Non si può certo dire che negli anni ’80 non ci fosse estro nell’agghindarsi. Dai capelli agli accessori, tutto era colorato, fantasioso.

Di certo merita un capitolo a parte il settore calzaturiero: che si trattasse di scarpa per il tempo libero o scarpina da cerimonia, i bambini e le bambine di allora non potevano considerarsi davvero alla moda senza questo genere di scarpa ai piedi.

Ma più che la scarpa in sé, che nella maggior parte dei casi torna ciclicamente di moda, sono le sensazioni  ad essa legate a risvegliare teneri ricordi.

Le topoline: indossate rigorosamente con calzino bianco con pizzo intorno alla caviglia, queste scarpine nere, blu o bianche con due simpatici fori alle estremità non potevano mancare nelle scarpiere dei bambini da 0 a 12 anni. Scarpe onnipresenti, comodità disarmante. Tristemente scomparse dalle scarpiere dei non amanti del vintage.

Gli “scheletrini”: rosa, gialli, azzurri. Uguali per tutti, maschi e femmine, queste coloratissime calzature erano un must durante l’estate dei bimbi di allora e da qualche anno sono tornate nelle nostre scarpiere grazie alla loro innegabile praticità. Così versatili da essere utilizzati non solo per il mare, ma anche per le passeggiate pomeridiane e serali, gli scheletrini offrivano molteplici possibilità: tra queste quella di camminare sugli scogli, nell’acqua, nella sabbia. Risultato? Tutti a casa con fastidiose bolle d’aria e acqua tra pelle e plastica e orde di funghetti pronti ad attaccare oppure sosta in giardino per costruire castelli di sabbia con la sabbia accumulata tra le strisce di plastica.

Le Kickers: blu o nere con cuciture bianche in rilievo, comodità disarmante. Adatte a maschietti e femminucce, talvolta impiegabili con calzino con pizzo che dava sempre quel tocco di eleganza in più. Utilizzabile a scuola, al catechismo o al compleanno del migliore amico, lo scarponcino diventava un elegantissimo capo da utilizzare anche in occasioni più eleganti se unito alla calza giusta. Avvistate su alcuni siti per gli acquisti online e in alcuni negozi.

 Gli zoccoli: in legno chiaro con fascia beige. Altro che memory foam. Per un corretto utilizzo: schiena dritta, passo lento, niente salti, niente balli, niente corse, niente calcio, ma soprattutto niente espressioni azzardate come “Se non la smetti ti lancio la scarpa”, frase che equivaleva a una vera e propria minaccia. Massima attenzione dunque, per non correre il rischio di provocarsi lividi alle caviglie o calpestare il piede a qualcuno. Impossibile la gita notturna in cucina alla ricerca di dolciumi nascosti: lo zoccoletto, in particolare quando si consumava lo strato di gomma beige, fungeva da allarme anti saccheggio.

 

 

 

L’articolo Come eravamo: dagli scheletrini agli zoccoli. Un salto (più o meno confortevole) nella moda anni 80-90 proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda