I mari della Sardegna sono stati navigati e solcati per millenni da imbarcazioni di ogni tipo. Dalle prime zattere rudimentali fino alle moderne navi da crociere: un viavai marinaro che ha trasportato genti e merci.
Particolarmente intensi sono stati i traffici marittimi all’epoca dell’Antica Roma quando l’Isola al centro del Mediterraneo era sfruttata come luogo di approvvigionamento delle materie prime e come centro di scambio.
Non furono poche – purtroppo – le storie di naufragi e affondamenti. Tra i più celebri ce n’è fu uno registrato nel mar di Sardegna, tra la costa di Cabras e l’isola di Malu Entu (Mal di Ventre). Si tratta di una nave romana che trasportava una merce allora molto preziosa, il piombo.
La nave era stracolma di lingotti di questa materia prima, mille in totale, posizionati nella parte del relitto ritrovato, 10 metri della parte centrale della chiglia. Affondò in queste acque all’incirca tra l’89 e il 50 a.C..
Il ritrovamento, registrato nel 1989, fu di straordinaria importanza perché è l’unico di età antica che riguarda l’affondamento di una nave che trasportava piombo.
I resti sono ancora oggi visitati da molti sub e si trovano ad una profondità di circa 30 metri, a 6 miglia dalla costa e poco più di un miglio a sud-est dell’isola.
I lingotti e altri manufatti di pregio rinvenuti nella nave sono ospitati nel museo di Cabras.
“La maggior parte dei lingotti – si legge sul sito del Museo Civico di Cabras – è prodotta da Caio e Marco della famiglia dei Pontilieni, sia nella forma prettamente giuridica della società, che nella semplice associazione dei due nomi. In qualche caso ai bolli dei Pontilieni è aggiunto una o più volte, in maniera irregolare, sul dorso, un altro marchio impresso a freddo con punzone rettangolare: PILIP; questo nome, che può integrarsi in P(h)ilip(pus), si riferisce ad un servus dei Pontilieni, ricordato come tale da un’iscrizione su marmo di Cartagena, come membro di un collegium della città spagnola, insieme a liberi e a liberti. Oltre ai lingotti con marchio dei Pontilieni, il relitto ha restituito numerosi esemplari riferibili ad altri produttori: Quinto Appio, Lucio Carulio Hispalo, Caio Utio, Cneo Atellio, Planio Russino, Lucio Pilon e Marco o Lucio Apinario”.
[Le foto sono del Museo Civico di Cabras].
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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi