Nel suo libro “Storia e storie di Tortolì”, Virgilio Nonnis nel 1988 descriveva la cittadina e i suoi abitanti con il suo inconfondibile acume.

Nonnis, lo ricordiamo, fu sindaco di Tortolì dal 1975 al 1979 e autore di numerosi saggi storici sulla cittadina. Senza dubbio è stato un personaggio di grande rilievo all’interno della comunità ogliastrina e profondo conoscitore del territorio.

Le sue parole, a distanza di più di trenta anni, hanno ancora un significativo fondo di verità. Leggiamo cosa scrisse nel suo libro pubblicato da Edizioni Della Torre, a proposito del “tortoliese tipo”:

«Rispettoso verso gli altri, fondamentalmente onesto, il tortoliese è l’esempio tipico dell’uomo che vuole vivere e lasciar vivere. Quasi sempre in buona fede, mai infastidito dalla fortuna degli altri, semmai indifferente. Non conosce la rissa e non ricorre mai a coltello. Rifugge da ogni forma di violenza, avendo connaturato il senso della legalità, che pone sempre al di sopra delle intemperanze proprie e altrui. Ha terrore di tutto di tutto ciò che significa restrizione della propria libertà, preferendo trovarsi nella veste di derubato piuttosto che in quella di ladro.

Facile alla battuta, non si lascia vincere facilmente dallo sconforto. Sensibile alle attestazioni di stima da parte degli altri, ricambia con pari e spesso maggiore attenzione e premura. Vive credendo nel presente. Poco frequentatore della chiesa, lascia alla donna il compito di pregare per sé e per gli altri. Partecipa però, con giovanile entusiasmo, alle feste tradizionali,nelle quali porta il segno della sua cordialità e sincerità.

Predilige l’iniziativa privata a quella associata, che considera non come somma di più volontà ma come espediente per rendere tutto più nebuloso. In politica si fa trascinare dalla passione del momento, disposto a valutare con maggiore simpatia più la forma della sostanza delle cose. Gli sfuggono, perciò, spesso, le prospettive dei grossi problemi perchè portato a farsi distrarre da quelli contingenti e minuti. Alla politica in un dibattito pubblico, preferisce il pettegolezzo.

Ha innato il dono della vena poetica, forse più pronunciato nella donna. In circostanze festose o di lutto, i versi gli sgorgano dalla bocca con spontaneità.

Se scoprisse che la forza di una comunità dipende dalla compattezza e dalla convergenza delle idee, intese come frutto di una partecipazione attiva e costruttiva, Tortolì con l’intera zona avrebbe una crescita più organica, meno disarticolata e più ricca di prospettive».

 

L’articolo “Il tortoliese onesto, pacifico ma incapace di fare squadra”. Le parole di Virgilio Nonnis nel 1988 sul “cittadino-tipo” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi