Il 31 ottobre 1988 viene liberato nelle campagne di Badde Salighes l’imprenditore romano Giulio De Angelis, rapito dall’Anonima sequestri 142 giorni prima.
Una detenzione lunga, sofferta, seguita con trepidazione dalla stampa e dal pubblico, che costò a De Angelis anche il taglio di un orecchio, mozzato ed esibito a riprova dell’avvenuto rapimento.
Il costruttore era stato rapito il 12 giugno dalla sua villa a Porto Cervo, e condotto da un commando composto da quattro uomini – secondo dinamiche tipiche delle operazioni condotte dall’Anonima sarda – in una caverna sita probabilmente a poca distanza dal luogo del rilascio. Per la chiusura dell’accordo – mediato da un avvocato e, si disse, da un noto esponente del banditismo sardo – ci si accordò su un riscatto record: i rapitori ottennero tre miliardi e 200 milioni di lire, che vennero pagati in contante.
Nella stessa estate del rapimento, a poca distanza dalla villa del costruttore romano – nella vicina Porto Rotondo – era già stato tentato il rapimento della contessa Marta Marzotto. Il nome dei De Angelis era già finito negli articoli di cronaca pochi anni prima, quando il figlio dell’imprenditore – Elio De Angelis, pilota della Formula Uno – era rimasto ucciso in un incidente mentre si trovava a bordo della sua monoposto, durante una sessione di prove sul circuito Paul Ricard, in Francia.
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Fonte: Ogliastra News La Redazione