di Mario Fadda
In questo mese di dicembre, in Sardegna poche volte la colonnina di mercurio ha segnato temperature al di sotto dello zero. La neve sulla catena del Gennargentu, sul Limbara e sopra le altre elevate creste che l’Isola annovera non quest’anno si sta facendo attendere. Quando le condizioni climatiche lo permettono, tanti appassionati sardi si dirigono verso i territori dell’interno per godere di questo spettacolo che in Sardegna non è sempre scontato.
Al momento esistono poche società ed associazioni che insegnano ai bambini e ragazzi a sciare. Vengono anche organizzati dei corsi d’avviamento per gli adulti e tramite la UISP annualmente vengono organizzate delle gare per i settori giovanili, ma della Sardegna (oltre far parte a livello nominale del comitato Lazio-Sardegna della Federazione Italiana Sport Invernali), nessuna traccia a livello agonistico.
Eppure non è sempre stato così. A partire dai primi anni ’30, con lo sviluppo delle sezioni sportive del G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista), e dell’O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro), le provincie del Regno d’Italia si organizzano di anno in anno per inviare la propria selezione ai Littoriali (competizioni simili alle Universiadi o ai Giochi della Gioventù), cui partecipavano solitamente i goliardi di tutto lo Stivale. Una ulteriore occasione di competizione erano i Littoriali della Neve e del Ghiaccio. Anche la Sardegna dunque volle organizzarsi.
L’occasione si presentò tra la fine del 1934 e l’inizio del 1935, le forti nevicate favorirono gli amanti degli sport invernali che si organizzarono al meglio per godere della copiosa coltre bianca che ammantava parecchie delle montagne dell’Isola. Sul Limbara l’O.N.D. di Tempio imbastì alcune escursioni e decise di organizzare per la prima volta in Sardegna i Campionati provinciali di sci alpino e sci di fondo, valevoli per le qualificazioni ai Campionati Nazionali di Ortisei.
Le gare si disputarono il 3 febbraio 1935, la partecipazione fu molto vasta, il Limbara fu preso letteralmente d’assalto da alcune centinaia di partecipanti, molti ricevettero il brevetto di sciatore dopo le buone prove disputate, tra questi molte ragazze. Cinque squadre, oltre alcune finite fuori classifica, parteciparono alla 12 Km di Marcia e tiro. Tredici furono invece gli atleti che riuscirono a concludere la prova di Discesa Libera. Il percorso della gara di Marcia e Tiro si snodava dalla Val Licciola fino a Madonna della Neve per un totale di 12 km. La gara fu vinta dalla prima squadra dell’O.N.D. di Tempio. Per quanto riguarda la gara di Discesa Libera, venne approntata su uno dei costoni della Val Licciola una pista adatta per la gara di velocità. A spuntarla fu Francesco Pinna dell’O.N.D. di Tempio in 2’20” e ¾, a seguire altri 12 concorrenti. Altre riunioni si svolsero in quegli anni a Fonni e nei pressi di Desulo.
Poi nulla o poco più fino agli anni ’70, quando per iniziativa dell’Unione Sportiva Desulo e sotto l’egida della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), nel 1971 venne organizzata la prima edizione della “Coppa Gennargentu”, valevole per il campionato sardo di Slalom Gigante. La prima edizione venne vinta a sorpresa da un giovanissimo atleta cagliaritano, Maurizio Castaldi, del CAI di Cagliari. La coppa e conseguente titolo regionale rimase in mano al giovane Castaldi anche nei successivi 2 anni. All’edizione del 1972 parteciparono 80 atleti, tra cui 10 donne, la manifestazione si svolse in condizioni proibitive, nebbia e vento disturbavano l’azione dei gigantisti isolani, nonostante tutto la gara andò a buon fine. Nel 1974 a Fonni, sul Bruncu spina, venne organizzata la prima edizione della “Coppa Citta di Cagliari”, per iniziativa del CAI di Cagliari e dello Sporting Club Ispada di Fonni.
Col tempo però le iniziative persero di vigore fino a quasi spegnersi del tutto. Eppure la passione per molti sardi continua ad essere viva e con il giungere dei rigori dell’inverno molti attendono la neve per indossare nuovamente scarponi e sci. A Fonni si lavora sugli impianti per una futura riapertura, a Desulo ed altrove si registrano buone affluenze, si spera che in avvenire, con la sistemazione di tutti gli impianti la Sardegna possa finalmente riuscire a creare qualche buon atleta anche in questa importante sezione di discipline sportive.
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