Come si diventa Cavaliere del lavoro della Repubblica Italiana? Non smettendo mai di sognare. Si può riassumere proprio con queste due parole la vita del Cavalier Salvatore Pilloni, patron della catena “Saponi e Profumi” e fondatore della Cantina Su’entu: lavoro e sogni.
“Vengo da una famiglia umile e povera – ci racconta senza fronzoli, mentre ci accoglie nella bellissima cantina inaugurata nel 2016 che domina dall’alto i colli tra Sanluri e Lunamatrona -. A 17 anni, dopo aver lavorato con mio padre nella coltivazione e nella vendita di legumi, sono dovuto partire in Continente. Sono andato a lavorare come apprendista in una fonderia di Grugliasco, in Piemonte. Il mio sogno nel cassetto era quello di vedere come si produceva una macchina”.
Origini umili e un percorso altrettanto umile (inteso nel senso più nobile del termine) che lo hanno portato a essere oggi un punto di riferimento nel panorama imprenditoriale sardo, non solo per i risultati economici raggiunti, ma anche per la parabola retta e lineare che lo ha condotto fino alla meta. “Per diventare Cavalieri del lavoro non bisogna avere nemmeno un protesto” ci dice con orgoglio, ma senza un briciolo di presunzione.
I suoi 53 anni (su 70 molto ben portati) di duro lavoro sono proseguiti – non a caso – in Fiat, dove Pilloni ha potuto vedere con i propri occhi come funzionava una catena di montaggio. E’ stato l’ingresso in Comochi, una volta rientrato in Sardegna, a fargli capire che sarebbe potuto diventare un imprenditore. “Signor Melis (il titolare, ndr) mi disse che avevo la stoffa giusta – ci svela -. Mi propose di acquistare della merce e rivenderla per conto mio. Riempii i 150 metri quadri del magazzino di famiglia con panni, stracci e spugnette e iniziai a rivendere tutto in giro per l’Isola. La prima fattura di acquisto era di 59 milioni, ma non mi spaventai, forse perché c’è sempre stata in me un po’ di sana follia”.
Da un piccolo magazzino pieno di articoli per la casa a uno di 3500 metri quadri che distribuiva gli stessi prodotti in tutta l’Isola. E’ con la creazione della Vispa Srl, prima vera impresa fondata dal Cavaliere, che si realizza il sogno di diventare un imprenditore. Sogno – la ripetizione della parola è d’obbligo – che prosegue alla fine degli anni ‘80 con Linea Bellezza fondata insieme ai fratello e con Saponi & Profumi dal 2008 fino a oggi, quando la catena di drugstore made in Sardinia conta 65 punti vendita e circa 400 dipendenti.
Arriviamo infine ai giorni nostri, quando il “cerchio dei sogni” di Salvatore Pilloni lo riporta alle origini con la passione per il vino, ingrediente presente nel Dna di famiglia fin da quando il padre Ernesto produceva piccole quantità di Monica e Nuragus.
“Nel 2009 ho raccontato questo il sogno di aprire una cantina a mia moglie e ai miei figli – racconta Pilloni -. In questo caso dobbiamo parlare di passione perché il vino non è un semplice business. Così abbiamo iniziato a sognare insieme ai miei figli, Valeria, Roberta e Nicola che oggi dirigono la cantina. Io che ruolo ho? Mi mandano a fare commissioni” ci dice scherzando il Cavaliere.
Oggi Su’entu dispone di 36 ettari vitati tra Bovale, Vermentino, Nasco, Moscato, Cannonau, Monica e altre tipologie d’uva, con un’estensione complessiva di 80 ettari. La cantina, progettata da due giovani e talentuosi architetti e inaugurata nel 2016, è una struttura che fa dell’incontro tra il moderno e il tradizionale la sua impronta. I luoghi di produzione e quelli dell’accoglienza dialogano tra loro. Di particolare pregio è la terrazza esterna, una “finestra” sempre aperta in cui ammirare le vigne illuminate dal sole.
Dialogando con Salvatore Pilloni si percepiscono due passioni: quella per il lavoro e quella per la Sardegna. Sardegna che per il Cavaliere è “un’isola perfetta in potenziale”. “Potremmo far stare bene tutte le persone residenti e anche quelle che vengono da fuori, semplicemente con dei servizi. – ci dice esprimendo il suo pensiero -. La Sardegna dovrebbe essere un’opportunità per i giovani. Ma la politica li deve mettere nelle giuste condizioni. Se oggi la Sardegna non è una delle regioni più ricche d’Italia la colpa di una cattiva gestione politica e colpa nostra che spesso votiamo persone senza competenze. La politica dovrebbe fare programmazione: andare sul campo e chiedere ai giovani e alle imprese ‘Di cosa avete bisogno?’. Poi investire sul turismo, sull’agricoltura e sul biologico, dando i soldi per fare impresa a chi ha un’idea senza chiedere nulla in cambio”.
Ma a 70 anni un imprenditore non deve mica smettere di sognare (questa la “ricetta del successo” secondo il Cavalier Pilloni). E allora ecco il nuovo sogno da portare avanti nei prossimi anni: “Sento l’esigenza di tornare alle mie origini, a quando vendevo prodotti agricoli con mio padre. Vorrei cercare una decina di agricoltori e affidare loro la coltivazione di legumi e cereali dando vita a una filiera completa. Sogno di inscatolare i nostri fantastici prodotti e venderli fuori dall’Isola. Questo è il mio prossimo sogno. Se Bonduelle ha creato un’azienda solida e fruttuosa perché non potremmo noi in Sardegna, per di più con coltivazioni biologiche?”.
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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis