«Portare avanti l’azienda per me vuol dire tenere fede alle tradizioni, ricordare mia nonna che è diventata gobba a furia di portare le olive a piedi al frantoio e dire al mondo che le donne sono come gli uomini: stare a capo di un’azienda non mi spaventa.»

Si chiama Giulia Mura, ha quarant’anni e i premi che ha ricevuto per l’azienda familiare che conduce non si possono contare sulle dita di due mani, tra cui un Oscar Green come azienda innovativa.

Sì, perché la Mura ha negli anni condotto una rivoluzione: l’azienda Pelau – che produce olio, vino e prodotti per l’agricosmesi – è totalmente ecosostenibile, si sta convertendo in bio e i macchinari a basso impatto ambientale si sposano alla perfezione con la convinzione profonda che tutto debba essere fatto per il bene dell’ambiente e per la salute dei consumatori.

Cinquanta gli ettari di vigneti dove si coltiva perlopiù (90%) uva da Cannonau, ma anche da altri vini internazionali, e una trentina di ettari di ulivi secolari nel Pardu che danno vita a un olio sano, entrato per questo nel progetto Aristoil dell’Università di Atene. «Recuperiamo gli scarti e produciamo biomasse e biogas, in un’economia circolare)» racconta ancora Mura, molto sensibile al tema inquinamento e salvaguardia del territorio.

Insomma, un curriculum di tutto rispetto per la Mura che nei giorni scorsi era nelle Azzorre – insieme ad altre aziende – a portare l’Ogliastra lontano per il progetto di cooperazione transnazionale “Accorciamo le distanze: filiera corta tra terra e mare”. Tornata in terra ogliastrina nel 2007 dopo una laurea in Giurisprudenza, ha subito preso parte nell’azienda fondata dal padre e dalla madre, l’uno medico plurispecializzato, l’altra insegnante con la passione per la viticoltura. Da lì, un’ascesa: 15mila le bottiglie di vino prodotte con questa vendemmia e l’olio in giro per il mondo come garanzia di qualità. Ma Mura sogna vette ancor più alte.

«Punto molto sulla qualità,» continua la quarantenne «credo nell’unione tra territorio e prodotti e nella promozione di entrambi. Bisogna far sì che vigneti e uliveti diventino da semplice casa di produzione a luoghi d’interesse, esperienziali. Fare oleoturismo ed enoturismo è importante, noi lo facciamo.»

Una passione, per Mura, più che un impiego: «Ho creato il movimento “Turismo dell’olio – Sardegna”, perché penso che il futuro sia questo: unire la bellezza del terreno alla bontà dei suoi prodotti. Sono molto appassionata, credo nel mio lavoro e nell’agricoltura giovanile, che deve necessariamente legare innovazione e tradizione.»

Ma non solo: come abbiamo detto, il ruolo di donna al potere non la intimorisce. Anzi, la sua mission quotidiana è proprio riuscire ad affossare il maschilismo e l’idea, ahimè ancora radicata, che la donna debba essere relegata a ruoli di second’ordine e lo fa proprio a suon di determinazione.

«Sto organizzando un’associazione di donne isolane che si distinguono» conclude, con una luce negli occhi. Se è vero che servono tenacia, coraggio e una buona dose d’intraprendenza per brillare, Mura taglierà un traguardo dopo l’altro.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi