Lo sapevate? Nell’estate del 1985 Falcone e Borsellino prepararono l’istruttoria del Maxiprocesso sull’Isola dell’Asinara. Erano con le famiglie e pagarono pure il conto.

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone arrivarono all’Asinara nell’estate del 1985. La Mafia stava già progettando qualcosa nei loro confronti.

Falcone, sua moglie Francesca, Borsellino, la moglie e i figli e in 48 ore vennero spediti all’Asinara: in aereo fino ad Alghero, poi a Porto Torres via terra ed infine nell’isola con la motovedetta degli agenti. Per i due magistrati di punta del pool antimafia era difficile continuare a lavorare. Una situazione drammatica. I telefoni funzionavano male e i due magistrati non avevano tutti i documenti necessari per lavorare. Restarono un mese e pagarono il conto: diecimila lire al giorno per stare alla foresteria della Casa Rossa, più i pasti. Non chiesero il rimborso.

I due magistrati lavoravano nella foresteria di Cala d’Oliva, ogni tanto riuscivano ad andare in spiaggia. A portare una ventata di umorismo e spensieratezza un altro magistrato, Giuseppe Ayala, che si presentò insieme al collega Di Lello. Il ricordo di Falcone e Borsellino non è mai stato cancellato dall’Asinara.

Per anni la foto in bianco e nero dei due magistrati sorridenti è rimasta esposta nel corpo di guardia del supercarcere di Fornelli, riaperto proprio dopo le stragi del 1992. E oggi di quella permanenza rimane anche una targa.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis