L’Ogliastra è un lembo di terra dalla storia e dalle vicende umane che si perdono nella notte dei tempi che meritano di essere scoperte.
A tal proposito nell’Area Archeologica di Scerì, nel territorio di Ilbono, è stata rinvenuta una statuetta di dea madre di oltre 6mila anni fa.
In questo luogo dall’atmosfera suggestiva e dal fascino misterioso, oltre al bellissimo nuraghe è presente una necropoli di domus de janas.
E proprio in una campagna di scavi in quest’ultimo sito, risalente al 1994, ai piedi della domus cosiddetta numero 1, tra i reperti fittili e gli oggetti a corredo della deposizione datata al Neolitico Medio, è stato trovato l’antico idoletto miniaturistico in osso che evoca la divinità femminile.
Del manufatto è stata rinvenuto solo la testa, ma in esso è importante la caratteristica lavorazione stilistica tipica degli idoletti del periodo di “Bonu Ighinu” – Neolitico medio, V-IV millennio a.C.- , in particolare il caratteristico copricapo a tamburello. Il reperto archeologico attualmente è custodito nel Museo Archeologico di Nuoro.
Questo tipo di statuette, definite in letteratura “dee madri”, sono abbondantemente diffuse nei contesti neolitici dell’area mediterranea e discendono concettualmente dalle “veneri” paleolitiche dell’Europa continentale.
Si pensa che la dea madre rinvenuta a Scerì, di cui non è stata ritrovata la parte del corpo, fosse simile alle tre statuine realizzate in osso di cervo, scoperte nella grotta di Monte Meana a Santadi: braccia disposte a squadra, grossi fianchi e glutei sporgenti, busto piatto e altezze comprese tra i 7,2 e i 9 cm.
Gli studiosi di arte preistorica, hanno evidenziato come lo stile di queste statuine si sia evoluto nel tempo, passando dalle figure corpulente del Neolitico antico, a quelle stilizzate del Neolitico Recente – IV millennio a.C. -.
Ecco l’immagine intera della dea madre di Scerì.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda