L’Ogliastra è uno scrigno prezioso capace di regalare emozioni uniche in ogni lembo del suo territorio.

Così come le cascate Is Càcaus, nell’agro di Ussassai, dove con la loro forza impetuosa lasciano senza fiato il visitatore per la suggestiva bellezza.

“Oltre alle acque cristalline, una particolarità di queste cascate è la grotta che si trova al centro di essa, dove si sviluppano due antri, a cui si accede con facilità”, come ci svela un nostro lettore ussassese, Giovanni Deplano.

Per arrivare a questo bellissimo luogo, spiega Deplano: “Si accede dalla strada sterrata all’ interno del cantiere Forestas di Ussassai, e poi attraverso un sentiero facilmente percorribile a piedi”. Insomma, un luogo che merita di essere visitato.

Nel frattempo, il nostro lettore – che cogliamo l’occasione di ringraziare – ha voluto condividere con noi un bellissimo video girato a Is Càucaus. Ecco le spettacolari immagini.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

Previsto per domani il funerale di Luca Virde, il 42enne ucciso a fucilate lunedì a NUoro.

Le esequie si terranno nella parrocchia di Sant’Antonio Abate a Silanus, paese di origine della vittima.

Oggi è stata eseguita l’autopsia sul corpo della vittima all’ospedale San Francesco dal medico legale di Cagliari Luca Natali. Sull’esito della perizia, che è stata consegnata al Pm di Nuoro Andrea Ghironi titolare delle indagini, c’è uno stretto riserbo.

L’esperto ha chiesto 90 giorni di tempo per gli accertamenti del caso.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Lingua blu, immagine di repertorio

Con una delibera approvata oggi, su proposta dall’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, la Giunta regionale ha dato il via libera alle direttive di attuazione degli interventi di ristoro per i quali sono stati stanziati 7 milioni e 100mila euro.

“È un primo sostegno, concreto e tempestivo – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – a favore di un settore che più di altri sta pagando il rincaro incontrollato delle materie prime e dei costi energetici. Tutto il sistema agropastorale sardo sta soffrendo i pesantissimi effetti di un’emergenza sanitaria ed economica che la Giunta sta contrastando con misure precise e mirate. Siamo e saremo sempre vicini ai nostri allevatori e a tutti i nostri agricoltori, che domani saranno in piazza per una manifestazione pacifica chiedendo certezze per costruire un futuro di sviluppo. Continueremo a fare la nostra parte fino in fondo, ma queste certezze devono arrivare grazie a un intervento straordinario dello Stato che metta nel conto anche i costi derivanti dallo strutturale svantaggio geografico dovuto all’insularità.”.

Gli aiuti stanziati dalla Giunta sono destinati alle aziende zootecniche del comparto ovino e caprino interessate dalla diffusione della blue tongue, che nel corso del 2021 hanno subito perdite di capi. Secondo dati epidemici registrati dall’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale, al 31 dicembre del 2021 in Sardegna si contavano 2812 focolai attivi, 12 sospetti e 458 estinti su tutto il territorio, con 116.205 casi accertati e 39.060 capi morti a causa della malattia. In totale sono stati interessati 3.270 allevamenti con una consistenza totale di 1.180.352 capi.

“Nelle aziende sede di focolaio – spiega l’assessore Murgia – le autorità sanitarie hanno provveduto a imporre tutte le misure sanitarie restrittive previste dalla normativa comunitaria e nazionale per prevenire il propagarsi della malattia. Tuttavia, anche se si sta dando piena attuazione a queste misure, in queste aziende le condizioni di benessere degli animali sono state fortemente pregiudicate, con la conseguente morte di numerosi capi e la forte compromissione della produttività di quelli rimasti in vita. L’aiuto è finalizzato a indennizzare gli allevatori per la perdita dei capi morti in conseguenza della malattia e per la relativa mancata produzione, e per i maggiori oneri sanitari e di alimentazione, sostenuti in ragione della diffusione della malattia e dell’applicazione delle misure restrittive”

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

Questo imponente pino, che tutti conoscono col nome di “Pino di Clelia”, oggi compie 152 anni. Si trova nel Compendio Garibaldino di Caprera e fu il generale Giuseppe Garibaldi in persona a piantarlo nel piazzale davanti alla casa il giorno in cui nacque sua figlia Clelia.

La bambina era nata dall’unione dell’Eroe dei Due Mondi con Francesca Armosino, sua terza moglie che il Generale riuscirà a sposare solo nel gennaio del 1880, dopo aver lungamente lottato per ottenere l’annullamento del precedente matrimonio con la Marchesina Giuseppina Raimondi.

Per tutta la sua vita Clelia si occupò della Casa Museo di Caprera, accogliendo le molte personalità che in questi luoghi, resero omaggio al ricordo di suo padre, e moltissimi visitatori.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Il referendum sull’Eutanasia Legale non ci sarà. La Corte Costituzionale ha bocciato il quesito.

Questa la motivazione in attesa che venga pubblicata la sentenza: «La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)”: In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni».

«Questa per noi è una brutta notizia – ha commentato Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni -. È una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate come una sorta di timbro che imprimeva figure geometriche in rilievo prevalentemente a raggiera. Il pane, considerato un bene prezioso, veniva anche donato alle divinità. Molti bronzetti rinvenuti negli scavi archeologici in diverse zone della Sardegna, infatti raffigurano uomini nell’atto di salutare in un gesto di devozione la divinità, mentre recano un piccolo pane nella mano sinistra. Queste piccole focacce sono caratterizzate da decorazioni che ricordano i motivi delle pinaderas ma incise in negativo.

Le pintaderas, simili tra loro, ma con molte varianti risalgono al termine del Bronzo Finale e alla prima Età del Ferro (X-VIII secolo a.C.) e sono state rinvenute in diversi scavi, nei villaggi e nei luoghi di culto, a dimostrazione del fatto che erano state create proprio con lo scopo di decorare il pane destinato alle cerimonie. Questa tradizione di decorare il pane con le matrici è stata mantenuta anche in epoca punica, in quella cartaginese e romana.

Anche in epoche molto più recenti, si usava “timbrare il pane”, anche se la finalità era diversa. Non si trattava infatti di decorare il pane, ma dal momento che spesso si utilizzavano forni pubblici per la cottura del pane, ogni famiglia usava contrassegnare il proprio pane con una “marca” personalizzata per distinguerlo da quello degli altri. Le marche erano fatte di legno e spesso erano finemente scolpite con complesse composizioni floreali, motivi geometrici o animali.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

I posti più belli della Sardegna: Sadali, un luogo fiabesco, paese dell’acqua e degli innamorati.

(PHOTOGALLERY) Camminare in un vecchio borgo rurale immerso nel verde, in mezzo a ruscelli, fontane, mulini e cascate. Sadali è il paese nell’acqua: nessun altro luogo in Sardegna presenta una quantità tale di sorgenti perenni. La vegetazione rigogliosa, boschi di lecci e roverelle, le vecchie case di pietra, i giardini e gli orti terrazzati e il suono costante del defluire dell’acqua rendono l’atmosfera fiabesca. Per questo e per altri motivi è uno dei luoghi più amati dagli innamorati in Sardegna.

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Tutto sembra interagire per dare unicità a questo luogo. Non sarà un caso che l’unico santuario dell’Isola dedicato a San Valentino, il santo dell’amore, sia stato intitolato proprio qui. Sadali è il paese dell’acqua e dell’amore: con la parrocchiale dedicata al Santo degli innamorati e la meravigliosa Cascata di San Valentino nel centro storico si respira un’atmosfera romantica senza eguali nell’Isola.
San Valentino, Patrono di Sadali, nel piccolo paese della Barbagia si festeggia ben tre volte: il 14 febbraio, l’8 maggio e soprattutto il 6 ottobre: data della festa principale.

 

Siamo ancora in provincia di Cagliari ma Sadali, situato a 760 metri di quota, si trova già nella Barbagia di Seulo. La mancanza d’acqua che attanaglia l’Isola non tocca questa zona: la presenza di un vasto altopiano carsico garantisce un serbatoio alimentato da sorgenti perenni e acqua piovana, che vanno ad accumularsi nelle falde sottostanti.

L’inghiottitoio di Sa Ucca Manna, la cascata di Su Stampu ‘e su Turrunu, le grotte di Is Janas (visitabili) sono solo alcuni di questi fenomeni carsici che interessano Sadali. In paese l’acqua viene convogliata nella grande fontana centrale ma in ogni via del vecchio centro storico, costituito da edifici di pietra e viali larghi (a differenza degli altri borghi barbaricini) alberati, sono presenti vasche, fontane, canalette sopraelevate e piccole e grandi cascate. L’acqua è viva, gorgoglia, passa sotto le case, in alcuni casi dentro ed è l’elemento costante nella quotidianità del paese.

 

 

Sadali (fermata del Trenino Verde, attualmente, in parte, sospeso) mantiene quasi intatto il suo aspetto di origine medievale e da qualche anno ha intrapreso un percorso di musealizzazione che ha fatto sì che il borgo venisse preservato dal punto di vista architettonico e urbanistico. A Sadali si radunano associazioni di artisti che interagiscono con la comunità locale per la promozione del paese e delle tradizioni, con rassegne musicali, pittoriche e percorsi artistici. Chi arriva qui rallenta e si rasserena. Trekking, meditazione ma anche gastronomia: Sadali, infatti, è famosa anche per i suoi prodotti biologici e in particolare per i culurgiones di pasta fresca ripieni di patate, menta fresca e pecorino.

 

Come arrivare

Da Cagliari si percorre la Statale 131 sino allo svincolo sulla 128 per Senorbì. Si prosegue per il bivio di Isili, per poi immettersi sulla 198 per Sadali. Sono circa 95 km (1 h e 40’).

Dove mangiare

Su Stori (piazza Venezia, 4, telefono: 0782 59042), ambiente semplice, cibi genuini.

Dove dormire

Monte Granatico (via Roma, 53, telefono: 0782 59328), accogliente, pulito, con vasto giardino e possibilità di mangiare.

Cosa comprare

Culurgiones, formaggi di pecora e capra, strumenti musicali (launeddas), utensili e oggetti artigianali di ferro e rame.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Ziu Francesco Palmas e zia Battistina Piga hanno vissuto la loro lunga vita sempre insieme, mano nella mano.

Anche se oggi “Ziu Frantziscu” non c’è più il ricordo del loro amore espresso in questa bellissima foto pubblicata nel giorno di San Valentino da Pierino Vargiu e Angela Mereu, i fotografi dei centenari, è un’immagine bellissima e senza tempo dell’amore.

Tanti auguri a tutti i lettori innamorati di Vistanet, di qualunque età.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

 

Un 50enne nel foggiano si è rifiutato di esibire il green pass all’ingresso del Municipio e quando è stato allontanato dalle guardie, preso dall’ira, si è messo alla guida della sua auto ed è andato a scontrarsi contro una Fiat Panda di proprietà del Comune.

Nell’impatto, come riporta Ansa, è crollata una parte di un’impalcatura montata per eseguire lavori di ristrutturazione al palazzo.

Fortunatamente non ci sono sono stati feriti, solo tanta paura tra i presenti, e il 50enne è stato identificato.

 

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

«Un senso infinito di spazio e solitudine»: questa la prima impressione descritta dal documentarista e regista sardo Fiorenzo Serra in un bellissimo documentario sull’Isola realizzato nel 1953.

Un documento prezioso accompagnato sapientemente dalle musiche del compositore cagliaritano Ennio Porrino.

Nel documentario, che racconta con analitico distacco la Sardegna del secondo dopoguerra, compaiono soprattutto le zone dell’interno, Oliena, Desulo, Busachi, Samugheo e alcuni centri del Campidano in particolare.

In questo spezzone pubblicato su Youtube il racconto si concentra soprattutto sui costumi sardi, un unicum in Italia e non solo che colpisce la meraviglia del narratore.

«I costumi della Sardegna non sono solo folklore ma un fatto di vita, il simbolo di un mondo che scompare, l’ultimo vivo barlume di una favolosa stagione» conclude Serra celebrando le tradizioni dell’Isola.

L’articolo (VIDEO) Un bellissimo documentario racconta i costumi sardi nel 1953: “Fogge strane e meravigliose” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi