimonianze dei vicini riportate dall’Ansa, negli ultimi tempi litigavano spesso. I carabinieri lo hanno rintracciato nelle campagne di Castiadas, dove stava cercando di togliersi la vita procurandosi delle ferite. Ora si trova in ospedale. Per lui è scattato il fermo con l’accusa di omicidio.

L’articolo Femminicidio a Quartu: 50enne accoltellata a morte nella sua abitazione. Fermato il compagno proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis