Oggi proponiamo altri tre “Dicius Ogliastinus”, modi di dire tanto brevi ma molto arguti, che nascono dall’esperienza e dalla sapienza delle comunità di un tempo. Ovviamente da sottolineare che da paese a paese potrebbero essere pronunciati o/e conosciuti in maniera differente.
De una musca unu ‘oi / Una musca unu ‘oe. Prendere o scambiare una mosca per un bue.
Si utilizza per definire una cosa detta o riportata da una persona in maniera troppo esagerata, se non addirittura travisando i fatti. Ovviamente la mosca e il bue due animali completamente differenti e distinti, questo detto non lascia spazio agli equivoci. È anche un modo ironico per far notare alla persona che afferma un fatto, senza farla risentire, di ripensare a quanto affermato.
Malu arangiu peus cumpangiu. Cattiva l’arancia e peggio il compagno.
Letteralmente è un proverbio che tende quasi a confermare che le persone della stessa indole e pensiero, oltre a frequentarsi, tendono a pensare ed agire allo stesso modo. Ma ad un’analisi più attenta ha un significato intrinseco più pregnante: la persona che apparentemente ha meno difetti, in realtà è quella peggiore. Quindi quasi l’antico “diciu” mette in guardia dal fatto che due persone per quanto affini, potrebbero essere differenti.
Meglius a timiri che a tremiri /Mellus a timiri che a tremere. Meglio avere paura di tremare.
Il proverbio consiglia che bisogna comportarsi e agire sempre ponderando le conseguenze delle proprie azioni. In quanto la paura non è sempre un difetto se non eccessiva, ma se dosata e gestita nel modo giusto per evitare inutili e dannosi rischi può essere una risorsa. Infatti è meglio evitare di pagare gli effetti dannosi di una condotta, adottando nella vita un po’ di prudenza preventiva.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda