Una leggenda di Sardegna, riportata da Mariano Cocco nel suo manualetto storiografico, racconta che Giove, il padre degli dei, fosse goloso dell’originalità della cucina nostrana.

Sembra infatti che, in occasione dei banchetti, inviasse il dio Nettuno negli stagni di Cabras e Santa Gilla per fare incetta di pesci, crostacei e molluschi.
Poi, a Diana, dea della caccia, il compito di catturare maialetti e agnelli nelle campagne sarde.
Per quanto riguarda i vini, invece, la scelta veniva affidata ovviamente al figlio Bacco, dio dell’ebbrezza e della sbornia.
Le tre divinità, inoltre, portavano con sé i più abili pescatori e pastori sardi, capaci di cucinare nel miglior modo possibile le leccornie sarde, grazie alla brace preparata dal dio Vulcano.
Ecco così che la coltre di nubi che avvolge la vetta dell’Olimpo, sede del pantheon greco-latino, altro non era che il fumo degli arrosti.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis