Tzia Damiana Sette – all’anagrafe Maria Monserrata Damiana Sette – di Villagrande, nella prima metà degli anni ’80 del secolo scorso, salì agli onori della cronaca nazionale per essere la donna più longeva d’Italia.

Dai dati in possesso all’epoca, risultava che la nonnina nazionale fosse nata 8 agosto del 1874 e per anni il suo compleanno oltre ad essere festeggiato dal paese ogliastrino era divenuta un’importante notizia per i mass media.

La vita di tzia Damiana fu contraddistinta dal duro lavoro. Poco più che bambina si mise al servizio di una famiglia benestante dove prestò la sua opera – remunerata – per tanti anni.

Nei primi del ‘900 divenne una ragazza madre e iniziò a lavorare con i fratelli, e svolgendo varie professioni: dai servizi domestici, all’attività di tessitura a quella della produzione del pane del fratello Salvatore.

In seguito a metà del ‘900 andò a vivere a casa della figlia Angela, che aveva cresciuto da sola con grande dignità e tanto amore.

Tzia Damiana era una donna dalla salute di ferro, oltre a superare la cosiddetta “influenza spagnola” fino agli ultimi anni della sua vita non le mancava di certo l’energia. Infatti nel 1982, durante i festeggiamenti dei suoi presunti 108 anni di età, salì sopra il palco allestito per l’occasione, esibendosi nella danza del locale ballo sardo – come riportano i giornali dell’epoca -.

Due anni più tardi, l’allora decana d’Italia fu celebrata per il raggiungimento delle 110 primavere – come si pensava all’epoca – con imponenti festeggiamenti, con migliaia di persone presenti provenienti da tutta l’Isola e la partecipazione di importanti autorità, tra cui il presidente della Regione Sardegna, Angelo Rojch. Inoltre le furono inviati gli auguri scritti da parte del presidente della Repubblica, Sandro Pertini, del Senato, Francesco Cossiga, e da Papa Giovanni Paolo II.

L’anno successivo, il 25 febbraio del 1985, l’ultracentenaria ogliastrina morì serenamente nel suo letto durante il sonno. Venne data risalto alla notizia della sua scomparsa su tutti i mass media regionali e nazionali e ai suoi funerali partecipò una folla di persone.

Poco importa – se non ai fini scientifici e di statistica – che i ricercatori in seguito abbiano accertato che tzia Damiana sia morta a quasi 108 anni e non come erroneamente creduto a quasi 111.

Infatti risultò indagando sull’atto di nascita, che la bambina nata l’8 agosto 1874 non era la donna villagrandese deceduta 110 anni dopo, ma bensì una sua sorella maggiore, che morì il 10 giugno 1876.

L’errore fu dovuto alla quasi omonimia dei nomi delle due sorelle – Maria Angelica Damiana e Maria Monserrata Damiana – oltre al fatto che entrambe nacquero a pochi anni di distanza.

Forse era questo il vero segreto della longevità di tzia Damiana, visse così a lungo anche per la sorella morta in così tenera età, in un’epoca dove la morte infantile aveva una percentuale altissima.

Restano le immagini e il ricordo dell’ultracentenaria ogliastrina, che vestiva sempre l’abito tradizionale villagrandese.

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda