Un “pregantu” per far passare tutti i dolori: una formula, tra il sardo e il latino, che veniva recitata per alleviare in passato piccole e grandi sofferenze. 

Ne parla Simonetta Delussu, la scrittrice tertenese, nel suo libro “Stregoneria in Sardegna. Processione dei morti e riti funebri”.

I pregantusu ( o berbos) indicano per i sardi una cosa precisa: ripetizioni di parole capaci di curare malattie, far guarire disordini psicofisici, togliere il malocchio, far trovare un tesoro, proteggere dalle armi, far piovere.

Tra i vari, uno per alleviare i dolori.

 

Ecco il pregantu:

Prima è sa manu mia, tre sa de Maria

cinqu e cinqu apostolusu, tottus furinti compostusu.

Faccia a Cristu, cinqu evengelistusu,

cinqu patriarca, tindi tiranti s’arcasa

is arcasa e su rei e sin di torrinti in beni re dei giudicei.

Miseremei dei

misericordiam secum magna tua,

cinque per cinque volte un gloria.

Mi cospargerai signore con l’isopo, e io sarò mondata

tre segni di croce, re dei giudei, miserere mei dei.

 

Come si vede, il pregantu è tutto cristiano, e nella seconda strofa sparisce anche la lingua sarda per lasciare posto al latino. 

L’articolo Lo sapevate? In Ogliastra esisteva una formula da recitare per far passare tutti i dolori proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda