Lo sapevate? Circa 15mila anni fa in Sardegna viveva l’elefante nano.

Per la precisione era un mammut sardo, un piccolo proboscidato vissuto in Sardegna e probabilmente anche in Corsica durante il Pleistocene. Era alto circa 150 cm al garrese. Il mammut sardo è l’unico mammut endemico d’Italia ed è stato ritrovato in diverse zone dell’Isola.

Resti fossili furono rinvenuti ad Alghero (Tramariglio), Gonnesa (Funtana Morimenta) e nel Sinis (Capo San Marco). Purtroppo i resti di questo animale sono piuttosto frammentari, infatti oltre a sporadici ritrovamenti di denti isolati, l’unico esemplare di cui possediamo parte dello scheletro è quello ritrovato a Gonnesa alla fine del 1800. Di esso sono stati recuperati alcuni frammenti degli arti, del bacino, alcune vertebre, costole e la mandibola. Parte dei resti è andata dispersa, altri sono finiti in musei esteri ed altri ancora in musei italiani. I calchi di buona parte delle ossa ritrovate a Gonnesa sono oggi esposti nel Museo dei Paleoambienti Sulcitani di Carbonia.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Le spettacolari cascate di Sothai di Villagrande si raggiungono dopo una camminata di un chilometro in mezzo a lecci e querce.

Lungo il sentiero – curato dall’Ente Foreste –, diversi tavolini in legno dove trovare ristoro, dove sedersi un attimo per respirare appieno la natura, dove riprendere fiato. All’arrivo, uno spettacolo unico: da una parete di granito, dopo una lunghissima discesa, le acque si riversano nel canyon Bau Vigo creando le famose cascate.

La immagini più belle delle cascate e del percorso:

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 Escursione Sothai 27  


 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Nel pomeriggio di quest’oggi la squadra dei Vigili del Fuoco di Tortolí è intervenuta a seguito di un incendio che interessava un’ autobetoniera che si trovava in transito in prossimità dello svincolo per il lago di Santa Lucia.

L’autista resosi conto delle fiamme sviluppatesi in prossimità del motore ausiliario per i servizi, ha immediatamente bloccato l’automezzo in attesa dei soccorsi.

Nonostante il rapido intervento della squadra dei Vigili le fiamme hanno aggredito la cabina di guida, distruggendola completamente.

Le operazioni di estinzione si sono completate con la bonifica dell’area interessata.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Bell’Anna Vinci compie oggi 100 anni.

A raccontarci di questa splendida centenaria di Busachi sono Pierino Vargiu e Angela Mereu del progetto “Centenari di Sardegna”.

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Foto di Pierino Vargiu

«Il suo particolare nome le viene dato in onore della nonna, che era originaria di Sinnai; tutti, però, la chiamano Anna. Appartenente ad una famiglia benestante ha potuto studiare fino al conseguimento della laurea. Ha un’ottima memoria e ricorda perfettamente avvenimenti della sua vita. Ha frequentato il Ginnasio ad Oristano e il Liceo Classico Dettori a Cagliari, ottenendo la licenza liceale nel 1939.

«“Frequentavo nella sezione B, un anno sono stata rimandata in storia dell’arte e in italiano, ma a settembre sono stata promossa” – racconta Bell’Anna Vinci in un video -. Laureata a Roma, ha insegnato lettere e filosofia in diversi paesi della Sardegna, a Tonara, a Macomer, a Bitti, a Busachi e, come ultima sede, a Oristano. Si stabiliva, sempre, nei paesi dove insegnava».

«“Ho iniziato ad insegnare mentre frequentavo l’università , il mio primo incarico lo ebbi a Macomer, in un istituto tecnico, avevo due classi maschili e due femminili” – prosegue la nonnina -. Racconta che secondo il giudizio degli alunni era severa, ma secondo lei no, era giustamente autorevole. Ha avuto come alunni anche diversi nipoti, ma è sempre stata imparziale, infatti una volta ha dato 7 in condotta a una nipote. Nel suo paese natale è stata la prima donna ad aver conseguito la laurea. Ricorda benissimo il titolo della sua tesi “Speculazione Filosofica di Platone”, anche se il suo filosofo preferito fosse Cartesio. Da quando è in pensione, d’estate, vive a Busachi, nella casa della sua infanzia e della sua giovinezza, mentre gli altri mesi dell’anno, li trascorre ad Oristano. Qui riceve le amiche di una vita con le quali si intrattiene a chiacchierare e a ricordare i vecchi tempi».

«Ha un bellissimo cagnolino, Lola, un bassotto nano che le sta sempre accanto, Lola le dà tanto amore e ne riceve altrettanto. Signora Anna gode ottima salute, attenta a tutto ciò che capita, attiva, partecipa ad
eventi culturali. Ha avuto una sorella che è deceduto un mese prima di compiere 101 anni . E’ coetanea di un altro centenario del suo paese, Francesco Palmas il quale, in occasione del centesimo compleanno della dolce e gentile signora Anna, le ha dedicato questa bella poesia:

A Bell’Anna Vinci

Bell’Anna Vinci, sa tua presenzia,
famosa, distinta e cordiale,
conquista su campu mondiale
pro sa centenaria esistenzia.

Aurellada in sa capitale
Ue as tentu breve residenzia.
S’operadu de s’alta tua iscenzia
Passede a s’istoria immortale.

Tenese ancora un unicu fedale
De edade a pagu differenzia
Chi t’augurada chi cantu as in brama
Du realizzes cun gloria digna,
lasses a sos posteros bona fama
pro onure nostru, tue e de sa Sardigna».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Vedere oggi bimbi di pochi anni con in mano uno Smartphone, isolati e in un mondo totalmente virtuale, mette quasi tristezza. Specie se pensiamo che, a quell’età, gli adulti di oggi si divertivano con parecchio di meno. Bastava un gessetto e un sasso piatto: e sotto con i pomeriggi di puro divertimento fra amici, nelle vie dei rioni storici.

È il gioco della “campana”, a Cagliari noto come “pincaro” o “pincareddu”, letteralmente “piede zoppo”. I bimbi degli anni ’70, come si vede in questa foto, si divertivano così. Gessetto per disegnare lo schema sul terreno, costituito generalmente da una decina di caselle rettangolari. Queste sono numerate progressivamente e si susseguono regolarmente in fila indiana, salvo un paio di blocchi composti da due caselle affiancate.

Il giocatore lancia nella prima casella il proprio sassolino. Il sassolino deve atterrare all’interno della casella senza toccare nessuna linea o uscirne fuori. Il giocatore quindi saltella su un solo piede di casella in casella lungo tutto il percorso, ma senza mai entrare nel riquadro in cui è presente il suo sassolino.

Poi, dall’ultima casella del tracciato, ovvero la base, anch’essa di forma rettangolare oppure a semicerchio, il giocatore deve girarsi per completare il percorso rifacendolo a ritroso.

Il secondo giocatore lancia la sua pietra nella casella numero due e così via. Vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Capitolo scuola ancora in dubbio in Sardegna per quanto concerne il rientro dopo le vacanze di Natale e l’emergenza Omicron.

«Non vedo la necessità di far rientrare gli studenti a scuola il 7 gennaio, potrebbero benissimo ricominciare il 10, ma solo se questi due giorni servissero a garantire un ritorno in sicurezza magari attraverso una campagna di screening a campione, altrimenti sarebbe solo un giorno di vacanza in più – ha detto l’assessore dell’Istruzione Andrea Biancareddu all’Ansa -. Sono perché la scuola rimanga aperta, ho sempre pensato che la didattica a distanza possa essere discriminatoria ma credo anche che sia più realistica una campagna a campione perché ultimamente si registra una carenza di tamponi».

Secondo Biancareddu è necessaria «una riflessione» ed è possibile «ipotizzare una limitazione dei servizi mensa», ma «in nessun modo possiamo pensare alla chiusura, prima di altri luoghi, della scuola, che non è il luogo dove avviene la maggior parte dei contagi, oltretutto a chiunque deve essere garantito il diritto allo studio, cosa che in certi casi la dad ha eliminato a causa di spazi ridotti nelle case degli studenti e non solo. Si continui nell’operazione di portare i non vaccinati a non avere alternative al vaccino».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Lo sapevate? In Sardegna sino all’Ottocento viveva un piccolo roditore che poi si è estinto.

Il prolago sardo (Prolagus sardus) era un tipo di animale imparentato con lepri e conigli, viveva in Sardegna e in Corsica e si estinse probabilmente ai tempi degli antichi Romani, anche se si pensa che alcuni esemplari siano sopravvissuti anche fino al Settecento o all’Ottocento in alcune piccole isole, come Tavolara.

La struttura scheletrica completa di questo animale fu ricostruita nel 1967, grazie a numerosi ritrovamenti di ossa nella grotta di Corbeddu, in provincia di Nuoro: secondo gli scienziati doveva assomigliare a una via di mezzo tra un coniglio e un pica. Nel Neolitico era una delle maggiori fonti di cibo per gli abitanti di Sardegna e Corsica.

Si pensa che il prolago sardo si estinse a causa dell’introduzione sulle isole in cui viveva di nuovi predatori (come cani e gatti) e altri animali che avevano un’alimentazione simile alla sua, cioè conigli e lepri, da parte dei Romani. Può anche darsi che questi animali gli abbiano trasmesso virus a cui non si era adattato. L’immagine è una ricostruzione fatta a partire dai reperti ossei.

Era simile al pika, un altro piccolo mammifero a rischio estinzione che vive in Nord America, Asia ed Europa orientale.

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Quando diciamo che la natura si sbizzarrisce non possiamo non pensare ai fiordalisi del Supramonte, che sono apparentemente molto simili tra loro, hanno le foglie filiformi, molto simili a quella della Ferula ma a un’osservazione più attenta si notano differenze importanti soprattutto del fiore.

foto “La Flora della Sardegna”

Il fiordaliso di Baunei si chiama Centaurea filiformis ferulacea, e cresce esclusivamente nel Supramonte di Baunei, tra le rocce e sui dirupi, dal livello del mare fino ai mille metri.

Il fiordaliso di Oliena invece si chiama Centaura filiformis, filiformis, è più diffuso perché oltre che a Oliena si trova anche a Urzulei, Capo Figari e Tavolara, e si distingue da quello di Baunei perché ha un capolino più cilindrico e i fiori periferici sterili, mostrano 6 lacinie anziché 4.

A Dorgali si trova poi un fiordaliso che possiede caratteristiche delle altre due sottospecie. Ma senza andare a ricercare i più piccoli dettagli sapere che esiste un fiordaliso unico in un territorio così circoscritto fa capire quanti tesori custodisce la nostra terra.

foto “La Flora della Sardegna”

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Urzulei in lutto per la scomparsa di Francesco Secci.

Aveva 46 anni. I concittadini lo piangono tutti increduli. L’Amministrazione comunale ha pubblicato un post di cordoglio su Facebook:

«Increduli e costernati, consigliere e consiglieri comunali, amministratori e dipendenti del Comune di Urzulei si uniscono commossi al dolore di Veneranda, Domenico, Ennio, Roberta, parenti e amici tutti per la prematura scomparsa dell’amato Francesco Secci, persona buona e gentile, già consigliere comunale. Addio Francesco, possa la tua anima riposare in pace».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

«La lenta e inesorabile agonia della sanità ospedaliera, specie nei territori periferici, richiede interventi immediati. Non ci si può rassegnare ai disservizi, alle discriminazioni e ai diritti negati. I sardi che abitano in Ogliastra, nei paesi dell’interno della Barbagia o del Sulcis Iglesiente devono potersi curare come quelli che risiedono nelle città o nelle zone più popolose. Tutti, indistintamente, hanno diritto alle cure e all’assistenza ma così non potrà essere se numerosi Comuni non hanno più un medico di medicina generale o, solo per citare gli eventi più recenti, a Lanusei chiudono i reparti di Pediatria e Cardiologia per carenza di medici».

Questo il contenuto di una lettera inviata dal consigliere regionale ogliastrino Salvatore Corrias (PD) ai parlamentari sardi.

«Le tante denunce, che nell’ultimo anno sono giunte dai politici, dai sindaci, dalle associazioni di pazienti e dallo stesso personale sanitario, non sono valse se non a individuare soluzioni momentanee, senza alcuna rassicurazione sul futuro per i pazienti e le loro famiglie. Siamo consapevoli che la mancanza di personale sanitario riguarda tutto il territorio nazionale e che la questione necessita di riflessioni ad ampio spettro che devono essere affrontate anche a Roma, non solo in Sardegna. Abbiamo perciò chiesto ai parlamentari sardi di fare fronte comune, al di là delle appartenenze, per trovare soluzioni urgenti a questo problema, perché la carenza di medici non può rappresentare un’ineluttabilità. Diventa necessario, e quanto mai urgente, disegnare strategie e modalità alternative a quelle vigenti che possano rendere attraente il servizio sanitario periferico quanto quello dei grandi centri e dei presìdi più prestigiosi, e tutelare così la salute e i diritti di tutti i cittadini. Confido che, avendo come noi a cuore il benessere dei cittadini sardi, accolgano il nostro appello».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis