Lo sapevate? Grazia Deledda visse un anno a Cagliari: una targa ricorda il suo passaggio.
Il 22 ottobre 1899 l’autrice nuorese si trasferì a Cagliari. Qui conobbe il suo futuro marito, Palmiro Madesani. Una targa ricorda il suo soggiorno, scoprite dove si trova.
In via San Lucifero, al civico numero 65, è stata affissa una lapide che ricorda il soggiorno della scrittrice Grazia Deledda a Cagliari. Fu proprio in questo palazzo che nel 1899 la giovane giunse da Nuoro, decisa a lavorare come giornalista. A pochi passi da Piazza San Cosimo e dalla Basilica di San Saturnino. Fu un anno intenso per la futura vincitrice del premio Nobel per la letteratura. Nella città del sole, che Grazia ribattezzò la città dell’amore, conobbe un uomo speciale: Palmiro Madesani, che presto sarebbe diventato suo marito per tutta la vita.
L’iscrizione recita:
In questa casa
dove abitò nel 1899
Consacrò all’arte e alla speranza
Fervide sognati ore
Di una pensosa giovinezza
GRAZIA DELEDDA
Nell’anno 1955
Auspice l’Associazione Amici del Libro
A ricordo del vecchio edificio
che ospitò Grazia Deledda
Ci furono un talento e una tenacia indubbi, alla base dello straordinario successo della scrittrice nuorese Grazia Deledda, prima donna italiana a vincere un meritatissimo Premio Nobel per la letteratura. Ma ci fu anche, e questo è altrettanto indubbio, il sostegno di un uomo, il suo Palmiro Madesani. Un incontro che avvenne nel capoluogo, durante un soggiorno che si rivelerà in realtà non lungo, in quella Cagliari raccontata nel romanzo autobiografico Cosima, dove Grazia si trasferì il 22 ottobre del 1899.
“Cagliari è la città dell’amore, non v’è fanciulla che dal suo balcone non parli con l’innamorato”. Fu questa una delle tante riflessioni che la scrittrice dedicò alla città di Cagliari, nella quale lavorò come giornalista dal 1899 al 1900, quando – come racconta Alziator – “la Deledda, invitata da donna Maria Manca, compii il grande viaggio e calò dalla sua Nuoro verso le verdi marine cagliaritane”. Un anno lavorativamente e intellettualmente intenso, trascorso nella Cagliari della Bella Epoque, crocevia di tanti scrittori che poi ne raccontarono la vivacità e la bellezza.
Fu nella stanza più bella di un “grazioso palazzo tutto balconi, di fronte a un giardino e a una chiesa” che la Deledda andò ad abitare, quella casa Cappai – o Saggiante – della quale oggi non resta nulla, a causa dei violenti bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nonché della scelta, negli anni Cinquanta, di demolire quanto ne restava, mestamente annunciata da Alziator in un articolo apparso sull’Unione Sarda il 4 aprile 1957: “Tra qualche mese, la casa cagliaritana di Grazia Deledda scomparirà sotto i colpi del piccone e, fra un paio d’anni, al massimo, un altro palazzo, a sette od otto piani, si allineerà tra la via Sonnino e la via San Lucifero, e sarà già molto se la bella lapide, in calda pietra di Trani, che ricorda la scrittrice sarà murata ancora sulle nuove mura”.
Alla città la Deledda dedicò Cagliari, articolo comparso sulla rivista “Natura e Arte” nel 1900, dove il capoluogo sardo veniva salutato come nientemeno che “la città dell’amore“.
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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi