In un turbinio di danze tradizionali, sonorità mediterranee e pregevoli sperimentazioni si è conclusa la decima edizione de “Sos arrastos” de Grassia il festival di coralità musica, letteratura e arti popolari organizzata dall’associazione di Galtellì “Voches ‘e ammentos”.
Non ci poteva essere migliore epilogo per una manifestazione sviluppatasi all’insegna della fratellanza tra i popoli e che, nei quattro giorni appena trascorsi, è riuscita a tessere i fili tra quasi 200 artisti, interpreti di innumerevoli realtà isolane, della penisola ed europee. Nell’ultima giornata, dopo gli appuntamenti di Galtellì, Loculi e Onifai che hanno visto l’esibizione di gruppi, cori e ensemble in grado di far riecheggiare i canti di ispirazione popolare, i virtuosismi della musica colta e le danze tradizionali, una scaletta particolarmente nutrita ha animato l’anfiteatro comunale di Galtellì .
Di particolare rilievo è stata la premiazione della professoressa Neria De Giovanni che all’opera deleddiana
ha dedicato buona parte della sua carriera. È alla ricercatrice, punto di riferimento nel panorama culturale italiano, che l’associazione guidata da Giovanni Vacca ha tributato il prestigioso riconoscimento Mastru d’ammentos 2024, sezione Arti musicali e letterarie a sottolineare e lo ha fatto non solo in virtù della decennale collaborazione ma anche per il suo importante contributo di divulgazione dell’opera della scrittrice.
Un premio, che dal 2019, celebra chi si è distinto nella promozione della lingua, della cultura e delle arti popolari sarde. “Vogliamo simboleggiare, anche attraverso questo premio, l’amore della scrittrice premio Nobel per l’artigianato, la musica e le tradizioni della sua terra, elementi centrali nelle sue opere” ha dichiarato a questo riguardo la direttrice artistica del festival, Franca Floris.
“È tempo di bilanci e come associazione possiamo dirci molto soddisfatti non solo per la caratura degli ospiti, che presentati da Martino Corimbi e Pinuccia Sechi si sono avvicendati nel corso delle quattro serate, ma anche per il clima di scambio, condivisione e fratellanza che ha animato tutte le serate della manifestazione e per la collaborazione dell’intero territorio” è stato il commento del presidente del sodalizio che, grazie al contributo della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e delleù amministrazioni comunali dei tre borghi della Baronia,
anche quest’anno ha portato avanti il percorso di promozione e valorizzazione della straordinaria eredità
culturale di Grazia Deledda la quale, proprio a Galtellì ha ambientato il suo romanzo più celebre “Canne al vento”.
“Questo premio mi è particolarmente caro – ha dichiarato Neria De Giovanni – , perché arriva da un’associazione
impegnata da decenni a far conoscere l’unica dona italiana vincitrice del premio Nobel attraverso la valorizzazione dei canti e delle danze tradizionali”.
“Un percorso che Voche ‘e ammentos ha intrapreso non chiudendosi nei confini ristretti del proprio territorio ma aprendosi al mondo” ha aggiunto la professoressa. L’impegno e il ruolo degli organizzatori è emerso con
forza attraverso le parole di Maria Delogu, segretaria particolare dell’assessora regionale alla cultura Ilaria
Portas, che, con il sindaco di Galtellì, Franco Solinas, e il consigliere d’amministrazione della Fondazione di Sardegna, Pasquale Mereu, ha presenziato alla consegna del premio.
“Questo festival rappresenta un esempio concreto di ciò che significa fare cultura – ha osservato Delogu – e, da rappresentante di un assessorato che si occupa anche di politiche giovanili, vedere tanti giovani con profonde radici identitarie animare con canti e balli tradizionali questi spazi ci da speranza nel futuro”.
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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi