Il 29 agosto del 1985 Laconi omaggiava come ogni anno S. Ignazio. Un incendio, divampato nelle vicinanze, costrinse però all’intervento un G-222 della 46° Brigata di Pisa, impegnata nella consueta missione annuale di prevenzione nell’Isola. Una turbolenza mal gestita, o forse un guasto meccanico rivelatosi letale: queste le supposizioni di chi tentò di comprendere le cause del terribile incidente, che in pochi minuti causò la morte di tutti e quattro gli uomini dell’equipaggio.
La complessa azione anti-incendio si era ormai conclusa positivamente, quando il velivolo – improvvisamente e inaspettatamente – iniziò a perdere quota, per poi incagliarsi fra le cime degli alberi e distruggersi nell’urto con un costone roccioso, lasciando attoniti coloro che intanto erano accorsi. Fu una morte in diretta, su cui le cronache dell’epoca si concentrarono a lungo: il maggiore Fabrizio Tarasconi, il tenente Paolo Capodacqua e i marescialli Lido Luzzi e Rosario Ferrante persero la vita nell’impatto, nelle colline a sud di Su Lau.
Oggi l’area è rimboschita e lussureggiante, quasi a testimoniare la voglia di rinascita dopo la tragedia. Da allora, il 29 agosto di ogni anno, nella località di Is Forros – laddove cadde l’aereo e oggi sede di monumento alla memoria – una corona di alloro viene deposta sull’altare, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda