Il Coro di Arbatax, sotto la guida della direttrice Luisa Balzano, ha avuto il piacere di essere ospite nella splendida Val di Susa lo scorso fine settimana. La ragione della visita è stata l’anno di compleanno del Coro Policromoe di Giaglione, che ha compiuto il suo decimo anniversario. Il coro ogliastrino si è esibito di fronte ad un pubblico numeroso e caloroso nella Cattedrale di San Giusto, ricevendo grandi applausi per la sua esibizione.

L’esibizione non si è limitata ai pezzi esistenti nel repertorio del coro di Arbatax: infatti, il gruppo ha reso omaggio al Tenente della Regia Aeronautica di Ulassai, Cesare Lai, eseguendo anche una serie di canti sardi appositamente scelti per l’occasione.

Cesare Lai è stato un pilota di aerei che ha compiuto un gesto eroico durante un volo di addestramento nel 1933. In quel tragico incidente, a causa di un guasto all’aereo, Lai preferì schiantarsi piuttosto che investire su un gruppo di bambini che giocavano in una radura a Santa Chiara. Il sacrificio coraggioso del Tenente Lai gli costò la vita, ma la sua memoria e il suo eroismo continua ad essere venerato e celebrato dagli abitanti di Ulassai e della Sardegna fino ad oggi. Il coro di Arbatax, attraverso la sua performance, ha reso omaggio ad una figura simbolica della loro comunità, mettendo in evidenza l’importanza della memoria e la cultura tradizionale.

IL VIDEO

L’articolo (VIDEO) Dall’Ogliastra alla Val di Susa: il Coro di Arbatax emoziona il pubblico proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Giuseppe Puncioni, 43 anni di Tortolì, è sposato con Anna Piras e ha tre figli. Dopo il lavoro, i suoi impegni sono quelli legati alla direzione del Coro Parrocchiale di Santa Teresina e al Comitato di San Lussorio, del quale fa parte dal 1998.

Oltre alla musica e alla lettura, la sua passione più grande è la storia, in particolare quella di Tortolì, la sua cittadina. Il suo interesse per le vicissitudini tortoliese risale alla tenera età, quando ascoltava rapito il padre raccontare storie e aneddoti del paese e dei suoi abitanti. Da allora questa passione per la storia tortoliese non l’ha più abbandonato, anzi, è stata coltivata negli anni, anni durante i quali ha raccolto tantissima documentazione in merito: dalle semplici cartoline paesaggistiche risalenti al tardo ‘800 sino ai giorni nostri, dalle carte geografiche e nautiche, ai documenti preziosi di archivio che spaziano dalle lettere pastorali dei nostri Vescovi con sede a Tortolì, alle raccolte di Leggi dello Statuto Albertino, alle raccolte di documenti di vario titolo risalenti sino al 1660.

Ma la soddisfazione più grande di Giuseppe è quella legata alla sua raccolta dei libri storici sulla Sardegna: custodisce, infatti, circa un migliaio di volumi gelosamente.

Questo amore per il passato del suo paese lo ha portato a sentire l’esigenza di condividere anche con altri appassionati parte del materiale in suo possesso. Il mezzo più semplice ed immediato che ha pensato di utilizzare per farlo, è stato ovviamente Facebook. Nel 2009 ha fondato la pagina “I love Tortolì” e da qui è iniziata un’ avventura, fatta di immagini, eventi e notizie storiche.

Di recente il gruppo ha raggiunto i tremila iscritti e Giuseppe va fiero di questo traguardo perché le persone apprezzano il lavoro di divulgazione che svolge con passione e lo sprona a dare sempre di più. Nel futuro prossimo pensa alla fondazione di un’ associazione culturale, denominata proprio “I love Tortolì”, che porterà avanti il lavoro già svolto con il gruppo omonimo di Facebook e che coinvolgerà anche scuole, piazze e biblioteche.

Il sogno di Giuseppe? Aprire una Biblioteca pubblica ad Arbatax dedicata a queste tematiche, che faccia da volano per una piccola rivoluzione culturale del Borgo Marinaro. «Invito chiunque abbia del materiale inedito, come vecchie foto o documenti, di aiutarci in questo progetto – spiega Puncioni – Facciamo in modo che la storia che ci ha portato sino a qui, ci accompagni con passo sicuro nel futuro».

L’articolo Giuseppe Puncioni e la sua passione per la storia di Tortolì: “Presto un’associazione culturale” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Luca Cantarelli, cresciuto a Tortolì, si è trasferito a Milano nel 2012, dove attualmente vive e lavora. Fin da giovane, Luca ha coltivato la sua creatività e durante gli studi universitari a Cagliari, ha scoperto la sua passione per il design attraverso la pittura, sviluppando un personale linguaggio espressivo influenzato dal mondo dei fumetti e delle subculture giovanili.

Dopo la laurea in Scienze Giuridiche, il giovane tortoliese ha deciso di proseguire la sua carriera nel campo del fashion design, lavorando presso uno dei brand più importanti delle sfilate di Milano. Successivamente, si è dedicato all’alta gioielleria, contribuendo al restyling di un famoso brand milanese di gioielli.

Durante il lockdown del 2020, ha pianificato la sua prima collezione di gioielli in argento e pietre naturali con il suo nome, capace di contaminare la tradizione orafa Made in Italy con influenze provenienti dallo street style e dallo sportswear contemporaneo del suo stile personale. Il design innovativo di Luca si ispira alle nuove generazioni e si distingue per l’originalità autentica che traduce l’abilità artigianale della gioielleria fatta a mano in un’estetica in grado di catturare il gusto delle persone.

Oggi torna alla ribalta con una nuova capsule collection, dedicata ai segni del tempo, che ci insegna ad essere fieri di noi stessi e di tutto ciò che ci definisce come persone. Questa collezione genderless è composta da cinque pezzi, tra orecchini, pendenti e anelli chevalier, caratterizzati da un design unico nel quale gli elementi distintivi del brand trovano nuova forma. Argento 925, smalti colorati e pietre naturali si combinano in modo equilibrato e armonioso, creando giochi di volumi e linee rigorosi ma allo stesso tempo spontanei.

La campagna pubblicitaria si basa su fotografie scattate tra un gruppo di amici del designer, dai quaranta ai settant’anni, e rafforza il significato della collezione, mostrando la gioia e la fierezza di essere se stessi, sempre e comunque.

 

L’articolo Passione gioielli, i modelli genderless firmati dal designer tortoliese Luca Cantarelli proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il Museo del Mattoncino Karalisbrick ha presentato una nuova opera di Maurizio Lampis, noto costruttore di mattoncini e presidente del museo. Lampis è famoso per aver creato due diorami iconici, la Fontana di Trevi di Roma e Piazza San Marco di Venezia, entrambi acclamati in tutto il mondo.

La nuova creazione di Lampis è la sua tredicesima opera sarda realizzata interamente con i mattoncini Lego: il Faro Mangiabarche, situato su uno scoglio omonimo a breve distanza dalla costa di Tonnara. Il faro si trova nella zona nord-ovest di Sant’Antioco, nel Comune di Calasetta.

Lampis descrive il faro come “un re solitario che si erge tra le onde del mare sardo, affascinante ma particolarmente duro nei mesi invernali.” Ha creato due versioni differenti del faro: una versione commissionata da un privato, che ha richiesto la sua versione in Lego, coi suoi colori originali risalenti alla costruzione nel 1935, e una versione più dettagliata con il mare e la sua temibile scogliera, composta da circa 1500 mattoncini e ora esposta al museo del mattoncino Karalisbrick in Viale Trento 5 a Cagliari.

L’articolo Un nuovo monumento al museo del mattoncino: è il faro Mangiabarche proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Qualunque sardo che, figlio dell’Isola e delle sue credenze, se ne senta legato a doppio filo, non può non conoscere la parte oscura della Sardegna, quella dove alcune antiche leggende vengono tramandate a calori ‘e fogu e a bassa voce ancor oggi. Il culto dei defunti, le leggende intorno alla morte, il maniacale senso di perdita e di lutto che viene coltivato e innaffiato come un orto caro: tutto questo scorre nelle vene dei suoi abitanti.

Fanno parte di questa versione buia – ma assai affascinante – dell’Isola anche gli antichi canti funebri, i celebri attiti dei quali si occupavano perlopiù le attitadoras – préfiche.

Erano canti strazianti che esorcizzavano il dolore, che lo calmavano, che lo facevano uscire fuori, libero.

Ma ora – ahimè – questa pratica sta, mano a mano, scomparendo nei paesi della Sardegna, ed ecco perché il seuese Luigi Murgia, ormai quasi alla fine del suo percorso al corso di laurea di Etnomusicologia del Conservatorio di Cagliari, da sempre affascinato da ogni sfumatura cupa della Sardegna e dalle sue storie, ha deciso per la sua tesi di cercare di raccogliere gli attiti della Barbagia di Seulo.

«Mia nonna “cantava a morto”» racconta «e il fatto che quest’antica quanto affascinante pratica stia scomparendo ha fatto sì che mi imponessi una sorta di recupero della memoria.»

Ma c’era, perlomeno all’inizio, in questo suo lavoro di ricerca, anche una certa titubanza, legata al carattere intimo di questi canti: «Mi sembrava quasi di violare un’intimità austera, visto che i canti sono improvvisati, spontanei, dettati dal dolore, con un fine effimero che dovrebbe esistere giusto il momento in cui viene espresso per poi scivolare via con le lacrime. Purtroppo o per fortuna, chi fa ricerca e vuole tenere memoria, ha questo cruccio.»

Poche – racconta Murgia – anche le signore che continuano a tenere viva questa pratica a Seui: del resto, senza maestre che la insegnino ad altre donne, purtroppo, la sua sarà una sorte segnata. Di certo, quando gli attiti venivano fatti in maniera regolare in ogni veglia funebre, anni e anni or sono, non c’erano certo registratori o smartphone a cristallizzare il momento, imprimendolo su nastro: nonostante ciò, il materiale che Murgia è riuscito a trovare è abbondante.

«La memoria fantastica di queste donne ha conservato centinaia di frammenti di canti, a volte anche canti interi.»

Come se, sentiti anche una sola volta, non fosse un problema immagazzinarli, tanta era l’enfasi con cui erano prodotti.

«Trovare le persone giuste è stato un problema,» racconta lo studioso «anche perché si parla di persone molto anziane. Alcune poi non ne vogliono parlare, quasi come fosse una cosa da nascondere. Del resto, era un modo per esternare, esorcizzandolo, il dolore. Un qualcosa di intimo, di segreto.»

E per quanto riguarda la differenza tra paesi?, viene da chiedere.

«Be’, nella Barbagia di Seulo sono molto simili, cambia solo leggermente la musicalità. In altre parti della Sardegna, invece, sono molto differenti: altri toni, altri intercalari.»

Pochi sanno che la Chiesa li vietò, per un certo periodo.

«Quando si trattava per esempio di omicidi, durante la veglia si incitava alla vendetta, facendo anche nomi, seppur velati» spiega Murgia, che si porta fin da bambino il fascino per le antiche storie sarde, quelle che odorano di magia, di legame nebuloso tra morte e vita e di superstizioni. «Prima i racconti degli anziani erano interessanti sempre, li portavi con te anche una volta cresciuto.»

E forse è proprio così che l’amore per questa terra magica, dai paesaggi paradisiaci e incontaminati e dalle leggende atre come una notte senza luna, ci rende così speciali: figli di un luogo che ci tiene nel suo ventre con questo dualismo.

L’articolo Luigi Murgia, l’ogliastrino che studia gli attiti: «Questi canti funebri stanno scomparendo, voglio recuperarne la memoria» proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Mahmood, il cantante sardo-egiziano, farà un lieto ritorno all’Eurovision Song Contest come ospite sul palco della Liverpool Arena durante la serata finale, grazie all’invito della BBC.

Questo è il primo invito per un cantante italiano per esibirsi all’Eurovision in una edizione organizzata fuori dall’Italia. Il contest si terrà in Inghilterra e andrà in onda a partire dal 9 maggio 2023, con la conduzion di Gabriele Corsi e Mara Maionchi.

Oltre a Mahmood, sul palco ci sarà anche Marco Mengoni in rappresentanza dell’Italia. Mahmood si è detto molto felice di tornare all’Eurovision, ringraziando gli organizzatori per l’invito e definendo il palco come “prestigioso” e “unico al mondo”.

 

L’articolo Mahmood sarà uno dei protagonisti dell’edizione 2023 dell’Eurovision proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Alla finale nazionale della XII edizione dei Campionati di Italiano del 20 aprile, anche Alessia Dedola del liceo Galilei di Macomer.

La studentessa bolotanese, che frequenta la 2F Corso Scienze Umane, rappresenterà la Sardegna nella categoria Junior.

Per arrivare a questo traguardo, la liceale ha superato una prima fase, quella di Istituto, e una seconda fase regionale.

Anche l’anno scorso aveva ottenuto dei risultati molto buoni.

«Mi sto preparando con cura, studiando su vari volumi in modo da essere pronta a tutte le tipologie di testo» dichiara la 16enne. «Soddisfazione grande» aggiunge, concludendo «soprattutto perché hanno partecipato ragazzi e ragazze fra i più bravi dell’Isola, dai migliori licei.»

L’articolo La liceale bolotanese Alessia Dedola si prepara alla finale dei Campionati di Italiano proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il Comune di Arzachena, in collaborazione con il Magmma Museum di Villacidro e il museo Ca’ La Ghironda di Zola Predosa – Città Metropolitana di Bologna, ospita la mostra “Piacere, non sono io! – Quattro capolavori in cerca di identità”, una manifestazione culturale di altissima levatura che porta grandi maestri della storia dell’arte al Museo civico Michele Ruzittu. Una selezione di 4 dipinti di Renè Magritte, Giorgio De Chirico, Mario Sironi e Gino Severini sarà presentata al vernissage in programma venerdì 21 aprile, alle 11:00. Il progetto è promosso dalla delegata alla Cultura, Valentina Geromino.

“L’identità umana, la consapevolezza di sé e la percezione del proprio Io sono i temi al centro di
questa iniziativa culturale che abbiamo il privilegio di ospitare ad Arzachena. La mostra, inedita, vede
come protagonisti quattro grandi esponenti della storia dell’arte come Magritte, De Chirico, Sironi e
Severini – afferma Valentina Geromino, delegata alla Cultura -. Tra i quattro capolavori esposti quello
di Magritte emerge per importanza in quanto opera del maestro belga con un valore stimato mai
arrivata in Sardegna. Grazie ad eventi di tale portata, il Comune punta ad ampliare e qualificare
sempre più l’offerta artistico-culturale del territorio e del Museo Civico Michele Ruzittu, con lo scopo
sia di promuovere la destinazione, sia di arricchire di esperienze e nuove occasioni di riflessione la
comunità, facendo crescere le giovani generazioni in un ambiente florido e intellettualmente
stimolante”.

Magritte

“Il titolo è nato dopo aver individuato i quattro capolavori tra le decine dalla collezione del Museo Cà
la Ghironda – dichiara Walter Marchionni, direttore artistico della mostra -. La scelta per il tema
rappresentato e trattato accomuna Magritte, De Chirico, Sironi e Severini nel loro percorso. L’illusione,
la fragilità della sfera umana, il suo apparire diversamente in varie circostanze, sono stati gli spunti
che abbiamo voluto innescare negli artisti contemporanei che completano la mostra, pensando che,
proprio l’artista in quanto tale, incarni pienamente questo aspetto dell’esistenza umana”.

“Piacere, non sono io!” coinvolge anche 10 artisti contemporanei: Salvatore Alessi, Francesco,
Altomare, Tonino Mattu, Juan Eugenio Ochoa, Nara Tomassini, Laura Muolo, Francesco Zefferino,
Sinisha Kashawelski, Marco Corridoni e Marco Mattei che, con straordinaria capacità stilistica ed
interpretativa, regaleranno al pubblico un insieme di sensazioni e richiami frutto di singolari percorsi
e contaminazioni tra i diversi linguaggi dell’arte.

La mostra è visitabile fino al 23 luglio 2023 nei consueti orari di apertura del museo, dal martedì alla
domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Nell’ambito del progetto, inoltre, un momento particolare sarà dedicato alle scuole con l’iniziativa
“Giovedì dell’arte”. Lo stesso Marchionni, accanto allo staff della società municipalizzata Ge.se.co.,
ogni giovedì farà da guida agli studenti delle scuole primarie di secondo grado e secondarie che
vorranno prenotare ai numeri 0789840106 – 0789840107, o scrivendo un’email a
museo@gesecoarzachena.it

Tariffe ingresso
Museo civico Michele Ruzittu
-Biglietto intero € 4,00;
-Biglietto ridotto per i residenti nel Comune di Arzachena € 2,00;
-Biglietto ridotto per le comitive di studenti di scuole pubbliche e private non residenti nel Comune di
Arzachena € 1,00 a studente;
-Ingresso gratuito per le comitive di studenti di scuole pubbliche e private residenti nel Comune di Arzachena;
-Ulteriori agevolazioni per comitive e ulteriori tariffe speciali sono disponibili sul sito
www.comunearzachena.it.

L’articolo Magritte, Severini, Sironi e De Chirico: in Sardegna quattro grandi maestri della storia dell’arte proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

E’ ormai boom dell’artificiale creativa ed è tempo di testare e fare opportuno tuning dei motori di intelligenza artificiale disponibili. Il team della pmi innovativa iinformatica, nota per il progetto di valorizzazione Sardum, Su Giogu de Sa Sardigna, gioco di carte con ebook in lingua sarda, ha testato con opportuno tuning l’intelligenza artificiale artistica e ha immaginato con il motore Midjourney la pasquetta in terra sarda.

Il motore Midjourney risulta particolarmente vocato ad immagini realistiche con elevato livello di dettaglio e ha immaginato la pasquetta a fare trekking fra le bellissime calette sarde, in esplorazione nell’archeologia dei Nuraghi e Tharros, ad affollare il magnifico Poetto di Cagliari e a condividere una allegra grigliata in armonia nelle aree attrezzate dei boschi dell’isola.

Giulio Setzu, responsabile del progetto Sardum afferma “ L’intelligenza artificiale presenta alcune delle molteplici soluzioni per vivere in armonia il lunedì di Pasquetta all’insegna del turismo di prossimità scegliendo la meta sarda che abbraccia maggiormente i propri interessi”.

L’articolo (FOTO) La Pasquetta in Sardegna immaginata dall’intelligenza artificiale proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Il vincitore della 73a edizione del Festival di Sanremo, Marco Mengoni, ha scelto le dune di Piscinas in Sardegna come location esclusiva del suo nuovo video musicale “Due Vite”, scelta che ha particolarmente inorgoglito i sardi. L’artista, vestito di nero come un viandante d’altri tempi, è stato immerso in un paesaggio surreale e fuori dal tempo.

In una recente intervista su Rtl 102.5, però,  il cantante ha rivelato quelli che sono stati i retroscena del set e le sue parole hanno scatenato una vera e propria guerra sui social. Il motivo? Mengoni ha svelato che raggiungere la spiaggia di Piscinas è stato un vero e proprio inferno a causa della “giungla” che è stata necessario attraversare e del fango che ha costretto il gruppo a camminare a piedi.

Mentre alcuni hanno criticato la gestione del luogo e le difficoltà di accesso, altri si sono invece scagliati contro il cantante laziale, accusandolo di non aver apprezzato la bellezza di uno dei luoghi più famosi della nostra Isola.

Insomma, sembra che il video di Mengoni abbia suscitato non poche polemiche. Tuttavia, una cosa è certa: la bellezza delle dune di Piscinas non è stata intaccata dalle controversie.

L’articolo “A Piscinas a piedi nel fango, in una specie di giungla”: bufera su Marco Mengoni proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi