La medicina popolare fatta del sapiente utilizzo di erbe ed elementi naturali veniva utilizzata in passato per contrastare i disturbi fisici e psichici.
Tramandata oralmente fra le generazioni, in particolare tra le donne, negli ultimi decenni è stata rivalutata.
Soprattutto l’antica conoscenza dei vegetali, la loro raccolta e il loro sapiente utilizzo nell’automedicazione.
Oggi illustreremo tre metodologie che venivano usate per contrastare i malanni dovuti a traumi e dolori muscolo-scheletrici.
Strappo muscolare
Per questo tipo di malanno, la medicina popolare entrava in contatto con il campo dell’ignoto e della magia. Infatti si pensava che la donna che aveva avuto un parto gemellare, o questi stessi, avessero un dono magico o benefico.
Pertanto la persona colpita da strappo muscolare veniva fatta sdraiata e la persona con il “dono” poggiava il piede nella parte dolente.
Oltre all’influsso benefico della persona legata al parto gemellare, lo strappo muscolare veniva trattato frizionando la parte con del sego – in Limba: “ogliu/ollu seu” -.
Distorsione
Quando si incorreva in questo infortunio si spalmava sulla parte dolente un unguento, ottenuto sbattendo l’olio d’oliva con il sale fino. In alternativa si metteva un tuorlo d’uovo.
Frattura
Per i casi più gravi di distorsione e soprattutto per la frattura si ricorreva ad un altro rimedio.
Si prendevano gli albumi d’uovo, scaglie di “sapone sardo” che conteneva soda, e un cucchiaio di acquavite. Il tutto veniva sbattuto a lungo, e una volta amalgamato si otteneva un composto schiumoso.
Questo veniva bagnato nel cotone e applicato sulla parte da curare. Successivamente il tutto veniva fasciato con delle bende e una volta asciugato si otteneva una solida ingessatura fatta in casa.
Questi sono solo alcuni dei rimedi utilizzati dall’antica medicina popolare per affrontare i malanni illustrati.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda