21 anni, nata a Cagliari ma cresciuta a Vallermosa e innamorata pazza della musica sin da bambina: Serena Collu – in arte Sere –, oggi a Milano per studiare composizione pop alla civica Abbado, ha già all’attivo diversi singoli.
«Non posso dire che la passione per la musica nasca come per caso, da quando sono nata il mio sogno è sempre stato cantare. Non ero già una che prendeva e ti sparava pezzi super cool,» scherza «ma avevo un mio modo di vedere le canzoni, la musica, prendevo e cantavo e facevo il mio show durante una qualsiasi cena coi parenti o amici dei miei. È una cosa che mi sono portata dietro nelle cover e, dato che scrivevo già da piccola delle storie, per esigenza ho iniziato a scrivere i testi sulla musica. Ho unito ciò che mi piaceva di più e questo mi ha dato modo di sviluppare un mio modo di esprimermi, credo sia molto personale e diretto. Ai 15 e mezzo avevo scritto il mio primo pezzo e da lì un bel percorso in cui mi sono io stessa conosciuta e ho capito ciò per cui valeva la pena dedicarsi.»
Ma a Serena non bastano le mura di casa e, nonostante un grande amore per la Sardegna, pensa presto di partire. «Nel 2020, ho fatto in tempo a compiere 18 anni e poi siamo stati blindati tutti. Una cosa buona? Col Covid-19 ho potuto studiare per accedere in Conservatorio a Milano: questa città era la mia prima tappa, ma ora è un po’ la mia casa, dove sto bene. Sto bene anche a casa, dalla mia famiglia, ma qui ho una mia dimensione, un casino in equilibrio.»
Nella Civida Abbado, dove studia composizione pop, si trova bene: il corso, all’avanguardia, le permette di sviluppare conoscenze e affinare il suo talento. «Poi, chiaro, la musica va oltre, deve arrivare, ma capisco sempre di più quanto fare le cose fatte bene, con il giusto criterio e la giusta testa, porti a risultati eccellenti. Poi dopo il triennio inizierò un biennio, vediamo dove!»
Nel 2022 Sere ha il suo primo, grande traguardo: «Ho pubblicato il mio primo inedito ufficiale con videoclip, “Chiodi Fissi”, che ha preceduto l’EP “Sere” contenente cinque brani fra cui i miei preferiti “Baccano” e “Psicopatica”. Beh, si capisce che sono un po’ matta, un po’ cerco di raccontare la mia realtà, a mio modo.»
Il filo conduttore? «Posso dire che è una sorta di crescita personale, in cui a darsi il cambio e a stringersi la mano sono i miei drammi» ride. «“Baccano” ad esempio è nata una notte fuori Milano alle 3 A.M. un po’ come mia sfida personale: stavo cercando di dimostrare a me stessa che potevo farcela da sola, ma il contesto era assurdo, non ero sola quella notte ero con degli amici e volevamo fare musica! Io mi sono messa a scrivere e per un bel po’ fissavo il vuoto, il mio obiettivo era mettere su carta i malesseri.»
Da lì, capisce esattamente e senza tentennamenti cosa vuole fare: scrivere, scrivere sempre.
«Si arriva così a “Swag Pop Corn”, uscito un paio di settimane a novembre, su tutti i digital store e videoclip su Youtube, in collaborazione Stay Record, edizione Orangle Records e distribuzione Ingrooves. Swag è l’emblema di una me in cresciuta, maturata, ma che ha capito che tutto è momentaneo, sia in senso positivo che negativo, tanto caos misto a tanta verità. Per questo motivo è importante saper cogliere i dettagli, un sorriso, gli occhi che parlano, i gesti, gli atteggiamenti, le piccole cose… tutto fa la differenza. “Swag Pop Corn” è tutto ciò che non voglio svanisca nel nulla, ci tengo tanto ai rapporti con le persone, ma allo stesso tempo ci sono tante delusioni da affrontare. Meglio essere sempre schietti, sinceri.»
E a breve – come chiarisce – c’è molto altro in uscita.
«Nelle mie canzoni non mancano mai la sincerità, la verità: puoi leggere tra le righe, puoi vivere le immagini che porto come vuoi. Non manca una dose di ironia, puoi capire molto bene se ti soffermi un attimo. E poi ovviamente non manca la positività, a un gesto schifoso ne corrisponde un altro che fa bene al cuore!»
Non crede che tornerà nell’Isola, Cagliari è nel suo cuore, sente che le ha dato tanto, ma non è il posto giusto per lei ora. «Avevo bisogno di crescere, di responsabilizzarmi, di fare nuove esperienze, sviluppare un certo modo di pensare e volevo dedicarmi 100% alla musica. Ovviamente in Sardegna ho la mia famiglia e delle amiche che ringrazio di avere sempre con me! In Sardegna torno ma mai a lungo, sono fiera di quel che mi ha dato e come mi ha fatto vivere fino alla maggiore età. È il mio posto per recuperare le energie e staccare dal caos mentale e quotidiano.»
E nel futuro?
«Beh, bolle nuova musica e dei progetti, che voglio vedere realizzati. Ce la sto mettendo tutta: quando mi metto in gioco voglio vincere, qualcuno può prenderlo come difetto, ma voglio farcela a tutti i costi… ma essere solidi a partire da sé stessi richiede tanto volontà d’animo e tanta tenacia. Vediamo cosa succede, mi piacciono i dati di fatto, bisogna costruirsi bene il proprio futuro, c’è da pensarle tutte!»
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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi